RIVISTA POPOLARh 625 aumentare i propri commerci nei Balcani, come dimostrammo nel N° del 15 Novembre (1). Perciò anche se l'Austria arrivasse a Salonicco, non solo seguendo la legge del minimo mezzo, cioè colla ferrovia - che nessuno avrebbe diritto d'impedirle, tranne certi irredentisti ridicoli e isolati - ma anche politicamente, senza dichiararcene soddisfatti, non vi vedremmo i pericoli economici t politici che Cavallotti vide nell'occupazione della Bosnia e dell'Erzegovina e Mirabelli vede nell' annessione loro. Che diavolo? Perchè dovremmo dichiararci perduti se l'Austria arrivasse a Salonicco e dobbiamo sdilinquerci coli' Inghilterra, la grande ladra, che dovunque c' è terra da occupare stende la mano quasi per far l'ironia al suo hands off? Essa possiede il Canadà, possiede gran parte dell' Africa, possiede gran parte dell'Asia, possiede l'Australia; e l'Italia non è morta I Ma quelle sono regioni lontane da casa nostra? Si! Ma essa ha un piede a Gibilterra; un altro a Malta - proprio in casa nostra - ; diventa quadrupede e un terzo piede lo pone a Cipro, un quarto in Egitto ... Perchè non dichiariamo la guerra all'Inghilterra ch'è la padrona vera del Mediterraneo, se dobbiamo dichiararla all'Austria che ha preso la Bosnia e l'Erzegovina e che ha non piccola concupiscenza per Salonicco? L'annessione della Bosnia e dell'Erzegovina - lo abbiamo avvertito sin dal primo momento - non è un fatto nuovo: non è che una etichetta nuova ad un fatto che rimonta al 1878. Avremmo capito la guerra allora - e forse si capiva il linguaggio di Cavallotti nel 1880, quando si temevano certe conseguenze; svegliarci ora pel fatto di 30 anni or sono, dimostratosi non dannoso, in verità ci sembra follia. Mira belli incalza contro l'Austria e beffeggiando coloro che contano sulla sua trasformazione in uno . stato veramente federale soggiunge: « Non capisco « come si possano sperare accordi e stipulare alleanza « con una potenza che non esiste ... L'Austria innanzi « al diritto non esiste ... » Qui non si tratta d'ideologia; si tratta cel perdoni l' amico carissimo , di negare l' esistenza dei fatti solo perchè si chiudono gli occhi, materialmente e mentalmente, per non vederli. E che cosa è il diritto dinanzi al fatto? Esiste la Russia, che calpesta venti nazionalità dinanzi al diritto? Esiste la Turchia che ne calpesta parecchie innanzi al diritto? Esiste il Regno Unito, che opprime l' Irlanda, innanzi al diritto? Esiste la Spagna, che tiene unita a sè la Catalogna colla forza, innanzi al diritto? Esiste la Germania che tiranneggia nel!' Alsazia e Lorene e nella Posnania innanzi al diritto? (1) Vico Mantegazza nel citato articolo all'estero dell'Italia vorrebbe togliere importanza a questo incremento avvertendo che aìtre nazioni !o videro maggiore. Forse allude alla Germania. Per il maggiore progresso di altre nazioni nei Balcani ; noi dobbiamo misurare il nostro rrooorzionandolo all'incremento totale del commercio; perciò gli mettiamo sotto gli occhi le cifre. Fra il 1892 e il 1906 l'aumento totale delle importazioni in Italia fu del 118 °lo; crlla Turchia Europea fu del 48; coll'Asia tica del 205. Invece le esportazioni dall' Italia - quelle che più c'interessano - nel totale aumentarono del 101 °lo; colla Turchia Europta del 357; coli' Asiatica del 348. Nei Balcani, perciò, abbiamo trovato un campo di espansione più che triplo di quello che abbiamo trovato altrove! Ah! certo quello che esiste in Europa non è il diritto, non è la giustizia, non è la morale, quali li designarono e li auspicarono Socrate, Alberico, Gentile, Kant e tutti i vecchi e nuovi prcifisti, tutti i filantropi ... Esiste il fatto, che pur troppo non è conforme al diritto. Vogliamo erigerci a cavalieri erranti del diritto per averne il danno e le beffe? Dichiariamo la guerra a mezzo mor.do ... Non pare all' amico nostro che sia più conforme, non solo alla pratica, ma anche a sana ideologia, di aiutare e promuovere le trasformazioni interne per cercare, nellà misura del possibile di avvicinare il fatto al diritto? Ma Mirabelli non si affida alla sola nobile utopia d'inneggiare al diritto; trova anche la nota pratica, e dallo spunto bellissimo, che gli offre la coincidenza tra il 1848 e il 1908, tra l' assunzione al trono di Francesco Giuseppe e il suo grande giubileo, festeggiati cni bandi delle Corti marziali e colla minaccia delle forche; da questo spunto romantico , ripetiamo, trae argomento a negare la possibilità e la convenienza dell'alleanza dell'Italia col1' Austria: dell'Italia una coli' Austria in dissoluzione. In dissoluzione? Già ... dovrebbe essere in dissoluzione << poichè, - è Mirabelli che volge la parola cc ali' Adler - G. Mazzini credeva nella necessità di cc affrettare il fatto inevitabile del disfacimento aua striaco ... e il proletariato dovrebbe mirare non « ad un Austria nuova, dell'avvenire; ma alla sua « dissoluzione ». Tutto questo in nome dello sperimentalismo e contro l'ideologia, che dovrebbe bandirsi dalla politica estera, afferma Mira belli. .. Ma Mirabelli che si accorse delle triste fatalita che accompagnò l'ascensione al trono e il Giubileo di Francesco Giuseppe, non vede che pare ci sia qualchè fatalità superiore, più forte, che mantiene in piedi l' Austria-Ungheria. Non ricorda che questa dissoluzione annunziata da secoli e da tanti vagheggiata non si è avverata e che l' Impero , non ostante le sue inenarrabili colpe, e gli innumerevoli errori , ha resistito alle tremende bufere che gli scaraventarono sul capo prima i Turchi, poi Federico 2°, poi Napoleone 1°, poi Napoleone 3°, poi Bismark ... Che ci sia qualche grande ragione storica, etnica e geografica, che fa fallire tutte le predizioni e contraria tutte le aspirazioni? Non dovrebbe insegnare qualche cosa il fatto che come gli Ungheresi giurarono una volta, di combattere e morire pro rege Maria Theresa, oggi dal seno del proletariato , cui Mirabelli vorrebbe affidare il compito di farla da becchino, sorge una novità novissima, un socialismo ... imperialista ? A noi riesce doloroso dover dissentire dagli amici repubblicani; assai di più avremmo preferito di trovarci di accordo con loro nel rinfacciare alla Monarchia e ai monarchici, ad essa e a loro soltanto, la presente dolorosa situazione politica dell'Italia. L'Italia manca di confini sicuri? è debole, è screditata? La colpa è dello istituto monarchico. La colpa fu del tradimento politico di Vittorio Emmanuele 2° - il preteso padre della patria - e della sua caparbia asinita militare, che fece finire malamente la guerra del 1866 ; la colpa fu deJlo stesso padre della patria che volle affidata la flotta ad un codardo come Persano ... e lo volle anche impunito.
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