542 RIVISTA POPOLARE Il Ban~coiNa~oeli . ~li emi~rati Si è discusso e si discute se l'emigrazione sia un bene ad un male, e le rl::;poste sono varie secondo il punto di vista e gl' interessi di chi le dà. Coloro che emigrano trovano il loro tornaconto nel maggior salario che trovano all'estero, e con i ri8parmi che in patria non potrebbero fare, migliorano le condizioni economiche delle loro famiglie. Quelli che rimangono, e specialmente i proprietari i di terre, credono l'ernigrazione dannosa, perchè porta l'aumento dei salari e la diminuzione di valore dei fondi che spess~ in alcuni luoghi , rimangono incolti per mancanza o deficienza di lavorat,ori. Non mancano altri che ritengono tornare gli emigrati peggiorati, con vizi acquisiti all'estero, che propagano in patria, non ultimo l'ozio, volendosi godere il gruzzolo accumulato fuori col loro lavoro. Vi sono perfìn~ alcuni che desidererebbero leggi proibitive per limitare l'emigrazione, che spopola specialmente alcune regioni. • .Ma mettendo- da parte nna tale discussione , tutti deploravano l'ahbbandono in cui erano lasciati i nostri connazionali, che in gran numero si recavano all'estero in cerca di un lavoro più retribuito di quanto non lo è in patria. Innnmeri erano i fatti che si narravano dalla Stampa sulle spoliazioni , insidie, inganni , truffe a, cui erano soggetti gli emigranti, prima di partiro durante il viaggio nei porti di approdo, nelle città ove erano reclutati pei lavori, durante l'esecuzione dei contratti. E quando col loro indefesso lavoro e con la loro parsimonia aveano raggrenellati dei risparmi, che cercavano mandare alle famiglie per sopperire ai loro bisogni, o conservarli per servire al loro ritorno in patria, allo acquisto di un campo o di una casa, spesso erano sfru tta ti da ingordi speculatori. Il Governo con la legge sull'emigrazione e con la creazione del Commissariato provvide per una maggiore assistenza alle persone degli emigranti, con norme .rigorose ve1 o le Compagnie di trasporto, con la nomina di agenti sui piroscafi, con uffici di collocamento nei principali porti di sbarco. Ma rimaneva non protetto il modo come assicurare agli emigrati la conservazione e rimessa dei loro risparmi per la cui formazione aveano abbandonato la patria ed i loro cari. A tale scopo venne prom1tlgata la leg~e 1 Febbraio 1901 n. 24, che autorizzò il Banco di Napoli ad assume1·e il se1·vizio della raccolta, tutelrt impiego e trasmissione nel regno dei 1'ispm·mi degli emigrali, autorizzandolo ad a:;segnarn per tali operazioni due milioni della propria mas.:1adi rispetto o del suo patrimonio e ad impiantare all'e:;tero proprie agenzie. + Il Banco per garentire gli emigranti dalle possibili perdite per dispersio11i, furti e truffe durante il viaggio, ha ~reato spe1•.ialivaglia cambiari gratuiti, pagabiìi dal corrisµondente del Banco stesso nel luogo di arrivo. Tali vaglia rilasciati in Napoli, Genova, Pa- !ermo e Messina, luogo d'imbarco degli emigranti, sono conservati in un artistico portafoglio, dato anche gratuitamente, in cui è ripredotto un fa.e-simile del vaglia e sono stampate le principali regole del servizio per la raccolta., impiego e trasmissione dei risparmi. E per evitare le perdite sul cambio delle mo11ete italiane con quelle dei luoghi di emigrazione, su cui ingordi speculatori traggono profitto dall' inesperienza degli emigrati nel luogo di arrivo, i vaglia sono emessi in dollari per gli emigranti agli Stati Uniti di Ame rica, ed in pesos, p~r qneIli diretti all'Argentina, calcolandosi esattamente il cambio corrente nel giorno dell' emissione. Cosi l'emigrante non potrà perdere in viaggio il suo denaro , e sbarcando a destinazione , si trova provveduto della moneta ivi circolante, senza avere impiccio di andare in corea di un'agenzia di cambio e senza il pericolo di cadere fra le mani di un indegno speculatore. L'emigrato , che con lavoro e sacrifizi, accumula il suo peculio, corre il pericolo di perdere il frutto dolle sue fatiche e della sua parsimonia, dando in deposito i suoi risparmi ai tanti banchieri. per lo più italiani, che pullulano nei maggiori centri di emigrazione, che non danno alcuua garenzia, nè finanziaria, nè morale, e che spesso spariscono lasciando sole le traccie della rovma di quelli che ingenuamente in loro si sono affidàti. Tali pseudo banchieri s' incaricano anche della r1 messa di valori in patria carpendo aggi usura.rii e non sono infrequenti i casi in cui le somme non pervengono al loro destino. Il Banco a mezzo dei suoi corrispondenti, specialmente autorizzati, con adeguate cauzioni, e della cui opera risponde interamente, s'incarica di riunire i risparmi degli emigrati, depositarli nella sua Cassa di Risparmio o nelle Casse Postali del Regno, senza spesa, inviarli in Italia con vaglia speciali, pagabili da tutte le rappresentanze del Banco stesso, della Banca d'Italia, e del Banco di Sicilia, e nel luogo , ove esse non esistono, dagli uffici postali con una speciale tassa . Per rappresentare il Banco nel!' America del Nord, è stato creato uu Ispettorato in New-York, Lafayette Street, 226, al quale i corrispondenti e gli emigra ti possono· rivolgersi per reclami e schiarimenti. Cosi l'emigrante è assistito dal benemerito Banco di Napoli, nella partenza, nel soggioruo all'estero , e nel suo ritorno in patria. + L'egregio Direttore Generale del Banco di Napoli, ha recentemente preseotato al Ministro del Tesoro, la relazione su tale servizio per l'anno 1907. È bene che ne sia conosciuto il contenuto, dal pubblico per giudicare dell'opera prestata dal benemerito Istituto, e dagli emigrati, per giovarAi delle disposizioni legisla tive emanate in loro favore. Il Banco emise vaglia in dollari per gli emigran ti in partenza per l'America del Nord N. 66,487 per dellari 741,933.75, pari a L. 3,820,958,81. Nel 1906 furono N. 71,296 per doll. 812,009,89; nel 1905, Numero 50,415 per doli. 627,029,92; nel 1904 N. 25,568
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