RIVISTA POPOLARE 659 :; mettersi per una via, sulla quale essi erano già, ed avevano fatto i p1 imi passi. E da allora quanto cammino hanno fatto! Proce...iendo lentamente, per gradi, con estrema cautela, quando occorreva essere cauti, con santa audacia, quando l'audacia era un dovere; fra la diffidenza delle autorità e la fiera opposizione degli avversari, e, ciò che è più malefico e più difficile a vincersi, il dileggio scettico dei misoneisti; a piccole rappe, senza imprudenza e senza colpi di testa, che avrebbero potuto compromettere e ruinare tanti anni di acrihci e di lotte, essi hanno imposto la lega al rispetto ed all'ammirazione delle Autorità e degli avYersari, e son riusciti a vincere fin l'ostin~•to dileg 6i) scenico dei misoneisti. Quanti ostacoli si son dovuti superare? Chi ha studiato la psicologia dei contadini sa quanta fatica dcv· essere costata, a Giacomo Montalto c<l ai suoi collaboratori, tanta strada senza una scossa e senza una violenza; chi sa quanro sia diftìcile far penetrare in anime rudi, non illuminate dalla luce del sapere, la virtù del!' attesa. la costanza e la tenacia di mirsre al fìne, che sente sempre lontano, senza uno scoppio Ji collera senza rottura degli argini. non può non ammi rare il miracolo operato da Giacomo Montalto colla dolcezza delìa parola, colla forza della persuasione, colla virtù esemplare della propria vita d'apostolo. + l. e leghe, dunque, prosperavano. Chi avrebbe voluto veJerle rntristire e morire d'esaurimento precoce, era costretto ad assistere al loro progresso continuo ed ascendente; chi voleva dissuadere i contadini già inscritti e strapparli alle leghe, vedeva i .:onta<lini propri, socialisti e non socialisti, attratti Jal miraggio del tornaconto economico. "disertare il latifondo sul quale tante volte erano stati santamente spogliati, e correre ad ingrossare le file delle leghe. Le quali, fatte or;nai forti e vigorose, si sottraevano alle ruberie degli rntermediari, e trattando direttamente coi proprietari della terra e coi produttori dei mezzi di proJuzione, assicuravano ai propri soci un onesto guadagno, non annullato ne assottiJliato dallo sfruttamento di tre o quattro parassiti della gerarchia intermediaria. i contadini respiravano, senza che i veri .proprietarii <j rimettessero nuila. \1olto ci rimisero invece, quelli .::hc son divenuti proprietari per via d' uno sfruttamento secolare, i quali, fatti ormai latifondisti essi stessi col sangue spremuto ai poveri lavoratori, non rinunciano al loro scellerato mestiere di subatfittanti, e contrnuano per tener fede al sistema che li ha arricchito, a togliere in aflìtto le tc.rrc: di altri latifondisti, per continuare quell' opera di sfruttamento, che e stata .la base della loro fortuna. I più onesti fi a i grossi proprietari - e non sono fortunatamente pochi - non esita no fra le leghe e gli speculatori ad. affittare alle prime i loro latifondi, alcnni, o perchè nei capitali sociali delle leghe non vedano una capacità suttìc1ente a garantire il pagamento cell' annuo estagho, o perchè stimino meno indegno della propria altezza trattare con uno di questi immorali speculatori, già ripuliti ed inguantati, anzi che cvi rappresentanti cti poveri e miseri contadini, o perchè vedano nelle leghe il nemico che a poco a poco minerà le basi della proprietà privata o almeno, l'esistenza del latifondo, alle leghe preferiscono lo speculatore. Posti cosi di fronte ì due avversari, gli speculatori e le le leghe, assistite queste dalla bontà della -causa, rafforzate e rinvigorite dal numero dei soci che non temono più le minacce dell'inferno e non sperano nulla dalla virtù delìa rassegnazione 1 in nome della quale si sono sempre lasciati pazientemente pelare; quelli spinti a resistere dai ìoro interessi e dal!' istinto di spoliazione, a cui per secolare consuetudine non possono più rinunciare, era i nevitabilè il conflitto. Nel quale i proprietari, spalleggiati dalla pubblica sicurezza che trovò molto comodo affibiare alle leghe tutti quei reati <li cui non avea saputo indagare le origini, ebbero per un momento un facile trionfo. Ma fu trionfo effimero, del quale debbono già esser i amaramente penti ti ; chè le leghe, le quali nc,n piegarono sotto raffica violenta, ritornano dopo questa prova difficilissima più forti e gagliarde che prima non fossero, e si preparano con rinnovata energia ad abbattere gli ultimi balusrdi che la disonesta speculazione di pochi osa ancora contrapporre al libero e fecondo consociarsi di questi poveri contadini. I qnali, in{ìne, non domandano se non una cosa semplice e sacrosanta, che i frutti del loro lavoro benedetto dal sole; anzichè ad ingrassa··e oltre misura pochi ladroni, servano a sfamare i loro figli, che hanno pure diritto alla vita. E vivano le leghe e pro peri no. rigogliose e fiorenti, ed asse,urino ai nostri contadini la vita del corpo, che è condizione indispensabile per avviarli verso quel!' elevazione intellettuale e morale, dalla quale soltanto la bella isola nostra deve aspettare la rigenerazione a cui ha diritto, il risorgimento di questo mar morto di miserie e di mali, che la fanno arrossire di fronte alle regioni sorelle! ANTONIO MARTTNC GuglielmIIo e il popolotedeseo (t Il faut 1u' un souvt!rain soit bien mèchs.int ou bien aveugle1. quand il n'est point a,mè n. Baron d' Holbach, ~ Système Sociale ~, v, II, p. 1 29. Tra i fenomeni politici di queata vecchia Europa che attirano lo sguardo scrutatore degli studiosi di sociologia e di storia contemporanea e degli amateurs de curwsitè, alla Germania attuale spetta un posto di onore. Mi sia lecito di dirlo in istile telegrafico: tra la Germania economica e qnella sociale e politica e' è nna vera discrepanza. L'antinomia della Germania d'oggigiorno consiste appunto in questo: che alla sua vita economica. progreditissima e civilissima non corrisponde affatto una forma politica adeguata. In confronto col1' It,alia - reservatis 1·ese1·vandis - la Germania r<1.µpresenta economicamente parlando, il lontano avvenire , politicamente parlando il remoto pa8sato. In altri termini : la Germania, il paese più spiccatamente capitalistico ed industrializzato tra gli Stati del continente Europeo (fatta la debita ecéezione Jel piceolo Belgio) è rimasta, nel campo costituzionale, un Ente quasi medievale , in cui di fronte ad un pseudo-parlamento senza prerogative e senza competenze continua. a spadroneggiare il potere assoluto del dinasta appoggiato s11una schiera di nobilotti di campagna e della spada. In Germania il regime borghese dell'economia politica non ha avuto come conseguenza. logica il dominio
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