Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIV - n. 20 - 31 ottobre 1908

538 RIVISTA POPOLARE « lora la circostanza addotta dal signor Zanotti e « dai Salem, e, dal Bado lo sostenuta ad oltranza , « che uno degli impiccati (sia pure uno soltanto) « morisse prim:1 che fosse incominciato il periodo « della reggenza - Badolo- sarebbe logico e giusto « dedurne che se per nna soppressione il Vali-il « carceriere boia - non agì per ordine superiore , << presumibilmenteancheper le altre operòdi sua iniziativa )). Questa logica ignobilmente contorta mira a stabili re che almeno uno degli Asceraf fu assassinato - cioè soppresso, secondo la giustizia colonia• le •- sotto Dulio. E gli altri dieci?· Indubbiamente furono soppressi sotto Badolo. Rei 1::ntrambi? No. Con un salto acrobatico che dalle aule sacre alla giustizia dovrebbe far ricadere il magistrato che lo fece in un circo equestre, in cui funzionano soppressori, non si sa come viene assolto Dulio perchè il Vali non agì per ordine su• periore, senza che si faccia sapere da che argomenta a tale induzione; e viene assolto Badolo per gli altri dieci soppressi, perchè il Vali presumibilmente oper6di sua iniziativa... E dicano ora i magistrati italiani - e ce ne sono dotti onesti o che almeno serbano un minimo di pudore - se mai in I tali a si osò adoperare tale logica per riuscire all'assoluzione di un reo ; se ci sarebbe un reo solo che potrebbe essere condannato con rappresentanti della legge come quello, che funzionò dinanzi al tribunale di Asmara. Ma questo ignobile cialtrone magistrato non si arrestò qui e volle dare un'ultima prova della sua logica quando a proposito di altri due somali soppressi, in vista delle contraddizioni tra .i testimoni e delle incertezze delle testimonianze conchiu Je che essi sono due esseri astratti, dei qual i non risulta alcuna identificazionee denomiuazione. + Si è accennato ad un Vali, che sopprimeva di sua iniziativ,1. Era il Vali Soliman, che risulta essere un mostro. Il Procuratore del Re lo dice anche ubbriacone ed infiora la sua requisitoria di preziosità lombrosiane apprendendoci che financo le formiche diventano feroci allorchè sono nbbriacate e che la tossina specifica della delinquenza è l'alcool, ... Chi fosse il Vali Soliman si può argomentare da questo brano della requisitoria : « Si è puranco ri- « ferito chè per un detenuto somalo, indisciplinato « e che metteva a rumore la garesa , con i suoi « gridi il Comrn.Dulia ordinassedi tenerlosospesoper « le· ascellee così sarebbestato un po' cheto; ma Vali « Soliman pensò che vi fosse rimediopiù spiccioe « radicale e senz.a' ltro lo strangolo. Lo stesso Va lì « avrebbero riferito un tale fatto. L'Ingegnere Sala « lo attesta >). Ma il Procuratore del Re - sempre scrupoloso - dice che per tutti questi fatti siamo fuara della indagine e della prova giudiziaria. Al più gli appioppa - oltrè la soppressione degli undici o·tredici Asceraf - il reato di falsità, pel qua-le le XII Tavole commin,1vano la deiezione(?) dalla Rupe Tarpea. . Del Val ì Soliman, infine, dire che aveva l'anima nefanda, biecae truceove alla ferocia della tigre si acc?PP_iLa.a viltà della jena. I particolari delle soppres• siont riportate nella Requisitoria fanno rabbrividire Ebbene in questo stinco di sante Dolio prima e Badolo dopo riposero la più cieca e illimitata fiducia. « In effetti, dice la requisitoria, tutto era cieco « nbbandono nelle mani del Vali Soliman. Le visite « dei superiori non avvenivano quasi mai, si fidava cc in lui, sempre incondizionatamente. Abitudine de- « plorevole oltre ogni dire, ma da tempo invalsa ». Un sig. Cav. Cappello, tenero del Badolo trova una scusa alla fiducia in quel mostro nelle gravi preoccupazioni del reggente ..... Ma in colonia c' era niente da fare oltre il bere e il godersi le negre odalische- Il Procuratore del Re, buono e servizievole per gli accusati eleva a teoria l' accenno del Cappello e dice: « Nella specie, si può anche e « si deve rammentare, come i funzionarii delb cc Società del Benadir vivessero nel· cosidetto Stato « di distrazione, ovvero di predominio di una idea « cosi intensa ed ingombrante da togliere alle menti « loro di volgersi altrove e di dedicarsi ad altro cc pensiero e molto meno a quello che si riferisce « all'azienda carceraria. Questo fenomeno di distra- « zione e di assorbimento di una o di alcune idee, è cc dagli studiosi considerato come una ragione discri- « minatrice della colpa !. . >) Tutte queste igoomino~e ·scusanti e discriminàtrici inventate dal rappresentante della legge cadono di fronte alle testimonianze del Monti, del Carcoforo, del Bianchi , del Marchini , del Perducchi - tutti italiani ! - che attestano non la distrazione, ma la consapevolezza e la responsabilità del Badolo ; testimonianze, che con ogni cura e contro tutto ciò che i Procuratori del Re fanno sempre iri Italia p~i rei che uccidono, l'accusatore di Asmara cerca infirmare e considera come incongruenzeripugnantialla logica ed alla verità. Singolarissima la sfacciataggine criminosa del Procuratore del Re nel!' infirmare la testimonianza di Enrico Perducchi. Sentite! « Enrico Perducchi riferì « al Console Generale d'Italia a Zanzibar avergli il cc Badolo enunciato questo pensiero : che le persone cc pernicioseera facile f arie sparire quando si aveva cc comelui un Aghida intelligente - quella buon,1 lana cc del Vali Soli man - che si dimenticavadi dar loro « da mangiare quando erano in carcere >). L'accusa sulla consapevolezza o responsabilità del Badolo è categorica. Ma il pubblico accusatore come un toro infuriato, cioè bestialmente, corre alla difesa. cc Senza soflermarsi a dilucidare il senso, l'in• cc tento e la portata di tali parole , e il momento cc e le contingenze in cui furono proferite, osser- « viamo che tl Perducchinon le ha confermateinnan- « zì al Magistrato,il qualenon lo potè fare assumere cc ignorandosidove egli risiedess.e... ; e che in ogni cc caso quelle sue dichiarazioni, assunte in sede am- « ministrativa, non hanno pel loro contenutomorale cc e razionale , tale valore da far rnutare il nostro « convincimento, tanto più che esse sono inquinate e~ di massima sospezione, vome ei11erge da tante « parti del processo >). Tutta la bestiale scelleratezza di questa argomentazione per infirmare una testimonianza , che collima con tante altre, viene subito messa a nudo quando si saprà che il Perd ucchi era ed è un funzionario dello Stato. Il Procuratore del Re infirma la sua testimonianza perchè il Perducchi quella amministrativa non ha potuto confermarla in Tribunale ; e non la conferma perchè non fu chiamato

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