Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIV - n. 15 - 15 agosto 1908

RIVISTA POPOLARE 415 di mormorii, di frizzi, contraggono uno spirito di corpo che finisce con l'essere più potente di ogni sezionalismo di opinioni. E per di più questa dualità è fatta per essere comprensibile e gradevole al senso comune del man in te street o del man 011 the top of the' bus; l'uomo medio non capisce tante suddivisioni e '"uol sapere su di ogni cosa se voi siete pro o contro, bianco o nero: le sfumature irritano l' inglese al momento delle risoluzioni. Inoltre la dualità di partito, frenando l' indipendenza della coscienza individuale permette la vita di forti amministrazioni: la pluralità d~i gruppi o rende il governo impossibile o lo rende onnipotente ed arbitro di tutti i gruppi giocandoli gli uni contro gli altri: perciò essa è caratteristica di tutti i parlamenti giovani e delle nazioni in cui manca una opinione pubblica organizzata. Per quanto razionalmente ingiustificabile la dualità dei partiti è quella che permette a un tempo e la critica più spietata e l'azione più vigorosa e ciò compensa tutti i • suoi svantaggi. Ed in· assenza di tutti gli altri fattori la struttura dell'aula basterà a conservarla ed a ricondurla ove venga meno poichè essa è conforme alla logi~a e alla natura della vita, che è perenne scelta di alternative. Lo spettacolo dei lavori della Camera dei Comuni più di quello d'ogni altro· parlamento convince lo spettatore cne con tutti i suoi difetti il regime parlamentare si mantiene perchè i suoi pregi sono anche migliori. L'assemblea legislativa opera con una cognizione de' suo~ problemi e della loro storia quale non è consentita ad alcun mortale: essa usa e prova gli uni contro gli altri i cervelli migliori: in essa lo Spirito Santo opera per davvero e non come una metafora, emergendo dagli attriti che da ciascuno spremono ciò che v'è in lui di più collettivo: in essa la Patria divien conscia di sè pensando sè stess:i nel cervello di tutti. Quando Westminster era un villaggio separato dalla città di Londra, i deputa ti alla fine della seduta solevan partire in gruppi per darsi mutua protezione contro i ladri lungo la strada e il grido: Chi va a cas1? ( Who goes homè?) era il segno per raccogliersi in detti gruppi. Ogni notte quel grido risuona ancora nei corridoi di Santo Stefano reiterato dai vari custodi ed echeggiante per le staL,ze dd vasto edificio e dispone la mente come a un vago anelito di sogno e di nostalgia. Quel grdo ris wnò in giorni quando la .libertà era ancor vuota parola; risuonerà ancora in giot'ni quando sarà realtà anche più viva e concreta clte in oggi non sia. Wlzo goes home? I deputati se ne vanno: essi si mutan:o, ma l' aula, il Parlamento , il Suo Spirito , il Sancta Sanctorum della nazione rimane e vigila notte e giorno su tutti. Se l'uomo singolo cade, la Patria si nutre della stessa sua sconfitta : es.sa rimane ed assiste alla sua vittoria quando il di lui nome sarà da tempo scomparso dalla lapide erosa che copre la sua tomba. Nes3un sonno chiude ad essa gli occhi: nessun riposo il fato attri buille in sua sorte : alla sua ombra piccoli e grandi. cooperano ad ediGcare la gran Provvidenza umana._ Ben possono i legislatori atfre_ttarsi lieti alle loro case! vVho goes home? ANGELO CRESPI - Riceviamo continuamente dagli abbonati .1·ichiesta di nume1·i della Rivista Popolare 11 e 12 dell'annata XI. Ramme11tiamo ai richiedenti che quei numeri costituiscono il fascicolo speciale consacrato alla memo·ria di Giuseppe Mazzini. In detto fascicolo la nume1'azione delle paginé segue quella della Rivista, per comoditd degli abbonati che fauno 1·ilegare in volume le annate La politicadei con suma tori In questi ultimi tempi, in seg,iito al creBciuto costo dei vi veri ed al rapido aumento degli aftitti 1 si è ve• nuto formando, specialmente in Italia, nel campo della economia. politica una nuova tendenza, che è as3orta quasi a dignità di E'Cuola, e cho vedrebbe assai volentieri il sorgere di un nuovo partito, il partito cioè dei consumatori. I seguaci di questa tendenza a ffermano di vedere un'antitesi assai più profonda di quella vagliata e discussa dai sccialisti tra capitaliòti e lavoratori e che consistere:bbe nell'autite!)i tra produttcri e consnmat,Jri. QuE-sta n11ova scuola si è affermata teoricamente, facendo sua piattaforma la politicn cos:detta dei consumatori e nel campo pratico deterlilinaudo la formazione di grandi blocchi ~i crns.unatori per la eon<]uista delle arnministrazi'oni comunali, come a Roma ed a Firenze per citare òue dei più importan tr i centri, ove il fenomeno si è veri fica tn. Ora evidentemente questo nuovo indirizz,J semb~ami pericoloso, in quanto esso è capace di creare confusione ed incertezza dove prima queste non vi erano, e di turbare la -marcia ascendente che il proleti:irìato, a mezzo della lotta di classe, va gradualmente compiendo con buoni risultati da alcuni anni. Contro quale classe poi dovrebbe eEsere rivolta la poli ticà dei consumotori? Se contro i proiuttori mediati ed indi retti, cioè contro i proprietari dei campi e di officine, allora questa famosa politica dei consumatori si identificherebbe pienamente con l'indirizzo seguito dai socialisti, ed i sostenit0ri .di questa politica non &vrebbero ragione ?i atteggiarsi a propugnatori di un nuovo indirizzo scientifico ed a fautori di un nuovo partito politico. Cl1e se poi questo nuovo indirizzo politico ed economico si volesse svolgere anche C)ntro i produttori immediati e diretti, allora esso .andrebbe anche contro gli interessi degli operai. Questi, per evitare il rialzo dei prezzi dei generi alimen• tar: e quello degli u-ffitti delle case, dovreLbJro vivere una vita· di rassegnazione e· decidersi a non avere mai alcu.na pretesa di miglioramento economico, essendo dimostrato, che ali' aumento dei salari corrisponde in una data località , sewpre, più o meno pronta:uante, l'aumento del costo generale della vita. Ed insieme con gli operai dovrebbero smettere ogni velleità di miglioramento economico anche gli impiegati, quegli impiegati, che pure, secondo i banditori della nuova tendenza politica~ pare siano destinati a costituire l'anima del partito dei consu ma tori. Noi invece vediamo, che cosi gli operai, come gli impiegati, sotto la molla poteutissima del determinismo economico, oggi si agitano sempre più intensamente per la loro elevazione, per ottenere che il loro lavoro sia meglio retribuito. Pare quin ii a noi, che la politica dei conrumatori sia destinata evidentemente a fallire. come quella, che per evitare l'aument) dèl costo della vita, cioè per la preoccupazione del cons:1mo, dovrebbe ridurre i lavoratori tutti iu nna specie di nirvana buddistico, cbe è uno stato psicologico non rispondente alle condizioni socia.li del nostro secolo.

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