628 RlVISTA POPOLARE Omicidi denunziati per 100,000 abitanti Sicilia Lombardia Girgenti Caltanissetta. Trapani . Palermo . Catania . Messina . Siracusa. Sicilia. . 40,98 40,76 31,70 29,39 16,94 9,84 9,24 23,48 Sondrio 6,36 Brescia. 3, 59 Como . 3,29 Milano. 2,93 Pavia . 1 ,93 Mantova 1,87 Cremona 1,47 Bergamo 1,06 Lombardia. 2,81 Dai dati di fatto c,onchiudevo: (\ Dunque, la provincia lomb~uda col massimo numero di omicidi ch'è Sondrio, rir11ane al disotto di quella siciliana col minimo, ch'è Siracusa, del 41 °/0 • Il distacco diventa più forte se si pon mente che la provincia di Sondrio sta molto al disopra della media della Lombardia e quelb di SiracUSél molto al disotto della media della Sicilia. Infatti la media dell'intera Sicilia è di 23,48; della Lombardia di 2,81. Da questi dati si rileva che in quest:i gravissima forma di delinquenza la Sicilia supera la Lombardia nientemeno che dell' 88,03 °/ 0 ; mentre la provincia di Palermo supera quella di Milano tra le quali fu posto il paragone, di oltre il 90 °fol » « Non si deve considerare, a lume di fatti, come un brutto scherzo questo confronto tra la mafia e la teppa? » ·+ Pel rispetto che ho della verita sopratutto mi capita frequentemente di vedere giudicata l' opera mia di pubblicista e di politico che per quanto può cerca di mantenersi obbiettivo ed imparziale di essere fatto segno alle accuse più antinomiche: in Sicilia e nel Mezzogiorno si afferma che io sono un detrattore di quelle regioni, che sono quelle natie, perchè ne metto a nudo spietatamente le deficienze morali; nel Settentrione, invece si ritiene, che io sia un partigiano difensore delle medesime perchè addito le enormi responsabilita del governo italiano che in quarantotto anni nulla ha fatto per redimerle e molto, anzi, ha praticato per peggiorarne le condizioni politiche e morali. In Sicilia, poi, nel momento attuale , spirandovi. ancora un pò di vento di follia, in ogni mio atto e in ogni mio scritto i messeri, che compongono la marmaglia laureata, scorgono la malevola intenzione di denigrare l'isola natia per far comodo ..... a Giolitti, che mi protegge ed anche ..... mi paga ad hoc. Previdi, perci6, che qualche laureato marmagliesco si sarebbe levato a darmi in sulla voce; e fui facile profeta. Infatti un Dottor Sammartano, che mi deve una qualche gratitudine perchè ne faccio conoscere il nome al di la dello stretto di Messina, nell'organo del cosidetto partito siciliano, mi risponde con un articolo dal titolo: Cer:e statistiche I nel quale si pretende dimostrare che io sono per lo meno un somaro, che pur insegnando statistica, presento cifre sbagliate pur di riuscire ad aggravare la mano sulla Sicilia. Egli infatti prende un volume. La statistica delle cause di morte pel 190 5, che diçr edito dal Ministero dei lavori pubblici - poveraccio non sa nemmeno che la statistica delle cause di morte viene pubblicata da venti anni in qua dal Ministro di agricoltura e commercio per mezzo della dipendente Dirazione generale della Statistica.... , - rifa i calcoli e presenta ai suoi creduli lettori il seguente testuale prospetto: Omicidi ed infantlctdt Cifre per 100,000 ab. dell'on. Colajanni Girgenti . . Caltanissetta. Trapani Palermo Catania Messina Siracma 40,'.)8 40,76 31,70 • 29,39 16,94 9,84 9,24 Cifre da me (Sammartano) ottenute I I ,41 14,80 15,76 8,67 7,63 2,89 4, 04 La differenza come si vede, è enorme: io avrei raddoppiate per alcune provincie, triplicate per altre il numero degli omicidi, pur di mettere la Sicilia •in pessima luce e farle fare una triste figura nel paragone colla Lombardia ... Si può immaginare, quindi, la gioia, e la volutta che avrà provata la marmaglia laureata siciliana, che in base a quelle elucubrazioni statistiche del Dott. Sammartano, mi ha designato come un figlio snaturato della Sicilia, come un rinnegato ec. ec. ! + Passo sopra ai pietosi tentativi fatti dal mio ine. • sorabile critico onde spiegare l' errore mio e m assumo, invece, l'ingrato compito di provare com quattro e quattro fanno otto che egli è degno d far parte dalla marmaglia laureata. La dimostrazione è presto fatta. Il Dott. Sammartano commette un primo errore: alle cifre mie, che rappresentano la media di un quinquennio - 1900-904 - contrappone quelle del solo 1905. Ma questo è il meno, poichè per anni così v1c1m e non contrassegnati da avvenimenti eccezionali le differenze non possono essere considerevoli. Ma il peggio si è che egli ha confrontato cifre, termini diversi, assolutamente incomparabili. Io aveva posto il paragone tra termini omogenei; cioè tra gli omicidi denunziati, quali li da la Statistica penale del regno tanto per la Sicilia quanto per la Lombardia. Egli invece rettifica contrapponendo alle cifre mie, quelle relative agli omicidi consumati. D' onde l'enorme differenza ottenuta. Al Sammartano che potra essere un discreto medico, ma che è un pessimo statistico, perchè procuri maggiore allegria ai suoi amici della marmaglia laureata dò un consiglio: Vada a prendere i dati dal volume sullle Notizie romplementari alle Statistiche penali pel 1890-95 e trovera che gli omicidi condannati si riducono di molto, anche giudicando dell'omicidio coi criteri della Statistica penale italiana, che presenta in blocco confusi insieme, i dafi sugli omicidi mancati, tentati e consumati. + L'ottimo Dottor Sammartano nelle ricerca del come io potei riuscire alla calunniosa assegnazione di una quota esageratissima di omicidi alla Sicilia scrive: << Un errore fondamentale può aver com- « mosso l'onorevole in parola, basando le sue sta- « tistiche su gli omicidi denunziati, anzichè su quelli « effettivamente commessi ». Perfettamente. Non ci voleva alcun acume e scoprire il mio errore fondamentale, che costituisce l' errore bestiale del mio critico, poichè nel mio articolo è detto a lettere di scatola che io mi riferivo agli omicidi denunziati; e mi riferivo ad essi, perchè ad essi si riferisco□ o tutti coloro che si occupano di criminalità.
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