RIVISTA diramava a me,r,ro del/' Agen 1 ia Stefani, un comunicato, nel quale dopo avere esposti i noti cavilli giuridici, così luminosamente sfato ti ieri alla Camern, per sostenere la legittimità dello svincolo, si leggono queste parole : <1 II Ministero non poteva rifiutare lo svincolo, sebbene l'ufficio competente, per abbondare di cautele, avesse suggerito il eontrario I » « E dopo ciò augur.o all'on. Rava, di fronte al disastro che ha colpito centinaia di fam;glie, di avere così tranquilla coscienza come ho io e come hanno i miei collaboratori, i quali c~rcano il mezzo di alleviare i danni prodotti dal suo provvedimento». Avv. GIOVANNI MIRAGOLI Avevamo scritto il precedente ste\loncino quando ci pervenne I.a Frovincia di Vicenza (11 Lug!io) nella quale per difendere I' on. Vendramini si dice : « La Provincia di Padova riproduce un articolo del!' ono- « revole Colajanni sull'affare della « Mutuai Reserve » , nel << quale si mette in dubbio l'affermazione dell' on. Vendramini <1 che il suo intervento sia stato disinteressato; e ci domanda « ironicamente se anche il Colsjanni sia della risma di essa e « del suo corrispondente bassanese. « Non abbiamo difficoltà a rispondere. « Si capisce che il siciliano Colajanni sia felice di poter ere - « dere tutto il .mondo paese ... ~ L'allusione alla disonestà siciliana è chiara, stupida e imprudente. li peculato di Nasi nelle sue conseguenze materiali è poca cosa di fronte al caso della Mutuai ... Ma c'è di più e di peggio. La disonestà di tutto il mondo politico siciliano e meridio. nale sono inezie davvero insignificanti rispetto alle gigantesche ladrerie dei settentrionali. Quando si trattò dei furti di centinaia di milioni e di miliardi.-Legga bene la Provincia: di miliardi, abbiamo scrittonelle Ferrovie Meridionali, nelle altre costruzioni ferroviarie, nella Regìa cointeressata dei tabacchi, nelle forniture militari, in questi recentissimi vergognosi affari denunziati dalla Com missione d' inchitsta sull'Esercito, non presero parte nè sicici.liani, nè meridionali. E se non erriamo era veneto un certo Giacomelli ... Il solo corso for,roso del 1866 costò alla nazione molti miliardi; e il corso fo,·r_oso fu il prodotto della disonestà pazzesca del mondo bancario di Torino e di Genova, che non ha cambiato natura dopo quarant'anni. .. GI' imprudenti scrittori della Provincia di Vicenza leggano la Relazione di un veneto illustre, Seismit-Doda, e tacciano... come tacquero le centinaia di deputati che ascoltarono il discorso dell'on. Colajanni delli I I dicembre I go I, in cui questo ed altro venne ricor.lato. Noi vogliamo ammettere, che !'on. Vendramini sia onestissimo; ma egli ha agito in guisa tale che la sua onestà sembra inverosimile. E giacchè ci è chi mette innanzi la questione regionale nell'affare della Mutuai ci permettiamo di ricordare che per un fatto assai meno grave di quelli imputati e a Vendramini e a Brunialti il povero Rosano si suicidò ..... alla fin fine egli aveva preso un onorario per difendere una causa giusta e per difendere la libertà di un perseguitato politico ..... + La civiltà brigantesca delle razze superiori.- Un telegramma di Barzini al Corriere della Sera ba fatto conoscere che i cosidett.i Cavalieri della notte, una società segreta a contorni criminosi assai più netti e marcati di quelli della mafia e della cam01·ra, nel Keutuchy ha assalito in Damascus le case abitate dagli Italiani ivi raccolti e dopo un generoso fuoco di fila, incendi e deYastazioni, hanno lasciato il luogo facendo sapere alle autorità ed a coloro che impiegano gl' Italiani, che ritorneranno e li massacreranno se gli ultimi non verranno lice9ziati, poichè l'unico movente dell'atto brigantesco non è che l' avversione, che sentono pei nostri concittadini, che fanno loro concorrenza nel lavoro. Qui dunque ci troviamo di fronte ad una manifestazione criminosa , che non può nemmeno trovare le attenuanti dei linciaggi di persone, cui si attribuiscono dei reati gravi, e che la corruzione della magistratura farebbe sfuggire alla meritata punizione. Non si creda che l'atto compiuto dai Oavalie1·i della notte sia un caso isolato ; altri identici e p~ggiori da POPOLARE anni ed anni se ne perpetrano nella Virginia , nel Tennessee, nel Kentuchy e non contro stranieri , ma anche contro i propri concittadini , per competizioni economiche miserevoli derivanti dalla coltivazione del tabacco o per altri motivi analoghi. Chi ha letto poi Latmi ed Anglo-sassoni di Colajanni, sa che le gesta del genere e la violenza estrema dei costumi sono i vi di data antichissima. Dicano ora i nostri amici lettori, se i Nord-Americani abbiano diritto di scandaliLzarsi per tutto ciò che il peggiore elemento italiano compie a New-York o altrove e che viene raccolto e designato come delinquenza speciale della .Jf ano Nera. Nè in Sicilit&, nè in Calabria, nè in Sardegna dove si crede che la delinquenza sia più feroce si compiono atti così incivili, per il modo e per il movente, come quelli compiuti dai Cavalieri della Notte. + Un altro Incontro con lo Tsar?-Se ne parla, si annunzia, si smentisce; si torna ad annunciarlo ed a smentirlo. L'incontro di Guglielmo II con lo Tsar par destinato ai giuochi di bussolotto : ti vedo e non ti vedo. Che lo Tsar desideri incontrarsi con Guglielmo non è troppo provato dai fatti; ma che a questi possa far comodo avere uno scambio di idee con l'uomo che tiene nel pugno la pace dell'Europa, in seguito a possibili mutamenti di condizioni nei Balcani, uon è improba bile. Natural mente i giornali Francesi confermano una notizia che non farebbe dispiacere al ca pitale francese, seriamente impegnato in .Russia - si è sempre disposti a vedere quali realtà i propri desiderii -; j giornali inglesi , a loro volta smentiscono francamente la notizia. A dir vero noi ci sentiamo propensi a seguire più l' opinione dei Francesi che quella degli Inglesi , anche perchè alcuni fatti tenderebbero a provare che l' incontro fra i due Sovrani non è impossibile. Non è detto però che avvenga, e nulla di certo, ancora, può esser detto. Certo, se l'intervista avesse luogo non sarebbe dannosa. Vi sono molte cose che trattate da vicino, discusse a vi va voce sono risolute sempre meglio e più presto che per il tramite della diplomazia la qnale non ha mai impedito una guerra, nè è mai riuscita - e specialmente a proposito di un definitivo assetto nei Balcani - a concludere qualche cosa che valga. Al tempo stesso si parla con molta insistenza e con parecchio carattere di attendibilità di una visita del ministro Iswolsky a d' Aehrenthal. E' certo che, dato il momento attuale , è bene che Austria e Ru~sia. si trovino quanto più è possibile d'accordo. E ciò può giovare anche alla nostra politica. Bisogna non farsi illusioni. Noi abbiamo bisogno di pace non solo come ne hanno bisogno tutti i popoli del mondo e per le stesse ragioni ; ma ne abbiano un bisogno maggiore perchè, grazie alla amministrazione onesta ed oculata dei Ro• gier , dei Mangiagalli, dei Saletta , dei Pelloux etc., noi siamo senza cannoni , e alcune nostre frontiere sono senza fortezze. L'argomento è, ci pare, assf..i de cisivo. Ora il fatto di incontri di sovrani e ministri tendenti ad appianare le difficoltà enormi che vengono vieppiù aumentando nei Balcani non possono essere altro che ben visti da noi. Ci duole però che da queste visite ed interviste l'Italia sembri del tutto esclusa. Si era accennato ad una visita al de Aherenthal che 'l'ittoni avrebbe fatta andando nel Tirolo a cacoia. alle..... foche, ma pare che questa noti zia non sia che la caccia di un magnifico canard. E questo è male. E' male perchè la situazione nei Balcani in taressa sotto tutti i punti di vista anche noi , e sarebbe opportuno che ci si accorgesse in Europa che al mondo ci siamo anche noi.
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