RIVISTA POPOLARE 19 una delle tante cause di diffusione di questo, come di altri mali. È un fattore che persiste non solamente per incuria del Governo, al quale per abitudine si dà la croce addosso anche quando piove, ma specialmente per colpa delle Amministrazioni Comunali, che spesso sono le sole responsabili delle condizioni sanitarie civiche tutt'altro che felici I Noi tutti, dell'Italia meridionale, conosciamo quanto siano generalmense antigieniche le scuole ove mandiamo i nostri :figlioli ad apprendere l'analisi logica e a contrarre ... difetti fisici e malattie contaggiose ..... Ebbene, dalla statistica già cennata si può rilevare che in venti anni la Sardegna, che è la regione dei tracomatosi per eccellenza ha speso per fabbricati scolastici L. . La Sicilia, che nel triste primato tien dietro all'Isola sorella, nel ventennio 1885-1905 ha costruito nuovi fabbricati scolastici solamente in sei comuni ! Sempre nello stesso ordine di idee : in venti anni l'Italia ba speso per case operaie L. 13.531.961. In tale somma la Sardegna non è... rappresenta (!) e la Sicilia vi figura brillantemente per otlo mila lire spese dal comune di Caltagirone, oltre però alle L. 350 000 che si spesero a Modica, solamente perchè, dopo un grave disastro, furono raccolte per lo scopo a cui poi servirono. Invece ... , e qui si dimostra tutta la influenzu che esercita ancora sul nostro carattere l'antica dominazione spagnola, la Sicilia, che manca di tante cose, ha speso in 20 anni per giardini pubblici, per teatri, per pubblica illnminazione, per caserme, L. 5.897.069, cioè un po' più della sesta parte della somma (32,00.5.987) spesa per i medesimi servizii da tutta la nazione. Tutto ciò ho voluto rilevare non già per deplorare che ora, di sera all'antica lanterna portata a mano per illuminare i nostri passi sia stata sostituita la lampada elettrica, ma per dimostrare come sia ormai imprescindibile per la società moderna di raggiungere il progresso anche per quelle vie che menano ad Lm reale miglioramento sanitario. Si pensi seriamente che il tracoma affligge non meno di 400.000 individui, che rende temporaneamente inabili al lavoro circa 50000 cittadini, che ha contribuito molto alla cecità dei 38160 ciechi censiti nel 1901, che che infine non è solo causa di dolore, ma di continua perdita per la ricchezza nazionale. Io ho fede che dinanzi ad uno stato di coee tanto grave il Governo. per il primo e le altre pubbliche Amministrazioni (come già si incomincia a fare in provincia di Siracusa) troveranno rimedii efficaci; per combattare l'epidemia di tracoma non meno adatte e solleciti di quanti se ne usano contro altre malattie diffu. sive, per le quali s1 spende e si provvede con giustificata liberalità I DoTT. LEONE SALVATORE Libri consultati : Ministero della Guerra. Relazione sulla leva (1902 1906) 11 n Statistica sanitaria dell'esercito. Ministero della Marina. Relazione sulla leva (1902-1906). >> , Statistica sanitaria dell'a1 mata. Direzione Generale della statistica. Il Censimento del 1901. Direiione Generale della Sanità. L'assistenza sanitaria ai poveri ( r 906). » » Malattie infetti ve e diffusive (1907). , » r,.1sanamenti Urbani ( 1908). XLI. Due francesi in ltalia ed un'italiana In America. Veramente io non so, oggi, come mi venga fatto di scrivere di letteratura: ma è così: dopo giorni e giorni di paralisi della volontà e del pensiero, dopo notti e notti d'insonnia e d' angoscia , oggi mi sento alfine di mettermi allo scrittoio e di ripigliare la penna: Messina e Rt:ggio risorgeranno: l'ha detto solennemente tutto il popolo d' Italia; lo ha proclamato altamente la rappresentanza legale della nazi,me; lo vogliono tutti, dagli artisti, dai pensatori, dagli storici, dai patrioti, ai popolani, ai soldati, ai lavoratori , ai mercanti; Reggio e Messina risorgeranno: ed intanto i profughi, i derelitti, i rimasti ignudi, senza tetto e senza pane, sono accolti, ospitati, vestiti a gara, dai fratelli e dalle sorelle d'ogni più remoto angolo del Paese, perchè dappertutto si sente , e più che mai nel giorno della sventura, che ogni italiano , dovunque si parli italiano , è di casa , è di famiglia , è carne della carne nostra , cuori:: del nostro cuore. Ma no, ma no, dico male: qui n<>nsi tratta d'Italia, non si tratta di patria , non si tratta di nazione : non avete letto, non avete udito, non avete visto? Sono stati italiani, in questi giorni, anche i russi, i russi prima di tutti, anche gl'inglesi, anche i franCf•si, anche i tedeschi, anche gli americani, anche i giapponesi, tutti, tutti, tutti: persino gli austriaci : stamane stessa leggevo che a Vienna una ragazza del popc•lo si è levata gli orecchini d'oro e la catenella, e li ha portati al Comitato , dicendo che dava tutto ciò che aveva di prezioso, e andandosene senza lasciare il suo nome. Ah , perdìo , viva l'Austria! Viva la Russia I Non credevo d'aver mai a mandare in mia vita simili grida: ed anche questo mi è capitato, :->rima di morire. E ne sono contento : ciò mi scarica l' anima di tanto peso e di tanto male; me la deterge di tanti pregiudizf e di tanti rancori; mi fa più buono, mi fa più sano. E più buoni e più sani ha fatti , nel suo furore bruto, anche tutti gli altri, questa piccola isterica terra, questo fremente pulviscolo per - duto fra l'infinita molteplicità dei mondi roteanti nello spazio: ha rammentato a tutti i mortali, pronti ieri ancora, e pronti forse ancora domani, al minimo cenno dei governanti, a gettarsi coi loro tremendi ordegni di guerra gli uni sugli altri come animali feroci , che e.i sono ben altre guerre da guerreggiare, che non tra popolo e popolo ; ed ha rammentato a ciascuno particolarmente (l'ha detto pel primo Teodoro Roosevelt, e tutti !'han poi ripetuto convinti e commossi) l' immenso , I' inestinguibile debito di graLitudine , di devozione, d'affetto , di tenerezza filiale che ogni uomo degno di questo nome contrae nell'iniziarsi alla vita dello spirito, al sentimento della bellezza, al culto dcli 'arte, ali 'idea del diritto, ali' ideale della sapienza, verso questa penisola augusta, verso quest'isola sacra, che sono greche e latine insieme, e su cui conversero e in cui si fusero tutte le civiltà primigenie, l'egizia e l'assira, la punica e la giudaica, l'araba i:: la normanna. E tutto ciò mi ha racconsolato e rasserenato e rimesso in grado di pensare e di scrivere: ma non di letteratura astratta, ancora, non di letteratura decorativa e fantastica, non di romanzo e di poesia e di teatro: bensì solamente dì quella letteratura che più da vicino s'accosta all' idea fissa che tutti ci tiene dal giorno fatale , e che meglio continua a nutrire questo amore angosciato, questo amaro ed insieme dolce struggimento che proviamo così intenso ora per il nostro paese, questa idolatria per la gran Madre nostra , che ci ha fatti piangere di tenerezza e d'orgoglio leggendo dei soldati di Reggio che, malconci, feriti, affamati, terrorizzati, nudi, morenti, fra le rovine della caserma e della città, vedendo venir fuori salva
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