Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIV - n. 16 - 30 agosto 1908

RIVISTA POPOLARE 427 tica è impellente e minacciosa specialmente nel ~1ezzogiorno, d'onde nel 1898 parti la prima scintilla, che dette fuoco alle polveri nel resto d'Italia. • C' è da allarmarsi dei prezzi attuali del frumento? C' è da temere in piccolo o in orande la ripetizione dei fatti dolorosi del 1898? 0 L'allarme è pienamente giustificato ; e' è tutto da temere. Il. fatto. che giornali conservatori o tiepid~mente. hberah come La Lombardia, la Gazzetta di Venezia, Il. Veneto, La Gazzetta .di Torino, Il 7{.esto_del C~rltno, ,f:a Stam_pa ! ecc. '. giornali, cioè, che rispecchiano gl interessi e 11pensiero delle classi superiori, dei proprietari fondiari e deoli industriali inv?cano la sollecita riduzione o la so~pensione del daz10 sul. grano _è veran~en!e sintomatico; doppiamente sintomatico se s1 nflettte che la invo~ano i giornali conservatori delle regioni meno afflitte dalla doppia crisi diànzi accennata , cioè quelli del Settentrione. ~e ragioni dei timori e dell'allarme sono di doppio ordine e del tufto sperimentali. Si osserva da un lato che mai per lo passato , in Italia e fuori i . prezzi del grano in agosto , cioè all' indomani del raccolto e quando sogliono subire una rapida disces3, sono stati così alti come ora. L'altezza attuale del prezzo non è fenomeno esclusivamente italiano, derivante dal cattivo raccolto locale. Se così fosse ci sarebbe da allarmarsi molto meno perchè presto o tardi i bassi prezzi dei mercati esteri ese_rciterebbero la. lo:•' azione deprimente sui prezzi alti del 1~1erçato.n_ahano. Ma disgraziatamente dap• pertutto 1 prezzt s1 mantengono alti. Ecco la prova lampante: Berlino Budapest . Londra . Néw-York . Chicago . Odessa . Prezzi del grano per quintale 26 settembre 1903 22 agosto 1908 . L. 19,60 L. 27,00 » 15,1~1 » 22,15 ,> 15 circa » 20,75 » 16,16 » 18,75 » 14,98 » 17,70 » 14,70 » 21,75 La differenza tra le due epoche a Berlino, a Budapest ad Odessa è veramente forte. C'interessa sopr~tutt,o il me~cato russo e ungherese perchè la Russia, 1 Ungheria sono tra le poche nazioni di Europa grandi produttrici ed esportatrici di frumento; Odessa e altri porti del Mar Nero approvigionano l' Itali~. Come va che nei prezzi del merl.'.'ato di Londra in ~gosto 190~ non e' è il rapporto con quelli di Chicago che e era nel settembre 1903 ? La raaione venne data dal~'on. Luzzatti colla sua r:1r:t co~1?etenza nel Corriere della Sera: la terribile crisi monetaria e di credito degli Stati Uniti lu tolto ai produttori ed ai commercianti di oltre Atlantico ogni .torza <li resistenza ; li ha costretti a venderè ed anche a svendere. Se non fosse entrato in azione questo poderoso fattore deprimente , i prezzi del frume~to s~rebbero stati a_s,sai~iù alti dall'agosto 1907 10 poi. e sarebbero pm alu oggi. Le cause de_ll'alto prezzo attuale sono chiare. E aumentato dapertutto il consumo del frumento • invece nel 1907 fu quasi d_apertutto inferiore l~ produzione a quella degli anni antecedentli Non è stata migliore di molto quella del 1908. I~ molte provincie della Russia, eh' è quella che particolarmente approviaiona l'Italia anzi secondo le n0tizie dello stesso Bollettinoitali~nv il raccolto è al di s~tto. della media ed alquanto' al di sotto della media viene segnalato quello degli Stati Uniti. Ma le conseguenze del deficiente raccolto nel 1908 sono aggravate - e lo rilevai rispondendo all'ono..:. revole Lacava nel giugno scorso - dalla circostanza che 1Jel_1907 e nel primo semestre di q uest' anno furono interamente consurnate le riserve e.leali anni I . o precet entt. . Lo stesso Bollettino settimanale del 22 Aaosto I . b u umo constata che le disponibilità in Europa in questo anno sono diminuite , rispetto alla stessa epoca del!' anno passato del 17 7 °/ • e l' ultimo . ' o ' B~l~e~tmomensile (Luglio) constatava che la dispombilnà per la esportazione ncoli Stati Uniti tra Luglio 1907 a Luglio 1908 ~era diminuita da 16,269,000 ettolitri a 4,839,000 cioe del 70,2 °fo ! _Nulla, _adunqu~, di piu giustificato della altezza dè1_prezz_1attuali e delle pre·1isioni di ulteriori rincanmentt. Ma tali quali sono già in Italia producono malessere, malumori sordi e latenti prima che oooi c0minciano_ a divenire manifesti con proteste b~Ìi as~oci..~zi?m, con tumulti di piazza; dello Stato degl~ amm1 sono un indice eloquente o-li articoli dei gior~ali sopracitati. Non sono questidei fen0meni, degli ammoni111ènti, dei quali dovrebbero tener conto gli accorti uomini di Stato? Si potrà osservare clie i malumori , le proteste, le tumultuose manifestazioni prendono .di mira complessivamente il rincaro della vita, in cui rappresenta u_na parte preponderante, nelle grandi città in ispecie, quello enorme, ingiustific,tbilt. e da rvero iniquo delle pigioni. E' indubitabile, però, che le ire popolari maaoior- . , o~ mente si appuntano contro l alto prezzo del pane, non solo perchè esso è un elemento di primissima necessità, ma anche perchè si sa che il suo livello è mantenuto alto artificialmente dal dazio di entrata. Si tollera ciò eh' è ineluttabile e indipendente della volontà umana; ma riesce insopportabile una sofferenza, che si attribuisce al governo sopratutto quando centro i governi in genere ci sono antipatie, preconcetti ed avversioni quasi generali. Per questo motivo di ordine psico-politico i prezzi del grano che oscillarono attorno a L. 35 nel lò70 1874 e quando i salari erano più bassi deo-li attuali non cagionarono quei malumori e quelli proteste che suscitano oggi quelli di 28 o di 31 con salari sensibilmente più alti. Non solo, perciò , ma anche per la. circosta111,a che oggi si è elevaco di molto il tenore di vita, lo Standard of liping, e si crede indispensabile consacrare. un~. parte_ delle entrate a certe • spese che. trenta e pm anni or sono non si riteneva che duvessero far parte necessariamente dtl bilancio di una famiglia. La diminuzione nel prezzo del gr, ,10 con moltissima probabilità eserciter-:bbe un'azione deprirnente, sui prezzi degli altri prodotti ; <i'onde per lo meno una sosta nel rincaro continuo ed allarmante della vita. E chi sa? La diminuzione nel prezzo del pane potrebbe favorire un aumento nel consumo del vino ...

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