Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIV - n. 14 - 31 luglio 1908

RIVISTA POPOLARE 383 (< Si tratta di pensare al sesto I » esclama un altro, beffardo, forse invidioso. « Ma certo », risponde con lieta baldanza il marito felice : , si provvederà per il sesto : ci sarà da mangiare anche per lui I 11 E la moglie assente col capo, arrossendo appena. E il romanzo, _dopo tutto, è bello, e, sopra tutto, è sano. Non altrettanto mi sembra di poter dire d' un libro , che pure si atteggia ad intenti morali, s,ritto dal dottore Alberto Orsi , intitolato LussuRIA E CASTlTÀ, e pubblicato a Torino dallo Streglio: l'autore vi accumula, sia pure per condannarle, e vi descrive, sia pure per dimostrarne la bruttezza, troppe aberrazioni e troppe porcherie , perchè possa a qualsiasi lettore parer sana e bella I' opera sua. È vero anche, d'altra parte, che l' Orsi non intendeva .che essa fosse opera d'arte; ma allora, era p1eferibile che fosse addirittura di scienza, e condotta sur un piano e redatta in linguaggio schiettamente scientifico. Così com'è, scritta t!Videntemente pt!l grosso pubblico, in forma di conversazione banaluccia anr.ichenò, riesce, diciamolo pure, un libro sbagliato, specia 1mente in vista delle buone intenzioni che l'autore proclama nella prefazionè: e tanto più, che l' ed:tore lo copre d'una grossoldna tricromia simbolica, e lo chiudt! col catalogo delle proprie edizioni congeneri d'argomento, come per offerire agli specialisti di letture morbosamente pruriginose un più grasso banchetto di carni Jaisandées e di manicaretti drogati. Per conto mio , rimando tutto. in cucina. Datemi del roastbeèf, ben fresco , e senza contorno! Eccolo qua , io fatti : è IL PROBLEMA SESSUALE nella morale e nella pedagogia, di F. W. F6rster (Torino, S. T. E. N. ), egregiamente tradotto dal professor Bongioanni: il libro, serio, organico, inspirato a concetti ed a fini ben chiari e precisi, fi!a dritto dalla prima ali' ultima pagina, e si legge eon sensi tranquilli ~ con spirito sereno : esso predica la disciplina del proprio io, l'energia del carattere, il dominio della ragione, e mira a fare della gente seria , diritta e forte : non risolve, certo, il problema sessuale, il quale, secondo me, non è ccsì semplice come pare ali 'illustre pedagogista dell'ateneo di Zurigo, nè, oggi, si può districare col d-~gma dell' imperativo categorico o dell' imposizic.ne religiosa, che sono , in fondo, il Deus ex machina di tutta la· predicazione del Forster; ma lo discute, almeno, in modo simpatico e signorile, e invita a discuterlo nella stessa maniera : e con tanto garbo , che io stesso, se non me ne mancasse ti tempo e lo spazio, ne avrei certo la voglia. Mi limiterò a dire, che io ritengo con lui che il pensiero, il sentimento, il senso nostro, siano troppo, asso - lutamente troppo , assorbiti da questa sciocca e non sempre lieta faccenda dt!ll' amore; ma che da lui dissento circa i rimedii: i quali consistono, secon.fo me, precisamente nell'averne meno paura , e nel metter minori ostacoli al semplice soddisfacimento degl' istinti sessuali dementari : quando l' amore non fosse più il frutto proibito, parrebbe molto men saporito e d~siderabile; e quando I' uomo conoscesse meglio la donna, e la donna l'uomo, fin da bambini, fin da ragazzi, fin da gio. vinetti , troverebbero certo , entrambi i sessi , che non val proprio la pena di distrarsi , d' agitarsi , di scalmanarsi , di rovinarsi tanto l'uno per l'altro: a mantenere la specie, basta così poco I Tutto il resto del tempo, del pensiero, dell'attività, della fantasia , del valore di ciascuno , si può , specialmente per l'uomo, impiegare infinitamente meglio! Per esempio, ecco del tempo_, dell'ingegno, della fatica assai meglio impiegati, in questo volume di Sci pio Sighele, IDEE E PROBLEMI o' UN POSlTlVISTA (Palermo, Sandron): l' autore di « La coppia criminale 11, di « La delinquenza settaria )), d; « La donna nuova », di (( Letteratura tragica », di (< L' intelligenza della folla », raccoglie in queste quattrocento e più pagine , aumentandola , correggendola e riordinandola , tutta quella folla di piccoli studii , articoli, conferenze, monografie, che già aveva pubblicata or son quasi dieci anni in un'altra minore edizione, col titolo « Mentre il secolo muore 11: e raggruppa nella prima parte del gro..;so volume gli scritti rt:lativi alla suggestione e alla psicologia collettiva, come quelli sulla fisiologia del successo, sulla credibilità della storia, sulle guarigioni miracolose, su l'opinione pubblica, e così via ; nella seconda parte, poi, i lavori che trattano delle forme più modernamente pericolose del delitto, cioè qudle contro I infanzia, quelle, che in gran parte ne sono l'effetto necessario, dell'io• fanzia stessa che inconsciamente se ne vendica contro la società intera, e quelle infine, così dette politiche, le quali sono esse pure , vendette e reazioni di plebi abbrutite_ contr') una civiltà ancora embrionale, incompleta, squilibrata, incoerente, come quella di cui viviamo; e nella parte terza, infine gli scritti che toccano questioni sempre vive d'arte e di poli- , tica , come gli studii sui francesi a teatro , sul « Paris )> di Zola, su la faiseuse de gioire cioè la stampa, e sul romanzo di Paul Brulat che la prende Il soggetto , su ~ax Nordau e sul suo credo estetico , o meglio antiestetico , su la politica dei letterati e sulla coltura dei politicanti, eccetera, eccetera. Confesso che io non avevo letta ~a prima edizione , e che non ne conoscevo se non qualche saggio trovato qua e là ·nelle riviste, alla fine del secolo scorso; sicchè per me questa lettura aveva ancora il prestigio dell'ignoto e del nu0vo; aggiungo, ora, anche del fresco e del giovanile: il decennio del secolo ventesimo già trascorso su qtit!sti pensieri , non li ha invecchiati ne pèsti; e il segreto sta nel fatto che sono i pensieri di un posi!ivista, quale an ..o. ra l'autore, direi quasi co • raggiosamc::nte, si p~oclama nel titol0 stesso del libro: per~hè il positivismo, per quanto passato di moda fra i giovincelli spiritualisli , spiritisti e spiritati , rimane sempre , nel senso vt!ro e profondo della par, la, il solo punto di vista dal quale la realtà si scorga nella sua evidenza estetica e logica , nella sua continuità ed universalità namrali , al disopra di tutte le metafisiche e al di fuori di tutte le brume di cui la velano i parolai. E positiviste, infatti , o meglio, e semplicemente, positive, cioè concepite, condotte, composte col metodo, solo legittimo, dei dati di fatto, dei documenti accertati , ctelle ricerche pazienti, delle sintesi induttivamente raggiunte, sono pure le tre opere storiche di cui devo ora occuparmi : una la prima è intanto LA SCULTURA NEL TRECENTO IN ROMA , cii Laura fl • llpplni , (Torino, S. T. E. N.), che fin dalle prime pagine m'ha fatto -esclamare: « Bravai A buon maestro, buon discepolo ! • La giovane e già molto esperta e sicura scrittrice esce infatti da quella scuola di storia medievale e del rinascimento, che Adolfo Venturi ha istituita nell' Ateneo romano , e dalla quale già tanti valenti cultori di questi studii ·geniali e tanti forti lavori di restituzione e di rivelazione sono già usciti trionfai mente pel mondo. E di restituzione e di rivelazione è pure questo volume, abbondantemente illustrato, nel quale la Filippini, esplorando per la prima, largamente e profondamente, un periodo fin qui negletto ed oscuro , un secolo sterile e brullo, della scultura latina, riesce, con infinita diligenza e rara sapit!oza d'indagini, a scoprirvi le tracce, i resti, i segni , della buona tradizione non interrotta del tutto , del sacro fuoco non completamente t!Stinto, della vita, fervida altrove, dell'arte, neppure a Roma caduta in un letargo assoluto.

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