R{ ,j I_. fA POP(JLAK.t: 603 d~l codi~e penale e buscarsi qualche q ucrèla per d1fl:amaz1one; quella esatta del modo come si discutono e vota110 le leggi; l'altra non me:10 gi u5ta e santa sulla vergognosa partigianeria, sulla frivolezza dei resoconti delle discussioni e d-::o-li incidenti parlame11tari secondo il variv colore bpol1tico dei giornali, che li riportano ecc. Ma Ettore Ciccotti, d1e ha messo nel libro tutto il pessimismo pc:~sibile ed anche un poco del suo tem~erarn_ento b1l10~0, ha ~ieplorato la p:irtigianeria degh alt_n. sen~a evitare d'rncapparvi a,iche 1 ui. La ~ua part1g1~neru brilla, infatti. nd sapi.::re ricercare 11pelo uc.l uovo_quando presenta i tipi p;lrlarnenuri non app:1rtenent1 al gruppo socialista e nel darci come dotato di tutti i prèoi e di tu ttc le virtù i pochi tipi di deputati socialisti che nel libro sono descritti. ' . Ed ora la:5cia1!10la_pa_r~la allo scrittore e presentiamo alcum dei _suoi t1p1, ai quédi aggiungiamo il nome per comodità dei lettori ddb ·pi-vista che • • l l d" \.: ' ' non pratici, (,e paese i Montecitorio non saprebbero riconoscerli. ' Giolitti La natura l'ha fatto essenziaimente limitato· e gli ~venti e le sue disposizioni l'hanno tratto per le vie segnate, murate, a ride, mortificanti della burocrazia, dove egli, con la flemma di un bue che ara il suo campo o con l'ostinazione di un mulo che tir .. t il suo carro, ha fatto la sua strada. Ma l' as~enza_ di ogni passione, di ogni ideaiità e di -ogm ubbia, che sembrerebbe la sua condanna è ' -~ta~a anche la sua forza. Così, per lui, la realtà si e_r_1assunta n~l fen_omc_t'.oa,nzi nell'episodio; la vita .s1 e co.npendiata 111 CIO che sta alla supedìcie e H segreto dell'azione di gov..::rno nel trovare' e -muovere la molla dei piccoli istinti grossolani <leali appetiti e delle passioncelle volg~ri - nei~me~10 _per dominarli ~ volgerli a fini maggiori, ma per adeguare ad essi là vita pubblica. Così naturalmente .senza sforzo, si è trovato al livello <le' procaccianti -ehe fa~.1~0 la politic~ elettorale e parlamentare; .tanto piu facilmente inteso, quanto più procedeva -t~~ra terra; . t~nto più ~oncorde con loro, quanto ,ptu ne condivideva la rs1cologia; tanto più sorretto .e portato sugli scudi, quanto più si trovava, natu- .ralmente, ad essere lo strumento ed il riflesso delle loro ab_itu_dini ~ delle loro aspirazioni. La chiarezza .con CUI SI espnme, deriva naturalmente dall'aver ridotto _l'orizzon~e alla misura della sua miopia; la sua sicurezza e semplicemente la sua inconsapevole~za e 1~ su~ asso!uta i:i1ancanza d~ scrupoli, o la sistematica nnunz1a a risolvere ogm quistione complessa. Nel suo trotterellare coi parocchi e la .sonagliera è andato a dar di testa contro uno .scandalo ( 1), che l'ha fatto stramazzare e l'ha tenuto a lungo, ~n terr~, stordito.Ma il tempo ha rimarginat~ le sue piaghe, 11 lungo sonno gli ha tatto ritornare le forze; ed ha rialzato la testa in un momento in .cui gli errori altrui potevano far dimenticare i suoi ,e_gti ~vet:ti davano occasione per arrampicarsi ~ ~ ul~b1a di v?ler troppo governare poteva far sentire 1_1bisogno ~1 non aver un governo. Ma l'uomo non e mutato: 1 tempi son divenuti più accomodanti. ~cll'. ora grigia c_he si attraversa, in cui la gente d atiare non chiede che d'essere lasciata a far quattrini; e, nell'incertezza del futuro la mio-lior hlosofìa pare quella_ di. sfru_ttare l' attit~o fugggnte, .scansando le grandi d1rett1ve e le preocl.'.upazioni ( 1) Quello della Banca romana. La redazione. del domani; ed anche un'ora di disfacimento ha la sua spiegazione storica di fronte all'avvenire che deve emergere; egli è l'uomo della situazione e massimamente il naturale, invocato dittatore del mondo che vivacchia e craffìca a Mon tee i torio. Baccelli Ha tutta l'illusione di essere un romano antico. Anche p_i~ eh~ la Cur~a, la Ca~nera gli pare il Fùro, se non e il C1reo; e 11.suo discorso i nta rsiaD di r~minescenze ciceroni~ne e di emistichi virgiliani, s1 svolge con la solenrutà delle aquile latine avviate alla conquista dell'Impero. La sua naturale bonomia l'autorità altrimenti conquistata spuntano la diffi~ <lenza e l'ironia; e quell'aura di romanità, che carezza gradite reminiscenze e inclinazioni retoriche ancora più gradite, investe l'assemblea e le dà un momento di capogiro. All'ombra della maestà romana. intanto, l'oratore ascende al Governo· e v:1ri romani moderni si attenda no ne' ministeri ' come il seguito del proconsole nelle antiche pro~ince. De Marinis Attraverso la repubblica, il socialismo e non so quante altre cose, egli è passato per varie metamorfosi. come il baco la cui opera pare si riassuma nel bozzolo ben tessuto e ben ovattato in cui deve r~ccog:liersi. Ne~l' a~tesa che il_po~tafogli venga o ritorn 1, va a caccia d1 un fantasllco impero coloniale per l'Italia; e alla sua conquista muove cca battaglioni di sviste geografiche e di spropositi economici. Ma quelie sviste e quegli spropositi muovono allo assa 1to in ordine così serrato e con tale foga che i giornalisti amici non finiscono di ammirar~e la rapidità, come avrebbero ammirata una carica di cavalleria di Murat. E anche dalle tribune - dove i malevoli vogliono sia disposta una claque -- parte non raro esempio, un applauso I Cornaggia La sua entrata nella Camera fu annunziata come uno de' segni dell' Apocalissi. Per lo meno pareva che con lui entrasse, in pompa magna, tutta la Santa Sede. Ma si è curato egli stesso di rida:-e al fatto proporzioni naturali. Ministeriale come gli altri, urla col gregge, parla il linguaggio arido delle genti d'affari, si direbbe voglia dimostrare praticamente che s'invoca santll Madre Chiesa nella politica come un paravento, dietro cui la borghesia possa più tranquillamente fare i suoi interessi. Fortls Compare tutti i giorni alla Camera ma alle ·quattro pomeridiane, con una consuetudine che non turba le altre abitudini, e sopratutto non turba la siesta. Ma parla di rado. Allora una penna serve a tenergli occupate le mani e a concentrare la sua attenzione invece del solito sigaro spento; e senza sforzo, con una voce chiara ed armonica, con semplici ed eleganti volute di stile, comincia a svolgere tutto un sottile sofisma che egli segue con disinvoltura; sollevando, di tanto in tanto, pigramente la testa in cui termina l'alta persona, con l'aria di un cetaceo che boccheggi, e facendo con gli occhi sbianchiti e socchiusi, quasi in un dormiveglia l'atro di seguire le ultime spire del suo sofisma eh~ svanisce come fumo nell'aria. I suoi paralogismi provocano, a tratti, interruzioni sempre più veementi, che egli rimbecca tranquillamente, finchè non crescono al punto di sopraffarlo. Vicini e lontani commentano l'intonazione del suo discorso per ~ilevarn~ il motivo e lo scopo segreto; quand'ecco, Improvvisamente, mentre pareva che il discorso stesse per entrare nel cuore dell'argomento, si raçcoglie in alcuni aforismi e piega , un po' stanco,
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