Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIV - n. 24 - 31 dicembre 1908

666 RlVlSTA POPOLARI:! L'ultima nostra carta è la Turchia. La nostra via è nella espansione verso Sud-Est. Questa è l'occasione di dare nuovo credito alla nostra politica da tanti anni trascurata. Noi dobbiamo in ogni modo promuovere lo svilufpo della Turchia, dare a difesa della sua indipendenza la nostra industria, ìl nostro spirito e le nostre armi. Una triplice alleanza Germania , Turchia , Austria sarebbe invincibile. Certo può anche accadere qualcosa di diverso (New Revue 15 dicembre 1908). + Un anonimo austriaco: L'esercito si dissecca. - La corrente nell'Austria-Ungheria attribuisce il desserimento dell'esetcito nazionale della non buona situazione economica. Ma la causa essenziale deve cercarsi nell'avversione che contro l'esercito sentono le classi colte. A dar ascolto alle accuse, alle lagnanze, alle invettive dei Parlamenti e della stampa di Vienna e di Budapest non vi dovrebbe essere Stato più del - l'austriaco oppresso dai pesi Ill,iliteri, in nessun altro si gema, si brontola, s' infuria tanto contro il « Moloch del militarismo •. Con quanta ragione vedasi '.lai quadro dei contributi che nelle div~rt:e nazioni ogni cittadino versa per !a clifesa della patria : nell' Inghilterra . 34,6 corone. Anno 1905-06 in Francia. 27,2 • ~ 1906 oell 'Impero tedesco. . 26, 19 )) • 1906-07 ncll' Italia . I I ,87 • li 1906-07 nell'Austria Ungheria. 9,54 > ll 1906 io Russia . 8,74 • • 1906 Più grande appare il contrasto nei diversi Stati si osserva la proporzione fra le spese destinate ali' esercito e le spese com - plessive : Impero tedesco (1906-07) 48 o/o Stati Uniti (1905-06) 47 o/o Francia ( 1906) 30,6 o/o lnghi Iterra (1905-06) 29 o/o Italia (1906 07) 20 o/o Russia ( I 906) 18,6 o/o Spagna ( 1905-06) 18 o/o Austria-Ungheria ( 1906) 13,8 o/o Le così dette classi colte austro ungariche non ci pensano; in esse. viva ancora lo epirito del 108 ; come allora si vuol vedere nell'esercito il baluardo della reazione, lo strumento del dispotismo. Ogni pretesto è buono rer dar addosso agli ufficiali in ogni occasione. Sloveni, Czechi, Tedeschi e Italiani fra loro in continue lotte, in questo soltanto si trovano c<'ncordi L'avversione al militarismo al di qua del Leitha assume caratteri socia li , al di là caratteri nazi onali. Là si vede e si odia nell'esercito il forte e quasi unico legame che uuisce l'Austria ali' Ungheria, e questo legame si tenta con ogni sforzo di strappare. Igtanto l'esercito vien usato come mezzo di pressione come oggetto di traffico, gli si concedono i mezzi di sussistenza per strapparne un corrispettivo di concessioni particolari. E così si cammina a grandi passi verso la divisione dell'esercito verso il completo distacco dall'Austria. Dell'antico esercito imperiale (Kì derivò prima un esercito imperiale reale (KK) poi un tsercito imperiale e reale (K und K): 'li verrà probabilmente presto ad un esercito imperiale austriaco e ad un altro esercito reale ungherese. La politica del do-ut-des arriverà al punto che non vi sarà più nulla da dare e nulla da ricevere. Sarà una liberazione ma l'organismo complessivo ne soffrirà (Neue Revue 15 dicc:mbre 1908). + P. Atenolji: Il Seuato In crisi ? - Da qualche tempo, su riviste e su giornali, ferve la disputa sulla crisi ddlo nostra vita politica e sulla decudenza riel senato. Abbandonando pel momento le ragioni che giustificano l'esistenza d'una seconcla camera, si scorge facilmente che il senato ha una missione particolare : quella di perfezionar<! l'opera dell'assemblea elettiva. Come giustamente osservava il compianto Lampertico, quando il deputato va a deporre ·1a pallottola nell' urna, si conforta spesso pensando che alle imperfezioni della legge ri - medierà il senato. E il Senato non è venuto meno a tanta fiducia. La sua storia ricorda la lotta sostenuta per sedici mesi sul progetto pel macinato, l'opposizione al progetto sugli abusi dei ministri dei culti, la deliberazione che portò alla norma :1er la quale la creazione dei ministeri deve farsi per legge, e poi tutta la lunga serie di progetti emendati. Onde può ripetersi ciò che scrisse un giorno Luigi Luzzatti, il Senato ha avuto momenti di gloriosa resistenza segnatamente nella finanza, che contribuì a salvare. Qucst' opera di controllo e di revistone legislativa è oggi dal sen1:1toeffettivamente compiuta? Non interamente, ma la responsabilità non è tutta sua ; parte è del governo, che ne strozza l'azione. I rimedii sarebbero molti, ma basta accennare ai tre soli, che sono sostanziali. Anzi tutto sarebbe opportuno che il governo nel proporre al Re le persone da nominarsi a far parte ddla Camera vitalizia, cercasse d' aprire l'adito alle giovani energie. La media dell'età dei senatori, al momento della loro nomina, entrati al senato nell' ultimo decennio, è sui sessant' anni. E ciò è causa d' indebolimento presente e di pericolo avvenire· Occorre inoltre che il numero dei senatori non sia troppo ristretto, come oggi accade. Da parecchio tempo, il numero resta inferiore a 350 ; mentre nel penultimo decennio variò dai 400 ai 460. Bisogna pensare che, di 350 senatori, circa 300 hanno oltrepassati i sessanta anni, età nella quale i viaggi riescono faticosi, gravosa la discussione e frequenti le malattie. Le assenze diminuiscono il prestigio, perchè si vedono discutere ed approvare le leggi da un mezzo centinaio di persone. Infine un terzo provvedimento è necessario per l' esercizio della funzione legislativa : bisogna selezior ar meglio gil elementi tecnici, cioè coloro che possono coutribuire effica:.:èmente alla formazione delle leggi. (Rassegna co11tempora11ea, dicembre 1908. + Viator: Come l' Austria ha , civilizzato ~ la Bosnia - Civiltà, voi potete anche, a rapporto del!' opera dcli' Austria in Bosnia, considerarla sinonima di sifilide. Cio che l' Austria ha fatto di questo paese, che sotto il dominio dei maomettani era moralissimo e sono, è indescrivibilè. La demoralizazione sistematica degli sfortunati Slavi che gli Aus\riaci qualificano per « su.:lici porci >> oltrepassa <'gni immaginazione. [ Tur~hi Musulmani erano mille volte migliori di questi cristiani che si sono serviti delle prostitute e dei gesuiti per pacificare il paese. Prima che :l prottttorato della Bosnia fosse dato all' Austria la prostituzione vi era sconosctuta. Fu I' Austria che sedicentemente per sopperire ai bisogni delle SU;} truppe vi fece delle spedizioni di donne di malaffare e la po polazione ha finito per odiare gli Schwab in modo molto ·pi Ù violento che non odiasst: i Turchi. D' altra parte mentre le donne corrompono e rovinano fisicamente la gioventù questa stessa popolazione è stata rovinata mentalmente e nella coscienza dai gesuiti, i quali hanno fatto di tutto per convertire al cattolicesimo i Musulmani, e gli eterodossi Bosniaci. E nulla è rimasto intentato per abrutire questa popolazione un tempo sveglia, florida, sana, battagliera : ogg: in grande parte malata ed infiacchita.

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