Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIV - n. 24 - 31 dicembre 1908

RIVISTA POPOLARE 661 stupendo spettacolo non presentano 20.000 cavalieri. bleu, verdi, rossi, gialli che eseguiscono al galoppo una bella carica contro un'artiglieria ben munita dietro l'altezza di un colle! Onde i generali genuini dell'esercito tedesco hanno una sacrosanta paura dell'arte militare del loro capo supremo. Se non si è fatta la g11erra contro la Francia per il Marocco ciò è dovuto iu parte ai generali dell'esercito tedesco che fecero tutto per persuadere ii sovrano di non battersi perché più de: francesi e degli inglesi essi temevano di buon diritto , gli attacchi estetici della cavalleria del loro proprio generalissimo. Ora sorge il quesito: come è possibile che una nazione cosi avanzata nell'industria e nel commercio, così spesse volte maestra nel le scienze, tolleri che un tale uomo - e non ne abbia~o dato che pochi cenni - il quale , ci pare , fa coi suoi atti inconsulti e sbadati una propaganda cosi limpida e apparente contro il regime monarchico, continua a dominare, da re assoluto, la Germania? Certo ci entra in primo luogo il carattere l'indole sottomessa, docile eù autoritaria della stirpe teutonica. Il tedesco medio sente un profondo bisogno di venerare, di ammirare, di prostrarsi, di lasciarsi condurre da qualcuno, e quind: un monarchico nato. Egli - ciò ai è vi~to chiaramente nelle recenti polemiche - può, per un momento esecrare Guglielmo di Holenzollern; l'Imperatore gli resta egualmente sacro e in vulnerabile. Chiamando in aiuto tutta la sua filosofia mistica di cui è, da tempi immemorabili , imbevuto, il tedesoo fa una distinzione sottilissima tra le persone direi così concrete e quella astratta del suo Kaiser, Onde il suo grido d'ordine può essere: contro Guglielmo; ma una forza maggiore lo costringe subito ad aggiungere: per l' Imperato're. Naturalmente, un tale stato d'anima, confuso e incerto, non può non finir per conservare a Guglielmo II tutto il suo potere su 1 popolo tedesco. Egli è che Guglielmo e l' Imperatore sono uno po' come una trinità dei cristiani : una ed indivisibile, e dal momento in cui i bravi sudditi sono ben decisi a non torcere un capello all' Imperatore nè a smozzare le unghie al suo assolutismo costituzionale, Guglielmo ha il diritto di infischiarsi d tutte le critiche che i suoi umilissimi servi gli muovono nella sua qualità di individuo. Ma e' è di più ; la sua stessa personalità in fondo in fondo non riesce nè tedesca, nè ridicola, nè tampoco an tipa tica. La borghesia tedesca, avvezza com'è, a considerare il monarca come un semidio e legata nello stesso tempo all'antica tradiziona tedesca, la quale vuole che il re ritenga che il suo compito consiste nell'essere il primo servitore dell'Ente Stato, ha voluto vedere quasi sempre dietro ogni capriccio dell'imperatore una necessità economica o sociale della vita nazionale. Guglieliuo viaggiava undici mesi all'anno, e subito l'imperatore viene lodato per essersi reso, con un senso squisito dei bisogni del commercio tedesco , avido di vedersi aprire nuovi mercati, il « commesso viaggiatore » della sua nazione, agevolando per mezzo di buoni rapporti che mantiene, colle famose visite ai diversi suoi cugini dell'estero e con i buoni consigli che trova occasione di dal'e tra un bicchiere di sciampagna e l'altro. Guglielmo mette tutto il suo zelo nella ferrea volontà di emulare il sno grande avo, Guglifllmo il Vittorioso con il modesto e mediocrissimo burattino di Bismarck, come venne chiamato dal suo nipote, creando l'unica cosa che questi aveva ancora lasciato da fa.re: la marina tedesca, mettendovi tutto il suo orgoglio di militarista, l'amore sfrenato del fasto; e subito i tentativi dell'imperatore si vedono accompagnati da un coro inorganico di ranocchi bizantini che lo acclamano e gli gridano, che è un vero benefattore del commercio tedesco , suffragando l' opera del popolino industrioso degli imprenditori colle corazzate. Non è del resto da negarsi: i gusti dell'imperatore coincidevano, spesse volte colle aspirazioni di un capitalismo traboccante di vita e di baldanza ; ma per questo resta non men vero che qualunque cosa facebse Guglielmo, a proposito o a sproposito, egli si vedeva idolatrato dai suoi soggetti a cui egli pareva come un immagine della forza. e della gloria della patria fatta carne ed ossa facendole intravv~de~e, colla spada affilata nel braccio teso e l'occhio brillante di consapevolezza si~fridiana, nuovi lidi e nuovi destini gloriosi. Ma per la borghesia tedesca, Guglielmo II non è soltanto il Brenno difensore della ragione fatta dai suoi predecessori alla Francia , alla Danimarca , alla Polonia, l' indefessa sentinella che vigila la pacifica patria contro la sempre viva malvagità degli inglesi, che egli dal primo momento del suo regno nou ha cessato di considerare come il pericolo giallo del continente europao-salvo ad inviare poi, come prova della. virtù e della fedeltà germanica agli statisti inglesi il piano di guerra contro i boeri protetti - insomma il cosciente conservatore dell'onore nazionale e del profitto finanziario di coloro che ci tengono , ma nello stesso tempo anche il bai ua.rdo inespugnabile contro il nemico interno. Fra i suoi più urgenti compiti Guglielmo II ha considerato sempre la lotta senza tregua contro il aociallsmo, lo sterminio della rivoluzione e dei rivoluzionari. La sua nota mancanza di cultura gli fa considerare come tali i pacifici filistei della democrazia sociale; perciò egli non ha cessato di vilipenderli e di minacciarli. Li schiaccerò ! ha esclamato una volta cedendo ad un bel!' accesso di ira , ed uu' altra volta; festeggiando una vittoria elettorale; egli gridò al suo popolo pigiantesi sotto il suo palazzo imperiale, dal suo balcone: Li calpesterò sollo i piedi del mio cavallo f Egli stesso dettò l' articolo di legge che intimava. di condannare a.i lavori forzati chi sobillasse i compagni di lavoro a far uno sciopero. Un'altra volta ancora quando i giornali socialisti avevano denunziato Krupp come pederasta, il Kaiser sorse a chiamare i socialisti dei vigliacchi che dal sicuro nascondiglio delle redazioni dei giornali colpiscono impunemente alla schiena la gente per bene 'e con scritti avvelenati gli uomini onesti. I socialisti protestavano contro l'oltraggio col loro solito sistema tedesco; essi avrebbero potuto-o dovutodire ali' impeutore ohe non c'è :na.seondigliopiù siçnro

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