RIVISTA POPOLARE 609 pur fare bonne mine à manvazs 7eu : agli scritti si succedevano le conferenze, fra cui notevolissima quella tenuta nell'estate decorsa in Cremona dalla dott. Sacchi , una delle personalità più valorose quanto mod~ste del nuo_vumovi~ent_o,_ e !llanif~stazioni collettive d'efficacia non d1scut1b1le rn rag10ne della loro serietà dignitosa; e il corso degli eventi ha mutato come per incanto. Mutano i saggi nel tempo; onde ha mutato pure l' on. Giolitti , che è Néstore fra i saggi della politica opportunista e grida alla sottocommissione : aiuta aiuta. Ma noi, resi più esigenti da questo pr~mo succes~o, d<?bbiamo perseverare nella lotta mtrapresa mtens1fìcando la propaganda fino alla conquista definitiva di un trionfo che sarà tutto di chi avrà saputo meritarlo, cioè del popolo immune da vincoli ufficiali. Speriamo di salutare l'imminente ripresa dei così detti lavori parlamentari con una simultanea poderosa manifestazione in tutta Italia. I nostri oratori agiteranno quel cimitero di anime e di coscienze, che è la politica italiana, con le voci di una moltitudine ormai divenuta popolo: il quale trova le vie di redenzione luminosamente segnate nella propria. ·:oscienza e nella compagine delle forze proprie rideste cooperando all'intento sublime onde, pur io sono stato mosso a parlare. Avanti le donne I Chiavari, novembre 1908. Avv. FRANCESCO MARIANI K1Vl5T A DELLE 1'1VISTE Dragoutine Capsitch : La questione agraria nella Bosnia-Erzegovina. - Installare un regime feudale ndla Bosnia Erzegovina fu il sc,lo scopo dell'Austria ottenendo dal Congresso di Berlino il diritto di occupare le due provincie e fu. per essa egualmente i 1 solo modo di risolvere la questione agraria che era stata, aecondo Andrassy, la causa della sollevazione di tutta la popolazione bosniaco-erzegonese nel 1878. Andrassy disse àl Congresso di Berlino « L'Austria Ungheria, come potenza europea più prossima a quelle due provincie, dovrebbe mettere in opera il regolamento della questione agraria, sorgente principale delle scosse periodiche che hanno agitato quelle contrade. Problema irto di ostacoli tra una, popolazione lacerata da o:ii religio_si e rancori sociali, problema che un potere forte ed imparziale (I) può solo risolvere in un paese in cui tutta la proprit:tà fondiaria trovasi nelle mani dei musulmani mentre i cristiani, lavoratori e fittavoli formano la maggioranza degli abitanti ». Ora , prima del trattato di Berlino esisteva in quelle provincie una legge agraria turca del 14 defore 1859 i' fondo della quale era medienle. Essa fu mantenuta sotto il regime austriaco con certe modificazioni che la rendono assolutamente intollerabile. E quando nel 1887 il popolo finì per manifestare il suo malumore contro l'Austria il governo di Vienna dichiarò duramente che I' Austria-Unghe;ia non era entrata nella Bosnia Erzegovina per abolire le antiche leggi e costumi , ma per vegliare a che fossero eseguite. La verità è che la legge turca era assai tollerabile ma non era per niente osservata dall 'amministrazione ottomana. Il prelevamento della decina sotto il regime turco si faceva così : I cc.ntadini che non possedevano terre erano soltanto i fittavoli dei signori turchi. Ogni con~adi~o dovt:va pagare un decimo allo Stato e al suo Signore ( decima parte allo Stato e terza, quarta o quinta parte al Signore) su tutti i prodotti dricoli. Le prelevaz:ioni si facevano quando· i prodotti agricoli (mais e grano) si trova vano nella corte. Su dieci sacchi di mais o grano, uuo era p sto da parte per lo Stato e due o tre pei signori : cinque o sei sacchi restavano ai contadini. Se il giorno del prelevamento della decima il signore o il suo rappresentante erano assenti., il signore doveva contentarsi della quantità che il contadino gli inviava per ordine della commis sione incaricata. Ne risultava che al contadino resta va una quantità di prodotto sufficiente per nutrire la famiglia. Dopo che l'Austria si fu installata nella Bosnia Erzegovina ebbe cura di applicare una legge agraria supplementare. Secondo tale legge, che data dal 1881 una commissione nominata dal governo di Saraievo fissa la percezione del!' imposta in primavera, quando i prodotti non sono ancora maturi. Con tal sistema il disgraziato contadino è esposto alla maggiore brutalità da parte dei membri della commiss;one. Un altra violenza fatta subire ali' antica legge agraria è questa: oggi il CC'ntadino deve pagare l'imposta nello spazio di tre mesi , mentre sotto il regime turco aveva il diritto di pagare (salvo la decima in natura) l'imposta sul bestiame quella per la dispensa dal servizio militare ecc., nello spazio d'un anno. Se i raccolti son cattivi o i contadini si trovano nell'impossibilità di pagare nei tre mesi , I' amministrazione procede in modo feroce e scandaloso. Citiamo qualche esempio , d'altronde molto frequenti: si procede senra esitazione alla vendita pubblica degli ultimi chilogrammi di farina, dell'ultimo cavallo, della capra, del letto e dei polli che il contadino possiede. L'Amministrazione austriaca giunse fino a togliere un povero pane ancor caldo dal forno e ad asporlo alla vendita pubblica privando così una disgraziata famiglia d' ogni mezzo di esistenza ( 1). Sotto il regime turco il giorno della J>ercezione della decima il signore doveva presentarsi in persona sul luogo del raccolto oppure delegare il suo rappresentante, mentre oggi si presenta all'amministrazione ove gli si dà mediante una marca da bollo di 0,80 un atto che gli riconosce il diritto di prelevare la decima sulla quantità di prodotto valutata in prima vera. Sup · poniamo che i raccolti sieno buoni e che il contadino ottenga dalla terra kg. 1000 di grano, secondo la legge turca gliene restavano 5 o 600, quantità sufficiente per assicurare il pane alla sua famiglia per tutto l'anno. Ma secondo la legge modificata la commissione valuta il prodotto due volte di più in modo che invece di versare la decima il contadino è obbligato a pagare il quinto e anche la metà d~I prodotto. Il proprietario feudale ottenendo dunque una decima che invece di essere 2 o 300 kg. al massimo raggiunge 400 o 600 kg. dovrà restare al povero lavoratore 200 kg. su 1000. Ma siccome i 1 contadino deve versare allo Stato 200 kg. sotto forma di numerario ed al tasso più elevato , allora anche se il grano è a buon mercato risulta che di 1000 kg. di grano non gli resta nemmeno il minimo per servire di semenza e che è obbligato, in tal modo, a comperare. Mercè l'allevamento del bestiame la popolazione riesce bene o male a versar l'imposta ed a sfuggire in una certa misura, ad odiose persecuzioni. Ecco in qual modo l' Austria ha risoluta la questione agraria nelle provincie occupate. Come meravigliarsi se la miseria è incomparabilmente più reale, piu evidente di quanto lo era sotto i Turchi? Così la popolazione bosniaco-erzegovese si è di frequente sollevata contro la tirannia austriaca. La sollevazione del 1882 fu particolarmente sanguinosa. Questo lamentevole Stato è con ogni cura nascosto ali' Europa mercè vistose sovvenzioni concesse a certi giornali ed a uomini politici che immediatamente glorificano e l'opera urna- (1) Un'opera utilissima a consultare è: Bosnien tmd die Her 1egovina unte,· oesterreichisch ungarischen Monarchie. I. Band: die Agrartrage; di Bojidar Nicachinovitch ( Berlino 190,).
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