Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIV - n. 23 - 15 dicembre 1908

638 RIVISTA POPOLARE contava 1,300 consociazioni con un milione e mezzo di membri nel 1896. Ebbene dieci anni dopo, gli operai associati eran saliti a 1 ,888,ooo. Il capitale delle unioni è oggi. di circa 50 milioni di lire italiane. Esiste negli Stati-Uniti una possente federazione l' American federation of labor crl!ata nel 1886. Essa, nel 1907, contava due milioni di membri. Si serve di abilissimi agenti, che promuovono migliaia di meetings, che organizzano l' unione di tutte le forze proletarie e che sostengono gli scioperi. Vi sono poi, all'infuori di questa moltissim~ altre associazioni, tra cui primeggiò quella riei « cavalieri del lavoro », la quale però ha perduta gran parte della sua importanza. In Germania, ove il sindacalismo si è rapidamenre svilup pato dopo il 1809, s1 contano tre potenti federazioni, con un milione e mezzo di aderenti. Il sindacalismo è in via di svolgimento negli Stati Scandinari, nella Svizzera, in Italia e oell' Austria- Ungheria. In Francia, malgrado i progressi conseguiti i sindacati operai non contano che appena la decima parte della classe lavoratrice. Però l' influenza economica di essi si è mantenuta superiore all' imp0rtanza economica di cui dispongono. Di questi sindacati, i così detti rossi sono imbevuti di concetti socialisti ed anche di un pò di anarchismo. Essi non lottano soltanto per l'aumento dei salari e per la riduzione delle ore di lavoro. Prescrivono ai loro membri di non produrre al di là di una certa copia di merci e non disdegnano la pratica del sabotage. Secondo questi sindacati, il sabotage serve a mettere un freno alla cupidigia del capitale. In Francia, la Confedera:rione generale del lavoro si è posta all'estrema sinistra del socialismo. Nel 1906, contava r ro borse di lavoro, più di 1,800 sindacati e quasi mezzo milione di aderenti. Per quanto ispirata a principii socialisti , rifiuta di mettersi al rimorchio del sodalismo unificato e di fare, in• sieme a questo, la politica parlamentare e la propaganda dottrinale. E' colle sue forze esclusive, e coll'azit ne diretta, cioè colla rivoluzione che crede di conquistare il potere economico. I suoi dogmi sono : lo sciopero generale, la giornata di otto ore di lavoro e l'antimilitarismo. I sindacati portano gravi inconvenienti , specie grav1ss1mi abusi , ma hanno vitalità incontestabile. La classe operaia, benchè non sia ancora entrata che in piccola parte in queste associazioni, le considera come un palladio. Senza dubbio, essi han contribuito, cogli scioperi e colle minacce , al rialzo dei salari. Ma è erroneo il credere che senza questi due mezzi le mercedi non sarebbero salite. L' A. per esem:1io , ha provato che, in Francia, il più rapido rialzo di sahiri si ebbe dal 1850 al 1875, quando non vi erano sindacati, quando non vi erano scioperi, quando non vi era sabotage (Revue èconomique inte,·nationale, novembre 1908). + Un anonimo austriaco: L'eserclto sl dissecca.-! recenti avvenimenti ai Baìcnni hanno determinato una sosta nella letteratura fantastica e scusazionale sulla possibilità di un futuro conflitto fra le due ostinate rivali , Germania ed [nghilterra, convergendo gli occhi di tutta Europa sull'esercito dell'Impero austro ungarico, che forse è il primo degli eserciti delle grandi potenze a dover prendere le armi. Si è posta la questione; con quali probabilità questo esercito scenderà in campo; è esso preparato alle presenti contingenze? È sempre difficile fare delle previsioni, più difficile nel caso presente, quando non si sa neppure con quanti nemici il nostro esercito si dovrà misurare. Certo la presente situazione politica lascia supporre che la monarchia austro-ungarica come già nel 1849 e nel r866 non avrà a lottare contro un solo nemico, e sarà nuovamente costretto a difendersi da più parti e a dividere le sue forze, ciò che naturalmente renderà l'impresa assai più ardua. Di una cosa si può fin d'ora esser convinti, che comunque abbia a riuscire il grave s..:ontro, l'esercito imperiale si batterà valorosamente, a corpo morto, come altre volte. Forse nessun esercito al mondo ebbe a misurarsi in condizioni tanto sfavorevoli per circostanze , direzione, armamento, organizzazione, dimostrando tanta temerità. Le campagne del 59 e del 66 sono eloquenti esempi. Ma se si pensa ali 'avvenire del nostro esercito, non si può dimenticare che il ministro della guerra ha pronunciato non è molto gravi· e tristi parole: « L'esercito si dissecca •· Esse suonarono come un grido d'allarme che destò una grande eco al Parlamento e sulla Stampa. Tn bocca dell'uomo che l'esercito rappresenta e personifica , sono certo parole sconfortanti atte a suscitare foschi presentimenti. Si è mosso I' obiezione che un ministro della guerra debba d'ufficio veder nero, ma l'obiezione nel caso presente non ha valore alcuno, poichè il barone Schonaich ha nell'occasione dichiarato il suo ottimismo e notato che un ministro della guerra deve in Austria esser ottimista; il che con altre parole significa : se tale non fosse, -iovrebbe disperare dell' avvenire dell'esercito austriaco. In che consiste questo suo disseccarsi? Lasciamo In risposta alla Dan:rers A rmee,reitung eh' è il miglior foglio militare della Monarchia , e che ha elencati succintamente i sintomi del disseccamento : « Le contribuzioni io denaro sono affatto insufficienti. Il supplemento per l' equipaggio degli ufficiali è così inadeguato che questi sono forzati ad indebitarsi. Lo stesso avviene nelle forniture dei ca valli. È impossibile che le magre indennità di viaggio e di trasloco possano bastare. La stretta mi1ura dei soprassoldi ha un effetto deprimente. Le caserme in molte guarnigioni sono malsane, inabili. I provvedimenti presi per le truppe dislocate ai confini non bastano. Vi sono negligenze che richiedono lunghi anni a porvi riparo. Il ritardo nell'acquisto di piazze d' armi più vaste è ripro - vevole, tanto più che il prezzo dell.e aree va rincarando .. Noi abbiamo troppo scarse munizioni a palla per gli eser - cizi. Le truppe fanno troppo pochi esercizi. li ministro negò l' inferiorità delle nostre munizioni, ma le sue parole dovevano servire per i Serbi e per chi li spalleggia, non per i pratici. L'uniforme della fanteria chiede d'essere riformata; l'arma• tura della cavalleria deve venire allungata o accorciata. Tanto l'artiglieria da montagna come l'artiglieria leggera e pesante da campagna deve in breve tempo venir rinnovata. Il rifacimento dell'artiglieria d'assedio non è meno urgente. Per i pionieri non si è fatto nulla. Noi abbiamo bisngno di un pallone dirigibile. Il parco :!egli automobili deve in modo diretto od indiretto essere assicurato. Gli approvvigionamenti di munizioni devono essere maggiori. Le nostre truppe non hanno un' armatura da montagna. Non hanno cucine per k marce. La quistione dei medici militari reclama una soluzione. Le nostre fortificazioni ai confini non sono all' altezza dei tempi. La nostra marina ha urgente bisogno di maggiore sviluppo. Il cattivo sistema di avanzamento nei gradi inferiori non è sopporta bile. L'esercito invecchia. Le misure prese finora sono goccie su una pietra infocata. Il servizio fino al 35° anno è il minimo :he si possa chiedere. Le cond.zioni odierne hanno un 'azione d!!primente. Gli ufficiali devono potere sollevare in alto la frontt:. Una quasi interminabile « lista dei peccati » senza che vi sia menzione del peccato principalissimo, cioè dell'insufficienza del contingente annuo della coscrizione. Vedasi nel seguente prospetto delle coscrizioni nei grandi Stati eurorei : Francia 248,500 coscr;tti 0,63 °lo Germania 280,000 » 0,47 • Italia 90,000 » o,37 • Russia 469,000 )) 0,33 )) Austria Ungheria I 30,000 )) 0.29 » Si confronti ora il diverso sviluppo degli eserciti di Francia, Germania ea 4"ustria nel per 1odo dal 1870 al 1908: Nell'anno 1870-1908 Nell'anno 1870-1908 Nell'anno 1870-1908 (Battaglioni) (Squadroni) (Batterla cll Campagna) Francia . 373 684 + 311 349 449 + 100 224 508 + 284 Germania 463 629 + 166 465 494 + 29 214 583 + 3 6 9 Austria- Ungheria 491 467 + 24 246 252 + 6 156 264 + 168

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