RIVISTA POPOLARE 613 domina le relazioni mondiali, come altra volta la rivalità tra l'Inghilterra, e la Francia prima repubblicana e poi imperialista napoleonica, che provocò oltre venti anni di guerra europea. Gli armamenti navali della Germania e i discorsi imprudenti e sciocchi del suo Imperatore , cui si è risposto di santa ragione dagli Inglc:si hanno creato la tensione e i mutui sospetti. E di essi tutti ci dobbiamo occupare perchè una guerra anglotedesca sarebbe un disastro che colpirebbe il mondo civile tutto quanto ; sarebbe una catastrofe , le cui ripercussioni si risentirebbero da tutti gli organismi economici e da tutta la società. Si pensi infatti che la guerra anglo boera localizzata sopra un piccolo angolo della terra ebbe degli effetti economici da nessuno previsti. La guerra· ispano-americana ha esercitato un aziot1e deprimente sugli scambi dell'Universo, benchè anch' essa localizzata ad alcune isole. La guerra russo-giapponese, il cui centro era a migliaia di chilometri dalla vecchia Europa, tenne in sospeso l'industria, il tratfico, la navigazione del mondo. Ciascuna di ques~e conflagrazioni, scoppiata negli ultimi quindici anni , ha colpito I' insieme della produzione universale, lesi interessi mondiali, paralizzati a grandi distanze industrie e commerci. Evocando questi ricordi ci si può ren• dere conto del disastro economico che susciterebbe una lotta tra l'Inghilterra e la Germania. Il periodo dcli' isolamento df'gli Stati , dell' indipendenza dei mercati internazionali è chiuso per semprt:. I popoli vivono oramai tra una mutua dipendenza e la minima sco11sa in un punto si ripercuote nei punti pid lontani. La solidarietà è accresciuta dallo stesso sviluppo del capitalismo collo sviluppo delle società per azioni, che alimentano industrie e commerci e nelle quali c'è l'apporto dei capitali internazionali; oggi i Tedeschi s' interessano alle miniere del• l' Algeria ; i Francesi hanno azioni nelle officine ddla Slesia e nelle miniere di carbone della Westfalia; gl' Inglesi esigono i dividenti delle banche francesi; i Parigini partecipano all'esercizio ddle miniere diamantift:re inglesi ecc. E i debiti pubblici non sono più nazionali, ma internazionalizzati. Se una guerra anglo tedesca chiudesse i mari il commercio tedesco sarebbe per due terzi soppresso e le flotte di Amburgo e di Brema non uscird:bPro più dai p.)rti: la vita economica della Germania avrebbe una diminuzione di circa dieci miliardi. Ma l'Inghilterra padrona del mare non subirebbe perdite minori. Anche se per la guerra non dovesse strappare centinaia di migliaia di braccia alle officine!,essa sarebbe costretta a respingere la propria produzione , i suoi acquisti , le sue spese di lusso. Sarebbero perdite di miliardi. Che dire se la G:>rmania riuscisse a rinnovare il blocco continentale di Napoleone 1°? Una vittoria navale della Germania è improbabile; ma non impossibile. Ora la vittoria della Germania contro l'Inghilterra rappresenterebbe I' egemonia prussiana in Europa , cioè il trionfo della forza brutale; e la disfatta dcli' Inghilterra arresterebbe il progresso economico-sociale del mondo per anni ed anni. Viceversa il suo trionfo darebbe al mondo non l'uniformità di Roma, ma quella di Cartagine. Tutte le supremazie sono pericolose ; ora la lotta tra la Germania e l' Inghilterra riuscirebbe ad una supremazia schiacciante I Questi sono gli argomenti che stanno contro la guerra anglo-tedesca, Enumeriamo le cause che sospingono al conflitto. Dal 1870 in poi e specialmente dal 1890 lo sviluppo econo • mico della Germania è assai più rapido di quell0 inglese. Dal 1870 al 1905 il commercio dell'Inghilterra è a;1 mentalo da 13 miliardi a 24 miliardi e 1/2; cioè dell' 88 °/0 • 11 commercio tedesco nello stesso periodo da 6 miliardi e mezzo è passato a 1G miliardi e 200 milioni , aumentando così del 149 °lo 1 Le maggiori esportazioni inglesi nel 1870 erano di 3 miliardi e 400 milioni; nel 1905 erano ridotte a I miliardo e 8ot• milioni.~La concorrenza tra la Germania e l'Inghilterra si esercita dapertutto. Dovunque le grandi case di Berlino e di Londra, di Manchester e di Diisseldorf, di Sheffield e di Solingen, di Birmingham e di Lipsia, di Amburgo e di Liverpool s'incontrano e si urtano, come s'incontrano le grandi società di navigazione inglesi e tedesche. L'Inghilterra, perciò, è divenuta imperialiata con Chamberlain il giorno in cui ha sentito minacciata la propria preponderanza tessile e metallurgica. Alla sua volta la politica mondiale di Guglielmo 20 non ha avuto che uno scopo : far progred;re economicamente la Germania. Così anche in Germania si sono formate delle correnti d'imperialismo economico , che ha fuso nel blocco di Bulow i nazionali liberali e i liberali democratici colla borghesia e colla stampa che rispecchiano gl'interessi delle industrie delle provincie renane e della Westfalia. Le due borghesie imperialiste sono in conflitto , si odiano coli' esasperazione di due botteghe aperte accanto l' una dell'altra e colla convinzione assurda ed antiquata che la rovina della rivale è indispensabile alla propria fortuna e che lo stato attuale non può durare. Ecco il fondamento del conflitto. L' imperiaJ:smo economico fornisce argomenti trionfali al militarismo. In Germania al militarismo terrestre si è dato un fratello nel marinismo; è tanto noto che non occorre parlarne. Il militarismo britannico nella forma sua più aperta venne battuto con Chambcrlain, che rappresentava l' unionismo ag • gressivo ; ma oggi riguadagna terreno in un' altra forma con Asquit e Grey , che professano un imperialismo temperato, che d;sprezza i Piccoli inglesi, che pur sono rappresentati nel gabinetto dal pacifista Lloyd Georges. Questo imperialismo si riattacca alla politica tradizionale inglese, che non vuole il colltinente dominato da una sola potenza. In nome di questa politica dei Pitt , dei Burke, dei Castlereagh , dei· Palmerston essa ha annodato un fascio di alleanze. Per paralizzare la minaccia dell'egemonia tedesca sul Belgio, sull' Olanda, sulla Danimarca , ha dimenticato le contese storie he e si è avvicinata alla Francia e non esiterebbe ad attaccare la Germania se questa volesse fare un passo verso l'egemonia uni"versale. Il conflitto potrebbe essere affrettato , ma con minore pro - babilità , dal desiderio di finirl... coli' incremento spaventevole delle spese militari, che già per le nazioni civili arrivano a 12 miliardi e mezzo all'anno I Questi terrificanti motivi danno come ineluttabile la guei ra. Ma ci sono argomenti e forze, che agiscono in senso inverso Se il capitalismo vuole sconfiggere.: lt.: speculazioni , le in - dustrie e i commerci antagonistici, sente però a quali enormi perdite andrebbe incontro con una guerra. I finanzieri poi si spaventano delle spese enormi , colossali cui si andrebbe in contro con una guerra moderna; i debiti pubblici prenderebbero proporzioni gigantesche. E le spese militari hanno già rovinato le finanze tedesche. Ma l' elemento più fcrte contro la guerra lo dà l'attitudine pacifica del proletariato tedesco e di quello inglese, che premono rispettivamente su'le classi dirigenti. (Mercure de France, 16 novembre). ♦ Contro Il , I~alser ». - Il 5 novembre 1908 il presidente del partito conservatore pubblicò un proclama di cui ecco il testo : « Noi vediamo con dolore I che espressioni di S. M. l' imperatore , le quali erano senza dubbio dettate da nobili sentimenti, non poche volte hanno contribuito, perchè falsamente interpretate • a creare difficili posizioni alla nostra politica estera. Spinti dal desiderio di difendere la dignità imperiale da critiche e discussioni , e animati dal dovere di protej.!gere l'impero e il popolo tedesco da intrighi svantaggiosi , abbia:. o esrresso il rispettoso desiderio, che per l' avvenire venga osservata. maggiore risl!rvatezza in tali espre s-
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