Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIV - n. 20 - 31 ottobre 1908

RIVISTA POPOLARE 543 per doti. 366,030,85 ; nel 1903 N. 27,850 per dollari 313,628,25 ; e nel 1902 N. 16,819 per doll. 188,335. I vaglia iu pesos, incominciati ad emettere nel decorso anno, a favore degli emigranti nella Repubblica Argentina , furone 140 per pesos 9,374, pari a Lire 20,622,88. Le rimesse fatte dall'estero a mezzo del Banco, furono N. 176,975 per L. 38,441,306,21; delle quali N. 174,477 per L. 31,878,961,47 alle famiglie degli emi.- grati e N. 4772 per L. 6,562,344,74 convertite in depositi a risparmio. Di tale somma L. 911,044, 77 furono depositate alla Cassa di Risparmio del Banco di Napoli e L. 5,681,299 nelle Casse di Risparmio postali. Nel 1906 le rimesse fatte alle famiglie degli. emigranti furono N. 109,640 per L. 21,595,801 ; nel 1905 N. 74,313 per L. 29,572,673,85; nel 1904 N. 59,445 per L. 28,299,399,54; nel 1903 N. 47,244 per Liro 23,576,694,63, e nel 1902 N. 6, 74Ò per L. 9,304,835,24. Nel 1907 le rirnessefurono inviate per L.19,505,922,54 dagli Stati Uniti di America, principalmente dalle piazze di Brooklin, Boston, Providence, Serraton, C.ucinnati, New York , S. Francisco, Cleveland, Dotroit, Buffalo e Pittsburg. Per L. 10,409,761,03 dalla Repubblica Argentina; per L. 1,814,951,05 dal Brasile per L. 134,336,05 dal Canadà, e per L. 14,000 dal Venezuela. Dagli uffizi postali furono pagati vaglia N. 91,446 per l' importo di L. 16,973,065, 17, così distribuiti per per reg1om: Italia Sett,. . N. 20,483 Italia Cent. e Lazio. • 10,868 Italia Merid. » 38,991 Sicilia. . . . » 20,354 Sardegna • 750 L. 4,365, 238136 » 2,131,644,92 > 7,188,464,62 • 3, 184,909,90 • 133,037,57 Totale N. 91,446 L. 16,970,086,17 La maggior parte delle operazioni vennero fatte nelle provincie napoletane e nella Sicilia : primeggiano Catania per L. 1,052,227,98 e Cosenza per 959,642,80. Il risultato finanziario è il seguente: Utili . . L. 131,338,37 Spesa. . . » 131,020,41 Utile netto L. 817,89 Metà, come per legge, va devoluto al fondo dell' emigrazione ed il resto accantonata nel Banco stesso per la costituzione di un fondo di dotazioue per ammortizzare il capitale investito in tale servizio. Onde è chiaro che il Banco all' estero fa un'opera di propaganda a favore dei nostri emigrati, non già per promuovere impieghi lucrosi al suo capitale. Ma l'opera del Banco corrisponde ai fini che si è prefissi la legge 1 ° febbraio 1901 e questa viene ese• guita con i larghi criteri con i quali fu creata? Questo è doveroso di esaminare. + Dai dati statistici esposti risulta evidentemente l'incremento graduale di un servizio che tanto vantaggio reca ai nostri poveri emigrati. L' anno 1907 ha dato risultati soddisfacenti , non ostante la crisi monetaria. scoppiata nell'America del r Nord negli ultimi mesi dell'anno, che recò una sensibile dimio11zione nei risparmi e provocò il rimpatrio di un gran numero di emigrati (113,000 nei soli ultimi tre mesi), i quali preferirono portare seco le somme che avrebbero inviato altrimenti in patria, come si è potuto constatare dalla considerevole quantità di dollari cambiati dagli emigrati al loro arrivo in Napoli. Ma può e deve farsi di più. ,, Nel 1906 sopra 230,195 emigrati che s'imbarcarono nei porti di Napoli, Genova, Palermo e Messina, soli 71, ~96 .:ii fornirono alla loro partenza di vaglia del Banco, con unè\. 1-'ercentuale del 30;50, e nel 1907 su 222,326 imbarcati , ebbero il vaglia solamente 66,487 con una pertentuale del 29,94. Comprendo che non maucano gl' interessati a stornare gli emigran ti ignoranti dal richiedere tale beneficio, inventando pericoli inesistenti per fare loro il cambio della moneta a tasso più oneroso e si è avuto prova della loro temerità sin presse gli Uffici dello stesso Banco. Una maggior sorveglianza degli agenti di Pubblica Sicurezza nei porti d'imbarco, un maggiore interessamento del Commissariato di emigrazione e degl' impiegati del Banco, addetti a tali servizi, dovrebbero allontanare gli avidi speculatori e far Cùmprende1~ agli emigranti il loro vantaggio. Per gl' i 1lpiegati dell' Istituto non possiamo passare senza osl:lervazione il fatto notato dal Direttor~ Generale Comm Miraglià, nelle sue relazioni degli anni 1904 e 1907, elle mentre per gli imbarchi a Napoli si hanno buoni risulta.ti, scar a è sempre l'emissione dei vaglia nella sede di Genova, anzi durante il corso del 19!)6, non ne fu emesso alcuno. Ed essendosi nel 1907 L1ziata l'emissione dei vaglia in pesos per gli emigranti diretti alla Repubblica Argentina, 139 furono emessi a Napoli, mentre a Genova, ove d'ordinario si verificano le partenze per l'America del Sud, ce ne fu uno solo I Si tenta di spiegare tale anormalità con la mancanza di un ufficio in prossimità del luogo d'imbarco. Si trovi a qualunque costo un locale , o si costruì ca nelle vicinanze del porto un apposito chiosco , come tanto utilmente si è praticato in Mes1:1ina. Sarebbe poi da attuare l'idea, accennata dallo stesso Comm. Miraglia, di fare emettere vaglia sui piroscafi carichi di emigranti, dandone incarico al Commissario di bordo od all'agente del Commissariato dell'emigrazione. Il Prof. Attolico, segretario del consiglio di emigrazione ne fece un esperimento sul piroscafo Indiana che riusci favorevole. Nei precedenti viaggi avea const,atato che spesso gli emigranti, mentre a terra rifuggono dall' opera di tutela e sono spesso ostili all' acquisto dei vaglia in dollari del Banco, a bordo si pentono di non averlo fatto, e chiedono molte volte di depositare il loro denaro presso lo stesso Commissario di bordo. Egli quindi accompagnato da un Cassiere del B·rnco si recò a bordo, e prima della partenza, mercè l' opera sua, si emisero molti vaglia a favore di emigranti. Ed avendo poi ritirato dal Banco un certo numero di vaglia , senza l'indicazione dell'intestatario, convinto che durante la traversata gli sarebbero stati chiesti,

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