18 RIVISTA POPOLARE Queste statistiche, che non sono compilate ad usum delphini, dimostrano evidentemente come il tra.coma di anno in anno asspma una gravità sempre maggiore. Ora, dato che l'aritmetica non sia un'opinione, estendendo le citate percentuali alla popolazione del Regno si possono ottenere le cifre che si riferiscono, approssimativa.mente, così al numero totale dei tracomatosi come all'aumento annuale di essi : ' Popolazione Percentuale Numero Di quanto del Regno calcolata dei annualmente secondo l'aumento tracomatosi, dei è aumentato Anno medio per ogni il numero aritmetico osservato mille individui Tracomatosi dei tracomatosi tn. i due ultimi visitati del Regno rispetto all'anno censimenti alla leva precedente 1902 32714920 7>20 235447 1903 32954587 8,76 288682 53 135 1904 33 194 254 9,79 374971 36289 1905 33433921 10,63 3554° 2 3°43 1 1906 33673588 l 21 l 4 408797 5339 1 Da tali dati si può rilevare come in un quinquennio se ne siano aggiunti altri 113250 !... Giustamente il Direttore Generale della Sanità dopo aver detto delle condizioni sanitarie d'Italia conclude: e i risultati cosi sodisf acenti non debbono però fa-rei perdere di vista il lungo cammino clie ancora 'resta a perc01·rere, nè debbono tanto meno scemare lena e intensità all'opera intrapresa nel campo fecondo del pro· gresso sanitario>. Orbene, dinnanzi alle cifre da me comunicate, il governo, che già ha dimostrato di voler provvedore per alcuni comuni, non vorrà intervenire cen tutto rigore perchè la mala pianta del tracoma sia estirpata per quanto è possibile e dovunque alligna? Al nostro paese manca una reale e µereq uazione sanitari a. > e noi intanto reclamiamo dal Governo che l'azione repressiva nel campo delle malattie diffusi ve non sia più proporzionata alla triste pc polarità. che godono alcuni mali rispetto ad altri pure gravi ma meno noti e perciò meno temuti. Se la tubercolosi, la malaria, le malattie celtiche, la pellagra ecc , hanno giustamente richiamato l' attenzione dei tutori della salute puablica, è tempo che anche il tracoma provochi mezzi di lotta proporzionali ai danni economici-sociali da esso determinati. Che questa eguaglianza _ancora non ci sia, salvo quelle considerazioni d'ordine diverso che non si possono fare in un breve articolo di giornale, io lo dimostro con una statistica pubblicata nel 1907 dalla Direzione Generale di Sanità ( < L'assistenza dei poveri» . Roma. Tipografia Bertero ). Ecco infatto qua.le è la spesa sostenuta dallo Stato, dalle provincie e dai comuni per alcune forme morbose: (La statistii;a si riferisce all' anno 1904 non essendosi ancora pubblicati dati più recenti). Lo Stato spende per sale celtiche e per dispensari i celtici annualmente L. 525.040. Di fatto però la spesa supera, per somma notevole, lo stanziamento in bilancio. Fino al 1904 i dispensarii celtici erano 90 con un movimento di 66.485 inpividui, dei quali circa un terzo sifilitici. Il numero degli ammalati di mali celtici diminuisce, come pure è diminuita la mortalità per sifilide. Lo Stato spende per l'impianto e il fuuzionamento degli istituto curativi contro la Pellagra L. 200.000. Le Provincie spendono per prevenzione e cura della Pellagra L. 215.000. I Comuni (idem) spesa obbligatoria ordinaria Lire 400.000. I casi denunziati di pellagra (1) nel 2° semestre del 1904 (quando cioè si richiese la denunzia) furono 182.9 e la mortalità per pellagra tende a diminuire tanto che nel 1904 fu del 0,07 per mille. Durante il 1905 si calcola che per cura e prevenzione della malaria siano stati destinati complessi vamente 12.504 Kg. di chinino per l'importo di circa L. 1.000.000. Per non accennare alle altre spese che si fecero e si fanno per la malaria, per la tubecolosi ecc. mi limito a riferire che lo Stato, le Provincie, i Comnni banno incontrato una spesa di nssistenza legale che ascende a L. 71.479.155. In confronto a tanta illuminata azione sanitaria, lo Stato, le Provincie, i Comuni , salvo una sparuta eccezione, per il tracoma hanno speso .... quasi niente, e coloro che attendano provvedimenti benefici sono, oltre dei 400.000 grannlosi, :tutti gli altri cittatini più o meno minacciati dal contagio ! Poichè dunque l'infezione tracomatosa non si combatte è logico che si diffonda continuamente, e prepari a quei 38.160 ciechi censiti nel 1901, nuovi ccmpagni di sventura. Mi si può obbiettare che della malaria, della pellagra, dei mali celtici ecc. si:ha una larga conoscenza e che perciò terapia e profilassi hanno un compito sicuro nella lotta contro di essi, e che ciò non succede per il tracoma. Si dice infatti, che della congiunti vità tracomatosa è ancora sconosciuto l'agente specifico, che non sono perfettamente definiti i mezzi terapici, profilattici ecc. e che quindi nella lotta al tracoma si può disporre di elementi fin'ora poco sicuri e punto radicali. A parte l' esagerazione e lo scetticismo che si riscontra in tali osservazioni, tutto ciò, io domando, cosa importa? Forse perchè non si sono raggiunti per il tracoma i progressi già conseguiti nella conoscenza di altri mali, dovremmo noi rinunziare all'util I tà di nna lotta che si può benissimo ingaggiare con quei mezzi cbe la scienza, allo stato attuale , ed una prat.ica secolare, ci suggeriscono? La Direzione Generale di Sanità sa bene quel che occorre, nè è il caso cli enumer'are qui i rimedii atti a rimuovere i varii fattori sociali e .aaturali che facilitano la diffusione del tracoma, studiati e discussi già da gran tempo. Io non voglio intrattenermi dettagliatamente nè sulle conseguenze derivanti dalla mancanza di speciali istituti di cura per i tracomatosi, nè sulla mancata applicazione di provvedimenti profilattici.. ... Poicbè però ho compilato quest'articolo a base di numeri, penso che sia molto utile, anche di volo , mettere in rilievo ( 1) Ministero dell'Interno. 1< Malattie infetti ve e diffusive •. Tip. Manuzio 1907, pag. 93·
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