R I V I ST A P O P 01L A RE 511 Prezzo Superficiecoltivata Produzione medio 1870 74 Circa Ettari 5,000,000 Etto!. 50,898,000 L. 34,64 1879-83 )) » 4.800,000 )) 46,562,oco » 24,64 1886 90 , )) 4,300,000 )) 42,043,000 li 22,65 1891 -95 , )) 4,300,llOO , 44,524,000 )) 22,32 1896 900 » )) 4,500,000 )) 45 188,000 )) 25,36 1901 905 )) )) 5,200,000 , 57,327,000 )) 25,12 Nel 189+ il prezzo medio delle <lue qualità discese a L. 19,22 e la produzione a 42,850,000 ettolitri, nc:ll'anno successivo a poco più di 41 milioni ! Questo rapporto tra la discesa dei prezzi e la diminuzione della produzione voglio ancora illustrare coll' esempi_o tipico che traggo da un mio libro. Scrissi negli Avvenimenti dì Sicilia e le loro cause nel 1895 - ed allora ero un fanatico liberista ! -: « Venne in Sicilia poi la depressione: venne altret- (< tanto intensa e rapida, anz.i fulminea, e venne ad un « tempo per colpa di governanti e di eventi che si « sottraggono all'azione della volontà umana. Ecco << alcuni dati eloquenti di questa depressione. La « pro~uzione del grano •- in Sicilia - da ettolitri « 7.7 44.981 nel 1891 discese a 4.366.696 nel 1892; « a 4.365.300 nel 1893; e il prezzo e contempora- « neamente disceso da L. 19.48 per ettolitro nel 1891 « a L. 18.91 nel 1893 » (pag. 85). Dat 1894 i11 poi a misura che si elèva il dazio protettore aumenta la superficie c;~ltivata,_anche al di sopra della superficie del quinquennio 1871-74; aumenta la produzione unitaria sino ad oltre 12 ettolitri nel 1906 e nel 1907; aumenta la produzione totale sino a 59 milioni circa di ettolitri nel settennio 1901-907. Nè è vero, come affermò la Tribuna per comodità della propria tesi, che questa media venne elevata per la produzione eccezionale del 1907 - oltre 62 milioni e mezzo di ettolitri. Anche nel 1906 si ebbe un raccolto di poco inferiore. Infine non va dimenticato che nell'anno 1908, in cui si ebbero oltre nove milioni di ettolitri meno del 1907 e circa sei milioni meno della media del 1901-907, q oasi tutta la perdita· venne data dalla Toscana, dal Lazio, dal Mezzogiorno, dalla Sicilia e dalla Sardegna ; ed un poco anche dal Piemonte. E queste regioni tutte negli anni precèdenti avevano visto aumentare la propria produzione. Perchè nel 1909 e nel 1907 la produzione diminui fortemente nel Mezzogiorno, in Sicilia e in Sardegna ( nel 1906 ci fu aumento sulla media nel Piemonte, in Toscana e nel Lazio)? Per la spaventevole siccità, di cui son pieni i giornali d'Italia, di cui tutti sanno ]a cronaca do~orosissima ! • Ora l'acqua, dicono ]acini, Caruso, Giglioli, e tutti gli agronomi più eminenti è il migliore dei concimi, il concime indispensabile, per la coltivazione del frumento. Ebbene si pt:Ò pretendere che il dazio sul grano possa regolare le piogge? Ed ecco l'errore di logica! Pure il dazio accrescendo la convenienza della coltura in parte fa risentire meno le sinistre conseguenze Jella siccità colle arature profonde, coi dovesci ecc. Ciò che si verifica nel settentrione d'Italia, dove la produzione per ettaro del frumento oscilla tra 15 e 20 ettolitri. Ma nel Mezzogiorno e nelle due isole nou siamo ancora alle arature profonde, alla seminagione colle macchine, alla concimazione diretta del frumento, ai dovesci ecc. ; appena si è difl:usa la concimazione delle leguminose. I provvedimenti che meno farebbero sentire la deficienza delle pioggie non vi sono largamente adottati perchè manca la coltura tecnica, perchè mancano i capitali. Ecco perchè il dazio sul grano in tali regioni non ha potuto dare tutti i benefizi che ha dato net l'Alta lta lia e che sono stati e si mantengono prodigiosi in Francia. Dove la produzione gi,\ basta al consumo e i prezzi, non ostante il dazio di lire 7 - appena 50 centesimi inferiore al nostro - si mantengono sotto lire 23 al quintale e nell' autunno del 1ço7 si rnantennero anche inferiori ai preui di Londra e di Liverpool, cioè dell'Inghilterra, senza alcun dazio .... Sul provvedimento che invoco e sul quale insisto e insisterò tenacemente, però, bisogna intendersi: invoco la sospensione e non l' abolizione del dazio sul grano; consiglio che il governo sL1autorizzato a ristabilirlo per decreto reale quando i prezzi tornassero bassi in guisa da renderlo necessario all'agricoltura e alla economia nazionale. Perciò dissento profondamente dall'amico Turati che a Firenze nel congresso socialista manifestò propositi ingiusti e pericolosi. Egli disse: « A Salvemini che si mc . iglia come « noi ci preoccupiamo solo del dazio sul grano e non « di quello che protegge le industrie, quasi che faces- « simo una questione di Nord e di SnJ, rispondiamo « che il problema della protezione che è risolto in « dottrina non lo è ancora nella pratica. Cosi De- « Viti De Marco che è il più grande libe_ro scam- « bista, quando si è trattato dei vini delle Puglie ha « messo molto acqua protezionista nel suo vino libero << scambista. Inoltre per molte industrie la cosa è incerta. « Per i grani è pacifica. Se attaccheremo tutti e due, « avremo tutti contro di noi. Se divideremo la que- « stione forse riusciremo, anche per l'appoggio degli << altri partiti >>. Il deputato per Milano aflermando che la convenienza del liberismo per i grani sia pacifica mostrò soltanto che egli non ha seguito gli studi schiaccianti che si sono pubblic,1ti nel ]ournal of the 'l{pyal Statistic' s Society o f London e le discussioni dotte e vivaci che si seguono da akuni anni io quà nella omonima societa di Londra. Da quelle discussioni e da quelli studi risulta a lucè meridiana che l'agricoltura inglese è stata irrimediabilmente rovinata dall'abolizione del dazio sµl grano. Ciò va ricordato anche ali' Econornista di l·irenze che in questi giorni ha t'Ìl)etuto i più, ridicoli sofismi contro il dazio sul grano, tentando ,ìimostrare che la cerealicoltura non è tutta l'agricol.·ura ec. ec. e dimenticando semplicemente di dirci che cosa· si dovrà coltivare, a questi chiari di luna di crisi irrimediabile del vino, su q nei milioni di ettari di terra nd quali non si può coltivare il grano enza il dazio. Fra i grandi Stati il liberismo agrario nou impera che nella sola Inghilterra; ma nella stessa sola lnghilterra impera del pari il liberismo i11Justriale e se l'esempio dell'Inghilterra, aduoque, vale per dichiarare pacifica la teoria liberista in quanto ai grani , vale altrettanto per dichiararla pacifica in quanto alle industrie. La distinzione di Turati, perciò, è stata illogica e imprudente ; pare che essa sia filiata dalle preoccupazioni delle classi lavoratrici lombarde; le quali
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