Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIV - n. 17 - 15 settembre 1908

RIVISTA ~OPOLARE. 455 si. deve considerare Mazzini come un socialista sebbene sui generis >>. E tale lo considerai io prima di Bolton King, di H..enzi, di Mom.igliano ecc. sin dal 1891 nella Conferenza di Forli. Tutti i giudizi di Michels sulla borghesia italiana non potevano garbare ai socialisti italiani, che al suo libro non hanno f-atto l'accoglienza che meritava. Pero, non so dare tutti i torti ad uno scrittore dell' Avanti, che fa queste riserve, quantunque alcune superflue: « Il· « 11ichels crede che nello sviluppo del movi- « mento . socialista italiano prevalgano i moventi cc politici e morali su quelli obiettivamente econo- <c miei e che al prevalere di qqesta specie di idea- « lismo socialista contribuisca anche la psicologia << s;mp·aticamente domocratica della borghesia itacc liana, la quale è infinitamente più adattabile di << quella tedesca al socialismo». (e Noi qui non possiamo e non vogliamo pole- « mizzare col Michels; ma semplicemente in linea « di fatto vorremmmo osservargli che l' esser il « maggior contingente del partito -fornito dalle re- « gioni in cui la industrializzazione capitalistica « della produzione ha trasformato la quasi totalità _«.dei lavoratori in salariati veri e proprii, autorizza ' cc le più ampie riserve sul prevalere dei moventi e< idealistici nello, sviluppo del nostro movimento « socialista. Quanto alle tendenze democratiche della « nostra borghesia, certo esse sono innegabili al cc confronto della psicologi,1 politica della borghesia « tedesca; ma la cc democrazia >> dei nostri ceti borcc ghesi è semplicemente uno stato di animo riper- « cosso dalla recente storia del nostro risorgi!11ento « nazionale, senza, però, una consapevolezza chiara cc dell~ necessità domoèratiche della vita nwderna, « che si trasformi in propulsione dello sviluppo di - cc essa ». (N. 0 3997). E tutta l'apologia dei borghesi socialisti italiani viene intaccata dall'accettazione del giudizio di Merlino, che il Michels riporta ed accetta: << i borghesi che militano nel partito socialistaitaliano vi senibrano intrusi sino a tanto, che non divengano capi ». • Roberto Michels, che nel Mouvement socialiste e nella 7{jforma sociale ha assestato colpi vigorosi alla democrazia sociale di Germania, è un sindacalista rivoluzionarìo; ma a modo suo, sui generis, di un genere che non può piacere ai sindacalisti italiani, spe~ie di quelli alla De Am bris. Lo svolgimento rapido degli avvenimenti forse . costringerebbe oggi lo scrittore tedesco a modificare alcuni suoi giudizii. Comunque essi sono sempre impronta ti a sincerità e credo doveroso farli conoscere. « l borghesi poco hanno da temere e da perdere entrando nel socialismo. La lotta di classe vi è meno aspra e netta. I ceti medi e specialmente i funzionari infiltrati nel socialismo lo hanno attenuato e sformato ». « Col sindacalismo è cominciato il movimento verso l'epurazione e il carattere genuino. Si vogliono espulsi gl'intellettuali. E Arturo Labriola poco prima del Congresso di Bologna manifestò il parere che il Partito ha il dovere di sbarazzarsi di tutti i ceti medi. Ma queste sono cose che. si scrivono in teoria; ma non si praticano. Se si praticassero gravi danni verrebbero al partito che ne rimarrebbe assai as- •sottigliato >>. « Il sìndacalismo sorge dal criterio di Lerda : gl'individui si suicidano, le classi no ». « La classe lavoratrice deve prendere il posto del guazzabuglio attuale. L' antiparlamentarismo fra □• cese va contro la democrazia, perchè la demo-::razia ne ha sciupato il parlamento. Non cosi in Italia e in Germania >>. « ln Italia però c'è, come disse . Ferri, il sindacalismo senza sindacati. l sind:1calisti italiani con Là briol:t non negano l'utilità dell'azione parla mentare. Anche i Francesi cominciano a capirlo». « Data la legge elettorale attuale che impedisce ai proletari la conquista del potae coi meui legali, sarebbe logico i! grido di abbassoil parlamentarismo! Ma con ciò si rinunzierebbe all'opera degli intellettuali ; con ciò anche i sindacalisti si priverebbero dei loro migliori uomini >>. « Quali le previsioni sul futuro? Il movimento sindacalista che vuole servirsi soltanto del proletariato incontra· grave difficoltà nel fatto che la m~ssa dei salariati non è afhtto omogenea e tra i lavoratori vi sono conflitti d'interessi ». « Certo per ora il sidacalismo in Italia non ha fatto altro che portare lo scompiglio tra le masse organizzate, sia sul terreno politico sia sul terreno economico. In parte per la innumerevole serie di atti inconside::-ati e giovanili commessi dai suoi fautori, per tutta qudla comune sbadatagine gazzettofomiaia e congressaiuola che deriva dalla sua troppa fretta di, arrivare e dalla sua ancora troppo incomplt.ta teoria. Esso non lu distrutto quanto è degno di essere distrutto, ne tampoco creato qu:mto urge essere creato. Esso ha portato al socialismo italiano, tutta una pleiade d'idee nuove, ed in gran parte feconda, ma oltre ad essere forzatamente unilaterale , esso , immerso com' era in una critica spietata e senza fine, troppo negletto quei copiosi mezzi etici, i quali servirono alle costruzioni socialiste eJ operaie ..... Finora nella .pratica, il sindacalismo non ha ancora eguagliato - e tanto m~no superato - il riformismo >> (p. 393). « 11 movimento operaio italiano è, e dev' essere assai complesso ..... Esso ha bisogno di tutto quanto vi ha di vivo nell'intellettualità italiana ..... Per creare quel tipo <l'intellettuale <licui, per ora, il movimento operaio non può fare a meno, occorre come conditio sine qua non il presupposto dell' esistenza di un proletariato nè imberbe nè imbelle, capace di esercitare un efficace opera di controllo, e, se non ancor capace di fare da sè, perfettamente conscio dei propri diritti e dei propri doveri >>. « Non è l'operaio amante delle facili sassaiuole per isfogo o per isvago, ma neanche _quell'etero~ gregario sottomesso e modesto, caro a1 demagoghi arruflapopoli e ai demagoghi arruffa quattrini, che cambierà il mondo ». « 11 sindacalismo italiano « si sottrae alla statistica » cd è e sarà qualcosa solo se e in quanto rimarrà attaccato al partito socialista, la cui unità .:on il proletariato organizzato è inscindibile. Il movimento socialista italiano per ragioni complesse di ambiente sarà sempre la risultante della collaborazione inseparabile fra la energia fattiva delle m,,sse proletarie e la ispirazione della minoranza intellettuale e borghese del partito. Esso sì avvi-- cinerà sempre più al tipo esclusivamente sindacai~ preconizzato dai sindacalisti, senza raggiungerlo mai,

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==