Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIV - n. 15 - 15 agosto 1908

RIVISTA POPOLARE 413 stimolatrice. Quotidianamente, mentr' ei gira pei corridoi, le statue di Fox, di Pi tt, di Burke, di Gladstone fissano su di lui i loro sguardi , risvegliano mille memerie ed associazioni storiche, ·suscitano tumulti di ambizioni e conflitti interni di vedute e di metodi e di mete. L'architettura del palaz o di Westminster ha una parte cospicua nella educazione del deputato, e il suo silenzio è eloquente più d'ogni umana eloquenza. Ançhe il demagogo avvezzo nelle sue circoscriz_ioni a deridere la ci viltà moderna e ad invocar la collera distruttrice dello avvenire sui tetti d' una città corrotta e putrefatta sente la solidarietà dei secoli con il monumento che ei maledice. Le volte maestose di Westminster Hall, il pavimento pietroso su cui i suoi passi risuonano destando l'ombra d'un' eco, sembrano come evocar dal loro sonno cento larve che s'affannano con severe dimostrazioni di causalità storica a temperar l'animo suo bollente e a placar la ribellione con la reverenza. La Biblioteca che dà sul Tamigi gli dà ignoti sensi di pace; il fiume che instancabile gli scorre dinnanzi turba questa pace col monito che la sua ambizione non ha tempo da perdere e gli mormora al cuore il detto della regina Anna: In Inghilterra ognuno deve correre più che può per restare dove è\ L'incontro coi colleghi comincia su di lui un lavorìo lento di erosione. , Nei clubs, negli affari, nei comizi ei si ritenne fino ad ora ... una cima; tutti s'inchinavano a lui come un leader, negli affari pochi successi eguagliano il suo: ed ecco che d'improvviso ei si trova come sprofondato nella più umiliante e miserevole ignòranza. Il mondo in cui visse finora sembra sfasciarsi sotto i suoi piedi e nuovi continenti correre a lui d'incontro e nuovi cieli aprirsi sul suo capo. Quelle che gli parvero mete diventano punti di partenza; dove prima era avvezzo ad attaccare gli ideali altrui, egli ora è costretto a difendere i suoi. L'esame di coscienza del fondamento della sua fede dev'essere ripreso da capo. V' è di più. Ognuno arriva in Parlamento con la coscienza di una missione speciale da compiervi ; ed ecco gli s'ingiunge il dovere della subordinazione , della messa in disparte d'ogni pretesa a speciale considerazione. I suoi meriti, i suoi successi non son tenuti per nulla da autorità diven!a suddito esterefatto. Ei si abitua a giudicare ogni iJea con questo criterio: is it practical? Egli impara ogni giorno più come le questioni sian -molte e il tempo dell'assemblea e la sua energia nervosa limitati. Ei non ha che da chiedere lavoro per sentirsi offrire una dozzina di questioni -da studiare e ridurre in Bill, ciascuna delle quali -è capace di occupar da sola un'intera legislatura. Ei si abitua a non rispettare che chi parla di ,cose immediate traducibili in leggi e regolamenti. E quel ch'è più importante ei deve abituarsi ad 'essere sempre più ottimista. Nella politica il pessimismo è suicidio: i problemi devono essere risolti e non si può ammettere ve ne siano d' insolubili : il pessimismo è sterile e il deputato è inviato al parlamento per fare : e per fare ei non deve dubitare che solo il suo partito è nel giusto , che solo -esso ha la panacea per tutti i mali: v'è un dogmatismo politico che è altrettanto razionalmente as- ·surdo e ridicolo quanto praticamente indispensabile al successo. E, quel che è più strano si è che questo temperamento ottimistico deve intensificarsi ed epurarsi a mano a mano che egli apprende le proprie -deficienze e vede allontanarsi la probabilità di divenir ministro. Se questa speranza si dilegua egli impara a nutrir l'ambizione d'associar il suo nome al trionfo pr,)- gressivo di qualche causa speciale: le pensioni per la vecchiaia, le case operaie, la temperanza, ecc., e impara a compiacersi della sua lealtà al partito. In nessun Parlamento del mondo iJ. J.overe ha un omaggio così costante ed intenso: ia nessun parlamento si scherza di meno e si lavor·a di più e si pensa· più intensamente. Il Palazzo Borbone a Parigi e Westminster sono ai due poli opposti dei costumi parlamentari. Nel primo molto è duvuto alla parola brillante, all'eloquenza, allo spirito. A Westminster si diffida di tutto ciò, il genio è tenuto lontano ed in disparte: sotto l'oratore e l'uomo politico si cerca di misurare il carattere. E nondimeno il deputato inglese è intensamente fanciullo: ha del fanciullo la devozione ingenua ai suoi capi e alla sua bandiera, e come il fanciullo ama i racconti di esperienze personali sui vari argomenti, con la vita nelle officine, sulle ferrovie, nelle colonie. Mai come in queste occasioni la Camera è attenta come ad un servizio religioso e si presenta come un'accolta di studiosi d'umanità. Tutto questo lento lavorìo d'erosione mediante il quale la individualità del· neo-eletto membro della Camera dei Comuni è trasformata in un organo della volontà nazionale, in una cetra, per così dire, che vibra solo alle note o vibrazioni dell'anima comune, sfugge in gran parte allo straniero che per la prima volta assiste a discussioni parlamentari. A tutta prima anzi ei si sente disposto a simpatizzare con la derisione di molti giornalisti per questa venerabile istituzione che essi chiamano: officina del gas (gas works). A molti sembra· ridicola l'esistenza stessa d'un luogo ove il governo è ridotto a dipendere da incessanti dibattiti tra chiacchieroni : esser r.overnati cc dal gas » che cosa e' è di più umiliante per una nazione practical? E' curioso a questo proposito che Montesquieu nella sua famosa teoria della separazione dei tre poteri non abbia visto nelle chiacchiere l'autorità ultima che li coordina e ne fa un'unità organica I Eppure le chiacchiere non sono così spregevoli come sembrano a tutta prima: mediante le chiacchiere quelle che nelle città greche e nelle repubbliche medievali erano serte esclusive in lotta mortale l' un contro l'altra armate, son diventate partiti, ossia parti che si riconoscono appartenenti ad un tutto che le abbraccia entrambe e che perseguono una critica reciproca incessante di cui l' esito è sempre problematico per la parte al potere ; e perseguono questa critica secondo norme accettate da ambedue. Mediante le chiacchiere dentro e fuori Westminster è assicurato il prevalere della ragion comune. La volontà risoluta di chiacchierare ha limitato il potere personale dei re ed in oggi essa par inutile lavorio di gas solo perchè ritarda l'attuarsi di creduti rimedi di miserie collettive , la cui probabile efficacia non può tuttavia essere valutata che chiacchierando ed è predicata hiacchierando in circoli e comizi. Sotto il disprezzo per le chiacchiere parlamentari non v'è un po' di impazienza irriflessa per la discussione ? Il conflitto delle chiacchiere a Westminster appar meno tempestoso che a Parigi od a Roma, ma è in realtà più fecondo di sorpresa, più organizzato. I Whip son sempre all'erta: l'opposizione sempre al lavoro ordendo difficoltà insidiose: i discorsi dei leaders sono ascoltati dalle parti opposte con evidenti alternate espressioni or tacite or vaghe, or rumorose , di sdegno o di sorpresa, di sollievo o perfin di terrore. Esso è tanto più tragico in quanto a Westminster il governo potenziale di domani è lì organizzato di fronte a quello d'oggi, separato solo da un'ampia tavola su cui stanno i volumi delle leggi.

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