RIVISTÀ POPOLARE '667 Il fatto iniziale che per viaggiare in Bosnia è necessario un ,ermesso, e che i viaggiatori sono sottoposti al controllo della ,oli?ia, mi sorprese e mi spinse a cercare le vere e recondite agioni di questo fatto. Tosto che io mi diedi a scrutare abilnente la situazione, ed· interrogavo Bosniaci ed Austriaci sin- :eri io dovettti accorgermi che la Bosnia è un sepolcro imiiancato, bello di fuori, ma pieno 'ii putridume ali' interno. {I piano di progresso - non solo a spese degli Slavi del Sud na anche dei turchi - non è 4tato abbandonato. L~ngi di là. Wgliora essa le serti del popolo? E tale da migliorarle? No. 1 Quando noi procederemo ad una altra avanzata nei Balcani ni diceva un ufficiale Austriaco, noi saremo più pratici. Avem- :no troppa pietà l'ultima volta. La prossima non farçmo quar • iere, e faremo posto ad una popoLazione migliore. ?er quelli che sopravvivranno e a proposito delle loro pos- ;ibili sorti, non c'è niente di meglio che citare le parole di un :ommissario di polizia che reggeva una citta durante l'assenza iel proprio superiore diretto. Parlando con me, dopo avere ieriso gii abitanti per la loro stupidità, egli aggiunse come 1ltima conclusione : , e sono anche terribilmente immorali. Voi potete comprare qualunque donna vi piaccia nella città ,,. « Ciò è resultaro dalla occupazione Turca io dissi. , Oh 10, egli replicò ridendo, quando noi ari-ivammo voi non po levate possedere nessuna donna: noi lo abbiamo loro insegnato. Essi erano così stupidi che non sapevano che esse potevano :ssere vendibile. Noi gli abbiamo civili 11ati. Ora dappertutto 1u la nostra frontiera, lungo la Dalmazia, ed intorno alle 1oslre città, voi potete avere qualunque donna vi piaccia. Non mi credete ? Io posso comprare qui qualsiasi donna per un .iorino dal auo marito •. Egli aggiunse poi dei dettagli dosì lubrici che non possibile pubblicarli e conchiuse domandandomi : « Altrimenti come :redereste possibile la occupazione? • E questo è uno di quegli 11omini ai quali le donne Bosniache sono obbligate a dimandare ~iustizia. In Erzegovina le donne sono molto timide dinanzi agli stra- :iieri perchè esse ricordano e temono, i trattamenti loro fatti dalle truppe cristiane dell'Austria. Una sola e concorde è la voce degli Slavi ed è una fiera 1ccusa che essi lanciano contro l'Austria, cioè che l'occupai:ione Austria'ca ha corrotto, demoralizzato ed ammaliato le popolazioni che dall' Europa gli erano state affidate per essere pacificate. Questa è una voce unanime, ed i f..ttt quì raccontati e quelli ancora raccolti lungo tutto il viaggio in Bosnia sono tali che confermano più che ampiamente l'accusa. '.Fortnighty Review Decembre). RECENSIONI I. CHASTIN - Les Trusts et /es Syndicats de producteursParis, Félix Alcan, editore. Pag. VH, 300. Prezzo franchi 6. L'autore studia prima la questione dei trusts , ponendosi dal punto di vista storico. Dopo aver dimostrata la lontana origine di queste organizzazioni , passa in rivista le diverse forme che esse hanno assunto nei paesi industriali , quali la Francia , il Belgio, la Russia, l'Inghilterra e gli Stati Uniti. Dai numerosi fatti raccolti, egli si sforza di mettere in rilievo i caratteri generali dei trusts, tra i quali caratteri il più importante risiede nella evoluzione, che tende a trasformare gli accordi locali in vasti aggruppamenti nazionali e mondiali. Nella seconda parte , il Chastin ricerca gli effetti buoni e cattivi delle coalizioni pl>tronalt sulla produzione, i salarii e i prezzi. Dimostra, coi fatti, le esagerazioni in cui cadono tanto i partigiani quanto gli avversarii dei trusts. I sindacati, anche t più potenti , lungi dal regolare arbitrariamente i rapporti economici , sono soggetti alle stesse condizioni di esistenza e alle stesse leggi dei produttori isolati. L'attuale crisi americana gli fornisce una prova alla fragilità dei grandi trusts. Ma se egli è partigiano di misure di rigore intese a reprimere gli abusi dei sindacati di speculuione; reclama, d'altrà parte, la libertà per i sindacati di difesa contro le aggressioni altrui. Riguardo ai risultati sociaii dei trusts , I' autore prevede _un' er<t di pace, prodotta dal paralJdo sviluppo dd\1;;;associa zioni operaie e delle coalizioni patronali. Gli studiosi legge - ranno con interesse quest'opera di erudizione e d'imparzialità, nella quale l'autore cerca d'illuminare l'opinione pubblica sul più importante e controverso fenomeno dell'evoluzione industriale. F. R. DOTT. CARLO T ORLONIA • - Le dottrine finanriarie di F. V. Duverge,· de Forbonnais ne/l'ope,·a « Recherches et conside,·ations s11rles Fi»ances de France» Roma, 8. Lux, r908. Per il progresso di una scienza, come la nostra, non ancora 11dulta, sommamente efficace riesce il frequente ritorno allo studio delle origini , anche per la ricerca del metodo. Sotto tal punto di vista, interessante, anzi ammirevole riesce questo volume , molto ben condotto, del Dr. Carlo Torlonia , specie quando si consideri che la dottrina finanziaria del Forbonnais appare tanto più apprezzabile , in quanto deriva direttamente dallo studio della reahà, sì da costituire uno dei primi frutti del metodo storico nella indagine delle leggi dei fenomeni jinan{iari ( r). Non sempre è dato allo studioso - nella vastità del campo e della materia che offrono certe sci~nze - di approfondire l' analisi di opere antiche ; il più rlelle volte , a tal riguardo, si rimane paghi di una rapida sintesi; ed è così che noi spesso rimaniamo sorpresi, e talora anche mortificati, nello acoprire quanti pregi, quante profonde vedute e serii principii scitmtifici, tuttodì importanti, sieno contenuti in quelle opere, dalle quali la scienza nostra può ritrarre ancora larghi contributi e potente ausilio ! Non esageriamo, affermando che, se molti sapevamo delle opere di F. V. Duverger de Forbonnais, ben pochi o pochissimi ne conoscevano tutta la importanza ancor viva e profonda; averci purgati da questa ignoranza è tutto merito del Dr. Torlonia . Che cosa insegnava, sin da più di un secolo fa, il Forbonnais nelle sue « Recherches et considerations sitr les Fina11ces de France•? Tutto un largo programma di finanza democratica! L' avversione costante per i privilegi finanziari della nobiltà e del clero, per le imposte gravanti sui lavoratori o che su di essi vengono a ricadere , o atte ad intralciare la produzione e il commercio; la sfiducia nei prestiti pubblici, quali vie per pro curare entrate straordinarie , ritenendo che essi finiscano per rendere sempre peggiore la condizione delle classi inferiori; la strenua difesa di un sistema di ripartizione delle imposte, per effetto del quale la massima parte del carico tributario venga a cadere sulle classi abbienti , e di un sistema. di spese pubbliche che chiami l'intera comunità a sentire i benefici del1' opera dello Stato; l'aspirazione verso un sistema tributario semplice, perequato, poco costoso e incardinato su un'imposta atta a proporzionarsi automaticamente alla potenzialità economica dei contribuenti e della più vasta estensione: ec ;o, sinteticamente, il pensiero finanziario del Forbonnais, ed i concetti a cui appaiono informati i progetti di riforma da lui propugnati. Il principio, su cui s'impernia la sua dottrina, è quello ddl' eguaglianza tributaria dei cittadini , un principio cioè quanto nessun altro fecondo. Che , propugnando siffatte idee , il pensiero finanziario di Forbonnais abbia sopravanzato molto quello del suo tempo, non può metteri-i in dubbio , specialmente se lo si confronti con quello della scuola Fisiocratica, la quale vagheggiando l'imposta unica sul reddito netto della terra e avversando ogni forma d'imposizione indiretta, non si può dire che abbia coltivati ideali più vicini a quelli della scienza finanziaria moderna e più corrispondenti ai principii e alle idee a cui s'informarono le grandi riforme finanziarie del secolo XIX. I.a dottrina del Forbonnais, che si deduce dalle , Recherches » - nota il Torlonia - non rispecchia certamente tutto i I pensiero finanziario di lui, e il conoscerla giova a mettere (1) « Les Jaits-icriveva il Forbonnais - tels que l' ordre « historique nous /es présentera sero11t envisagés sous ces , points de vue politiq11es; et /es diverses révolutions qui ~ passeront sous nos yeux , ont toutes leurs sources dans l< les principes qui naissent de celte division si simple. Cette , ebauche, car je n'ose lui donner u,i autre nom , pourra « conduire le Lecteur a des réflections intéressantes sur la « nature des lmpots, des ressources de l' Etat, inspirer la. « curiosité sur cette partie, tracer la route de s'y rendre « utile au service du 'l{_oiet de la Patrie • (Recherchet: ~te. Voi. I, pag. 9).
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