608 RIVISTA POPOLARE tati diritti preponderanti a traverso la forza del numero delle coscienze unite. Perciò, da Milano la grande artefice di vita civile, noi credettimo insegDare al popolo il dovere e il mezzo di conquistarsi, lui direttamente, la riforma dell'art. 189 onde vi presentammo e vi invitammo a votare un ordine del giorno in cui tali considerazioni si riassumevano e conchiudevano a una proposta di riforma organica e completa. Il congesso si onorava di approvare, se11za discussione, l'ordine del giorno mio poi pubblicato negli atti ufficiali delle sue sedute. L'ordine del giorno (1) conteneva in sintesi un progetto di riforma concreto e organico. Da quel momento la mia propaganda si volse ad organizzare le forze delle classi più direttamente interessate alla riforma. Tenni in Milano varie conferenze le quali anzi tutto conquistarono al movimento la Lega o unione per la tutela degli interessi .femminili. Essa, con quel senso squisito della praticità che distingue le inizi~tive milanesi; promuoveva la costituzione di un Comitato centrale per la ricerca della paternità che infatti sorse in Milano nell' Aprile 1907 (2). Quale relatore generale io compilavo un pt·oclama 9 giugno 1907 che accentuava meglio la sfiducia nostra verso l'iniziativa parla- (1) Il sesto Congresso Giuridico Nazionale convocato in Miano nel Settembre 1906: Considerando Che il divieto delle indagini sulla paternità naturale, sancito come principio nella legisiazione italiana, non ha prodotto alcuno dei vantaggi giuridici e sociali (repressione del mal costume, elevata moralità nei rllpporti fre i due sessi, maggior ritegno nella donna da1 cedere alle voglie disoneste dell'uomo diminnzione delle nascite illt>gittime, eliminflzione dalle famiglie e dalle aule giudiziarie dello scandalo inerente alle controversie sulla paternità illegittima ecc.) con i quali lo si volle giustificare: che, anzi, gli inconvenienti prima lamentati an - darono sempre più aumentand ~si e peggiorando secondo le constata ~Ioni obbiettive della statistica. Considerando che la possibilità e la con'1enienza delle inda gini sulla paternità illegittima sono ormai dimostrate dalla dottrina giuridica a sociologica nel mod•> più luminosn. Che d'altra parte, l'azione di paternità naturale costituisce un dovere di elementare giustizia e onestà legislativa in ogni paese sinceramente civile , mentre risponde ad un bisogno e ad un voto che la co'!cienza giuridica e sociale degli italiani è venuta unanime formulando fino dall' attuazione del codice vigente: Proclama Che si impone senza dilazioni ulteriori la riforma de\!' Art. 189 C. C. Italiano nel senso di abolire la regola del divieto sostituendovi quella dell'ammissibililà delle indagini per la ricerca in giudizio della paternità naturale, con le opportune discipline cautelative, oltre che nei casi di ratto e di stupro violento oggi ammessi come unica eccezione, almeno nei seguenti: a) Quando esiste uno scritto emanato dall'individuo indicato quale padre a norma dell' Art. r85 N. r. del Codice Albertino; b) Quando vi sia un possesso di stato a norma dell'Art. 122 Cod. Civ. Italiano; e) Qnando vi sia il concubinato, qualunque ne sia stata l'origine; d) Quando vt s1a stata seduzione, con o senza promessa di matrimonio: Fa voti che tale riforma sia quanto prima tradotta in legge per l'energia cooperante dei cittadini, e dei poteri competenti. (2) Sen. C. F. Gabba Pres. onor., Sen. M. De Cristoforis Pres. effettivo, Dr. Q_ Gnocchi Viani, On. A. Maffi vice-Presidenti, Prof. Paolina Schiff Segr., Adele Mejani, Nulli Vice Segret., Avv. F. Mariani relat. Gen., Dr. C. Grassi, Prof. F. Angiolini, Erminia Arbib. Dr. A. Bertazzoli, Prof. E. Fabietti, Lina Genoulhiac, Dr. G. C. Pola, Alessandrina Ravizza, Avv. C. Turco, consiglieri. mentare chiamando a raccolta tutte le energie, private o associatìve, mascoline o femminili o..... neutre, intorno alla nuova agitazione per la conquista popolare della 1·icerca di paternità. (V. nel1' Avanti I 1. nov. 1907). L'esempio luminoso di Milano era seguito da altri centri con viva e nobile sollecitudine. A Roma nel nov. e dicembre 1907 sorgeva un Comitato per iniziativa dell'Associar,ione per la Donna confortata dall'adesione di eminenti personalità della scienza e della filantropia sociale come del consiglio nazionale delle donne ordinatore del congresso tenuto in Roma nell'Aprile 1908 e riuscito una imponentissima rassegna delle forze di cui dispone ormai nella società il movimento femminista, dimostrando che la donna è matura, oggimai, nell'uso di troppi diritti contesole dal pregiudizio mascolino prepotente e incivile. Nel congresso femminile di Roma furono rappresentati entrambi i Comitati riaffermando i concetti informatori della comun,:- propaganda per la conqusta della ricerca di pate1·nità (i). Un terzo comitato è sorto in Genova nell'Agosto e Settembre 1908 per iniziativa di quello milanese degnamente rappresentato dalla ini"aticabile signora Adele Mejani-Nulli. Il comitato è presieduto dal Prof. L. M. Bossi, l'eminente ginecologo di farr.a europea, che della propaganda per la ricerca di paternità si rese interprete benemerito ed eloquentissimo anche nel Consiglio provinciale di Genova svolgendovi e facendovi votare un apposito 01-dinedel giorno. Nuovi comitati stanno sorgendo: in Torino - dove il signor dott. G. C. Pola, sostituto Procuratore del Re, con zelo coraggioso e raro va da anni lottando per far sostituire agli attuali sistemi di giudizio ed al carcere, fabbrica di malviventi a getto continuo, le magistrature speciali e i ricoveri di educazione e lavoro per i minorenni traviati o delinquenti (2) in Firenze, in Palermo ( dove possiamo vantare l'entusiastica e gentile collaborazione dell'avvocato Ignazio Pandolfini) ecc. Gli effetti della complessa e vigorosa propaganda non potevano, però, farsi palesi tanto presto. Anzi dobbiamo pur confessare che a principio i giornali ci ignorarono e neglessero perchè non avevamo saputo varare qualche nuovo pesce d'aprile o serpente marittimo; mentre il governò nemmeno si avvide della nostra entrata in scena ribadendo, nell'art. 5 del Progetto sulla assistenr,a agli esposti e alt inf anz.ia abbandonata, il divieto dell'art. 189 cod. civ., e peggiorando le condizioni giuridiche della donna. Mentre noi, convocati dall'Associar,ione per la donna in Roma (S dicembre 1907: V. Avanti I 6 dic. stesso), censuravamo la disposizione dell' art. 5 , beffardamente reBzionaria, il Senato del Regno la votava compatto approvando anche l' on. Giolitti proclamante l'impossibilità naturale delle indagini sulla paternità!. ... Ma poi si pronunciò un risveglio nell'opinione pubblica tale che il governo ha dovuto ( 1) Professori Sen. V. Scialoja, Filomusi, Guelfi, C:alisse, Simoncelli, Carusi, r:hiovenda, T !resa, Labriola, Grisostomi; Avvocati on. V. Lollini, Bruchi, A. Guarnieri, Ventimiglia; prof. Cafrara, dott. Pagliari; Signore; Berta Turin, Mengarini, Mazzoni, De Vincen1is, Benedetti, Volpi e dott. Bice Sacchi. La dott. Labriola presentava, poi, al congresso femminile di Roma (Aprile 1908) un'acuta e geniale Relazione. (2) li valoroso magistrato propugna , con la parola e gli scritti, l'istituzione- già vigente in Francia, Inghilterra, Stati Uniti d'America ecc.-dei Tribunali speciali per fanciulli e loro delegati alla difesa dei fanciulli tradotti davanti alla giu - stizia (probation officers): V. 'l{jvista di Pedagogia correttiva, Torino, 1908, n.i 1-2; e lettera 7 giugno 1907 al Sindaco Senatore Frola ecc. A Milano è sorto da qualche anno l'Istituto pedagogico forense col programma redentore: non pena, ma corre,rione, assistea,ra e lavoro: Vedi A. Guarnieri Ventimiglia,op. cit.
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