Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIV - n. 20 - 31 ottobre 1908

RIVISTA POPOLARE 539 a farlo da chi ne aveva il preciso dovere ..... Similmente il Falcone trovava da non incolpare il Bado lo perchè mancavano << le indé1gini <li medicina legale « che sono indispensabili in temél di omicidio »; indagini che non si fecero e non si potevano fare dopo quattro anni ! Rileviamo, infine, che per le soppressioni degli Asceraf e' era un motivo , che doveva avere prèsa piu sull'animo del governatore Dulio e del reggente Bado lo anzichè su quella del Vali Soli man, eh' era _un miserabile loro agente. Dice infatti la requisitoria : e< La famiglia degli Asceraf era un grande e « perenne pericolo, che non poteva non tenere prec< occupato l' animo del preposto al carcere , e del e< responsabile dei detenuti, ossia del Vali. Le loro « relazioni di casato, la rinomanza della stirpe, l'auc< reola di loro nobiltà ril.°:ollegantesi a quella del e< Profeta dell'Islam, il fervore dei parenti, dei sec< guaci, dei clienti, e quello stesso fanatismo di e< razza e di religione, onde molti vedevano in essi « c01i1e un vessillo di protesta e di redenzione, con- « tro gl' infedeli e gl' invasori, erano giganteschi « stimoli a qualche possibile agguato contro la si- « curezza della garesa. 1Troppe premure s'erano ten- « tate da ogni parte, troppe supplicazioni e solleci- « razioni erano pervenute al governo, perchè que- « sto non in ti masse energil.°:amente al Vali di ba- << dare a che la sorveglianza per quei detenuti poli- << tici fosse pari all'interesse che suscitav,rno >>. In questo brano , che ci rivela essere stati gli Asceraf dei detenuti politici rispettabilissimi e non dei volgari malfattori, sta la spiegazione della loro crudele soppressione". ll governatore o il Reggente, Dulio o Badolo, per motivo politico avrebbero ordinato il reato. E con questo movente un magistrato onesto e intelligente, senza disonorare sè stesso e la toga, avrebbe potuto aflamare il delitto e indicarne la circostanza attenuante. + Rinunziamo - de mintmts non curat pretor - ad intrattenerci delle teorie politico-giuridiche che il Procuratore del Re di Asmara enunzia sulla schiavitù nel Benadir e sulla violazione del Trattato di Bruxelles imputata ai nostri funzionari e sull'uso che il Badolo faceva delle schiave , trasformandole in concubine; rinunziamo a stigmatizzare il rappresentante ddla legge che proclama doverosa l'indulgenza per chi errò; e ci limitiamo - dolenti che lo spazio non ci consente di pubblicare le ultime due pagine della requisitoria - di accennare alla mostruosa contraddizione tra la premessa della parte finale e la conclusione. Da uu lato constata: che dai molti volumi del processo scaturiscono fatti, contro i quali il sentimento civile e la coscienza etica pare (?) insorgano a protestare con voce di rammarico e con imponenza di monito; che ·un governo coloniale mirante ad alti fini e i s_uoirappresentanti devono dare eostante e scrupoloso esempio di correttezza personale e di onestà di condotta - e conviene che i minori (?) impiegati della Società del Benadir tali esempi non dettero ; che il funzionario coloniale dovrebbe avere sempre scolpito nell' animo la massima Kantiana : opera in guisa che la tua azione possa essere presa di norma in tutti i tempi e in tutti i luoghi ; e che chi osservò tale massima e fu onestissimo anche in Africa e dovrebbe servire come esempio al funzionario coloniale si chiamò Gordon. D,tll' altro conchiude per dare l'assoluzione al Badolo. Forse perchè venne dimostrata la infondatezza delle accuse? Ah ! no. Il pensiero recondito, l'idea direttiva e ispiratrice della requisitoria sta nelle ultime sue parole : è carità di patria esprimere il voto che sul passato si ripieghi invocata e benedetta l' ala della oblivione..... + 1\i1anon c' è nulla da lodare nella Requisitoria a difesa del tenente ·Badolo del Procuratore del Re Raineri Falcone? Sì, e' è da lodare la descrizione esatta del. regime della colonia del Benadir, che si distingueva per la mancanza assoluta della vigilanza e del controllo dei superiori; per la sfrenata anarchia amministrativa e carceraria; « per un programma economico, · e< un sistema disciplinare o regime di governo e di << amministrazione, erroneamente concepito, ed espii- « cantesi in guisa, da non rispondere, vuoi a fini « umani e morali, vuoi ad esigenze di cose , che << saranno censurabili, ma non penalmente persegui- « bili ... Dalla mancanza appunto di prescrizioni legali, « ogni funzionario poteva essere ed era infatti, tratto « ad un' azione informe e caotica .... Ogni reside:1te « poteva dire di sè e per sè: « la legge sono io >>. E va data al Procuratore del Ke, che riconosl.°:e che in quanto al capo d'imputazione riguardante i detenuti morti per fame - u110 dei meui economici perriuscire alla soppressione.... - « tutti coloro che eser- « citarono nel Benadir funzioni di Governatori di Re- « sidenti, do·vrebbero rispondere dei deplorati eccessi >>•. E così è; ed è questa la sola verità che ci apprende il rappresentante Jella legge nel processo Ba.dolo. Noi assurgiamo ad una piu ampia generalizzazione e in noine della storia ripetiamo dò d1' è legge per così dire della politica coloniale, a cui si è Sùttratto - sia detto a suo onore - il Martini, tra gli Italiani, il Gordon tra gli inglesi - e i precedenti buoni ci tanno augurare che si sottrarranno anche il Mé1ggiore Di Giorgio e il governatore attuale del Benadir, Cadetti. La conquista coloniale non è che un brigantaggio collettivo; i singvli, presi ndl' ingranaggio, anche se inizialmente buoni, finiscono (,Ol1' agire da briga ote ( 1 ). E perchè il briga otaggio è collettivo e le responsabilita fondamentali risiedono più in alto tutto j grandi delitti coloniali - da quelli di Cortez e Pizzarro a quelli di lord Cl ive e di Warren Hastings, agli altri più recenti dd Pelissier in Algeria, a quelli contemporanei del Congo belga e francese, dei tedeschi in Africa, di Livraghi, di Badolo e di cento altri - sono rinusti inipuniti. Perciò ci associamo interamente a questo giudizio: « I casi di criminalità coloniali sono il risuirnto « fatale della maniera di essere e di vivere Jc:i co- « loniali. Dal giorno in cui essi entrano in questa (< carriera sino al giorno in cui vi muoiono , cause « multiple e incessanti li trascinano a poco a poco ~ e< sulla china lubrica degli abusi, dei dditti e dei « crimini. Secondo il loro temperamento, sel.°:un- « do il loro valore iniziale essi resistono più o « meno lungo tempo ; arrivano qualche volta ad << arrestarsi in uno dei tre stadi della caJuta. Ma ( 1) Si vegga in proposito : La Politica coloniale di N. Co~ lajann\ (2a Ed. Presso la Rivista. Popolare, L. 3,00. Per gll abbonati L. 1, 70).

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