Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIV - n. 17 - 15 settembre 1908

458 RIVISTA POPOLARE ospedali, di manicomi e di ricoveri di mendicità. Di più si afferma che non sono i forti ed indipendenti che vengono, ma i deboli e gli incapaci fra i quali hanno effetto i miraggi presentati dalle compagnie di navigazione. Questa gente si affolla nelle nostre grandi città complicando i problemi delle autorità municipali. Nei primi tempi il lavoro di sterratore - il duro lavoro spiacevole agli Americani - era fatto dai Tedeschi. Man mano che i Tedeschi hanno elevato il tenore della loto vita, ad essi si sono sostituitigli Irlandesi, poi a loro successero i Polacchi, e gli Ungheresi ed ora finalmente gli Italiani. Gli Italiani sono stati specialmente stigmatizzati per il genere del loro lavoro. Gli americani li considerano come forestieri sudici e mingherlini, che suonano l'organetto, tengono banchi di frutta, spazzano le strade, o lavorano nelle mine, nei tunnels, nelle vie ferrate, o in opere di muratura. I giornali son pieni di luridi racconti di risse, nei quali lo stiletto è messo in evidenza, di codarde pugnalature nell3 schiena, di bande organizzate di crimininali italiani; ed è frequente la manifestazione del dubbio se gli Italiani potran110 mai elevarsi sulla scala sociale come gli immigi-anti delle altre nazionalità. Al tempo stesso l'offerta di lavori p santi e duri aumenta, e gli italiani affluiscono in gran numero e si ferma no nelle città porto di mare, dove essi sono frequentemente senza lavoro durante l'inverno. Soltanto in questi ultimi anni c' è stato qualcuno che ha detto una buona parola in loro favore. I punti principali dei differenti articoli a proposito della immigrazione Italiana sono stati recentemente riassunti in: « Italiani in America >> (I). Gli Italiani del mezzogiorno costituiscono una classe di contadini che vivono in estrema miseria, e danno la maggior parte di ciò che producono alle tasse, aìl' affitto e alle decime. Essi sono forti agricoltori, i cui sforzi sono magramente rkompensati; essi considerano l'America come la terra del dollaro, e nel loro desiderio di far denaro, ipotecano la loro piccola proprietà, il loro bestiame cd i loro strumenti ad altissimo interesse per fare il denaro sufficiente a mandare il capo della famiglia od un figlio a New York. Questa gente non viene da fattorie isolate, ma da grossi villaggi affollati; essi sono naturalmente socievoli e ricercano quelli che p;irlano la loro lingua. Essi ignorano le condizioni delle nostre fattorie; la pratica del lavoro mal retribuito in Italia li ha disgustati dal lavoro dei campi, e non posseggono denaro per affittare terre nel mezzogiorno, o nell'occidente degli Stati Uniti. A New York e nelle altre grandi città essi trovano lavoro e amici; la loro abilità nell'agricoltura non ha occasione di manifestarsi, ed essi sono calcolati come la più bassa classe dei manovali. Gli Americani generalmente, non coscienti delle recondite cause della affluenza degli Itali ..ni nelle grandi città, li credono inadatti ai lavori agricoli. Nel 1896 il Governo fece dimandare ai governatori di diversi Stati di esprimere i loro desideri a proposito della immigrazione. Due soli Stati desiderarono gli Italiani. I vadi commissari d' emigrazione dei diversi Stati del Sud mostrano anche ora un simile pregiudizio. Ma c'è una chiara evidenza che gli Italiani nelle nostre grandi città, malgrado la pericolosa influenza dei quartieri operai, progrediscono socialmente e si americanizzano. Nondimeno la minaccia dell'affollamento, il continuo deperimento fisico di questa gente nelle città, ed il bisogno di sviluppare grandi aree nelle terre del Sud sembra (•) Eliat Lord-New York, 1905. essere una ragione per cercare di dirigere questa immigrazione, verso tali parti del paese. Come un contributo del crescente movimento per attrarre l' immigrazione alla terra, un dettagliato studio delle condizioni economiche sociali e morali degli Italiani di una tipica colonia rurale, è stato fatto, mostrante come gli Italiani meridionali, - la più bassa classe degli emigranti - può progredire in mezzo ad uua comunità Americana agricola; e per rispondere alla domanda: Può l'immigrante Italiano diventare un buon Americano? La città di Hammonton, nella Atlantic County (New Jersey) è stata scelta per questo studio, perchè l' aumento della popolazione Italiana in questo punto è stato naturale; non è stato stimolato nè aiutato in alcun modo da Americani, e l'emi~rante ha dovuto contare soltanto su le proprie risorse, ed è stato lasciato libero di seguire la sua inclinazione. Altri significanti caratteri della colonia Hammonton sono i seguenti : 1) La immigrazione non è stata stimolata che dagli agricoltori italiani unicamente; 2) i più vi risiedono permanentemente; 3) l' immigrazione annua degli Italiani della città ad Hammonton, duran~e la raccolta, mette gli. Italiani di Hammonton in stretti rapporti con i loro compaesani e diffonde la conoscenza della colonia tra gli Italiani in Filadelfia e in New York; e 4) gli agricoltori Italiani, meno poche eccezioni, vengono dal mezzogiorno d'Italia e dalla Sicilia. Hammo_nton, in brevi parole, è una delle poche colonie Italiane negli Stati Uniti dove una popolazione Americana ed Italiana sono cresciute insieme, mosse dal medesimo impulso di andare alla città, seguenti le stesse occupazioni, e viventi fianco a fianco come vicinato. In Hammonton, si sono trovati i resultati d' un contatto ventenne d'una popolazione Americana tipica con la più bassa classe d'immigranti Siciliani. E' una prova certa che ciò che gli Italiani hanno potuto fare in Hammonton essi po-;sano farlo dovunque esisto~o circostanze analoghe. L' avvento degli Italiani E' ora più di trenta anni che gli Italiani arrivarono per la prima volta ad Hammonton, ed è passato a bastanza tempo perchè una seconda generazione sia cresciuta a dimostrare che specie di cittadino Americano, puo essere formato da un Italiano nato ed allevato nel paese· e in rapporti con Americani, come vicini, a scuola, o negli affari. I pionieri Italiani vennero nella New Jersey meridionale per la stessa ragione, che vi vennero i coloni di Ncw York e della New England. Essi cercavano di Gssarsi in luoghi non troppo lontani ùalla costa, dove il clima fosse congenere, il suolo a poco prezzo. 11 New Jersey meridionale era un nuovo territorio. Prima del 1850 le sterili pinete si steP,devano su vasto territorio, e veramente erano sterili dal punto di vista del pastore o del1' agricoltore. Il clima e la foresta, nondimeno, attrassero alcuni coloni prima del 1860, quando il suolo fu, per la prima volta, messo in vendita. La g~erra civile a.::uiva la dimanda di frutta e di vegetali, per le quali culture il suolo sabbioso è specialmente adatto, e dopo il 1865 l'apertura di mercati all'ingrosso nelle grandi città fece della coltivazione delle frutta, una industria rimunerativa. Malgrad.o ciò lo sviluppo del New Jersey meridionale è stato lento assai, perchè molto lavoro e grandi spes~ sono state necessarie. per adatt~r~ il suolo, il cui carattere era scoraggiante; e gh immigranti attrattivi per coltivarlo avrebbero preferita la più fertile terra dell' Ovest. Se non fosseri stati gli Italiani, le vicinanze di Hammon~on s~re~bero probabilmente ancora un deserto. Gh Itaham rac• colsero le coccole per il mercato ; diboscarono il

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