Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XV - n. 1 - 15 gennaio 1909

.. RIVISTA POPOLARì::. 15 gradazione , nei quali il pericolo è , secondo l' espressione della legge francese, nato e. attuale, e nei quali lo Stato crea le necessarie opere di difesa e i nuovi boschi p1·otettori. A niuno può sfuggire la enorme importanza del fatto, che siano in mano dello Stato quei boschi con carattere nettamente p1·otett01·e che rappresentano, come diceva il Demontzey, una specie di sistema di difese di pri1n' ordine , poste nei punti più pericolosi: a niuno può sfuggire l' enorme importanza di un ampio demanio boschivo, sottratto alle mutevoli vicende del tornaconto privato, anche sotto l'aspetto dell'equilibrio fra la domanda e l' offerta dei prodotti boschivi. Ohi fida nell'intere8se privato, o sia pure in quello di enti che investono i loro capitali a lunga scadenza, per il sorgere di questi boschi protettori, si fa grandi illusioni. Non si nega che l'impresa del rimboschimeuto non possa dare in ce1·te condizioni buoni frutti: malaugurata.mente qneste condizioni sono di rad<;> quelle stesse nelle quali maggiore è l'urgenza di boschi protettori. Imprese che acquistino terreni nudi e li rimboschino possono, è vero, impiegare a buon frutto i loro capitali, ma a condizione non solo che quei terreni abbiano un µrezzo d' acquisto iniziale molto basso , ma siano inoltre utilizzabili con essenze forestali di accrescimento relativamente rapido, si8temate in brevi turni di taglio, con favorevoli condizioni di trasporto dei prodotti forestali. Tutte condizioni che ben raramente si verificano in quei perimetri oggi più degradati nei quali urgente è l'opera del rimboschimento a scopo protettore: perimetri dove all'impianto del bo8COè spesso necessario far precedere lavori costosi di co1·- 1·ezione, dove l' altitudine o altre circostanze più non consentono l'adozione di essenze forestali di accrescimento rapido e di br~vi turni di taglio , dove le condizioni di tra:::1porto del prodotto ai mercati 8ono di frequente disastrose , dove talora non è neppur tauto basso quanto si crederebbe il prezzo d'acquisto iniziale, perchè quei terreni sono soggetti a diritti d'uso, di pascolo ecc., che hanno realmente un elevato valore complementare per le economie dei montanari. Nè si dimentichi, checchè se ne dica da alcuni, l' aleat01·ield g1·ande delle accennate imprese di rimboschimento, derivante dalla difficoltà di ogni sicura previsione sul prezzo del prodotto , in quel lontano avvenire , sul quale esso prodotto sarà maturo e pronto alla vendita. Il fat.to che oggi i prezzi del legname tendono all'aumento non dice proprio affatto che i prezzi saranno elevati anche fra quaranta o cinquant'anni. L'Hutt·el, nel suo mirabile trattato di Économie forestière, dopo uno studio dei metodi seguiti e dei risultati ottenuti nei vari stati, arriva a queste conclusioni: e L'esperienza di tutti i paesi ha sufficientemente di mostrato che, da una parte, ogni tentativo di porre regole all'nso dei boschi privati è illusorio e non produce che abusi. Questo sistema non ba neppure, d'altra parte, il vantaggio di procurare un' economia , poichè le indennità da accordare, insieme con le spese di sorveglianza e le coercizioni da imporre , sono in ultima analisi molto onerose. La sola politica a un tempo efficace e insieme interamente equa consisterebbe nel riunire al comune demanio tutto ciò che deve essere conservato e trattato specialmente in vista del!' interesse comnne. Ciò è dire che, come quasi tutti coloro che si sono occupati di tali questioni, noi siamo partigiani assoluti della espropriazione per parte dello Stato di tutti quei boschi che posseggono nettamente il carattere di protettori e la cni conservazione è quindi d'ordine pubblico. ~ Ma ci vogliono centinaia di milioni l È vero: ma, intanto, non sono milioni infruttiferi. È un investimento napitali8tico, a interesse mite, tale da non poter attirare che raramente imprese private, ma non a interesse nullo. E quindi si comprende che adatte forme di credito, come a uella accennata dall' on. Luzzatti A ' potrebbero ésser chiamate in funzione. E poi , e soprattutto, non si tratta dunque della « integr·ità del territorio nazionale ? Non si trovano dunque i milioni quando, pe1 difendere il territorio nazionale, si costruisce qualche nuova corazzata? Certo, non bisogna poi cadere in un'altra illusione. L' opera diretta dello Stato non potrebbe che esser limitata a quei bacini montani nei quali più grave è la degradazione, nei quali è più urgente l'opera di restaurazione. Essa quindi è ben lungi dall'escludere l' opera di altri enti e di privati, opportunatnente natiati dallo Stato con quelle varie forme di sussidio che già sono e11trate nella nostra legislazione, specialmente nelle leggi speciali di questi ultimi anni. Ma ciò deve intendersi come un complemento alla formazione di un demanio boschivo: questo è il punto sul quale occorre in Italia più insistere, come bene ha fatto l'on. Nitti, senza creare illusioni pericolose sulla 'redditività de' boschi, dal punto di vista di imprese private. + Riforma dell'amministrazione forestale, demanio boschivo, dunque. Ma un terzo punto, a mio avviso, dovrebbe apparire in testa a un programma di restaurazione montana : legislazione past01·ale. Dico pastorale perchè la pastorizia costituisce generalmente il primo fondamento dell'economia agraria montana : s' intenda in realtà, più larga.mente, legislazione intesa a promuovere il rinnovamento dell' economia agraria di montagna. Come ciò si colleghi al problema forestale , già si accennò in principio. Qualunque via voglia seguirsi per il buon t ssetto idraulico-forestale delle nostre montagne, lo scopo potrà raggiungersi solamente quando si vorranno aiutare le popolazioni di montagna a far sorgere nuove fonti di ricchezza agraria. In paesi poveri , dove le popolazioni considerano le risorse in natura offerte loro dai terreni coltivati come il minimo necessario all' esistenza , qualunque azione intesa ad estendere il bosco a danno dei pascoli, dei prati ecc., va incontro ad ostilità invincibili. Bisogna quindi che le popolazioni siano istruite e · aiutate ad attuare 'luei miglioramenti agrari e pastorali, che permettono di riguadagnare in intensità di coltura ciò che si perde in estensione: bisogna preparare l' ambiente adatto alla serena accettazione delle

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