528 RIVISTA POPOLA RE secolo che lo vide, troverà sempre dei partigiani. Leone X fu il papa più universale. Così, egli rassicurò gli spiriti indipendenti e provò che la religione può unirsi con altre forme ddl' idealismo e· del!' indagine. Guardando l' insieme del movimento intellettuale della Ri nascenza, si scopre in principio un fatto considerevole, la laicizzazione della teologia. Lo stuJio dell~ materie sacre non è più la specialità del clero : benchè Ficino sia canonico , mette più in evidenza il Medici anzichè il papa. Inoltre, il campo della conoscenza si allarga sempre più. La Chiesa non è più la luce in mezzo alle tenebri univtrsali. La sua eccellenza si ferma ed il suo prestigio Jecresce. Leonardo formola nelle sue carte il metodo sperimentale; la scolastica da quel momento si limita alla casta sa~erdot<1le. Si sono innestati sul trono ecclesiastico dei ram i d'una intensa fioritura, che uccidono la vigoria teocratica. La religione non sarà il solo legarne che unirà gli uomini. Nessuna riforma d'allora in poi modificherà il cammino delle idee, la libertà del peòsiero si manifesta da ogni parte ; gli umanisti l' h1mno covata; i deterministi la faranno spuntare. Gli uomini della Rinascenza italiana non hanno la puerilità di giudicare un sistema dalle colpe dei rappresentanti di esso, e se essi scherzano sui vizi del clero , norf recano danno alla Chiesa. Nessuno spirito sennato potrà pensare di chiudere il tribunale, perchè qualche magistrato è corrotto o di bruciare un codice in odio ai magistrati stessi. L'insegnamento cattolico non è cambiato, ma il clero ha avuto, come ogni altra categoria d'uomini, dt:i momenti luminosi e dei momenti oscuri : i santi in ogni epoca , hanno spinto troppo la loro esecrazione contro il prete cattivo più dei liberi pensatori , i mistici prodigano il biasimo ai chierici implacabilmente. Leggendo le tesi stampate da Troben de Bàle, Leone X chiamò l'agostiniano a Roma : questi ottenne d' essere giudicato ad Asburgo. L' interesse di questo dibattito. trovasi principalmente nello studio della bolla del 15 giugno 1520. li papa si contenta d' una ritrattazione davanti a due testimoni designati, o offre un salvacondotto e le spese di viaggio, affinchè ii figlio possa andare a gettarsi alle ginocchia del padre suo. La dolcezza del papa è un frutto dell' umanismo ed è giusto notarlo : una causa profana produce un effetto sacro e questo papa, che viveva come un re, !!i volge ad un fo~lio colpevole con fare paterno ed accenti di dolce carità. Ascoltate ora il Sassone Lutero : « Io tengo l' autore di questa bolla in conto d'Anticristo I io lo maledico come una bestemmia. Amen. Io voto tutti i cristiani che la ricevessero alle torture dcli' inferno. Bolla figlia d' una bolla di sapone I O ignorantissimo anticristo, tu sei assai bestia ! La tua fronte di prostituta non è arrossita per queste parole vuote... Re e principi , tollerate questa voce dell'anticristo? Disgraziata chiesa divenuta giuoco e preda di Satana! » Considerare una bolla come una bi:stemmia, il papa u'anticristo, Leone X un ignorante; votare gli ortodossi all'inferno e fare appello alle spade realt , è, per il lettore moderno , il proposito di un ubbriaco, in cui la stupidaggine e la ·cattiveria si confondono : allora fu un. colpo d' audacia straordinario. Lutero sapeva d'essere seguito. Infatti, a Leipzig, si lacerò la bolla; così pure a Turgau, a Deblin. Il 10 dicembre un rogo s'inalzò nella parte orientale, a Wittemberg; attorno si costrussero delle tribune. Il Sassone arriva portandosi i decreti, le stravagan 1 e, la bolla e getta tutto al fuoco dicendo: « Tu hai turbato la casa del Signore, sii consegnata al fuoco eterno ». li popolo risp0se: << Amen ! » E il giorno dopo dal pergamo, grida : ~ Sarebbe meglio che si bruciasse il papa, ossia hi. sedia pontificale ... ». E' una rivoluzione fatta con 'un frasario sacro. Dov' è la • Riforma o la stessa idea d'una riforma se si vuole rista bi lire un'antiea disciplina e non una novità senza ba&e,' nè legittimazione? L' atto· del 10 dicembre un .antipapa di fronte al papa : instaura c )SÌ un precedente d' anarchia tanto formidabile da far desiderare una diminuzione della credenza perchè la pace possa regnare m Occidente. Fino al Sassone, l'eresia era composta eia testi numerosi, era giustificata dai paragoni ed era sorretta da autorità. Con • lui, l'autod:dattica sorge improvvisamente, come un fungo. I continui rapporti dell'anticristo col diavolo forniscono all'analisi dei risultati singolari. L'uomo non entra nel nostro esame e noi lo lasceremo nel suo ritiro di Wartbourg a riformare il cristianesimo , come i giacobini del 1793, per ritrovarlo nella chiesa di Wittemberg. Lutero mentalmente ritarda di tre secoli. Nel 1522, vantarsi d'aver gravemente ferito il diavolo! Ed è tedesco evocandone l'imagine di bevitore di birra, dall'alto del pergama. li sermone sul n atrimonio, che Bossuet chiama famoso (?) e che non si trova che nell'edizione di Wittemberg (1544), divertirebbe le donnine allegre d'ogni tempo. « Se le moglie si rifiuta, che dirà il marito ? Tu non vuoi? Un'altra vorrà. Se rifiuta la Signora viene la serva , . In seguito, il Sassone diviene tragico: « Il magistrato deve impiegare la forza contro la moglie riluttante ; in caso di di bisogno, il brando. Se il magistrato usa la spada, il marito crederà che sua moglie sia stata portata via ,ed uccisa dai ladri e ne prenderà u?'altrà ». Qui hnisce la faceziq e spunta il profilo dì Enrico VIII. Erasmo, che aveva approvato i primi attacchi contro Ro ma, si ricrede di fronte a questa frase : << La donna incinta per adulterio può gloriarsi di ciò , perchè ha seguito un precetto divino ». E' disgraziatamente impossile tradurre le oscenità e le crudeltà dei riformatori : il ·latino non sarebbe sufficiente a salvaguardar'! l' onestà. Audino ha dovuto tradurre in greco le parole pronuziate nella chiesa di Wittemberg, e per tradurre tutto, occorrerebbe l'ebraico. Nessun uomo, anche riformista, conosce l'opera scritta di Lutero. Nel 1520, pubblicò 133 opuscoli. Non ve n'è uno che io possa raccomandare ai libertini : Motivi che provano come le monachelle possono lasciare le loro celle. La Riforma ebb~ le sue bas bleu, Argula Stanf; ella sosteune che i voti di castità erano d'invenzione satanica e che una donna può trattare di teologia. Presso l'eletto dello Spirito Santo, vicino al setttario, havvi un uomo di lettere, un giullare: « Papa, tu non sei papa, ma Priapo; papisti, dite priapisti ». Lutero deve tutto alla a u • dacia delle sue frasi e dei suoi atti. Veramente, i pretesi riformatori avevano buon giuoco di fronte nll' attitudine della Chiesa e Lutero non ebbe a pubblicare gli atti del papa, aggiungendo qualche nota : Decretare la castità, e ordinare all'uomo di astenersi dalle funzioni dei suoi miserabili organi, di conservare i suoi escrementi o di conservare un 'urina incontenente. Le Fisch Redea o discorsi di tavola sono la migliore fonte per conoscere Lutero intimo ; il teologo ci sfugge , per le contraddizioni ; egli distende il cattolicismo nel letto di Procuste e taglia quanto soverchia , senza altro motivo che il suo stato d'animo. Si cerca lungamente tutto ciò che può essergli proprio, senza scoprirlo. Egli lancia una bolla contra un'altra; nega perchè Roma afferma e s'attiene al contrario, per pura ostilità, come av • versario. Egli protesta in ogni occasione, senza nesso e nei suoi scritti si trovano tante contraddizioni quante se ne trovano fra i discep9li suoi. Egli crede al çristo ed ai pregi della Passione, ma guast
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