RIVISTA POPOLAR~ 611 è alquanto differente, ma non meno efficace per il suo carattere filantropico. Non abbiamo avuto occasione di studiare direttamente li funzionamento di Lipsia , ma conosciamo benissimo il con trollo a Berlino. Ottenuto dal capo della Polizia tutto l'incartamento relativo e e molti schiarimenti a voce, ci fu dato il permesao di fare diverse visite insieme ad un 'ispettrice. Il ri• sultato di queste visite oltrepassò tutte le nostre ttspettative. Abdiamo trovato i bambini ben nutriti, floridi, r.oricati nei loro lettini pulitissimi. L'ispettrice dopo un minuto esame del piccino, scambiava qualche parola amichevole colla tutrice di questi, dandole, se lo credeva utile, qualche consiglio o indicazione, esaminava lo stato di pulizia della bottiglia e (del biberon, e si accerta va della qualità del latte ecc. ecc. No - tammo che tutte le donne parlavano con I' ispettice in modo cortese, amichevole, chieJevano il suo consiglio , le parteci pavano i loro piccoli guai privati e apparivano fifociose e riconoscenti. ( Vita femminile italiana, ottobre). + E. Cheysson: Le abltazlout popolari e gli alloggi per le famiglie numerose. - In Francia è stata pub• blicata un' inchiesta sulle abitazioni popolari. Le cinquanta tavole che la compongono si riferiscono ad una popolazione di 3,145,348 persone e a circa un milione di alloggi. Di questo milione , più di un quinto è costituito di alloggi aventi una sola stanza; la quale, alla sua volta, è spesso priva di finestre, di aria e di luce. Nell'ottimo suo studio sulle condizioni degli alloggi , il dott. Bertillon afferma poi che in Francia , sopra 1000 abitanti , 260 sono pigiati in abitazioni troppo popolate. Il 14 °/0 di tali abitazioni è costituito di ménages con tre persone, il 17 °lo con sette persone e il 40 °lo con più di otto peraone. Più una famiglia è numerosa e pili frequentemente essa è male alloggiata. Non soltanto gli appartamenti di tali famiglie sono troppo stretti, ma son privi pure-il più delle volte - di finestre , di caminetti da riscaldamento e di cesai ; ricevono luce insufficiente, sono oscuri , umidi e malsani. Nella sola Parigi, gli alloggi con più di sei persone ricoverano 142,848 abitanti. Si tratta, ali' incirca, di 20,000 famiglie, la cui situazione è estremamente dolorosa. Per la più gran parte delle famiglie numerose, il problema degli alloggi non si presenta nelle stesse condizioni previste dalle leggi per le caae popolari. Per assicurare alle famiglie non numerose un alloggio salubre , basta mettere in azione la previdenza degl 'interessati, salvo ad incoraggiarli con qual - c.he immunità fiscale o con altri incoraggiamenti diretti. Ma alle famiglie troppo numerose , le quali hanno entrate scarse ed uscite grandi, non si possono chiedere che ptgioni modestissime, I I previdenza è per esse impraticabile, occorre quindi l'intervento dell' assistenza pubblica e privata. Le Società per le abitazioni a buon mercato non possono accogliere le famiglie numerose che a'Jbiano un'entrata inferiore alle cinque o alle sei lire per giorno. Tali società non potrebbero affittare gli alloggi alle famiglie numerose per meno di 300 o di 400 lire per anno, pur contentandosi di un interesse del 3 °lo· Ora tale pigione non è accessibìle alle famiglie che abbiano meno di cinque lire per giorno. Per porre rimedio a questo stato di cose, è sorta a Parigi la Société des logements economiques pour Jamilles nombrenses. Negli stabili di essa sono ricoverate 165 famiglie con 776 bambini e la pigione è stabilita ad 88 lire per camera. L'infanzia dà, in queste case, minor contributo alle infermità cd alla morte. Ad onta di così modico fitto , la società ba potuto distribuire agli azionisti un dividendo del 3 °/ 0 • Ma .:iò è stato possibile perchè le famiglie ricoverate che non dispon- ~ono meno di cinque lire la società non può ricoverarle ; sia perchè non possono spendere adeguatamente , sia perchè gli azionisti non potrebbero più contare su quel modico interesse. Ciò basta a dimostrare la difficoltà del problema, che l'autore promette di risolvere in un prossimo articolo. (L' Èconomiste français, 14 novembre 1908). + Henry Labro11e: La colonlzzazlone giapponese In Oorea.-11 più abile uomo di stato giapponese, il marchese Ito, fu nominato residente generale in Corea , colla missione di consoiidare la conquista e di colonizzare il paese. Nel 1905, la Banca industriale mise a disposizione del governo coreano undici milioni di lire, coi quali s' i•1trapreae la costruzionne di linee ferrate e di altre comunicazioni. Per assicurare la fedeltà del1e nuove generazioni, &i aprirono molte scuole primarie ed altre Ji agricoltura, di commercio e di medicina. In quanto ali' amministrazione, uno dei primi atti del m&rchese Ito fu qudlo di mettere un consigliere giapponese a fianco di ogni ministro coreano e in ogni corte di giustizia. Ji sistema monetario nipponico fu esteso alla Corea e il bilancio finanziario venne regolato più razionalmente. Per regolare lo sfruttamento delle miniere, fu emessa un' apposita legge, e per incoraggiare I' agricoltura si crearono dei campi sperimentali. Fu impedito il disboccamento e sta ora .per sorgere un istituto industriale, allo sc0po di diffondere le cognizioni del lavoro manufatturiero. Agli occhi dei giapponesi, la Corea non dev'essere soltanto una colonia di exploitation, ma anche una colonia di popolamento. Nel 1907, ben 81 ,ooo giapponesi erano emigrati in quel paese. Tutte le banche nipponiche trapiantarono delle succursali in Corea , e ciascuna di esse ha una particolare sfera d'azione. Però i coreani oppongono una tenace resistenza ali' opera dei dominatori; i quali, di ciò consapevoli, cercano di rafforzare sempre più la loro situazione. Nel luglio del 1907, venne stipulata una nuova convenzione nippo-coreana, in virtù della quale I' amministrazione fu sottoposta alla direzione del residente generale giapponese ; tutte le leggi e i decreti debbono essere sottoposti ali' approvazione di lui. Il principe ereditario fu mandato a Tokyo per completarvi l'educazione. Insomma, la Corea è ormai un territorio giapponese. Il vero imperatore . non è Yi Syek ma il marchese lto, Questo regime di rigore ha fatto divenir belligero il popolo più mansueto di questo mondo: il coreano. Diverse insurrezioni sono scoppiate, obbligando i giapponesi a mandare truppe per sedar le e a moltiplicare le misure oppressive. Il 2 1 maggio 1908 , il residente generale interdisse a tutti i giornali coreani di pubblicare notizie relative alla repressione e alle rivolte. Il silenzio dovrà regnare in Corea. È interessante constatare che questo paese , ritenuto dai giapponesi come un altro Egitto , da cui essi si attendevano una docile sottomissione, insorge invece vigorosamente contro gli stranieri. Sarà questa una resistenza senza speranza , ma varrà almeno a dimostrare che non impunemente ai attenta alla ·libertà e ali' indipendenza di un popolo. (Revue politique et parlementaire, novembre 1908;. + Paul Camtés: I progressi economici della Francia.-Dividendo in tre periodi di otto anni ciascuno il tempo trascorso dal 1884 al 1907, cioè in un periodo precedente al nuovo regime daz,ario e in due altri a questo susseguenti, si può vedere quale sia stato il progresso economico della Francia e quale l'influenza che su di esso abbia esercitato il protezionismo. Il deficit commerciale della Francia, che era di 901 milioni di lire nel 1884 91, si ridusse a 568 milioni nel 1891-99 e a 308 nei 1900,907. Questo miglioramento è dovuto II I progres- • • I si vo aumentare delle esportaz1001. Il def cit delle materie prime è aumentato dal 188489 I al
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