510 RIVISTA POPOLARE sperperati i miliardi in Italia venne documentato dalla inchiesta sulla guerra. E' tutta colpa del governo italiano - non di questo o di quel ministero , di questo o di quel ministro - , adunque, se noi siamo militarmente impreparati ... + Fu giuocata l'Italia in questa circostanza? Se l'on. Tittoni, conscio della nostra situazione militare, seppe preventivamente di ciò eh' è avvenuto e vi si adattò tacendo bonne mine à mauvais jeu , l' ltulia diplomaticamente non fu giuocata. Se invece il suo amico D' Ae_renthal gli nascose tutto ciò eh' è avvvenuto e lo menò pel naso, allora l'Italia fu realmente giuocata. il discorso di Carate Brianza fa nascere il sospetto che l'on. Tittoni nulla sapeva della lettera dcll' lm peratore Francesco Giuseppe, 'che lo ha colto all' improvviso. In questo caso all' on. Ti ttoni non rimane che una sola cosa da fare: andarsene, come se ne andò •Cairoti quando fu giuocato da Barthelemy Saint Hilai re alla vigilia della spedizione di Tunisi. La politica estera di un paese è subordinata sempre alle sue coi.dizioni finanziarie e militari; ma non si deve ingannare un paese con una straordinaria suffisance e còn certe grandi arie, che riversano il ridicùlo sulla nazione quando alle parole grosse non corrispondono gli atti . quando si ricorre alle parole vaghe e inopportune per coprire la propria ignoranza. E tali sembrano quelle pronunziante dall' on. Tittoni a Carate Brianza. Gli ultimi episodi diplomatici poi i1lustrano meglio il fallimento della politica di Tittoni. A lui si era rimproverato che non tanta amicizia coi governanti austriaci non fosse mai riuscito ad ottenere per gli Italiani dell'Austria quella uguaglianza di trattamento, cui Jà diritto la stessa costituzione dello Impero; a lui si era rimproverato che la sua fosse una politica di servilismo che non riusciva ad ottenere nemmeno l'università italiana a Trieste. Ma a Tittoni, si era dato il merito di avere stretto dei legami politici con la Russia, che in un avvenire prossimo o lontano potevano dare buoni frutti. Di quei legami si avevano avuto i primi segni nella quistione delle ferrovie balcaniche; la visita d'lsvolshy a Desio parve essere la conferma palese e solenne di una nuova fase della nostra politica estera ed il paese tutto all' on. Tittoni non risparmiò le lodi. Ma quando col colpo di testa dell'Austria Ungheria nella Bosnia e nell' Erzegovin ':I doveva aftermarsi la nuova politica e se ne dovevano raccogliere i primi buoni frutti si verifica un fatto assolutamente sbalorditoio:si proclama alta e solenne l'intesa tra la Francia, l'Inghilterra e la Russia e da quclla in tesa viene esclusa l' Italia .... E allora a che si riduce la strombazzata visita di Desio? Ad una vera ciurmeria umiliante per l'Italia e pel suo' ministro degli esteri; ciurmeria che pei commenti che suggerì alla stampa ufficiosa mise di malumore l'alleata - nemica Austria e non ci assicurò l'amicizia della nuova triplice, che pur poteva servirci di baluardo contro tutti i possibili tuturi colpi di testa di D'Arenthal e 9-i Francesco Giuseppe. Quello che fu annunziato come un grande succcsw politico si è trasformato in. una umiliazione ed in un aumento di difficoltà e di pericoli. Noi, perciò, che non approvammo pel passato il vento di fronda contro l'on. Tittoni, senza voler fare dello irredentismo, ci associamo completamente alle manifestazioni popolari contro di lui e vorremmo sperare che la Camera dei Deputati nella sua prima riunione, visto che egli non sente la dignità e il patriottismo di dimettersi, prevenendo una discussione i ncrcsciosa, che potrebbe far piacere soltanto ai nemici d'Italia, lo mandasse via con un voto solenne e non preceduto da chiacchiere vane. La Rivista Insistenza doverosa (l) Sospendiamiol daziosul grano Gli avvenimenti balcanici, per quanto gravi, non devono distogliere l'attenzione degli Italiani da quello che è il problema interno più lllinaccioso: il caro prezzo del pane. Compio quindi il mio dovere ritornando per la terza volta in breve tempo sulla necessità impellente di sospendere il dazio sul grano; e vi ritorno anche sia per ribadire l' urgenz~1 del provvedimento, sia per correggere erronei giudizi sul valore dello stesso provvedimento ; poichè è bene rammentare che io invoco la sospensione e non l' abolizioae del dazio , e della distinzione capita le reputo opportuno esporre le ragioni. ♦ L' Avanti commentò il mi.o articolo pubblicato nella 'Rjvista popolare ~el 30 settembre. C' è accordo sui punti essenziaii, sulla necessità di sospendere il dazio sul grano ; c'è una o_sservazione, però, che non posso e non· devo lasciare passare inosservata. L' ..Avanti dopo avere rilevato la notevole diminuzione d::lla produzione dal Lazio in giù negli anni 1907 e 1908 aggiunge : « Ciò conterm~ doloro- « samente che il dazio sul grano , contrariamente « a quanto scriveva pure recentemente la Tribu~~ « toccando ieri.l'altro i due argomenti della cns1 « vinicola e della crisi granaria , non è valso affatto « a stimolare la produzione in quelle -regioni alle « quali specialmente - e sono le regioni meridionali - « si sosteneva avrebbe recato beneficio la protezione « doganale ». In questa osservazione c'è un errore di fatto ed uno di logica, (;;he vanno corretti. In fatto non è conforme a verità il dire che il dazio non è valso a stimolare la produzione. Basta ouardare aila curva dei prezzi e della produzione dal 1871 al 1894 e quella degli stessi elementi <.~al 1895 al giorno d'oggi per convincersi del contrano; cioè della efficacia grandissima stimolatrice alla produzione che ha avuto il dazio. Dal 1870 ,il 1874 si ebbero prezzi altissimi - da L. 32 a L. 38 il quintale: prezzo medio della l.a e della 2.a qualità - e la produzione aggiunse le cifre più alte del regime liberista: se la me~110ria non mi tradisce vi i:u una media produz10ne totale nel quinquennio di circa 50 milioni d~ ettolitri e di circa 10 ettolitri per ettaro. Cito a memoria; ma non posso sbagliare che di poco. Cominciata la .:oncorrenza straniera, diminuiscono rapidamente i prezzi, diminuisce la superficie coltiv~ta, si abbassa la produzione totale e scende la produzione per ettaro. Ciò risulta con evidenza schiacciante. da questo prospetto : ( r) Questo articolo in parte venne pubblicato nel giornale L'Avanti.
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