Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIV - n. 17 - 15 settembre 1908

.RIVISTA POPOLARE DI P·oli tic a, Lettere e Scienze Sociali lfrrettore: Prof. NAPOLl~ONI~ COLA.JANNI (Deputato al Parlamento) Esce in Roma il 15 e il 30 d'ogni mese lt,aJia: anno lire 6; semestre lire 3,50 - Estero i anno lire 8; semestre lire 4,50 Un numero separato Cent. ao ~mministrazione: Co,,.so Vitto1·io Enumuele, n. 0 115 - NAPOLI A11110 XIV-Num.17 ABBONAMENTO POSTALE Homa, 15 Settembre 1908 SOMMARIO: GII avvenimenti e gli nomlnt: Noi: Il prezzo del grano - C'è <lei marcio in Danimarca - La corruzione congolese, quella indi-gena e la Stampa italiana - Il Giubileo di Leone Tolstoi - Le ultime sorprese del Marocco - Il movimento dei Giovani Turchi arresterà la spartizione del'a Turchia? - Ricchi e nullstenenti nelle città della Prussia - I Congressi. - Dott. N. Colajanni : Borghesia e proletariato in Italia e in Germania - Emilio FoggMeade: Gli ltatiani sul suolo Americano ( Uno studio su \'immigrazione) - Prof. FrancescoPerrone: Le Società Anonime dinanzi al Parlamento Italiano --- Sperimentalismo sociale (Ciò che spendono i capoluoghi di provincia e le grandi città per l'istruzione - Francesco Fera : La lingua Italiana in Egitto (li tempo felice) - Mario Pilo: Stelloncini letterari - lU vista delle ltlvfst,e: I lavori pubblici affidati alle Società cooperative (Giornale dei lavori pubblici)- L'evoluzione sociologi·a argentina e le sue premesse economiche (Archivios de psiquiatria y criminalogi,:z) - La legislazione sui sindacati : la necessità di salvaguardere l'interesse sociale è i diritti injividuali (L'Economiste Français) - A proposito del primo congresso internazionale del libero scambio (l.' Economista) - li problema dei trasporti (Revue Economique internationale) - Le donne operaie e profrssioniste negli Stati Uniti (Z,itschriftfu,· So 1 ialwissenschaft)- lnghilterra e Germania (Snrialistìsche Monatshefte) -Viaggio di scoperta al Tibet (Harper's Maga 1 ine} - Militarismo e antimilitarismo (The International) - La lotta contro il duello in Europa (Fortnightly Review)- La stampa tedesca (North American Review). - Recensioni. Facciamo vivissima preghiera a tutti gli abbonati che non ancora hanno pagato l'abbonamento, di volerlo fare colla massima sollecitudine. Dirigere, fino a tutto ottobre, lettere e vaglia al Dott. Napoleone Colajanni, Castrogiovanni (Sicilia). GLI ftVVBNIF\Bl\lTI e GLI UOJvlINI Il prezzo del grano. - L'articolo sul dazio sul grano del numero precedente della Rivista ha fatto il giro della stampa italiana. L' on. Luzzatti, che nel nostro articolo era stato invitato a far conoscere il proprio pensiero, senza sapere del nostro invito, nel CQri·iere della Sera , manifesta va il proprio allarme, special mente pel fatto che i prezzi· del grano, a raccolta terminata, in Italia cresccno. Noi ridendo rlella minaccia di morte mandata da qualche scherano di latifondista siciliano al nostro Direttore torniamo sulla •questione' vitalissima per tenere al corrente i nostri lettori dei fatti e delle relative previsioni sulle orme di due autorevoli riviste francesi. C' è da un lato L' Ecor.omiste Europèen del 28 agosto che ci da notizia dei principali mercati esteri. Constata che il raccolto è inferiore in Francia, in Rt1ssia in Italia; superiora agli anni precedenti in Germania. E in Germania l'effetto del buon raccolto si è risentito immeciiatamente: sul mercato di Berlino il grano da L. 28,65 al q nintale il 30 luglio è disceso a L: 24,65 il 28 agosto. Nulla di simile in Italia. A Chicago ed a New York ci sono stati aumenti, benchè lievi. Di maggiore importanza, è uno studio di Pierre Leroy Beaulie11nell' Eeonomiste francais (29 agosto). Egli esaminando il movimento commerciale degli Stati Uniti rileva che men tre le esportazioni c0mplessi ve, specialmente quelle del petrolio e del cotone sono in continuo aumento dal 1891 al 30 giugno 1908, quelle del grano dopo averà raggiunto un massimo di 234,772 milioni di bushels (circa 79 milioni di ettolitri; il biishels equivale a 36 litri) nel 1902, hanno subito forti diminnzione sino al 1905 ( 44 milioni di bu.shels); si sono poi elevate, ma tenendosi a grande distanza da quel massimo : nel 1908 sono state 163,775,000 di bushels, cioè: 65 milioni di ettolitri circa. Il Leroy Beaulieu ammette che il Canadà ·e l' Argentina suppliranno alla deficienzfl. di esportazione de• gli Stati Uniti, ma i bassi prezzi di una volta egli crede che non torneranno più. Torneremo sull'argomento nel Numero venturo. In- ; tanto notiamo che in molti paesi il caro prezzo del grano ha provocato dei tumulti. E siamo in està ! + C' é del marcio In Danimarca! - Ciò che è avvenuto in Danimarca ba il pregio della novità e dà la misura della corruzione e· del cinismo cui possono pervenire tal~ni uomini e presso alcuni popoli rinomati per coltnra, per rettitudine e civiltà. . L'ex ministro di Grazia e giustizia Alberti dopo aver rubato circa dieci milioni allo Stato e a diverse Banche; dopo avere negato audacemente per molti anni le accuse relative che gli erano mosse ed essere rimasto deputato e ministro, tranquillamente si è andato a denunciare da sè stesso per quello che era ed a consegnarsi in prigione ..... L' avventura ha sapore politico non solo perchè l'Alberti fu ministro sino al24 Luglio scorso, ma anche percbè egli era un uomo inviso alla Corte in una a tutto il suo partito, il radicale-, Da queste circostanze i conset·vatori vorrebbero trarre profitto per esaltare le istitu~i~ni _mona:c_hiche ch_e sono dapertutto oHtili agli uomm1 dei partiti av~nzat1? e con ciò assi danno prova di non vedere al d1 là d1 una spanna. Se essi si volgessero a destra del proprio paese troverebbero: ad Occidente l'Imperatore di Germania e la Corte di Berlino, che sino a ieri furono governati dao-li illustri Cavalieri della Tavola Rotcnda, che risp;ndono al nome di Eulemburg e di Moltke; a Oriente troverebbero l'imperatore di Russia e la Corte di Pietroburgo compiici e protettori sfacciati degli Alexeieff e dei più grandi ladri che abbia conosciuto la storia, la cui impunità fu assicurato a prezzo di quel gigantesco disastro nazionale che richiama la guerra di Manciuria. L'Imperatore e la Corte nella ~loro opere nefanda continuano impedendo che Kuropatkine facesso conescere al mondo le enormi ruberie dei favoriti~della Corte. Il marcio della Danimarca peroiò non può lavare a·

450 RIVISTA POPOLA RE compensare un solo microscopico neo delle istituzioni monarchiche. ♦ La corruzione congolese, quella Indigena e la Stampa italiana. - Si è fatto un grande rumore per lo svolgimento nel seno dell'Associazione della Stampa della interpellanza Sgarbi sulle denunzie del Patriote di Bruxelles. Noi non intendiamo attenuare di una linea l'importanza della requisitoria ·del redattore dell'Avanti,. che fu precisa e coraggiosa; nè crediamo che provveda bene al proprio bnon nome La Tribuna, il cui Direttore, senatore Roux onde sfuggire all'inchiesta e al giudizio ha fatto conoscere di non appartenere più ali' Associazione dell~ Stampa. Il disprezzo ostentato verso l'accusa e l 'accusatore perde del suo significato quando l' accnsa. è suffragata da fatti, che assumono, se nc,11confutati e messi a posto, il valore di prove specifiche, ne conserva ancora meno quando l'accusa parte da. un consesso di cui si è fatto pute non solo, ma di cui si cercò di guadagnare la Presidenza. Il pubblico in generale, compresa la stampa nun sospettata nè sospettabile di tenerezze pel giornalista. che milita n6lle fila del socialismo, ha giudicato male questa altezzosità del Direttore della T1·ibuna ; ma nessuno, naturalmente, può dare consigli a chicchessia sul modo migliore di custodire il proprio decoro. Noi intanto ci permettiamo di aggiungere poche ocnsiderazioni alle polemiche . che hanno un altissimo niteresse morale d'indole pn bblica. Il caso speciale della Tribuna rappresenterebbe se le accuse fossero dimostrate vere, un caso di corruzi~ne minuscola in quanto alla questione del Congo che non riguarda direttamente gl' interessi nazionf\li italiani ma quelli più generali dell'umanità e della. ci viltà. ' Invece più direttamente e più gravemente interessa gli Italia?i l'altra a?cusa di e?citamento all'emigrazione nel Brasile, dove s1 sa che 1 nostri concittadini non trovano quel benessere biologico ed economico· di cui . ' vanno m cerca. Infine, a nostro avviso, sarebbe più grave ancora. la cosa se vero fosse che La Tribuna essendo nelle mani della Banca Commerciale, sia necessariRmente costrf'tta a dif~nderne ~!.'interessi 1:1ultifo~m~sia, in rapporto a quelli econom1c1della. Nazione, sia. In rapporto a quelli finanziari dello Stato. La gravità cresce in quanto la Banca Commerciale d' italiano non ha che il nome ed è nelle mani dei Tedeschi, i cui spesso sono in contrasto d'interessi coi nostri. Abbiamo sentito dire dai rappresentanti della mor~le 0apitalist~ca e_com~erciale che gl' Istituti di credito, le gran~t s~c_ietà d1 prodnzione, le g·randi intraprese hanno 11 d1ntto di d:fendere gl' interessi propri per_ !Il~zzo della stampa! come li difendono i partiti politici e tutte le correnti d'idee, che quasi sempre nascondono o fanno capo ad interessi materiali. Si ao-- giun~e che q 1 u_esta in~ereuza del capitalismo, del cor::- mermo e dell 10dustr1a nella stampa che scandalizza gl' Italiani per i minuscoli saggi, di 1 cui hanno avuto conoscenza, _all'este!·o ha. preso uno sviluppo colossale, senza che s1 sollevi alcun grido d' indignazione. Anzi s~ afferm~ eh~ il grande giornalismo altrove è possibtle per 1 suoi attaches col capi talismo e che i mezzi ~a qu~s_t'ul_t~m~~ommi~istr~togli gli rendono possibili 1 serv1z1 utiJ1ss1m1che 11 pnmo presta al pubblico. Le maggiori proporzioni dell'asservimento della sta.m. pa al multiforme capitalismo all'estero sono innegabili ma non. è esatto che manchino le proteste, che in certi momenti assumono forme vivacissime. S~nza impi~liarci in discussioni morali, pro bono _f)aczs, a~mett1awo la legittimità_ della difesa di questi mteress1 ; però essa non dev' essere insidiosa e non deve potere ingannare il pubblico. Questo deve cono, scere quali interessi rappresenta il tale o tal' altro giornale, affinchè non venga illuso o messo nel sacco dagli articoli apologetici per la tale o tal' a I tra impresa, pel tale o talaltro Istituto. Cosi se La T·ribuna è realmente nelle mani della BanM Commerciale, ecc. come si afferma., il pubblico deve fare di tutto per conoscere in q nali imprese la. prima è interessata, o_nde apprezzare al giusto le lodi e i biasimi, che il giornale d1 Roma potrà distribuire. Rimane sempre in prima linea l' altro aspetto della corru~ione giornalistica, che ha speciale importanza per l' Ita.ha: quella esercitata per mezzo dei fondi segreti. Ci _sonogiornali sussidiati dal governo con quei fondi? Quah sono? I nomi si fanno <la tn tti in privato, nessuno può mettere i punti sugli i perchè mancherebbero sempre le prove. E mancarono a Oavallotti quttndo formulò l'accuf'la contro Attilio Luzzatti, allora direttore della stes~a Tribuna. E devono sempre mancare perchè_ il Ministro dell'Interno non può essere costretto a rivelare se e qnali giornali sussidia. E il Parlamento nella. sua grande mag"'ioranza e tutti i. Ministeri sono responsabili di que~to 0 grave inconvem~nte percbè non hanno voluto accettare la proposta d1 Cavallotti e del!' E9trema sinistra di sopprimere. addirittura o di sottoporre al sindacato parlamen• tare il / ondo dei rettili. + Il giubileo di Leone Tolstoi. - L' Jl settembre Leone Tolstoi ba. compiuto 80 anni. Tutto il mondo cì~ile ha ricordato la data del glorioso vecchio con entus1a3mo. ed ammirazione. I festeggiamenti dove hanno avuto mmore calore e popolarità è stato pr◊prio in Russia. E si capisce. Lo Czar e i reazionari detestano Tolstoi come anar• chico mistico e per le terribili req uisit'.)rie contro di lo~o p~bblicate: sop"ratutto per l' ultima, la più form1dab1le, contenuta nello scritto : Non posso tacere ! Il popolo non può comprenderlo perchè esso che soffre da s~coli, non può seguire cbi non sa consigliargli di °;legho, che la più inutile, la più perniciosa rassegnazione, che ne perpetuerebbe le catene. Non rnstano che gl' intellettuali, cioè una sparuta minoranza, ad ammirarlo sconfinatamente e giustamente. Cosi dev' essere. Tolstoi eh' è gigante come letterato ed artista;. è mediocre come filosofo ; è addirittura meschino, illogico, detestabile come uomo politico. A Tolstoi, un altro grande artista e letterato, Mario Rapisardi, ha consacrato questi versi, che salvo l' errore nell'attribuirgli una efficienza politica che non ha. e non poteva. esercitare, sono bellissimi. Li toaliamo dal Secolo. • . 0 Gloria a te, vecchio sublime rovere Indocile nl turbo imminente : D' un' età nova, d' un novo popolo Simbol vivente ! Per l' aule dotte di Kief bestemmii L'anfibia congrega vigliacca; Su' petti inermi briaca infurii L'ira cosacca; . A la tua sacra· canizie attorcasi L' anàtema stolto : che vale? Il tuo pensiero, solo dell' anime, Splende immortale! + Il movimento del Giovani Turchi arrestera la spartizione della Turchia ? ..:.. Di tanto in tanto si verifica.no delle coincidenze, che nùn devono passare inosservate. Eccone due d'inriole diversa: 1° Mentre si pubbli.!ava La Rivista popolm·e coll'articolo sul prozzo del grano, che conchiudeva coll'invito

RIVISTA POPOLARE 451 a L. Luzzatti di intervenire nel dibattito. L. Luzzatti interveniva con un articolo nel Cor1riere della Se1·a del 4 settembre. 2° Mentre lo st·ess<>Luzzatti nel roede. simo giornale (29 agosto) si occupava delle simpatie dell'Ifolia per la TU1·chia liberale, Jèan Jaurès nell'Humanité (30 agosto) manifestava delle idee analoghe. Occupiamoci di questa seconda coincidenza perchè si è detto in altro stelloncino della prima. Il Jaurès continuando la sua nobile campagna contro l'azione della Francia nel Marocco rileva che il movimento dei giovani turchi disturba la politica intrapren dente dell'Austria, del la Russia e dell' Italia nei Balcani e nella Tripolitania. Erra soltanto generalizzando al paese nostro le impazienze della Consulta. Un indice molto importante di questa generalizzazione erronea si ha nell'articolo cennato del Lnzzatti. Il quale, quantunque uomo di governo, e forse perchè vuole tornare al governo con compagni di versi degli antichi, manifesta idee an ticonquistatrici, simpa.tie pei Giovani Turchi e desiderio• di vedere rispettata la in tegri tà della 'l'urchia • In Italia non pochi hauno arricciato il naso per q nesto articolo del Luzzatti, come l' arricciarono per quello di Rudini sul libro di Lord Cromer; ma la grande massa del paese divide questo _sentimento, perchè il mondo che lavora e paga ne ha abbastanza dell' Eritrea e non veder chiaro nel Benadir. Questo dal punto di vista esclusivamente italiano. Ma il movimento dei Giovani Turchi potrà esercitare una più profonda e vasta ripercussione sui popoli musulmani, ripercussione sgradita certamente alla Russia alla Francia e all'Inghilterra che hanno r1otto di loro milioni di musulmani. + Pensione per la vecchiaia, antlalcollsmo e politica femminista. - Si agitano in questo momento, in Inghilterra, parecchie questioni importa.o· tissime, colle~ate tutte da una finalità ultima, il raggiungimento di un punto di progresso. Ma il governo liberale mentre presenta la legge contro l' alcoolismo (Licensing bill) ed ha fatto approvare la legge su le pensioni per la vecchiaia, è appostissimo al movimento femminista. E di questa opposizione fanno tesoro, naturalmente, i conservatori anelanti di tornare al potere. La legge per le pensioni ( Old age pensiona bill) è stata naturalmente , bene accolto da.Ila maggioranza della popolazione. I conservatori l'·haono detta impossibile dapprima, poi troppo gravosa per l'erario, poi oppressiva per i contribuenti ; i quali pagano ora d' imposizione su la rendita il 5 per 100. Ora poi che la legge è approvata i conservatori la deridono dichiarandola insufficiente, perchè, dicono, 5 scellini (L. 7,3LJ)la. settimaua non bastano a sostentare una vita. Bisogna notare che la vita familiare in Inghilterra, non è tanto saldamente legata quanto in Italia ed altrove. I giovani Inglesi, giunti all' età di sposarsi escono dalla casa, o se non si sposano ne escono per tentare la fortuna altrove e vivere la loro vita, e dei vecchi nessuno, ali' infuori della carità pubblica rappresentat~ dal workhouse, nessuno si occupa più. Vivono o muoiono come possono. Il governo presentando la legge ha fatto notare che la piccola pensione settimanale, essendo un'aiuto alla famiglia, i giovani saranno meno proclivi a disinteressarsi come oggi si fa nel popolo , dei loro vecchi. E' vero che per ottenere la pensione bisogna avere rag• giur...ti i 70 anni, ma la legge dice che que.sto termine potrà essere abbassato fino ai 65 (alcuni liberali vogliono fino ai 60) quando il normale fonzionaruento della legge stessa, avrà fornito gli estremi certi della spesa. Lloyd George31~ministro delle finanze, di ritorno da un suo giro _di studio in Germania, (giro a proposito del quale i facili politicanti hanno fantasticato una serie d'impossibilità), si è dimostrato entusiasta del sistema di pensioni praticato in Germania, e della. estensione che il movimento cooperativista, e delle banche di pi~colo credito vi ha preso. Tutto ciò naturalmente è piaciuto alla popolazione ed ha valso due ultime elezioni favorevoli ai libera.li. Dove il governo liberale si urta al sentimento del popolo è a proposito del Licensing bill. La legge contro l'alcoolismo, e che limita la concessione di patenti per la vendita di bevande spiritose e dispone perchè moltissime ne sieno ritirate nel decorso di venticinq 11e anni. L'Inglese ama tuttora, malgrado la Società di temperanza l' A1·mata della Salute e la. propaganda dei Teatotler di 11 bbriacarsi regolarmente e fedelmente il sabato sera, e tutta la domenica in casa sua. Ona legge che, limitando il numero dei pubblichalls e chiudendone parecchi , rende più difficile questa settimanale devozione, appare illiberale. I birrai dal canto loro minacciano la chiusura delle grandi fabbriche, e in questa propaganda le femministe si schierano contro il governo : che· in questo caso ha veramente una cattiva gatta a pelare. Il movimento feminista in Inghilterra ha preso vere proporzioni formidabi]i. Dopo i due ultimi mass meetings a favore del voto per le donne, è diventato necessario contare con questo movimento che può spostare, per la influenza delle donne su i mariti, i fratelli , gli innamorati , i padri , migliaia è migliaia di voti. E le donne fanno il seguente ragionamento : - Noi siamo in maggioranza, liberali ; ma siamo disposte a sostenere i coriserva tori nella loro opposizione al governo purchè essi ci garantiscano il suffragio elettorale. E seguono una politica conseguente al ragiona.mento. I Conservatori promettono, naturalmente; tanto più che, per loro , una promessa di più o di meno fra le tante non è poi un grave carico, ed il governo liberale trova paralizzato l'effetto della legge su le pensioni, dalla opposizione alla legge su le patenti, e dalla azione delle donne, le quali agiscono come partito a sè disciplinatissime e risolute. Tutto non è dunque rosa, per la politir.a interna del gabinetto l_iberale.Non bisogna credere però che i conservatoi·i sieno vicini a riprendere il potere. Prima di tutto su la questione del feminismo sono divisi, come sono divisi su la questione delle tariffe differenziali; e d'altra parte - e questo è tutto a favore del governo liberale - le leggi su la terra, su le pensioni, ed anche gli ultimi accomodamenti della legge su la educazione sono armi potenti per il partito liberale; il qua.le, ora che ha ridotto a più miti propositi la Camera dei Lords può affrontare le burrasche che gli preparono Je donne reclamanti il loro voto, ed i birrai e gli ubbriaconi protestanti in uome del loro libero diritto di spacciare liquori. In conclusione gli ostacoli al governo liberale vengono da due ubbriacature : una di alcoolici e l' altra di feminismo. + Le ultime sorprese del Marocco. - Non è la sconfitta inflitta da Muiai Hafid alle truppA di Abd el-Aziz ; non è la fuga di q uest' ultimo, e neppure la manifestazione di rivolta di tribù marocchino alla frontiera francese. Queste sono le sorprese speciali il menu frètin della faccenda, attesa del resto e considerato inevitabile da tutti i conoscitori di cose marocchine. La sorpresa grossa e gravida - forse - di conseguenze è la :nota della Germania a proposito di Molai Hafid. La semi-ufficiale « N01·ddeutseh Allgemein Zeitung > pubblicava il 1° settembre ·.1. s. che il Governo Imperiale aveva significato alle Potenze interessate, che era ora, nel supremo interesse della pace, fosse riconosciuto quale sultano del Marocco Mulai Hefid. Na-

452 RIVISTA POPOLARE tura.lmente la nota ha disturbato i comodi calcoli di qualche potenza interessata a che la guerra fra i due fratelli duri, senza un definitivo risultato, quanto più è possibile. La Germania ha seguito sempre una linea di condotta. che da diritto ai Marocchini di considerarla come la loro migliore amica, anche contro le Potenze Europee. Certo la condotta della Germania, in questo mo mento, è molto più corretta che non quella della Francia e della Sp~gna. Il commercio ha bisogno che la. pace sia ridonata all'Impero africano; è necessario che lo stato d' anarchia, che la Francia fomenta, a tutto suo vantaggio, nel paese finisca una volta per tutte, e non è certamente lasciando perpetuare la lotta fra i due fratelli che si arriverà a pacificare il paese. Abd-el-Aziz si è mostrato incapace a governare il paese prima e dopo la guerra. Prima della guerra, con la sua sciocca condotta si e lasciato raggirare da avventurieri Europei privi di scrupoli e di buon senso; ha votato le casse dello stato per sodisfare i suoi frivoli gust,;, t..l\ fatto di tutto per togliere a sè stesso il ri8_pt:1.;1,.., .., rn ..,;il.lpatiadel suo popolo. Durante la gnerra non ha dato segno di capacità, ed ha mostrato appena appena - ed una volta sola - la bravura che, dopo tutto, anche la lepre mostra quando i cani la stringono davvicino. 1i1tlai Hafid, al contrario, fin dal primo momento che si è messo apertamente in rivolta, ed ha accettato il potere si è mostrato abile ed avveduto. Nelle provincie che hanno accettato il suo potere, e fra le tribù che gli obbediscono egli è riuscito a ristabilire una amministrazione, a riscuotere i tributi, a rialza.re l' autorità del Sultano. Il manifesto eh' egli pubblicò quando fu pror.lamato era il manifesto di un uomo ben determinato e capace, e non è stato fin'ora smentito_ A che dunque ritardare il suo riconoscimento come legittimo Sultano del Marocco? Si dice che Abdel-Aziz in seguito ad una vittoria di un luogotenente abbia manifestata la speranza di vincere Mula.i Hafid e riconquista.re il trono Non ci sorprenderebbe cha la Francia, di sottomano, gliene prestasse i mezzi. Ciò che J ea.n J aurés va ripetendo in discorsi ed articoli onesti ed infiammati. Quanto più il disordine rtura, al Marocco, e tanto più la nota da pagare alla. Francia si allunga , e la possibilità di una permanente occupazione territoriale diventano maggiori. La Germania è venuta con la sua nota e con l' invio a Fez del suo console, il Dr. Vassel a disturbare il piccolo disonesto gioco della Francia. Naturalmente la questione dovrà essere nettamente posata a Mulai Hafid e già la Renter, certo ufficialmente ispirata, ha pubblicato quali dovranno essere le condizioni che Mula.i dovrà accettare prima di essere riconosciuto. Queste condizioni sono : 1.11. La promessa di rispettare l'Atto di Algeciras senza restrizioni e riserve ; 2.a La promessa di rispettare tntti i tratta.ti commerciali e finanziari internazionali conchiusi precedentemente col Marocco; 3.a Un accomodamento ragionevole degli affari di Abd-el-Aziz; 4.a Un impegno di rimborsare le spese per il ristabilimento dell'ordine nei porti, e misure valide a mantenerlo. Ma se ci si ricorda del manifesto di Mulai Ha:fid, (noi a suo tempo ne parlammo) si vedrà. che ciò è compreso. e sottinteso nel suo programma. La condotta della Germania è dovunque onesta e corretta. Italia ed Inghilterra, si dice, sostengono la Fr~ncia. contro la Germania. Ma questo appoggio non può ·essere illimitato. Italia ed Inghilterra hanno interesse a che la tranquillità si ristabilisca, ma al tempo stesso non sarebbe buona politica, per loro, il lasciare la Germania. apparire come la sola potenza che agisca con1lealtà e giustizia verso il Marocco. -· Il sènso della @."Ìnstizianei marocchini è fortissimo; in questo caso è sostenuto anche dall'amore di patria: non sarebbe intelligente , da parte delle potenze Europee, lasciare che la Germania sola profittasse realmente e come amica, dell'attuale stato di rose. Bisogna che al Marocco la pace sia fatta al più presto e che ne sia Sultano l'uomo che si è dimostrato più degno di esserlo. Questo è Mulai Hafid e la Francia .rischia forte di non ottenere e non guadagnare nulla volendo guadagnare troppo. • • Intanto, mentre la Germania da un lato attraversa la politica Francese al Marocco, dall'altro ordinando le grandi manovre iu Alsazia Lorena, e dando come tema una ripetizione della guerra del 1870, fa alla Francia una offesa - ed in Francia c'è alcuno che non l'abbia sentita - che avrebbe dovuto essere risparmiata. E la politica tedesca si dimostra, una volta di più, impulsiva, proprio come lo spirito bellicoso e tartarinesco del Kaiser. • Ricchi e nullatenenti nelle città :della Prussia. - Secondo i calcoli dell'ufficio statistico di Breslavia, pubblica.ti dalla Zeitschrift filr dia soziale Wissenschaft (N. 7 8 del 1908) basati sulle cifre ufficiali, nel 1907 su 10.000 contribuenti avevano un reddito imponibile superiore ai 100.000 Mk. in Charlottenburg. . . . . . 33 > Francoforte sul Meno . . . > Aquisgrana . . . . > Wiesba.den . . . 30 19 17 > Colonia ~ . . . . . 14 > Dusseldorf, Elberfeld 13 > Berlino . . . . 12 > Barmen . > Breslau, Hannover, Halle . . > Casse!. . . > Magdeburg, Crefeld . . . . . • Essen a. Ruhr, Konigsberg, > Altona., Schoneberg . . . . > Stettin, Duisbnrg, Dortmund. . . > IGel, Posen, Erfurt . . > Danzig, Gelsenkirchen, Bochum > Rixdorf . . . . . . 10 9 8 7 6 5 4 2 0,2 Charlottenburg, dove sono i più eleganti quartieri Berlinesi, e Francoforte S. Meno possiedono il mliggior numero di milionari. Secondo gli stessi calcoli il numero dei contribuenti su 100.000 abitanti era distribuito come segue: in Konigsberg . . . 1320 > Posen· . 1324 > Danzig. 1349 > Stettin. . . . . . 1623 > Aachen 1766 > Breslau . 1787 > Casse! . . 2115 > Halle a.. s. 2176 > Hannoverg . 2179 » Màgdeburg 2262 > Colonia. 2312 > Al tona. 2351 > Barmen 2374 • Golsenkirchen 2432 > Crefeld. . . 2475 > Elberfeld . 2479 > Erfurt. 2533 > Kiel. . 2548 > Bochum -. 2702 > Rixdorf- ~. 2711 > Duisburg . 2723 > W.iesbaden . 2797 > Dortrnund . . . 2828

RlVISTA POPOLARE 453 m Essen a. Ruhr . > Dusseldorf . > Frankfurt a. M. > Charlotten burg . > Schoneberg . • Berlin . 2838 2860 2889 3007 3121 . . 3145 Berlino è quindi la città del reguo cbe ha. il minor numero di nullatenenti ; il più grande si verifica nel1' Oriente della Prussia (Konigsberg, Posen, D,mzig), poco abitata, quasi escln.sivamente agricola, roc?a del latifondiamo, e con un minimo sviluppo industriale. Un'altra tavola ci mostra che le tre città più ricche, Charlottenburg, Francoforte e R·~- !ino ospitane il maggior numero di abi tan.,, Israeliti e cioé: Francoforte 23,476 = 7 °/o della popolaz. totale Charlottenburg 15,604 = 6,52 °/ 0 Berlino 98,893 = 4,84 °/ 0 + > > > » I Congressi. - Dei numerosi congressi, che si sono tenuti nella scorsa quindicina diremo largamente nel numero venturo, dopo che sarà terminato il Congresso socialista. BORGHESIAE PROLETARIATO in Italia e in Germt nia Alla vigilia della riunione del Congresso di Firenze, riparando allo involontari o ritardo, mi sembra oltremodo opportuno occuparmi del libro di uno straniero, di un tedesco, che dà la psicologia del partito socialista italiano e ne misura la forza e in pari tempo fa un parallelo onesto, accurato, acuto tra l'Italia e la Germania dal punto di vista etnico. Il libro (1) è di Roberto Michels, essenzialmente tedesco nella scrupolosità delle indagini dettagliate, ma che ha tanta simpatia per l'Italia da soggiornarvi a lungo e da insegnarvi da libero docente nella Universita di Torino. In tali condizioni e colla larga conoscenza che egli ha del moviménto socialista internazionale si comprende come egli abbia potuto darci un' opera sul socialismo italiano, quale i nostri concittadini non ce l' hanno ancora data. Quale essa sia farò conoscere per quanto più potrò· colle parole dello scritt.Jre tedesco o riassumenJole fedelmente e facendole s,eguire, talora, da qualche mia osservazione (2). I. « L'Italia, come giustamente osservò Engels, fu la prima nazione capitalistica ; perciò la lotta i:a proletariato e borahesia vi si svolge meno complicata che. in Gern~ania ed anche in Francia )>. lvla nel giudizio dissento perchè in Italia mi pare ch_e sia meno netta che altrova la lotta tra le classi; la quale, del resto, se la compl_ica:ione d?,vesse essere in ragione inversa del capitalismo, p1u che altrove dovrebbe e.ssere piccola in Inghilterra e negli Stati Uniti (1) Proletariato e borghesia nel movimento politico italiano. Torino. F.lli Bocca, 1908. L. 4• . ( 2) I periodi compresi _fr~ le _virgolette rappresentano il penaiero o le parol&_teatuah dt M1chels. « In Italia il movimento socialista ai suoi inizi, sin dai tempi di Bakounine si appoggiò agli _intel:- lettuali; gli studenti dovevano :sserne, ?on 1 capi? !Ila gli accoucheurs; e i borghesi e _gl rntellettual~ come Friscia. e Panelli furono tra ·1 luogotenenti del rivoluzionario russo, men tre le condizioni intellettuali dei lavoratori non consc-ntivano un sutficien te contributo, eh' era stato anche scarso nella rivoluzione napoletana del 1799 »; e delle successive, egli poteva _aggiu~gere. « ~ gl'int~llettuali_ v1 prevalsero dalla d1ssoluz10ne dell rn_terna:10nale sino al 1892 >), E perchè non an~he s1nogg1?! . . >) Nella fase della Internazionale la Sezione italiana nel dissidio aspro tra Bakounine e Marx si schierò ·col primo. D'onde il disprezzo di_ Marx _pe~ al' internazionalisti italiani, ereditato da1 marx1st1 più rigidi: Kautsky giudica il socialismo italiano un rifugio di spostati. D' onde la. inesat_ta. conoscenza, che in aenerale ne hanno 0 °h stramen ». ' b , + Come misurare la forza del partito socialista italiano? Michels ritiene che, meglio che dai voti raccolti dai candidati socialisti - tra i quali sono numerosissimi quelli personali, per simpatia verso il candidato socialista o per antipatia verso il suo anta-: gonista - si possa giudica_rne dal m~mero degl_~ iscritti al partito. Ma se s1 deve. apprezzarlo dai 36 428 inscritti del 1896, che oggi, seconda la relalione Mongini, di poco superano i 42,000, .il partito sarebbe ben poca cosa, e forse anche m regresso. r • • • • Lo scrittore tedesco, ta ottime cons1d•eraz10m sul valore dei voti come indice di forza politica; sulla composizione del partito nei dive_rsi ambienti re;- aionali· sul rapporto tra analfabeti mo ed elettori; ~he spiega: la esclusione del prole~ariato _d~lla mass~ elettorale e il bisoano che ha 11 socialismo dei voti della borghesia 0 sino a tanto, che sarà in vigore la presente_ legge elet_toral~; su q?el,1., , .:,ocialismo popolazione agrana e rndustnal~. . . . Queste cifre che egli toglie d_a pubbli~az10n1 d1 Schiavi dicono quali siano questi rapporti tra popolazione, analfabetismo ed elettorato: Popola'"ione al 1 ° Luglio 1904. Uomini sopra i 21 anni. Non analfabeti sopra i 21 anni Elettori il 6 Nov. 1904 • • • Elettori tra gli uomini sopra 2 1 anni Votanti nelle elezioni del 6 Nov. 1904. 33,346,5 14 8,711,542 4,891 ,53o 2,541,327 29,17 °lo I >583 1386 Ma il Michels inconscia men te riconosce, però, che dei voti come misura della forza del partito si deve tene're gran conto. Su di essi insiste_ da_ndo le notizie sul loro movimento e sulla loro d1stnbuzione. Furono 21,163 i voti socialisti nel 1886 -. e non si nasconde la difficoltà Ji assegnarli collo scruu-- nio di lista-; arrivarono a 326,016, cioè al 21,34 °/ 0 del totale òc::ivotanti, nel 1904. Alla quale epoca si ebbero le percentuali più alte _nell'Emilia:. 37/81; in Piemonte: 28 46- in Lombard1a: 26,74; 111 f oscana: 24,47. L; più basse in Calabria: 9, i~ Basilicata 7; nella Campani~: 5,92~ n_egli Abruzzi: 3,73. . « Comunque, il partito soc1ahs~a progr~d1~ce ed ha una forza considerevole, perche esso e 11 solo· orgauizzato e con qualche disciplina, mentre ne gli

454 RIVISTA POPOLARE altri partiti politici hanno organizzazione, nè la borghesia ha spirito di casta ». Gli ulteriori dettagli sulla c0mpos1z10ne e sm caratteri, su quella che dicesi la psicologia, del partito socialista italiano, lo faranno meglio apprezzare. « Ogni socialismo è il prodotto della storia del popolo, che lo professa; perciò: paese che vai socialismo che trovi ». << Nel socialismo italiano, quello agrario rappresenta una parte importante. Tali progressi confermano la previsione di Bakounin , il quale fino dal 1872 affermava che tra i contadini italiani la propaganda socialista doveva trovare un terreno favorevolissimo. Intanto mancano i duci agrari. Ciò che si spiega coll'analfabetismo, colla miseria, colla ineducazione politica dei lavoratori della terra. Ma cominciano da pertutto a farsi innanzi degli autentici contadini, che sorprendono per la loro energia morale non solo, ma anche per il loro buon senso. Ciò non solo in Lombardia, ma anche nelle Puglie e in Sicilia ». « Invece è oltremodo notevole la parte che vi prendono gli scienziati e gli studenti ». « La gioventù universitaria in Italia •merita uno studio speciale. Pare una vivente confutazione del materialismo storico. In gran parte di essa l'idealismo prevale sull'interess_e materiale. Essa possiede un.a predilezione a comprendere e a mettere in esecuzione l'ordine d'idee socialistico, internazionale. Animata dal genio classico della tolleranza e della naturalezza, essa è immune dai convenzionalismi stereotipati dalle formole ufficiali di Dio, della Patria e del Re, ed è sempre propensa ad esaminare arditamente, a discutere senza preconcetti ed a correggere al bisogno le idee tradizionali >>. Agli studenti, a me pare, che egli faccia una parte molto bella. << Nè la larga partecipazione degli intellettuali nel movimento socialista italiano, superiore a quella analoga nel movimento socialista tedesco, deriva da un più numeroso proletariato intellettuale ». Ma qui per quanto il Michels si sforzi di attenuare le cifre del proletariato intellettuale italiano e di gonfiare quello della Prussia, non riesce a dimostrare che tra noi non sia più numeroso; erra, pure, facendo dire al Ferraris che esso non sia in aumento, perchè i suoi dati statistici anzi mostrano che il proletariato intellettuale in Ittilia cresca più rapidamente della popolazione. Del resto ecco le cifre che porta il Michels : Per ogni migllaio di abitanti abbiamo In Avvocati Medici Dentisti Italia Prussia 0,74 0,12 0,68 0,51 0,025 0,03 ;fra gl'iscritti al partito in Italia su 32,000 circa nel 1903 c'erano: Proletari di citta e campagna Piccoli borghesi Persone istruite 72,18 °j° 14,29 )) 3,8 » « E' evidente - i partiti rassomigliano, sotto certi aspetti, ad un specchio che riflette le cose ambientali - che la compos1z1one sociale di un partito deve produrre un effetto nell'azione politica di esso, anzi in tutto il suo modo di essere nella sua stess,1 essenza ». Per quello che valgono - e non sono dati esattissirpi, ma indici approssimativi della composizione di certe dopolazioni - riproduco dal Michels questi dati sulla popolazione di Napoli antica e moderna. ·« Secondo Campanella tra i 70,000 ab. di Napoli nel 1600 c'erano da 10 a 15 sfruttati a 55 a 60000 sfruttatori. Secondo il Caporosso, .delegato italiano al congresso internazionalista di Basilea nel 1868 su 600,000 ab. c'erano: 100,000 capitalisti e rnonopolisti; 150,000 usurai venditori ambulanti; 200,000 vittime, operai e proletari » (?!) Il punto interrogativo è mio ; poichè nè i dati del Campanella, nè quelli del Caporosso sono degni di fede. Ciò che di più sicuro avrebbe potuto dire il secondo della Napoli odierna si è : che oltre un terzo deila sua popolazione ha incertissimi i mezzi di sussistenza e che un altro terzo ha salari insufficienti. D'onde anche la differenza nella compos1z10ne del gruppo parlamentare socialista tra l' Italia e la Germania: « Nel 1903 tra i 33 deputati socialisti italiani ' c erano : 28 universitari di origim-: borghese (tra i quali non pochi ricchi borghesi ) cioè 84,84 °/ 0 3 piccoli borghesi » . 9,09 » 2 operai autentici >> 6,06 » « Nello stesso anno nel gruppo parlamentare tedesco sopra 81 deputati c'erano: 13 universitari di origine borghese 15 piccoli borghesi . 53 operai autentici . . + 16,03 % 18,51 » 65,43 )) Michels in questo libro si erige a difensore· della borghesia italiana; specialmente di quella socialista. « Essa non merita le accuse , cui è stata fatta segno ». « Non uno dei capi dell' Internazionale in Italia (Covelli, Caijero, Fanelli, Friscia, Malatesta, Merlino ec.) usciti dalla nobiltà o dalla borghesia, potè farsi socialista per ambizione; ciò attestano concordemente la logica e la storia. Tutti , al contrario, ebbero non poco a soffrire per le loro idee: furono senza dubbio apostoli piuttosto che uom1n1 po-- litici ». « Non si può dir lo stesso di qualcuno dei pro• letari internazionalisti, ad esempio di Caporusso e di Terzaghi; uno fu espulso dal partito per appropriazione indebita; e l'altro perchè venduto alla polizia ». « In generale, poi, si spiega questa larga parte~ cipazione della borghesia e degli intellettuali nel movimento socialista italiano, col fatto che questo riceve il suo carattere specifico dal principio etico, la cui influenza sono costretti ad ammettere anche i marxisti più ortodossi. In Italia il socialismo si risenti del periodo in cui vi sorse: quello della esaltazione morale del risorgimento nazionale. Era essenzialmente etico il socialismo incosciente e vago di Garibaldi; a base di morale e di sentimentalismo come in De Amicis) Prampolini ec. Non poteva nuocergli il mazzinianismo, pefchè con Bolton King,

RIVISTA ~OPOLARE. 455 si. deve considerare Mazzini come un socialista sebbene sui generis >>. E tale lo considerai io prima di Bolton King, di H..enzi, di Mom.igliano ecc. sin dal 1891 nella Conferenza di Forli. Tutti i giudizi di Michels sulla borghesia italiana non potevano garbare ai socialisti italiani, che al suo libro non hanno f-atto l'accoglienza che meritava. Pero, non so dare tutti i torti ad uno scrittore dell' Avanti, che fa queste riserve, quantunque alcune superflue: « Il· « 11ichels crede che nello sviluppo del movi- « mento . socialista italiano prevalgano i moventi cc politici e morali su quelli obiettivamente econo- <c miei e che al prevalere di qqesta specie di idea- « lismo socialista contribuisca anche la psicologia << s;mp·aticamente domocratica della borghesia itacc liana, la quale è infinitamente più adattabile di << quella tedesca al socialismo». (e Noi qui non possiamo e non vogliamo pole- « mizzare col Michels; ma semplicemente in linea « di fatto vorremmmo osservargli che l' esser il « maggior contingente del partito -fornito dalle re- « gioni in cui la industrializzazione capitalistica « della produzione ha trasformato la quasi totalità _«.dei lavoratori in salariati veri e proprii, autorizza ' cc le più ampie riserve sul prevalere dei moventi e< idealistici nello, sviluppo del nostro movimento « socialista. Quanto alle tendenze democratiche della « nostra borghesia, certo esse sono innegabili al cc confronto della psicologi,1 politica della borghesia « tedesca; ma la cc democrazia >> dei nostri ceti borcc ghesi è semplicemente uno stato di animo riper- « cosso dalla recente storia del nostro risorgi!11ento « nazionale, senza, però, una consapevolezza chiara cc dell~ necessità domoèratiche della vita nwderna, « che si trasformi in propulsione dello sviluppo di - cc essa ». (N. 0 3997). E tutta l'apologia dei borghesi socialisti italiani viene intaccata dall'accettazione del giudizio di Merlino, che il Michels riporta ed accetta: << i borghesi che militano nel partito socialistaitaliano vi senibrano intrusi sino a tanto, che non divengano capi ». • Roberto Michels, che nel Mouvement socialiste e nella 7{jforma sociale ha assestato colpi vigorosi alla democrazia sociale di Germania, è un sindacalista rivoluzionarìo; ma a modo suo, sui generis, di un genere che non può piacere ai sindacalisti italiani, spe~ie di quelli alla De Am bris. Lo svolgimento rapido degli avvenimenti forse . costringerebbe oggi lo scrittore tedesco a modificare alcuni suoi giudizii. Comunque essi sono sempre impronta ti a sincerità e credo doveroso farli conoscere. « l borghesi poco hanno da temere e da perdere entrando nel socialismo. La lotta di classe vi è meno aspra e netta. I ceti medi e specialmente i funzionari infiltrati nel socialismo lo hanno attenuato e sformato ». « Col sindacalismo è cominciato il movimento verso l'epurazione e il carattere genuino. Si vogliono espulsi gl'intellettuali. E Arturo Labriola poco prima del Congresso di Bologna manifestò il parere che il Partito ha il dovere di sbarazzarsi di tutti i ceti medi. Ma queste sono cose che. si scrivono in teoria; ma non si praticano. Se si praticassero gravi danni verrebbero al partito che ne rimarrebbe assai as- •sottigliato >>. « Il sìndacalismo sorge dal criterio di Lerda : gl'individui si suicidano, le classi no ». « La classe lavoratrice deve prendere il posto del guazzabuglio attuale. L' antiparlamentarismo fra □• cese va contro la democrazia, perchè la demo-::razia ne ha sciupato il parlamento. Non cosi in Italia e in Germania >>. « ln Italia però c'è, come disse . Ferri, il sindacalismo senza sindacati. l sind:1calisti italiani con Là briol:t non negano l'utilità dell'azione parla mentare. Anche i Francesi cominciano a capirlo». « Data la legge elettorale attuale che impedisce ai proletari la conquista del potae coi meui legali, sarebbe logico i! grido di abbassoil parlamentarismo! Ma con ciò si rinunzierebbe all'opera degli intellettuali ; con ciò anche i sindacalisti si priverebbero dei loro migliori uomini >>. « Quali le previsioni sul futuro? Il movimento sindacalista che vuole servirsi soltanto del proletariato incontra· grave difficoltà nel fatto che la m~ssa dei salariati non è afhtto omogenea e tra i lavoratori vi sono conflitti d'interessi ». « Certo per ora il sidacalismo in Italia non ha fatto altro che portare lo scompiglio tra le masse organizzate, sia sul terreno politico sia sul terreno economico. In parte per la innumerevole serie di atti inconside::-ati e giovanili commessi dai suoi fautori, per tutta qudla comune sbadatagine gazzettofomiaia e congressaiuola che deriva dalla sua troppa fretta di, arrivare e dalla sua ancora troppo incomplt.ta teoria. Esso non lu distrutto quanto è degno di essere distrutto, ne tampoco creato qu:mto urge essere creato. Esso ha portato al socialismo italiano, tutta una pleiade d'idee nuove, ed in gran parte feconda, ma oltre ad essere forzatamente unilaterale , esso , immerso com' era in una critica spietata e senza fine, troppo negletto quei copiosi mezzi etici, i quali servirono alle costruzioni socialiste eJ operaie ..... Finora nella .pratica, il sindacalismo non ha ancora eguagliato - e tanto m~no superato - il riformismo >> (p. 393). « 11 movimento operaio italiano è, e dev' essere assai complesso ..... Esso ha bisogno di tutto quanto vi ha di vivo nell'intellettualità italiana ..... Per creare quel tipo <l'intellettuale <licui, per ora, il movimento operaio non può fare a meno, occorre come conditio sine qua non il presupposto dell' esistenza di un proletariato nè imberbe nè imbelle, capace di esercitare un efficace opera di controllo, e, se non ancor capace di fare da sè, perfettamente conscio dei propri diritti e dei propri doveri >>. « Non è l'operaio amante delle facili sassaiuole per isfogo o per isvago, ma neanche _quell'etero~ gregario sottomesso e modesto, caro a1 demagoghi arruflapopoli e ai demagoghi arruffa quattrini, che cambierà il mondo ». « 11 sindacalismo italiano « si sottrae alla statistica » cd è e sarà qualcosa solo se e in quanto rimarrà attaccato al partito socialista, la cui unità .:on il proletariato organizzato è inscindibile. Il movimento socialista italiano per ragioni complesse di ambiente sarà sempre la risultante della collaborazione inseparabile fra la energia fattiva delle m,,sse proletarie e la ispirazione della minoranza intellettuale e borghese del partito. Esso sì avvi-- cinerà sempre più al tipo esclusivamente sindacai~ preconizzato dai sindacalisti, senza raggiungerlo mai,

456 RlVIST A POPOLAR~ poichè il complesso movimento operaio d'Italia ha bisogno della meravigliosa arte oratoria e volgarizzatrice del Ferri, come della profonda cultura e della critica demolitrice del Labriola, e del consiglio di Morgari per gli umili e per i pratici e della bella propaganda evangelica del Prampolini ..... >> E' notevole intanto che mentre i più pazzeschi sindacalisti se la prendono col parlamentarismo e si mm,trano conten~i di essere usciti, come da una prigione, dal partito socialista, qualcuno dei capi si mostra addolorato, che i sindacalisti non possano prendere _parte al Congresso di Firenze, Nè a torto. Che cosa sarebbe di certi intellettuali se non potessero prendere parte ai Congressi e alle lotte parlamentari nei quali possono mettere in evidenza le proprie qualità oratorie? II. Dati i miei studi prediletti sulle razze e le mie convinzioni sui romanzi antropologici si comprende che il libro di Michels, intrinsecamente eccellente, doveva riuscirmi più caro per quanto egli dice nel confronto tra un popolo di pretesa razza inferiore ed uno di pretesa razza superiore, tra il popolo italiano e il popolo tedesco. Egli non si nasconde le difficoltà di queste comparazioni e aggiunge che la convivenza per lunghi secoli di un gruppo umano - favorita, avrebbe potuto aggiungere,. dall' eredità - produce un certo modo comune di sentire la vita, che dà origine all'illnsione del carattere di razza. Certi asseriti ca~ ratteri, come, ad esempio, la fedeltà tedesca, sono • indimostrabili. Sin da principio il Michels esce in una afferma• zione che sorprenderà molti nostri concittadini: l'Italia è moderna; la Germania non è completamente liberata dal medio evo. Cosi del pari non esita ad assegnare ai nostri contadini una superiorità morale su quelli tedeschi e ad ammirare la nostra tolleranza politica; la quale, spesso, deriva da un nostro difetto: dallo scetticismo, dalla indifferenza in fatto di politica. Con Brahms riconosce negli Italiani sincerità - e non sarei di accordo su questo carattere -, naturalezza, delicatezza. A loro il Garofalo volle assegnare come carattere tipico la ferinitd; ma Michels fa sua una osservazione dell'insospettabile Ferri e nota che in Italia gli omicidi calcolati, a freddo, per motivi strettamente pecuniari sono rari. .. Con Vischer riconosce che nella penisola manca l' ipocrisia sociale; con Heine la sfrenata delicatezza del suo popolo. La libertà, la franchezza, la vivacità non disgiunta dal decoro sono, egli dice, di regola il fondamento delle relazioni tra ie varie sociall. « Sin dal 1789-99, Arudt constatava che l'Italia perfino in teatro non conosceva differenza di ceti. e Bakunin nel 1865 riceveva venendo in Italia l'impressione di una grande uniformità sociale e della mancanza assoluta di ogni limite tracciato nettamente tra le singole classi economiche. Queste differenze in Germania riducono ad una menzogna l'umanità e la cristianità di cui si fa pompa a parole; la borghesia tedesca a confronto della borghesia italiana sembra un ceto quasi naturalmente nobile ( Goltz). Vi sono città in Germania dove gli ufficiali, gli avvocati, i prokssori di Università, i negozianti, e cosi via dicendo, costituiscono al trèt· tante corporazioni chiuse, che si ·guardano l;una cori l'altra con superbo disdegno e con reciproca diffidenza ... Ovunque si associano quelli, che godono una fortuna eguale, quelli che sono d'origine eguale, quelli_:che hanno idee eguali». « Ognuno ha la sua scatola dove nè dimentica cose vecchie, nè impara cose nuove ... Lo spirito di casta invade anche le trattorie, le birrarie, i caffè, dove gli avventori sono tutti dello stesso ceto. Dove vanno i grossi borghesi e gl' impiegati, di regola , il piccolo borghese anche a parità di prezzi, non osa metter piede ; prender posto in una sala dove convengono operai manuali , ad una persona agiata sembra cosa sconveniente, indecososa. Tutte quelle cricche-come ha detto benissimo il Boemepreferiscono il suicidarsi per mancanza di nutrimento intellettuale all'aprire le loro porte al vento nuovo ; lo scopo delle loro riunioni non è il divertimento, ma la vicendevole scomunica (pag. 294). In Italia è all' opposto; e la distanza che c' è tra padrone e servitore minore che in Inghilterra , in Francia, in Germania , venne osservata da Arnold Ruge e da Mittermaier. « Nessun popolo, dice quest' ultimo, è così squisitamente sensibile all' essere trattato con riguardo, come l' Italiano ». E Hehn aggiunge: « le classi lavoratrici sono avvicinate dal comune ·decoro >> (pag. 296 - 297). Il lavoro e la professione non danno all'Italiano quel carattere unilaterale duro, meschino o comico, che danno al tedesco, osserva il Vischer. Perciò è anche naturale che l' Italiano, secondo l'ironia di Kephalides, non abbia4 se non un'idea, se non molto superficiale)d inadeguata delle innumerevoli classificazioni che il tedesco fa dei suoi fratelli, distinguendoli secondo la nascita, la condizione, l' ufficio , le sostanze , b istruzione e simili, cosi come Linneo classificava le sue bestie se-:ondo la dentatura e gli artigli » (pagine 298-299). + Veramente esatta è la constatazione della differenza fra Italiani e Tedeschi che egli fa nel Paragrafo: Titolomaniae spagnolismoin Italia e in G_erm~nia. «.La pretesa intimità di sentimento (lunesltchkeit) e l' intima cordialità (Gem1lt) dei Tedeschi sono superficiali, immaginare. Non c'è altra nazione civile che alla esteriorità di ogni maniera attribuisca tanto valore quanto la tedescha ... I Tedeschi hanno u~ rispetto illimitato per la nobiltà in sè stessa, astraz10ne fatta dalla persona; ciò che permette ai feudali di continuare il dominio nell' Impero anche a dispetto del capitalismo. Nessuno più dei buoni borghesi tedeschi ammira la nobiltà o meglio rimane a bocca aperta davanti ad un nobile; perchè per quanto grande sia la loro buona volontà di ammirare spesso ne manca la materia. Un Herr von anche se il suo cognome sia affatto ignoto alla storia , anche· se materialmente e intelletualmente sia un poveruomo, nella vita di società è un fattore di prim'ordine ... La nobiltà tedesca nella sua prtitica esercita ancora un dominio sociale come ai tempi dell' ancien règime; .... La frenesia dei titoli, propria di tutto il popolo tedesco, ha riscontro nell' ostentazione che i nobili fanno del loro titolo gentilizio in ogni occasione ... Il titolo pare che conferisca qualche cosa ad uomini come Bismark, Moltke; Leitnitz, Goethe ... E nello esercito si preferisce denominare del titolo, anzichè del grado.... La borghesia tedesca da secoli ha 10

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