Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIV - n. 20 - 31 ottobre 1908

534 RIVISTA POPOLARE conoscenza dei luoghi, delle circostanze e dei nemici, che vorrebbe debellare. E che Dio ce la mandi buona I ♦ SI teme l'abbondanza ...... del· grano. - Persona che s' intende di agricoltura e di commercio, di mente acutissima, ci manda un biglietto del seguente tenore: « No'fl, si tema che abbia a mancare il grano; si deve piuttosto tfmere che ce ne abbia ad essere di troppo e che agli alti p1·ezzi estivi rispondano quelli bassi invernali. > NelJa Gazzetta del Popolo di Torino (13 ottobre) il signor Sebastiano Lissone manifesta lo stesso timore in base all'aumento considerevole della. produzione dol grano ne1la Repubblica Argentina che sarebbe stata in questo anno di 5,238,000 tonnellate contro 4,244,000 nel 1907; sicchè egli preannum.ia arrivi e ribassi prossimi e spezza una lancia. in favore del da.zio considerando , giusta.mente , la cerealicoltura. come la spina dorsale dell'agricoltura. Nel nun1ero del 30 Settembre abbiamo avvertito che nel)' Argentina e' è stato un eccellente raccolto; ma sinora coLtro le previsioni stanno i fatti. I fatti dicono che da tren'tanni in quà non si ebbero mai i prezzi elevatissimi attuali e che dal raccolto ad oggi c' è stato un creAcendo continuo. Verranno considerevoli i ribassi nell'inverno? Tanto meglio: con un semplice Decreto reale se oggi venisse sospeso sì ri1-1tabilirà il dazio nella misura necessaria. La sospensione è tanto più indicata oggi in quanto un grande produttore pugliese ci diceva che egli non si sapeva spiegare gli altissimi prezzi attuali. Li attribuiva ad un trust costituitosi tacitamente senza accordi formali. E contro il t1·ust e contro l'ingordigia dei grandi possessori del grano non c' è che un' arma: la sosp{lnsione del dazio. ♦ L' ultima malevole esplosione dell' imperlale Tariarln. - I governanti austro-ungarici h8nno messo a repentaglio la pace europea coll'annessione definitiva all'impero della Bosnia Erzegovina; il fedele alleato della Sprea ha cercato invece, con uno dei suoi soliti balordi discorsi-interviste di rompere la buona armonia che si è stabilita tra l'Inghilterra, la Francia e la Russia, denunziando alla prima i tentativi veri o reali delle altre due di suscitarle imbarazzi diplomatici o anche militari durante la guerra contro le Repubbliche Sud-africane. Il successo non poteva essere più miserevole. La stampa inglese, francese e russa ha accolta questa rivelazione dei segreti di pulcinella con disgusto o colla più schietta ilarità C'era bisogno delle denunzie di Guglielmo 2° perchè si sapesse in Inghilterra; che in Francia e in Russia sino a pochi anni or sono c' era desiderio grande d' infliggerle una lezione? Chi ha dimenticato, ad esempio , l' episodio di Fashoda.? La denunzia del Tartarin germanico, q11indi è servita soltanto a dimostrare che egli è assai preoccupato della costitnzione dBlla nuova triplice; ma non è ri11scito a convincere un èane al di là della Manica sulla realtà del suo anglo- filismo. Questo successo negativo fa il paio con '}nello della sua famosa calata a Tangeri , che condusse alla Conferenza di Algesiras. Noi temiamo forte, però, che Guglielmo 2° tanto chiacchiererà che un brutto giorno riuscirà a provocare la guera.. Delizie del regime monarchico-imperialista! ,♦ Clericalismo bancario ali' estero. - Sappiamo tutti q11ale e C!uauta infiqenza. i clericali esercitino nel Veneto, nella Lombardia, in Sicilia ecc. per mezzo deIle Casse rnrali , che sono istituti economici settari e confessionali; ma. i clericali non si contentano di queste piccole banche, che rappresentano, per cosi dire, i vasi capillari nel loro sistema circolatorio ; essi hanno pure un grande istituto, il Banco di Roma, che si occupa degli affari grossi. E il Erineo di Roma non si limita a fare operazioni in Italia, ma è andato a stabilire le sne succursali ali' estero, specialmente in Egitto e in Tripolitania, dove l'Rzione clericale trova addentellati ten11ci nelle scuole, nelle tradizioni ecc. A nessuno può cadere in mente dì porre ostacoli ai clericali , che fanno opE;1razionibancarie; l' iniziativa del Banco di Roma anzi riusci gradita agli Italiani di ogni gradazione politica, perchè tutti si avvantaggiano di queste istit11zioni di credito. Essi, pero, ci tengono al rispetto del sentimento nazionale. Perciò in Alessandria di Egitto-dove è vivo il patriottismo della nostra colonia, come più volte abbiamo avuto occasione di constatare - gl' Italiani sono rimasti scan · dalizzati pel fatto che la s11ccursale del Banco di Roma sia stato il solo istituto italiano, che non abbia issato la bandiera nazionale per la ftit1ta del XX Settembre. Lo ha rilevato opportunamente in due numeri di seguito L' Unione della democrazia di Alessandria. Liberissimo il Banco di Roma di mettere in mostr·a il suo clericalismo; ma questa sua osteutazione, però, dovrebbe indurre il governo italiano a non accordargli favori e protezione alct1na. Li chieda e se li faccia accordare dal Papa .... [n vece il nostro governo non si lascia sfuggire occasione di accarez7,are e di favorire gli aperti nemici dello Stato. Ma se il Banco di Roma fa buoni affari economici e religiosi , non potrebbe la Banca d'Italia fare altrettanto, istituendo in Egitto succursali che prosperino come quelle dell'Argentina? ♦ La crisi cotoniera nel Lancshlre. -Dunque ai 4 milioni di disoccupati, che creano, ora, il terribile problema della politica interna inglese , si vanno via via aggi11ngendo le migliaia e le centinaia di migliaia che la serrata di padroni cot,onieri del Lancshire butta snl lastrico : si calcola che a metà Novembre saranno senza lavoro circa un milione e duecento mila operai! Tessitori, tintori, imbiancatori, e per riflesso meccanici, ferrovieri, caricatori, carrettieri e poi anche tutti quelli che per ragioni di vita e di interessi hanno rapporti con una tanta grande massa di lavoratori. Gli operai serrati avevano dimandato ai padroni, la riapertura delle fabbriche con la clausola della discussione delle relative richieste e pretese ali' anno prossimo. I proprietari hanno rifiutato I La storia della serrata è, ormai, anche troppo nota. In un periodo di eccezionale prosperità di lavoro, e di guadagno per gli industriali , gli operai chiesero che fosse loro aumentato il salario; essi questo ottenuare col patto però , che se le buone condizioni del lavoro non si fossero mantenute i salari sarebbero stati riportati al loro primo valore. Clausola che gli operai avevano accettata sottoponendola alla condizione di esserne avvertiti due mesi prima. Una crisi, non grave, ma assai importante, è avvenuta ora nel1' industria cotoniera in seguito alle operazioni del Trust del cotone americano, e gli industriali hanno proposto il ritorno dei salari al tasso antico. Sennonchè in vece di mettere in vigore questa loro decisione al 15 di Novembre, come sarebbe stato doveroso secondo i patti, hanno preteso metterlo in vigore subito. Naturalmente, gli operai si rifiutarono di accettare la immediata diminuizione richiamandosi ai patti convenuti : ed i proprietari dichiararono la ser1·ata prot~- stando contro la pretesa indisciplinatezza dei loro operai. La verità vera , il retroscena della se1·rata , è - che i magazzini delle fabbriche rigurgitano di prodotti invenduti. Opportuno dunque arrestare la produzione

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