Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIV - n. 18 - 30 settembre 1908

l RIVISTA POPOLARE 499 L'attività scolastica delle tre nazioni che hanno SCUOLE INSEGNANTI iscritti FRANCIA. 85 957 14.585 ITALIA .. 35 267 5.652 INGHILTERRA 20 _l 25 2.034 La superiorità imponentissima della Francia è, come si vede, indiscutibile. Però bisogna ricordare che lo studio dell' inglese, impartito in quasi tutti gli istituti europei, si raccomanda in modo speciale in moltissime scuole governative, non che in quelle delle Missioni americane, di8semin».te in gran parte nei borghi dello Alto e Basso Egitto, importanti per numero-un centinaio, circanon per ordinamento. ._ Per quanto concerne noi, noterò soltanto che fra le scuole italiane pur comprese 20 istituti religiosi, i quali - tranne quello dei Salesiani di Alessandria - solo dì recente hanno abbandonata la Francia, cui Bi erano asserviti in odio alla patria civile e libera; e del resto la triste eloquenza delle cifre mostra con assai ev~denza quanta raccolta di messe si sia fatta sul campo riservato all'insegnamento italiano ...... . maggiori interessi 1n Egitto è cosl rappresentata : A L u N N I (1) indigeni ltallanl francesi Inglesi --- 6.661 2 ·557 l 139 975 I .582 4.070 124 361 1.226 123 33 205 Non dimeno , la nostra favella fu vinta in Egitto, ma non doma, poichè essa è la lingua dei lavoratori, second() la nobile espressione dell'on. Zeppa, e migliaia di lavoratori nostri del braccio e del pensiero spargono tuttora in quel paese i beneficii delle feconde virtù della stirpe. Bandite dagli uffici, dagli eleganti salotti, da quasi tutte le scuoi~ non nazionali , mantenuta per ..... semplice formalità tra le lingue ammesse nei Tribunali Misti, unicamente affirlata all'opera dei nostri istituti, essa vive pur se'!1pre nel piccolo commercio, e nei ceti popolari di é>gni nazionalità, infiltrandosi in quasi tutti i rapporti della vita cittadina e penetrando perfino negli strati superiori di una società cosmopolita. Bene a ragione, adunque, in un Congresso della Dante Alighieri fu ripetuto che la lingua italiana in Egitto cacciata dalla porta torna per la finestra. FRANCESCO FERA ( 1) E' bene avvertire che fra gli alunni di nazionalità francese si comprendono anche i tunisini e gli algerini , e fra quell di nazionalità inglese vengono inclusi i maltesi , assai numerosi in Egitto, ed altri protetti. ~IVI.STA DE.LLE.~IVl5TE Peladan: Della Inutilità della riforma protestante. - Si afferma generalmente che la Riforma emancipò l'Occidente, affrancò il pensiero, provocò i suoi nuovi sviluppi e che, necessaria come la rivoluzione francese, essa costituisce una delle grandi date jella evoluzione intellettuale. Questo giudizio fu emesso anche da cattolici come Chateaubriand. Ma simili asserzioni non sono più sostenibili; i nuovi documenti e la critica moderna autorizzano a proclamare senza scandalo, che la Riforma fu inutile. L' opera di Martino Lutero fu rivoluzionaria ed entra nel!' ordine degli avvenimenti politici. Di essi non mi occuperò; voglio soltanto esaminare il contributo che il monaco sassone portò nella evoluzione del pensiero. Ciò che si attrib11isce all'eresia nell'ordine spirituale: secolarizzazione della teologia, emancipazione filosofica, esegesi e libero pensiero - tutto è stato fatto dagli umanisti. Io senza difendere il Rinascimento , eh' ebbe le sue colpe, proverò _che I' umanismo fu l'avversario del protestantismo, che venne a corrompere o a devastare la sua messe. Il papato fu umanist .. con Nicolò V, Pio II e Leone X. Le accuse d~.paganismo vengono dal Nord e tendono ad oscursre la tiara, che fu illuminato dallo Spirito Santo, pa• trocinando e santificando un movimento irreparabile della in telligenza. La disputa del Santo Sacramento e la Scuola di Atene stanno di fronte e si "riflettono mutuamente. Quanti personaggi passert:bbero dall'uno all'altro affresco senza che ne venisse alterata l'infinita dignità? Per Raffaello i saggi di Atene furono gli antenati dei Santi e i Santi furono i discendenti dei saggi. Questo non è paganesimo, ma umanesimo. Il Medio Evo giurò in Aristotele; il Rinascimento in Platone. Ma al Cristianesimo ed allo spirito religioso si confaceva più Platone idealista , che Aristoteie in fondo materialista. Perciò un Gemisto Plecone paganizza : il suo paganesimo letterario rivela una specie di patriottism.:> intellettuah, , che si ostina nella invocazione~degli Dei dell'Olimpo; ma Marsilio Ficino riassume così la propria tendenza: , Platonicus, mutatis paucis, christianos fore ». Ad intendere bene il Rinascimento intanto bisogna intendere ciò ch'è l'eresia. Si distinguono quattro specie di eresia secondo la loro origine. La prima oppone la rivelazione a sè stessa con una interpretazione individuale: è una sciocchezza, perchè in materia dogmatica ia tradizione corrisponde all' esperienza. La seconda deriva da una nuova lettura dei testi : filologica o archeologica essa non è sediziosa in sè , ma per le conseguenze. La terza risulta· da una comparazione tra le religioni o tra l'ortodossia e la filosofia. La quarta si produce dall'11rto tra l'insegnamento religioso e l'evidenza sperimentale. Esempi: Lutero nega la giustificazione per mezzo della rpere e promulgandv l'eguaglianza degli spiriti rovescia l'edifizio ecclesiastico e così la base di ogni comunione. L' Ebraizzante che tradusse la terza parola della Genesi , bara ii per « separò ~ invere del (( c,:_eò >l della Vulgata non è forzatamente un nemico del cattolicismo, quantunque fornisca un argomento alla eternità e consistenza della materia e del primo autore. Al contatto avvenuto colle Crociate tra cristiani e Musulmani, i primi scoprirono che gli altri non erano idolatri e che la dottrina di Maometto rassomiglia a quella di Mosè. Infine Leonardo da Vinci nega l'universalità del Diluvio colle pruove geologiche e Galileo dimostra il movimento della terra : qui c'è conflitto e non eresia. Si crede comunemente che i teologi primitivi sdegnassero

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