RIVISTA POPOLARh 555 shoda perchè aveva di fronte a sè la forza ; l'AustriaUngheria lacera un trattato concluso con le altre potenze d'Europa perchè sa di non avere contro di sè la forza. E per quanto si affanni 01a a voler stabilire che i trattati non possono essere violati che col consenso di tutti coloro che lo hanno sottoscritto, i tra tta ti saranno, quando occorra, sempre iufranti, quando chi intende lederne la lettera o lo spirito , sappia di esser forte di per sè o per alleanze. Questo e non altro è i I cosid~tto diritto internazionale. E' necessario che l'Italia impari bene tutto ciò, e non abbia o manifesti aspirazioni, se non quando sappia di aver forza sufficiente per poterle conseguire. Ma per tenere una simile linea di condotta colla dignità necessaria, occorre un Governo moralmente forte, ed è quello che il paese vorrebbe ma non sa trovare. (L'Economista, 18 ottobre). + E. Rignano: Il 1naterlal1smo storlco.-·Jl materialismo storico sorse come protesta ed anche come reazione contro l' eccessiva importanza che gli storici e i filosofi della strria erano usi a da~·e a certe manifestazioni sociali esterne, d' ordine secondario ; mentre trascuravano i fenomeni economici. Il materialismo storico afferma che la superstruttura sociale, costituita dai fenomeni giuridici, politici, etici ed ideo. logici, ha per base un terreno esclusivamente economico. La evoluzione sociale, secondo Marx, deriva dall'opera delle forze produttiYe. Il Loria, invece, ne ricerca l'origine nella densità della pop0lazione, la quale promuove quattro stadi fondamentali: 10 l'economia collettiva, 2° quella a schiavi, 3° quella servile. 4° quella salariata. Noi troviamo, al contrario, che i fenomeni di altra natura procedono talvolta quelli econ"mici e da questi non derivano affatto. Un esempio di questo processo ci vien dato dal regime della proprietà fondiaria in Francia e in Inghilterra. [n questa, gli usurpatori normanni, divenuti proprietari di tutta quanta la terra , cercarono di conservarne il monopolio istituendo il magiorasco e il fidecommesso. A diversi secoli di distanza, in Francia , il passaggio dei beni della nobiltà e del clero nelle mani della borghesia rivoluzionaria , portò con sè il frazionamento del suolo. Il diverso regime di proprietà produsse manifestazionì diverse. Al di là della Manica si ebbero l' assenteismo , l' allevaI?ento del bestiame a discapito delle colture , lo spopolamento delle campagne e l' ineguaglianza nella distri.buzione della ricchezza. Al di qua della Manica, invece ne derivò l'eccessivo frazionamento del suolo, il proprietario è anche coltivatore, l'agricoltura si svolge intensivamente e vi si ha infine una certa uguaglia nella distribuzione. I fatti ora citati provano che il diritto spiega un'efficace azione determinatrice sui fenomeni economici. Le cause d' ordine economico dovrebbero spiegare anche i contrasti tra le diverse classi. Marx ed E.ngels, nel celebre manifesto del partito comunista , affermano che la storia della società altro non e che la storia d'una incessante lotta di classi. Anche questo non accade sempre nè dovunque. Il Loria, per esempio, ha dimostrato· che la lotta tra i due partiti politici inglesi produsse tutta una serie di misure favorevoli alle claisi •operaie. E ciò perchè entrambi quei partiti aveano interesse di farsi amica la classe proletaria, senza della quak non sa- . rebbe stata passibile la conquista del potere. Tutta una classe dunque, s' innalza e si afferma senza combattere aspramente le altre. Per questi motivi occorre che la dottrina del materialismo storico sia completata e perfezionata da altre leggi sussìdìarie. Non dobbiamo dimenticare che l'azione sociale sì m!lnifesta iQ tre principali e differenti modi, a seconda che essa si esercita sui fenomeni economici, o sui fenomeni giuridici in generale, o sul diritto d1 proprietà, in particolare, Malgrado le numerose sue ésagerazioni e le contraddizioni sue, il materialismo storico ha prodotto un grande progreseo sullo sviluppo della scienza sociologica. Esso occupa un posto eminente tra le più fecondi! concezioni dello spirito umano. (Rivista di Scien,ra, fascicolo VH). • . G. Sarfatti: Le qualità militari del popolo Italiano. - Il proble ,,a ddla preparazione militare è costituito da vari elementi: organ:zzazione dell'esercito· e della marina, aspetto politico interno, rapporti di politica estera , fortificazioni, ferrc vie e reti stradali. Di questi elementi , il primo si basa selle qualità militari del paese , da cui, più o meno direttamente, dipendono gli altri elementi. Che cosa s' intende per qualità militari di un popolo? E difficile definirle, ma non misurarle. -E la misura si p:>trà ottenere studiando : 1 ° le tradizioni militari del popolo ; 2° le qualità psicologiche ed etnografiche di esso; 3° le sue condi· zioni economico-sociali. La storia 01ilitare dcli' Italia ha tutta una nobiltà di tradizioni. I Comuni, le leghe, la valentia dei condottieri italiani, l'azione delle truppe nelle campagne napoleoniche e l'eroismo dimostrato nelle guerre dell' indipendenza ne sono una prova. Considerando l'italiano nei suoi rapporti coli' esercito vi riscontriamo fattori favorevoli e sfavorevoli. Tra i primi sono il· patriottismo, la bontà d'animo, l'impulsività e la vivacità di sentimenti soddisfatti alla vista di un uomo armato od atto a maneggiare le armi. Tra i contrari ricordiamo : la mancanza di rispetto alle autorità e il falso sentimentalismo, per il quale vien carne una vittima, il giovane strappato alla famiglia. L'italiano può riuscire un buon soldato se la disciplina formale non pretenda troppo da lui. Oggi , il lungo periodo di pace e il desiderio di prolungare indefinitamente tale periodo , fa si che l'opinione pubblica s'interessi meno di ciò che si rifori~ all'esercito. La parte colta del paese dirige la sua attivita al progl·esso industriale e all'aumento d~lla ricchezza. Dinanzi a questa affannosa scalata verso il benessere, molti problemi riguardanti la difesa nazionale passano in seconda linea. Dei tre elementi che costituivano le qualità militari , solo quella variabile è solo sfavorevole. Ma ad elevare lo spirito militare basterà I' opera volenterosa delle classi colte, non già intesa a fare una sterile propaganda militarista, ma bimsì a ri - sollevare le condizioni economiche , intellettuali e morali del popolo (Rassegna contemporanea, fase. 8, 9 e 10 del 1908). • Q. Tonini : l discoli - Il vino rende alcuni gioviali e simpatici, altri invece taciturni, violenti, insocievoli. Si dice spesso in vino veritas; come pure per giustificare i trascorsi dell'avvinazzato, si dice : , Non bisogna tenerne calcolo, perchè non è in sè L Sotto l'azione del vino tendenze ed impulsi spontanei che giacevar.o sepolti in lui, vengono a galla ; la forza inibitrice della ragione e della coscienza tace. Alcuni centri nervosi che chiamerò inferiori (subcorticali) entrano in azione, altr'i centri superiori (corticali) appariscono inerti (1). Non soltanto sotto l'azione del vino ciò avviene. Nella collera si perde, come si dice, il lume degli occhi e si commettono atti o si diconc parole che poi addolorano. Si ammette con ciò dal volgo che l'uomo non è sempre uguale in tutti. ì momenti e non sempre ragiona e opera allo stesso modo. (i)_N. Colajanni sin dal 1887 nel libro,: ~~alco~lismo, sue conseguen,re morali e sue cause accompo 1 1pote~1 _a~cettat~ immediatamente dal Garofalo, che l'alcool parahzzt 1 centri inibitori. N. d. R.
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