Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIV - n. 18 - 30 settembre 1908

498 RIVISTA POPOLARE ebbe l'epilogo nell' estate del 1882; e noi - a volta a volta impotenti o noncuranti o remissivi-subimmo . tutte le dannose conseguenze deNa vigorosa attività sia della Francia che dell'Inghilterra. Però il gallico idioma era salito nel più alto pregio, tanto nel campo ufficiale quanto nei ceti dirigenti ; e nel Governo come nelle amministrazioni pubbliche e private, non meno chEi nella famiglia, sostituiva il aostro volgare. Fu per la Francia il premio del convincimento - profondo e tradizionale nei suoi uomini di governo - dell'eccezionale importanza economica e politica della lingua e dell'infiltrazione intellettuR.le; convincimento che ha ; spirato un' opera costante e intensa di diffusione, mediante la scuola, la stampa, le associazioni, coli tutti i mezzi e i provvedimenti adatti a conseguirle e mantenerle il primato linguistico. Vedremo in seguito quale sia stata l'azione da noi contrapposta ad opera così illuminata. Io non so intanto pensare senza infinita amarezza all' incuria· dei Governi ch'ebbero la direzione della cosa pubblica in Italia e dei rappresentanti in Egitto, i quali assistevano con buddistica indifferenza ai trionfi della lingua francese sul nostro idioma, senza opporvi non dico rimedi t:fficaci, ma qualche proficua resistenza, senza , levare neanche una sola voce di protesta, quando si • perpetravano continui attetentati a danno nostro. Neppure un decreto del 1876 che dava lo sfratto all' ita taliano nell'amminjstrazione delle poste per sostituirvi il francese valse a scuotere il funesto torpore 1 Quale confronto, ahimè ! con la gelosa vigilanza della Francia, non disposta mai a cedere un solo palmo del terreno conquistato alla propria lingua, sia che diffidenza e rivaiità turbino i suoi rapporti con la perfida Albione, sia che l'entente più cordiale cementi la buon'amicizia fra le due nazioEi. Proposi ti ben altrimenti virili ! Ma riprendiamo il filo del nos~ro ragionamento. Le scuole francesi delle corporazioni religiose, come quelle dei laici , non governative, ma dal Governo adeguatamente sovvenzionJ.te e sorrette, si sono sempre pili molti plica te ed hanno trionfato per l'imponenza degli edifici, per la moltitudine del personale, per la ricchezza degli ordinamenti diretti a corrispondere vie meglio alle esigenze locali, con massima accuratezza studiate e comprese, sopra tutto per quanto riguarda le predilezioni delle classi scelte. E la sagacia politica , cui s'informa l'azione scolastica francese in tutto il Levante, affida pure della non lontana istituzione e dello sviluppo di quelle scuole governative o della Missione laica che l'ispettore Charlot dapprima e l' Aulard di poi han riconosciute 4; urgenti per dare all'influenza francese gli organi nuovi > in armonia con gli atteggiamenti della vita egiziana odierna,-armi più vantaggiose sul terreno della modernità, che è ora il nobile campo delle civili competizioni. Le autorità francesi, penetrate dalla grandissima importanza di tale azione, vi hanno cooperato con la più solerte premura, circondando di prestigio gl'istituti, di simpatia gl' insegnanti, di benevolenza gli alunni. E poi ogni agevolazione ed ogni cura per attirare gli studiosi e proseguire e completare la loro istruzione a Parigi, a Lion, o in altre città della Francia - dall'am111issione con o ijenza baccellierato ai corsi superiori, alla concessione di un diploma d'avvocato valido in Levante, da potersi conseguire all'Università di Aix, agli appoggi negli impieghi e nella vita ... Si direbbe che l'accorta sollecitudine della Francia non abbandoni mai coloro che si affidano alle sue scuole, e curi di tenerli avvinti a lei in ogni tempo, con la certezza del bene che nn g~orno essi le renderanno L'edificio scolastico francese che dalle numerose scuole infantili su per le scuole elementari e secondarie d'o gni tipe_ si completa con l'Università di Beirut nella vicina Soria, ha , pt-1r chi desidera studiar legge in Egitto stesso il suo coronamento con la scuola francese di diritto in Cairo, l'anno decorso frequentate da ben 224 allievi , dei qnali 160 appartenenti a nazionalità, egiziana e 18 alla nostra. Ogni anno , da tutte queste scuole sono usciti a centinaia i giovani egiziani ed europei - in numero grandissimo gl' italiani -- per gl' impieghi pubblici e privati, per le professiont libere, col nome della Francia nel cuore e sul labbro le galliche grazie, che- nonostante l'occupazione inglese - signoreggiano tuttavia con onore e favore. Certo , la lingna di Shakspeare , affidata alla forza delle baionette, dei commerci , delle industrie e delle intraprese dei biondi figli d'Albione, ha potuto imporsi in Egitto per lenta infiltrazione , in ispecie (e le ragioni sono molto ovvie) nelle sfere ufficiali, e tende a limitare, a proprio vantaggio, la forza espansiva del1' idioma francese. Salita in alta dignità , e con esso divenuta mezzo indispensabile a contar qualcosa in quel fortunato paese, non riuscirà però - nonostante il predominio politico dell'Inghilterra -- a caccia·rlo di nido, poichè alla sua difesa attendono incessantemente le 85 scuole d'ogni grado con 957 insegnanti che la Francia ha ora in Egitto e altresi quelle numerosissime confessionali e laiche di tutte le nazioni che al suo insegna-- mento fanno parte conveniente nel piano degli studii. Il danno fu nostro , esclusivamente nostro , e un cumulo di circostanze a noi avverse ha sfatato il vecchi( proverbio, secondo il quale fra i due litiganti il terzo, .... avrebbe dovuto godere. Il terzo invece, ossia l' Italia, dapprima per le sue condizioni in terne e poi per l'ignavia dei suoi gover • nanti, si rassegnò a vedere i suoi figli, cosi benemeriti della nuova civiltà egiziana, allontanati a poco per vol_ta dalle posizioni alle quali erano saliti per capacità personale , dovendo far posto un tempo ai francesi, dopo agl'inglesi ..... L'italianità fece le spese di ccntendenti cosi agguerriti come la Francia e l'Inghilterra, e la lingua italiana fu vinta ..... Nè potrei più amaramente conclujere che facendo confermare le mie considerazioni da un quadretto statistico, con la guida d1 una pubblicazione del Governo egiziano , compii~ta sotto la direzione del nostro cav. Randone (1). ( 1) Pupils attending public and private Schools in Egypt. Cairo, 1907.

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