RIVISTA POPOLARE 551 raccontare dai Grimm la storiella dei quat.tro suonatori di Brema ; posdimani conduce nella scuola a parlare ai giovani Alfonso Daudet, ed un altro giorno Enrico Stanley, ed un altro ancora Maurizio Maeterlinck, o Teodoro Roosevelt, od Eliseo Reclus, o l' Emerson, o il Livingstone, o I' Andersen; dalle meraviglie dei cieli, narrate dal padre Denza, scendt: agli splendori dei ghiacciai con Angelo Secchi o si sprofonda con Camillo Boito nel labirinto degli ipogèi di Wieliczka ; viaggia in compagnia di Giuseppe Giacosa , di Giovanni Ruffini , di Pasquale Villari, di Edmondo De Amicis, di Ferdinando Martini, di Luigi Barzini, di Umberto Cagni, di Giacomo Bove, di non so quante e quali altre illustri e simpatiche guide, per tutti i paesi d'Italia, per tutte le parti d' Europa, per tutti i continenti del mondo; canta le ste Ile ed il mare, la casa e la via, la madre ed il bimbo, l'eroe e l'artista, l'officina ed il tempio, con le rime e coi ritmi del Giusti, del Leopardi, del Manzoni, del Prati, del Carducci , come del Pascoli , del Mazzoni , del Graf, del D'Annunzio, del Cesareo .... Un'altra antologia, ma di cu- non parlo, perchè già ne ho detto l'anno scorso il bene che meritava, è il LIBRO DI LET TURA di Rosa Errera (Milano, Agnelli) , del quale esce o'ra la seconda edizione molto aumentata, qua e là moJificata, e illnstrata, come già dissi allora, di insigni opere d'arte d'ogni tempo, ed anche, ora, di fotografie, di luoghi celebri per bellezze naturali : eccellente trovata, per gettare nelle anime giovanette i primi germi d'una sana e provvida educazione del gusto. E per naturale associazione d'idee, trova qoi posto,.appunto, l'annun;io d'un grosso opuscolo di Rainero Carletti, che illulL PENSIERODI RUSKIN e la sua influenza su gli artisti e i critici co11temporanei (Editore Paravia): vi si riferiscono i giudizi d'Ernesto Basile, di Camillo Boito, di Davide Calandra, d'Et tore Ferrari, d' Aristide Sartorio e d' altri artisti e critid sul celeb~e esteta del Nord, e vi si espongono largamente e chiaramente le dottrine fondamentali del profeta- e missionario dell'impressionismo, -:el divisionismo, del misticismo, del l'idealismo artistico odierno : pericolose dottrine, problematica eredità , che io , per mia parte, pure ammirandone lo splendore, _consiglio vivamente di non accettare se non col più espresso beneficio d'inventario I Ettore Romagnoli, il nuovo giovanissimo e valentissimo maestro di ktteratura greca nell' ateneo padovano, non mi sugge. risce invece che una piena e cordialt: adesione a quanto dimostra ed induce nel suo denso e profondo opuscolo IL VERSO (Firenze Ariani): nel quale, sul fondamento di una erudizione letteraria e musicale vasta, sicura, e di prima mano, l'autore coglie il verso alla sua prima sorgente protoistorica ed esostorica, e , con la sicura guida del metodo genetico , seguendone l' evoluzione naturale e confrontando ai suoi stadii successivi le regole codificate dalla teoria· e dalla critica, ne scopre le vere leggi fondamentali ed invioiabili ; e ne trae conclusioni ed applicazioni alla metrica odierna , al verso cosiddetto • barbaro », e a quello cosiddetto « libero >) (e che meglio meriterebbe il nome di anarchico, nel peggior senso della parola), alle quali applaudo di tutto cuore, e che mi duole di non poter qui riferire ampiamente , data l' indole troppo tecnica dell'argomento e delle quistioni che involge: ma lt: raccomando vivamente ai molti , ai troppi poeti (?) che fiori scono ogni anno, come i papaveri, al lieto sole d'Italia : chissà che qualcuno non si persuada, che la poesia ... non è la prosa. *~ ln occasione della morte dell'autore di l< Cuore >l e folla pubblicazione del suo postumo libro, del qu ~le ho dato a suQ tempo notizia, Giulio Severino pubblica a Palermo, (edit. Andò) un volumetto su EDMONDO DE AMICIS E LA SICILIA: è un'essposizione riassuntiva della narrazione che lo scrittore ligure fa del suo u !timo viaggio nell'Isola, e al tempo stesso un am - pio commento, una animata discussione, una libera scorribanda attraverso le cose rapidamente vedute, intraviste, intuite, accennate, sfiorate dal De Amicis : c' è dentro un pò di tutto : politica, economia , sociologia, demopsicologia, morale, arte, letteratura ; e si legge con interesse nuovo e singolare, perchè tutto è veduto da un altro punto di vista : dal di dentro, anzichè dal d1 fuori; da uno del paese invece che da un forestiere. E non occorre dire, che se molte cose mi pajono discutibili, molte altre mi pajono giuste; che, se qua e là lo scritto assume un tono polemico e quasi acre, ed il morto illustre e buono è messo in confronto odioso coi vivi meschin e maligni, più spesso, invece, si resta simpaticamente impressionati da lJO senso d'equanimità e di serenità, che mette nel giusto punto <.: nella luce piu esatta anche le più spinose questioni; sempre, poi, v'è in queste pagine quel!' impronta di schiettezza e di rettitudine che conquista anche i dissenzienti, e che s' impone anche agli avver3ari. . ... purchè altrettanto onesti e sinceri. E chiudo con due annunzi: IL CARMEDEI SEPOLCRI(Quelli, son versi! Quella, è poesia !) di Ugo Foscolo, con un largo, sostanzioso, dotto ed eloquente discorso preliminare , e am11lissimo ed esauriente commento storico e critico, di Girolamo Romeo tfirenze, Le Monnier) seguito dalla fedele e lodata versione latina del capolavoro, dettata nel 1 78 dal padre Giuseppe Vagli ca ; e LE SCUOLEFESTIVENELL'AGROROMANO(Tip. dell'Unione Coop. Editrice di Roma), relatione dell'anno 1907-8 e proposte pel 1908-9, compilate dal direttore Alessandro Marcucci: opuscolo illustrato da molte f, tolipie, che, insieme col testo e coi dati statistici danno un carattere di triste e com" movente evidenza e suggestività allo stato quasi selvaggio delle popolazioni accampate quasi alle porte dt:lla Capitale, agli sforzi eroici che si son fatti e si fanno per trarle alla luce della civiltà odierna e della dignità umana, e alla necessità che tutti i buoni si uniscano per contribuire non solo <l'incorrag giamenti verbali, ma di soccorsi pecuniari a quell'opera santa di redenzione. Chieti. MARIO PlLO DalBollettindoelU/' f.iciroie/!aroro (Settembre) Inghilterra Legge lng·lese 1 agosto 1908 sulle pensioni pet· la vecchta:a. -- Ecco i principali articoli di questa legge : Art. 1. - Il ricevimento di una pensione di vecchiaia in base alla presente legge non priva il pensionato di diritti o privilegi. Art. 2. - Le condizioni legali per il diritto alla pensione sono le seguenti : 1° la persona deve avere raggiunto l'età di 70 anni: 2° deve dimostrare alle autorità stabilite per le pensioni che da almeno venti anni è cittadino britannico e ha residenza, a norma delle con:iizioni fissate dai regolamenti per l'applicazione della· legge, entro il Regno Unito ; 3° deve dimostrare alle dette autorità che i suoi redditi annui - computati secondo è stabilito dalla presente legge - non eccedono 30 sterline, 10 scellini (1). Art. 3. -- Una persona non ha diritto di ricevere o continuare a ricevere una pensione di vecchiaia, malgrado si trovi nelle condizioni previste dalla legge: a) se riceve carità legale o se (fino al r gennaio 1910 ,, salvo deliberazione contraria del Parlamento) ha ricevuto ca (1) Una lira sterlina vale L. 25 italiane; uno scellino a L. 1,25,
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