414 RIVISTA POPOLARE L'opposizione è anzi, con la sua stessa critica, cooperatrice nelle funzioni di governo. Nessun parlamento è più repubblicano dell' Inglese per il complesso delle circostanze che cooperano a render l'imprevisto e l'arbi~rio impossibile, pei costumi e le abitudini aperte, per cui i deputati al potere non mutano il linguaggio usato quand'erano alla opposizione: essi spiegano i limi ti loro imposti dalle circortanze ma non si disdicono nè rinunzano ai loro ideali : essi non peu.sano di servir la nazione servendo il partito, ma di servire il partito servendo anzitutto la nazione. L'attenzione è specialmente viva - e forse più che quando parlano il primo Ministro o il Leader dell'opposizione,-quando parlano i giovani, gli astri nascenti, uomini come ad es., il Winston Churchill o Lloyd George: essi non difendono il Governo: essi e ntrattaccano e son messi a profitto quando si tratta di rincuorare ·con abile rettorica contro qualche insolitamente abile manovr·a dell'opposizione : e la chiusura dei loro discorsi usa destare un pa ndeinonio che si lascia di lungo addietro quello del poema miltoniano, e che ha paralleli solo nelle scene che seguono in T0losa il chiudersi di un combattimento di tori: la tempra sportistica rivela l' intensità della sua penetrazione nel carattere politico della nazione. Invano il neo-eletto deputato cerca, nuovo Simone Stilita, di mantenersi indipendente nel suo giudizio: i movimenti, le esclamazioni, i mormorii e glì applausi dei colleghi lo tentano come altrettanti demoni il Santo nel. deserto e finalmente se lo trascinano e sballottano come pagliuzza in preda al vento, e gli fan vedere rosso con~e lo spirito del partito vuole: entrato nell'aula nel paludamento di un giudice imparziale ne esce come una co .. cienza nuda e svergognata di partigiano incorreggibile. I discorsi verginali (quelli dei neo-eletti) sono particolarmente imbarazzanti per questi e di vertenti per tutti gli altri: ma son quasi sempre rivelatori quanto più pronunciati con senso di timidezza e di riverenza. Ma il fatto più caratteristico delle sedute parlamentari inglesi è il senso augusto, indescrivibile a chi non vi ha a~sistito e non se l'è anche sentito desrivere da chi è parte nella cosa, che vi ha la divisione dei partiti specie ndle votazioni; il modo in cui ogni controversia è ridotta al punto in cui tutto si decide per Sì o per No. « Those in favour say: Aye; to tlze contra,y: No. I think the Ayes have it >. Queste parole (quelli in favore dicono Sì, gli avversari No; credo che i Sì prevalgono) ripetute una dozzina di volte al giorno dal presidente di ogni comitato sono la meta di ogni discussione e decretano che le opinioni dei membri espresse in guise così irreconciliabilmente diverse e graduate devono essere macinate sottili e fini abbastanza per essere adottate o respinte; esse devono ridursi a due : la favola di Scilla e Cariddi esprime con la dovuta solennità l'inesorabile destino di ogni lavoro di cervelli e polmoni nei parlamenti c4el mondo. Un esercito di teorie e di emendamenti in conHitto si son fotti guerra durante l'intera seduta; combinazioni sei1za numero sono state messe all'onor del dibattito: ognuno nel suo partito si è sentito diviso da amici e spesso attratto da avversari: la ragione individuale si è asserita con la massima baldanza polverizzando le due opposte legioni in gruppi, gruppetti, frammenti ed atomi isolati ed ecco viene il momento in cui ognuno, pur essendo diviso da ogni altro , deve di re se è pro o contro un dato Bill o un .i.a. to articolo così com'è e se lo ritiene degno di diventar norma giu~ ridica. Questioni che hanno esau,·ito cervelli rlt genii del pensiero teorico e pratico, soluzioni intorno a cui biblioteche possono essere scritte pro e contro, e i rischi della cui adozione non son me11 grandi di quefli impliciti nella loro reiezione, devono essere l'oggetto di un giudizio <li approvazione assoluta. E' una responsabilità a cui non si può. sfuggire che affrontando quella di non avere una opinione propria, una specie di responsabilità che nè i corpi elettorali nè la storiagiammai perdonano d' assumersi. Si o No. Questa costumanza della divisione garantisce che i fatti saran guardati in faccia, impavidamente; costringe il visionario a ritornar sulla terra: non propone come la sfinge enigmi: ne impone la soluzione. La questione non è mai sul trionfo d' Utopia o della Realtà: utopia e realtà s' incontrano in quel momento in cui lo Speaker pone ai voti. « Clausola 4, pag. 2, 3a riga ». L'utopia può e deve aspetta re; non così la detta clausola. Si o No: la filosofia delle discussiot'li parlamentari é la filosofìa stessa della vita, di questa fragile navicella gettata sul mare dell'ignoto verso un ignoto destino, circondata da mille urgenti enigmi che ci chiedono se siamo pro o contro e a cui anche l'assenza di una risposta è una risposta. Teseo aveva il serico filo d'Arianna che lo guidava verso il Minotauro attraverso le dedalee oscurità del labirinto cretese: ma il deputato dopo riesperimentato dentro di sè l'urto di mille diverse tendenze ed ipotesi, dopo sentita forse l'inadeguatezza di ciascuna e di tutte, non può non decidere e deve decidere come se sapesse tutto, come se avesse l'intuizione profetica d~ll'avvvenire. L'assoluto inaccessibile alla ragione si rivela qui indispensabile all'azione e il dogmatismo che la facile saviezza agnostica così facilmente combatte e deride, balza come una necessità vitale dalle esigenze della praxis, dalla natura del nostro destino che di fronte al mistero di vie egualmente tenebrose ci impone di dire: Si o No. Il problema dell'alternativa è identico in tutte le assemblee: ma è dubbio se la sua· maestà sia sentita in tutte le altre come nella inglese: io non so di alcuno che fuori dell'Inghilterra l'abbia sentito in questo aspetto delle responsabilità assolute che esso implica, forse a cagione della tradizione puritano-calvinistica cbe su di quest:1 nazione aleggia ancor tanto forte. Fuor di ·dubbio il sorgere di vari gruppi in ogni partito e di nuovi partiti: l' irlandese e l'operaio, tende ad allentare la disciplina della dualità tradizionale: la presenza dei Whips è risentita sempre più come una diminuzione della personalità propria. Le vecchie distinzioni di partito non reggono più: i liberali gladstoniani come Lord Rosebery non differiscono per nulla da conservatori liberisti come Lord Cromer. o il defunto Duca di Devonshire; d'altra parte è impossibile distinguere certi radicali come LloyJ George o il Burns o Sir Charle3 Dilke dai più colti e temperati tra i socialisti. Si può dire che il fabiamismo ha pervaso tre quarti dei liberali che pensano: è dubbio se i loro elettori abbiamo altrettanto coscienza di questo mutamento avvenuto negli eletti. Ma questo fenomeno di disruption dei partiti non può essere che transitorio: la struttura fisica dell'aula è uno ostac)lo al costituirsi di partiti intermedi ed un elemento che fa per la conservazione della dualità fondamentale dei partiti, nè v'è da pensare che gli Inglesi possano soffrire di vedere le discussioni svolgersi in un edificio e in condizioni non consacrate dalle tradizioni che rendono venerato l'attuale. Tale struttura fa sì che i ministeriali e l'opposizione dal trovarsi costantemente di fronte gli uni agli altri, dallo scambio e contracambio di applausi,
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