590 RIVISTA POPOLARE SOMMARIO: GII a.vvt.-'llilment,f e f!II nomini: Noi: La lotta per l'Italianità in Austria - La qu1st1one morale nell'esercito - Miss Elkins e il Ducà degli Abruzzi - L' [mperial Tartatin si sottomette? - Contro la pena di mo_rte - La stampa ignr-bile - Le elez·oni in Turchia ed i P.e'.icoli per i_ Musul_mani-:- Quello ch_e_bolle nella p~nt-)la Balc0~1ca :- Per Je se7ir:,ni di pretura - Le conse~uenze ?ella cns1 co~merc1ale e oa .ca_ri~ - La pol1t1ca estera e. rntern" del\ Ingh1l terra - La finanza tedesca - N. C : Per Trieste e per g1 Irredenti -- La R1v1sta: Il caso Ca mpanozz1 - Dott. Napoleone Colajanni • LudovicoMortara. Carlo Fadda: Dai c?nc~rsi_ ~iudiziari agli e~ami unviersitari -:- ~ttore Clccotti: Nel paes_e d1 Mcntecnorio Avv. FrancescoMariani: La ricerca 1r: gmd1zio della patermtà naturale - lt1v1st,a <lolle B,lvist,e. La qucstion ~ agraria nella Bosnia- Erugovina ( Cow·!·ier Eur_opém! - I b_arnbini d!ti ~ .balia e ciò che si fa pe_r.essi in Germania ( Vita femmin.ile ita!iana) - Le abitazion'. pop?lart e gl! alloggi p~r le fam·gh_e _num 1 e;ose (f!,evue polz_trque e: par fementail·e) - I progressi economici della Francia (L Economiste europeen) - L9. citta de,! av·1_cn1re (lahrbucher Jur Na tional Oekonornii: und Statistik) - L'antagonismo aPglo tede~co (Mercw·e de France) - Contro 11 ~ K111ser ~ (D1e Zukunft). GLI PVr VENIJVlEl\!TI e GLI U0t1INI La lotta pe:r l' Itallanlta in Austria. - La eroica costanza, la incrollabile formezza degli studenti italiani che da tanti anni lottano contro la protervia del govnno austriaco e la brutale prepotenza dei loro colleghi di razza ... superiore, per ottenere una università italiana, deAta la nostra ammirazione sincera. E noi ci auguriamo che finalmente i governanti austriaci vogliano riconoscere agi' Italiani un diritto riconosciuto agli altri popoli dell'Impero e solennemente proclamato dalla Camera dei Deputati e da quella dei Signori , concedeudo l'Università Italiana a Trieste, dove i nostri connazionali potranno compiere i loro studi al sicuro dai colpi di bastone e di rivoltelJa che eroicamente e cavallerescamente gli studenti anstriaci dirigono anche snlle donne, e dalle sciabole dei polizziotti di Cecco Beppe, che in odio alla nostra nazionalità, danno il resto del carlino agli aggrediti. Noi probabilmente ritorneremo su questa quistione dell'Università italiana, ma sin da ora non possiamo astenerci da qualche rilievo. Agli studenti italiani si ri.1uprovera l'uso fatto del revolver. Ma dato e non concesso che siano stati essi pei primi ad adoperarlo, c'è d:;i,sorprendersene? Duecerito assaliti da duemila dovevano correre alle estreme di fese guidati dallo istinto della conservazione ; nè si può accusarli di premeditazione se si trovarono armati. Non lo erano del pari i ted.esehi? Gl' Italiani , intanto, hanno per loro la bontà della causa per la quale animosamente protestavano. che la causa fosse buona lo ha dichiarato il ministro Canera, che presiede alla pubblica istruzione nel gabinetto austriaco del Bienerth ; che la causa fosse buona lo hanno riconosciuto i membri della Camera dei Signori , che pur rappresentano il conservatorismo più rigido ... Queste dichiarazioni e quei:,ti ricouoscimenti valgono cento articoli, cento proteste degli Italiani irredenti e degli Italiani del Regno in qnanto al diritto. Prevarrà, però, il diritto? Trieste e gli Italiani avranno la loro Università, come la Costituzione austriaca esige? Molti lo affermano; noi dubitiamo forte. Con vivo dolore cominciamo' a sospettare che ci sia qualcuno che vale e può più dei ministri, più della opinione pubblica, più del dù-itto - forse il vecchio Imperawre, forse il presunto successore - che contano sulla violenza µer riuscire ad 110a gDerra, voluta e àesidera ta da.ll'in transigenza clericale. Forse l!.,rancesco Giuseppe vorrà sa guer1·e come la volle Eugenio ài Montijo imperatrice dei Francesi ... E chi sa? anche l'Impero austro-ungarico potrà avere la sua Sedan ! Intanto rilevia1,10 con dolore rbe nella stampa tedesca la sola vecchia Neue Freie Presse ha tenuto contegno sereno e corretto. Ande l' Arbeiter Zeitung, l'organo dei socia li8ti , ha dato vilmente addosso agli l ~-liaui. Che no dicono i socialisti italiani che per una ,2" -ra contavano ~ulla leale cooperazione dei socialisti a r c,.·iaci ? Ah ! Ha a\. uto ben ragione Sai vatore Barzili-..ia constatare il fallimento della solidarietà socialista internazionale nel giornale repubblicano di Roma. E anche noi , che vediamo fallire il nostro ideale di paca, che non può fare a meno di una entente coll'Austria-Ungheria, ci sentiamo assai amareggiati nel vedere rapidamente d.iliguare le nostre speranze d' Italia11i e di democratici e vorremmo confortarci col riiweglio del sentimento italiano, cui 1-\.bbiamoasRistito in questi giorni. Se il giorno della prova pel malvolere degli Austroungarici òovesse arrivare augnl'iamoci che. i fatti corrispondano alle parole; e con tale aug,irio proclamiamo la nostra simpatia e la nostra soldarietà coi giovani delle scuole, che vorremmo vedere, in quel giorno, imitatori forti e coscienti della balda gioventù umver · sitaria che scrist:ie la pagma di Curtatone e Montanara! + La qulstlone morale nell'esercito.- Dopo il caso Ranzi, che pare debba risorgere, a il caso Testa, e il caso Conti e tanti altri casi anafoghi si è acquistata la convinzione che l'ingiustizia è la regola nel1'esercì to. La quistione di stomaco rimane la base per la maRsa; ma attorno ad essa c'è la superstruttura morale. La quistione morale nell'esercito ha ottenuto contorno più preciso dall'ultima fase del caso R,mzi; dalla quale si apprende che il ricorso fo respinto dal Consiglio di Stato, per un documento che sembra falso o non pertinente, ma di cui la ConimiHsione parlamentare sull'esercito non ha saputo dirci la natura vera con uu comunicato involuto e sibillino. Esagerano sino al ridicolo, però , col0ro che il caso Ranzi paragonano al cc,so .Drey fus. Di questa quistione morale si uccupa con molta competenza un militare - un colonnello - che vuole couservare l'anonimo (1), che difenda la Scuola di gue1'ra come dovrebbe essere, ma non risparmia critiche a tutti i ministri della guerra, che nulla hanno saputo far di buono per renderla quale dovrebbe essere e mettere in armonia la disciplina militaresca coi tompi moderni. Diamo la importante conclusione. « Non si può nou osservare che la guerra mossa al supremo istituto di educazione militare da p_ers?ne troppo appassionate e le umiliazioni ad esso inflitte per accontentare l'opinione pubblica fuorviata, fnrono cause non ultime del malessere organico e disciplinare da cui è oggi afflitta l'arma di fanteria. « Perchè, scaduta la scuola di guerra nella pubblica estimazione, scaduta di conseguenza l'irn portanza c?e un tempo dava!:!i ai snoi studi e al sapere che se ne diffondeva nell'esercito e specialmente nella fanteria ; soppresso quindi, per gli avanzamenti, ogni genere_di prova scientifica e stabilifo1i qua.li tit.Jli 1->erpr~gred1r~ dei meriti fortuiti fondati sulle date di nascita e dt anzianità; i gradi superiori di quest' arma furono invasi da uomini troppo foriunati, privi di meriti e di coltnra, destando così negli auimi rlegl' inferiori, altrettanto sfortunati ma più meritevoli e assai più colti, quella ribellione che, unitamente ad altre questioni di violata e negata giustizia, fu la cansa prima del la quistiane morale ! ,, (1) C. A. R. La scuola di guerra nella quistione morale della fanteria. Roma, B. Lux 1908. L. 1.
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