Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XV - n. 1 - 15 gennaio 1909

RIVISTA POPOLARE 3 protettore, altrove si festeggiavano solennemente Madonne con diversi cognomi; e sempre perchè avevano fatto il miracolo di salvare i rispettivi paesi protetti da loro..... Oggi, ali' alba del secolo XX, dovrebbe sembrare superfluo, anche ridicolo, il compito di combattere cosi sciocche superstizioni alimentate dall' affarismo pretesco, che verrebbe, forse , rinnovare a proprio benefizio le aberrazioni dell' anno Mille, quando in attesa della profetizzata fine del mondo, preti e frati si arricchirono colle donazioni degli imbeeilli che in tal modo credettero assicurarsi un posto in paradiso. Ma giacchè il tentativo di fanatizzare gl'ignoranti in Sicilia è stato fatto , e non senza successo in alcuni punti, rrediamo opportuno di aggiungere una breve osservazione all'eloquente apostrofe del Loyson. Messina si sa che è sotto la protezione della Madonna della lettera. La si chiama Madonna della lettera perchè la madre di Gesù Cristo quando i santi apostoli, anzi il capo degli apostoli S. Pietro, se ben ricordiamo, vennero in Sicilia a predicare il Vangelo, si degnò di scrivere una lettera affettuosa , tutta· di suo pugno, ai buoni cittadini di Messina ...... Messina adnnqne era sotto la protezione della Madre di Dio; e Messina ci teneva tanto alla sna protettrice, che da parecchi anni era governata da 11nConsiglio comunale in grande maggioranza clericale e sottoposto agli ordini del Cardinale. Se Messina, cattolica e clericale, fu sempre bersagliata dai terremoti , mentre Costantinopoli turca e Londra protestante ne furono sempre preservati non sarehbe lecito desumerne. che ad allontitnare il terribile flag-elio valga di più la credenza in Maometto e il ripudio delle credenze cattoliche che la protezione della Madonna della lette1·a , Ancora. Se il velo di S. Agata-chiaritosi del resto del tutto impotente ad evitare la distruzione per terremoto di Catania nel 1693-e la statua di S. Antonio valsero ora a preservare i rispettivi paesi dal terremoto, non si dovrebbe argomentarne che la Madonna, la Madre di Dio , presso il Padre eterno conta meno di altri santi? O si deve supporre che si fosse vergognosamente addormentata e avesse dimenticato i propri protetti nell'infausta alba del 28 dicembre 1908? Di piu. La Madonna, la Madre di Dio, è una: i cogeomi diversi la lasciano una e sola. C!:ie la si adori sotto il nome di Madonna della lettera come a Messina o di Madonna del Carmine, come a Napoli, o di Madonna di ·vattela a pesca in cento altri Riti è sempre la stessa Madonna : di Madri di Dio non ce ne dovrebbe essere che una I Ora delle due l'una: o la stessa Madonna è impotente a Messina e miracolosamente efficace altrove e si cade nell'assurdo; o la stessa Madonna protegge una città e colpisce un' altra che le è più devota e si cade in un altro più grave incouvenienté , perchè la si dovrebbe giudicare capricciosamente malvagia ..... Abbiamo toccato queeto tasto con viva ripugnanza; ma il fanatismo dei preti e l' ignoranza crassa di talune popolazioni ci ha imposto questo doloroso dovere. + Verso la paoe e verso la maggiore lntqultA. - L'accordo t.ra la Turchia e l'Austria-Ungheria è raggiunto e il pericolo di guerra imminente sembra scongiurato. Non mancano le critiche vivaci ed anche giuste a.Il' accordo; vengono dalla Russia, dalla Serbia, dal Montenegro, da quanti in ogni parte del mondo dell'opera della diplomazia non vorrebbero vedere esulata del tutto la giustizia. Ora tra le ingiustizie diplomatiche del momento attuale la maggiore e più dolorosa certamente è quelle che si riferisce alla sorte di Creta, che rimane sotto il dominio sovrano della Turchia e di cui non si riconosce il voto per l'annesneeeione aJla Grecia, mentre si riconosce il fatto compiuto per la proclamazione della indipendenza della Bulgaria. La disparità di trattamento è veramente scellerata. Bene ha fatto, a.dunque, l'on. Galli a presentare unll. interpellanza sulle dichiarazioni del Gran Visir, fatte nella Camera dei Deputati della Turchia, che vorrebbero fare ritenere definitiva la soggezione di Creta ali' Impero Ottomano-di Creta eroica, che tanto saugue ha sparso per ottenere l' unione alla Grecia. Noi della soluzione pacifica di questa fase della quistione balcanica siamo lietissimi, perchè i danni di una guerra europea sarebbero stati di gran lung.a superiori ai benefici morali e politici, che avrebbero potuto derivarne. Vorremmo augurarci, però, che la diplomazia europea e sopratutto quella delle quattro potenze che comandano realmente nell' isola di Creta sentisse un pò di pudore. Riconoscendo l' nnione di Creta alla Grecia non si provocherebbe che una platonica protesta della Turchia ; e noi siamo sicuri, che i giovani turchi pei primi finirebbero coll' adattarsi al fatto compiuto; tanto più che la Turchia non ese1cita più alcun dominio su Creta, dove comandano le quattro potenze - Inghilterra, Russia, Francia e Italia - che si assuusero la missione di ristabilirvi l' ordine. In questo caso la Turchia liberandosi di questa effimera sovranità ci guadagnerebbe anche in dignità. + Anno nuovo e costumi vecchi di Gugllelmone. - Roberto Michels ci ha dato la macchietta o il macchione dell'Imperatore di Germania e ci ha fatto sapere come e perchè il popolo tedesco lo tollera e sino ad un certo punto lo ama. L'articolo di Michels doveva essere pubblicato nel numero del 15 dicembre , ma per vari motivi non potè esserlo che pochi giorni or sono. Se egli lo avesse scritto dopo il primo gennaio avrebbe arricchito ·10 schizzo coll'ultimo suo discorso ai generali dopo lettura ed a commento di un articolo del generale Schlieffern, ex capo dello Stato maggiore. Come ad un collega in giornalismo la Deutsche Revue gli aveva comunicato le bozze di stampa. In questo discorso-commento l'Imperiale Tartarin si mostrò pessimista ; e non a torto : chè , in verità, mercè la politica di Guglielmo II, la Germania è circondata da inimicizie e da diffidenze. Perciò egli volle sapere se poteva sempre contare illimitatamente sui suoi generali. Si capisce che la risposta fu affermativa. Questa rentr~e dell'Imperatore nella politica estera ha eccitato il ma.l'umore della stampa, che non ha dimenticato l'affare del Daily Tel.egraph, la ramanzina che gli fece il Reichstag e la sua solenne promessa ... di non accordare più interviste politiche. Noi non prestammo fede a tale promesse, come non ne prestiamo a quelle dei ragazza.Mi viziati. Ben altre lezioni occorrerebbero per indurlo a mutare costumi, che non siano quelle verbali. Bisognerebbe costringerlo, per lo meno , a mutare aria. E i socialisti 'tedeschi non hanno la forza di costringerlo. Aspettano la catastrofe marxista ?! + L'Impudenza e l'Imprudenza degli organi della Corte Imperlale austriaca- - Nella una. nimità del dolore, cui ha partecipr.to tutto il mondo civile per la sventura, che ha colpito la Sicilia e la Calabria accanto alla nota vergognosamente stonata del giornale nazionalista francese, di cui ci occupiamo in un altro stelloncino, va rilevata quella peggiore di alcuni giornali di Vienna quali la Volkszeitung, il Montags l' Armk Zeitung ... Essi rispecchiano il pensiero dei clericali e dei militaristi; ma specialmente rispecchiano quello dell' Arciduca Ferdinando, il futuro Imperatore d'Austria-Un-

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