I RIVISTA POPOLARE 643 ch_e ~on _si propongono scopi di lucro: che escmdono la propr1eta prt~ata ,delle case : che limitano il dividendo al 4 per cento, cos1cche le case sono perpetuamente date in affitto al puro preno di costo ; 2. I Comuni costituiscono un demanio comunale e lo concedono agli Enti cooperativi o sociali senza rimborso immedia_to. del capitale di acquisto, contro ~emplici annualità a lungh1ss1ma scadenza; .3° G;1 S~ati - ~~fora anche i Comuni - accordano agli ste,~si Enti dei prestiti per l'intero valore della fabbricazione, ali mteresse normale _d~l ~anaro, del 3 al 4 quattro per cento a seconda delle cond1z1om del mercato finanziario. _Per 1?. più lo stato si accontenta della seconda ipoteca sugli stab1I~, ~onse~tendo che la prima ipoteca per la metà del v~l.ore, s_,a .!nscnt;a a favor~ d1 Casse di risparmio e di cred1t1 fond1am. Cosi per ogni milione di lire di credito dello Stato si costruiscono case per due milioni. I prestiti dello Stato, ali 'interesse norma le e senza onere ~lcuno ?el bi_lancio, si accordano per larghe somme, cosichè m pochi anni questa fabbricazione a tipo sociale che costi. tuisce una specie di demanio nazionale d1::llc;: c~se, si è sviluppata per centinaia di milioni. Non è infatti coll'erba trastulla, che si risolvono questi grandi problemi. Giova per ultimo dimettere il pensiero e l'illusione eh.e basti estendere la costruzione per far scemare il prezz~ delle pigioni in Roma. Nessuno può attendersi alla fabbricazione convulsa e tumultuaria del r882-87, che in cinque anni costruì in Roma r25,ooo camere nuove, ed è evidente che continuerà ancora per parecchi anni l' attuale deficienza di case. In allora non saranno le case vecchie che scenderanno al prezzo di costo delle nuove : ma saranno le case nuove che con i loro fitti salira~no b~n . tosto. al live!l? delle ant{che, e ciò tanto più perche oggi siamo m condlZ!oni troppo diverse del 1882 : le are~ che, il nuovo piano regolatore va aprendo sono in a'cuni casi, co~1_lontane,_non s_oltanto dal centro, ma dagli uffici gove~nat1v1, ch_e. s! affaccia tutta una serie di dubbi e di problemi sulla abzltta delle nuove zone e sulla convenienza economica della loro fabbricazione. Si è perciò, che non basta promuovere in Roma la fabbricazione delle case; giova assicurarsi che esse siano in condizioni abitabili e_ che ven~ano affittate al preHo normale di costo. A tale intento gioverebbe modificare le disposizioni della stessa legge sulle case popolari che accorda per dieci anni l'es.enzione dell'i1·1posta sui fabbricati per i quartieri - anche d1 sole P?~he. camere I affittati a non più di lire 100 al mese, e stabilire invece un fitto massimo per ogni metro cubo di ambienti. Per ultimo, le nuove case di Roma moderna ~ostruite da E~ti che non ab_biano fini di speculazione ed affittate al preHo di costo - da hre 1o per camera al mese in su, coli' esensio~e di impos~a, e. Ii~e I 2,50 coli' i:nposta - assicureranno ad intere cl~ss1 ~oc,ah le più ~iti ragioni di fitto e gioveranno a tutta la cittadinanza come d1 freno al continno rincaro delle pigioni. Rimane il problema della raccolta dei capitali : ma anche ques!o yresenta difficoltà asssai minori di quanto si crede. L'1st1tuto degli impiegati già dispone di circa ro milioni ed alt~i 5 mil!o?i ~erra?no assegnati all'istituto delle case popo lar1 p_cr glt 1mp1egat1del. Cot?une: in tutto sono 15 milioni. ~ol sistema della ~erma1a d1 dare al credito fondiario la prima ipoteca per la meta del valore, con i 15 milioni si possono c~strurr~ 30 ?1-ilioni ~i c~se , di cui una parte notevole in P,a~za d Ar~m. _Ove s1 rifletta che nella media degli ultimi anni'. _fra_privati e coope_rative , non si è costrutto che per 8 m'.ho?t ~Il'anno, n~m e lecito dubitare che i 30 milioni sopra md1cat1 non bastrno ad un vigoroso inizio di una nuova ed efficace politica delle abitazioni. ,. Co~ì sareb?e pr~vv_isto per i primi anni, nel corso dei quali I 1mp1anto dei cantieri non consente una fabbricazione molto r~pida. Ma alla intera costruzione di Piazza d'Armi occorrono circa 200 milioni ed è alla restante somma che giova pur fin d'ora pensare, almeno in parte. Questi milion_idevoi;o ve_nirecolla politica dei governi tedeschi che.accordano 11 credito d1Stato alle Società cooperative ed agli Enti che, con alto spirito di pubblic0 interesse costruiscono case P?r affittar!~ al prezzo di costo. Se in pa~sato, coli 'op - p~o.v~z101;e del pumo regolatore, lo Stato ha garentito al Mu- ~11c1p1d01_~o?1a. un pre~tito di 150 milioni, che furono presi In demohz1001 1mprovv1de , passive e dannose al bilancio comunale ed alla cittadinanza. perchè oggi col nuovo piano regola~o_re i~ governo non ,dovrebbe provvedere alle suprema necessita d1 Roma, che e quella non di demolire ma di co - struire? Inutile dire che lo Stato non graverà il suo bilancio di una sola lira, perchè esigerà l'interesse normale sovi-a i prestiti da ~sso accordati: compirà senza alcun sacrificio un' opera alta• mente benefica I Così pure non occorre aggiungere che escludiamo in modo assoluto la fabbricaz;one diretta da parte del oomune : essa dovrà compiersi da Enti speciali, che lo Stato e Comune potranno promuovere, coordinando la loro azione alle supreme necessità della popolazione di Roma. Converrà anzi esaminare s~ anche a Roma, come si fece a Berlino non convenga istituire un apposito Ufficio governativo delle case che assicuri impulso di azione ed unità di indirizzo spe~ • I ' eia mente alle energie popolari e cooperative e che senza so11tituirsi ali' 'nizietiva privata, la integri. E si ricordi, che dopo tutto, lo Stato italiano non farebbe niente di più di ciò ehe ogni gio:no fanno 2 Itri Governi, in paesi, come il Belgio e la Germama, più ricchi di noi, di iniziative e di capitali ! (Nuova Antologia, r0 dicembre) • German Doctor: I disturbi cerebrali del l{alser.- Perchè permettiamo ad un individuo sia egli imperatore o anarchico di gettare bombe avvelenate in mezzo ad una nazione pacifica? L'Imperatore Guglielmo solo è il vero pericolo della nostra epoca, eppure non abbiamo diritto vi biasimarlo. Il giorno che la verità sarà nota il pericolo sarà scomparso, e Guglielmo potrà allora dare ir,terviste, pronunziare discorsi, spedire telegrammi a suo beneplacito. Da giovine Guglielmo, contrariamente ai suoi genitori liberali fu ammiratore della dottrina assolutista del Bismark. La convinzione eh' egli era rappresen•ante di Dio, e che a lui soltanto egli doveva render conto , prese su lui tanto dominio che diventò il fondamento della sua psiche. Egli fu figlio ingrato , a tal punto che suo padre, condannato da Bismark alla assoluta inattività politica, si sfogò dei suoi dispiact:ri , nelle pagine di un diario intimo. Il grande desiderio di Guglielmo era di impossessarsi di questo documento così che appena morto suo padre egli fece circondare ii palazzo degli usseri d, Postdom , mentre cerca va dovunque il diario , ma invano , perchè la regina Vittoria lo aveva portato in Inghilterra dove aspetta, insieme al terzo volume delle memorie di Bismark, la morte di Guglielmo per venire a,la luce. Poco dopo il giovine imperatore cacciò Bi - smark e cercò di attribuire tutta le gloria del rinnovamento della Germania a suo nonno eh' egli si ostinava a chiamare « Gugli:lm? il Grande ». Le sue gesta si succedettero rapidamente 11 d1scorso alle guardie di Berlino, l'iscrizione nel libro d'oro della città di Monaco; gli insulti ai principi federali te. deschi: col t:legramma a Kruger offese il popolo Inglese, indusse 1 Boeri ad una guerra fatale eppoi li tradì rifiutandosi persino di ricevere i loro delegati ; conferì a Stoessel la più alta decorazione prussiana al valore, per vederlo poi cond annato a morte per viltà e tradimento; si circondò di una folla di consiglieri irresponsabili e onnipossenti, bollati poi per i vizi più vergognosi. Durante la guerra Giapponese osò telegrafare allo Tsar dichiarandogli che metteva la << sua flotta il a sua disposizione; dopo la conferenza di Algesiras telegrafa al delegato Austriaco d'essergli stato fede! padrino nel due!lo, facencto così cacciare quel disgraziato che avevi. servito lui invece del proprio paese. Questo uomo si fa fotografare ogni giorno della sua vita, eppure con tutta la sua impulsività non vi è mai stato uomo altrettanto privo di coraggio personale quanto questo strano rappresentante di Dio. Tosto che la sua indiscrezione ha prodotto una crisi egli cerca riparo nella fuga. Durante il pro. cesso di Moltke fuggì in Inghilterra , e<l ora che con la sua !11tima intervista-indiscrezione è riuscito a metter sottosopra 11 mondo fugge in Austria e poi sul lago di Costanza per proclamare Zapplin il più grande dei tedeschi. Il desiderio della notorietà è il suo unico pensiero ma è tempo che le nazioni sappiano il segreto della condotta cli questo individuo : segreto noto ai diplomatici ed a molti cir - coli tedeschi. Egli offre un esempio classico di una certa malattia mentale; soffre di una infiammazione maligna dell'orecchio , attites media , le sue recenti gesta sono dovute alla azione dei bacilli che gli offendono il cervello. Non è facile che •• altre nazioni si possono render conto di quanto la Germania ha sofferto per colpa del suo imperatore ; ma i I parlamento tedesco saper trovare ora i mezzi per protegger(! gli interessi del popolo , ed anche se ciò non fosse , le sue azi'oni recenti hanno mostrato chiaramente eh 'egli non è più tal persona i cui atti e parole possono aver peso ed efficacia fra persone serie. (John f3ull, 2r novembre rgo8). Dott. Napoleone Cola)anni, proprietario, direttore-responsabile Napoli, R. Tipografia Pansini in S. Loren,ro
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==