Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XV - n. 1 - 15 gennaio 1909

6 RIVlSTA POPOLARE essi sono enormemente deprezzati. Il rialzo delle rendite costituisce una non confortante contropartita del fenomeno. Poichè se la rendita è ad un prezzo così elevato , ciò dipende dal fatto ehe il denaro sfiduciato dalle insidie del mercato, trova più conveniente lasciare gl' impieghi aleatori e ricercare la rendita con un interesse minore, ma sicuro». « Altro indice di depressione è quello della bilancia economica; che ci è sfavorevole. L'eccedenza delle importazioni sulle esportazioni è cresciuta da 323 milioni e mezzo nel 1905 a 760 milioni nel 1907 ». « Il fenomeno è tanto più grave in quanto la importazione dei metalli preziosi - non calcolata nel primo dato - ch'era stata di 83,328,300 lire nel 1908 contro una esportazione di 3,711,300 nei primi otto mesi del 1908 la importazione discese a 7,507,500 e la esportazione a 10,249,000. Questa emigrazione delle risorse metaliche per l' estero caratterizza tutte le vigilie delle grandi crisi economiche: il capitale estero che non si sente sicuro nel nostro paese riemigra per l'estero per trovarvi un compenso rimuneratore più sicuro ». o: Altro indice delle crisi sta nell' aumento dei fallimenti; che per quanto si sa nel 1908 presentano un aumento di almeno il 15 °/0 a contronto della· progressione degli anni precedenti. I fallimenti più colossali nel 1908 sono stati quelli delle industrie cotoniere che han risentito pure della scossa prodotta della gran~e serrata inglese »;· l< Le stanze di compensazione offrono anche esse segni <li depressione. Si erano fatte operazioni in quella della Banca d'Italia a Genova, Milano, Roma, Firenze, per circa 38 miliardi nei primi otto mesi del 1906; si salì ad oltre 39 nel 1907; si discese a poco più di 28 nel 1908 ». « La speculazione di borsa ci dice che il cambio su Parigi cominciò ad esserci sfavorevole; e lo è più che durante la crisi acutissima degli Stati Uniti nell'autunno del 1907 ». « Infine: la rapidità con cui si svolge la circolazione monetaria; la instabilità dei noli marittimi; la diminuzione di rimesse di danaro dei nostri emigrati sono altrettanti motivi di sconforto ». ccIl denaro sconfortato dagli impieghi aleatori affluì nelle Casse postali di risparmio, perchè era impiego alieno da rischi. Infatti nel 1907 i depositi aumentarono del 19,079 °/0 sull'anno precedente mentre nel 1906 l'aumento era stato dell'8,631 % e non aveva mai superato il 13,144 °fo. E tutto questo denaro fu assorbito-una vera spoliazione 1dall' azienda ferroviaria. E se domani la erbi costringesse i depositanti a ritirare i propri risparmi per far fronte ad altri bisogni, es~i non riavrebbero in cambio che... semplici certificati delle ferrovie dello Stato! » cc L'azione dello Stato è degna di critica perchè mentre esso colle sue leggi sorveglia gl'Istituti di emissione , lascia liberi altri Isrituti di credito. Così mentre la Banca d'Italia era intenta a riedificare, altre Banche private si adoperavano a demolire. Non sono bastate le rovine dei mobiliari nostrani e stranieri, per aprire gli occhi ai direttori internazionali degli Istituti italiani 1 » « L'azione morbosa esercitata dalle Banche di credito risulta evidente dall'esame comparativo di lacuni capitoli del Bilancio del Credito italiano e della Banca Commerciale da un lato; del Crèdyt Lyonnais, della Societè generale, dal Comptoir nationale rl'Escompte, del Crèdit Industriel et Commerciai e della Societè Marseillaise àall'altro: Istituti ltalian i Istituti francesi Titoli di proprietari ec. 12,31 °lo 3,86 °lo Portafoglio 38,00 • 54,32 1 Riporto 59, 14 • 9,53 11 « I due istituti italiani contro una somma di 216,000;000 fornita dal pubblico hanno una somm::i. di 226,000,000 di riporto; in Francia contro 3,270 milioni non si hanno che 400 milioni di riporto >>. « Destinare la maggior parte delle risorse degli Istituti, costituite prevalentemente dal denaro pubblico, raccolto sotto varia forma , in impieghi di valori pubblici - dei quali sarebbe interessante forse edificante conoscere il dettaglio - e in operazioni di carattere speculativo, e quindi al massimo grado rischiose, significa astrarre completamente dal considerare i pericoli ai quali si è esposto ; significa andare incontro al pericolo della paralisi ; significa preparare da sè la crisi; significa preparare la catastrofe dal momento in cui il pubblico corre a ritirare i depositi e questi si trovano immobilizzati in titoli in portafoglio che non sono rapidamente realizzabili ». « Le conseguenze dell'azione esercitata dalle Società di credito si possono misurare dalla gonfiatura borsistica dei valori delle società per azioni, che risulta da questi dati: Capitalenominaledelle società per azioni italiane 1 Gennaio904 1 Gennaio905 1 Gennaio906 1 Gennaio907 Lire Lire Lire Lire I ,584,000,000 I ,936,000,000 2,338,000,000 2,52 I 1000 1000 Valoredi borsa delle azionimedesime 31Dlcemb.904 30 Seltem.905 30 Novem.906 30 Ottobre907 • Lire Lire Lire Lire 2,418,600,000 3,277,000,000 3,716,900,000 3,263,000,000 153 °lo- 1,j9,25 °lo• 158,86 °lo 122,74 °lo E sicçome i valori più seri non avevano a quelle date partecipato al movimento generale di rialzo se ne deve argomentare, che mentre in media la plus valenza massima (nel 1905) fu del 69,25 per cento, non pochi valori erano più che duplicati. « Nessuna meraviglia, quindi, se avvennero de~ fallimenti e si deve alla Ban(a d'Italia, se non s1 ebbe una vera catastrofe. Essa salvando la Bancaria mostrò, come si possono fare dei salvataggi bene in tesi; e in tale occasione introdusse una novità : fece assumere agli amministratori della Bancaria una personale responsabilità » « Gl'Istituti di credito entrano nell' ingranaggio della speculazione emettendo le azioni del _valore nominale di 100 lire, a 200 ed anche a 300. Se il pubblico non corre a comprarle grossi stok di azioni rimangono in loro possesso e ne sostengono il prezzo nella speranza di venderle; considerando che il pubblico in generale compra sempre quando i prezzi sono alti e vende quando sono bassi. « La speculazione, in mancanza del capitale, sapendo che gli Istituti sono interessati a mantenere il prezzo compra a fine mese; ma ha bisogno di • dare i titoli a riporto. In sostanza i titoli rimangono dove sono; ma passano dal conto dei titol~ di proprieta a quello di operazioni di riporto. Gh Istituti poi spingono in alto i prezzi per scaricare

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