488 RIVISTA POPOLARE In un primo quadro diamo le cifre che si trovano a pag. 81 del suo prezioso libro Nord e Sud sull.e imposte pagate allo Stato da ogni abitante in una data regione e su ciò che lo Stato sotto forma di spesa restituisce alla stessa regione: Regione ContribuzioneSpesamedia Regione ContribuzionSepesamedia mediap.abit. perabitante mediap.abit. perabitante Piemonte 34,99 29,7 I Lazio 77,3 1 93,00 Liguria 52,71 7 I' I 5 Abruzzi 17,92 8,64 Lombardia 39,5° 32,87 Chmponia 37,46 33,00 Veneto 29, 17 2 I ,90 Puglie 28,79 12,54 Emilia 32,06 20,78 Basilicata 18,55 8,77 Toscana 37,67 37,56 Calabria 18,54 I I, 26 Marche 23,21 17,59 Sicilia 2 r,87 19,88 Umbria 24,79 14,81 Sardegna 20,23 19,68 Disponendo le regioni in ordine decrescente, dalla minima alla massima differenza tra carico tributario e spesa, si ottiene questa disposizione : Ditferenzain più + Differenzain più + Regione o in meno - Regione o in meno - tra spesee carfco tra spesee carico Liguria + 18,44 Lombardia 6,63 Lnio + 17,69 Veneto 7, 2 7 Toscana o, I I Calabria 7,28 Sardegna I 1 I 5 Abruzzi 9,28 Stctlla I ,98 Basilicata 9,78 Campania 4,46 Umbria 9,98 Piemonte 5,28 Emilia I I, 28 Marche 5,62 Puglie 16, 25 Ecco, infine, un altro quadro tolto dalla pagina 83 dello stesso libro, nel quale sono poste in ordine discendente le regioni secondo le spese dello Stato fatte nella regione per ogni dieci lire d' imposte e di tasse pagate dalla stessa regione. Spese dello Stato per ogni 10 lire d'impostae tasse pagate Liguria 13,49 Marche 7,57 Lazio 12,02 Veneto 7,50 Toscana 9,97 Emilia 6,48 Campania 8,78 - Calabria 6,07 Piemonte 8,49 Umbria 5,97 Lombardia 8,32 Abruzzi 4,82 Sardegna 8, ro Basilicata 4,72 Sicilia 8,oo Puglie 4,35 La giustizia della contribuzione risulta dalla sua proporzione colla spesa e colla ricchezza. In quanto al primo rapporto, bisogna appartenere al partito paliz.z.o-naso-siciliano per potere negare che la Sicilia si trovi in una delle migliori posizioni: undici regioni, delle quali sei dell'Italia Settentrionale e Centrale vengono dopo di essa I Appare meno favorevole la posizione - mai tale da dare ragione da lamentare una ingiustizi~ subita - nel quadro in cui la spesa é proporzionata alle imposte e alle tasse, perché la commisurazione di queste ultime, come avverte lo stesso Nitti, é difficilissima e sta in rapporto ad altri numerosi elementi deriva ti dall'attività economico- sociale della regione e dai servizi prestati dallo Stato. Le imposte pagate, come fece Pantaleone peI 1891, stanno in rapporto colla ricchezza privata come l'ha calcolata il Nitti, in questo misura: Regione Ricchezzamedia Contribuzione Rapporto per abit. mediaper abit. percentuale Piemonte 3, 179 34,99 I, I O Io Liguria 3,716 52,71 I ,41 50 Lombardia 2,520 39,5° I ,56 50 Veneto I ,593 29, 17 J ,82 80 Emilia 1,765 32,06 I ,82 so Toscana I ,8 I 7 37,67 2,07 12° Umbria I 1 26 I 2 4,79 I ,96 10° Marche I ,2 27 23, 2 I I ,~9 90 Lazio 3, I 74 77,3 1 2 ,43 140 Abruzzi l, 298 17,92 I 138 40 Campania r ,869 J7,46 2,00- I 10 Puglie I.712 28,79 I ,68 70 BHsilicata I ,406 18,55 I, 3 I 20 Calabria I, 186 18,54 I ,3 I 20 Sicilia I ,604 21,86 I ,36 30 Sardegna 856 20,23 2,36 130 E' , eramente meraYigliosa·la concordanza che ci é nelle grandi linee tra il rapporto stabilito da Pantaleoni e quello che risulta dai calcoli di Nitti. Al primo posto, coll'uno e coll'altro, cioè quello che in rapporto alle propria ricchezza paga meno sarebbe il Piemonte; il secondo posto con Nitti verrebbe occupato dalle Puglie e dalla Basilicata; ma queste nello studio del Pantaleoni erano conglobate in unica regione col resto delle provincie dell'antico regno di Napoli. In ogni modo la Sicilia verrf.bbe 3.a - cioè tra le regioni fortunatissime, che proporzionalmente alla propria ricchezza pagano meno imposte. Il Nitti ha calcolato le due imposte fondiarie proporzionate al numero degli abitanti di ogni regione. Credo che non sia giusto tale rapporto in base al quale le regioni più spopolate pagherebbero di più; si deve tener conto della superficie e sopratutto della produttività del suolo. E perchè queste prequazioni sono oltremodo difficili e possono generare sempre delle ingiustizie da anni ed anni sono propugnatore della avocazione della imposta fondiaria alle provincie ed ai Comuni; e prima di Wollemborg proposi la riforma tributaria come la eseguì il Miquel in Prussia nel 1891. Solo con questa riforma sarebbero tolte le ragioni_di doglianza delle provincie che credono di pagare più di quello che dovrebbero e sarebbero evitate le sperequazioni che saranno create dal nuovo catasto, come vado predicando - e per gran tempo solo ed unico tra i deputati di Sicilia - dal 1892 in poi. ln ogni modo giacchè ia marmaglia laureata di Sicilia riproduce con bestiale incoscienza i dati del Nitti, ecco quelli che egli dà a pag. 59 a 62: Distribuzioneimpostafondiaria. Ogni abitante paga in Piemonte Liguria Lombardia Veneto Emilia Toscana Marche Umbria Piemonte Liguria Lombardia Veneto Emilia Tcscana Marche Umbria Lazio Abruzzi Campania Puglie Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Italia Settentrionale 3,68 , Centrale 3,88 » Meridionale 3, 39 , Sicilia 2, r 5 , Sardegna 3, 5 3 Imposta fabbricati 2,78 11° 5,35 I 5° 3,15 120 I,'.) I 70 2, I 6 9° 3,16 130 1,49 4° I ,38 40 Lazio Abruzzi Campanin. Puglie Basilicata Calabri.t Sic'ilJa Sardegna Italia Settentrionale 2,89 • Centrale 3,39 >l Meridionale 2,56 , Sicilia 2,00 » Sardegna r ,89 3,56 9° 2 6 I 3° 3,58 mo 3,87 130 3,60 I IO 2,96 50 2,15. 20 3,53 8° 9,61 l60 r,28 2° 3,87 140 2,64 10° 1,63 50 I ,08 I o 2,00 8° 1,89 6° Secondo questi due prospetti nella imposta fondiaria sui terreni la Sicilia vorrebbe seconda tra le regioni che pagano meno; per quelle sui fabbricati_ occupa l'ottavo posto, ma si trova in migliori con- .. dizioni dell'Emilia, del Piemonte, della Lombardia. ~
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