Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIV - n. 13 - 15 luglio 1908

364 RIVISTA POPOLARE programmi di studio, toglie colla partizione delle facoltà le più facili occPsioni di annodare rapporti fecondi tra campi diversi e riesce inadeguato allo scopo pratico dì preparare alle professioni, che vanno evolvendosi , moltiplicando~i e intrecciandosi nel progresso sociale~ Da ciò il sorgere di scuole speciali che avviano alla diplomazia e al commercio. Cresce, frattanto, la mole di studio che imponiamo ai nostri giovani, e con assa l' intensità del lavoro di questi, Il sovraccarico intellettuale che ne risulta è qualche volta , una indulgente concessione allo spirito d' infingardaggine , Il principio economico, che induce l'uomo a cercare il massimo utile col minimo sforzo, ha effetti ben diversi pei giovani di oggi che per quelli di ieri. Ed il confronto è_tutto a carico del presente, specie se si consideri l'Univ~rsità come preparazione della vita. Non è chi non vede che l'abito analitico formale, contratto negli odierni studi universitari, tende apreparare uomini disposti al lavoro inft:condo, a creare caratteri fiacchi, incapaci di comprendere le responsabilità sintetiche dell'azione, pronti a rifugiarsi invece nelle scuse della procedura e nell'osservanza della forma. L'Università italiana che s'inspira ai bisogni e agli ideali di un memento storico ormai superato deve subire un'evoluzione adattandosi alle nuove vedute, senza pur compromettere in veruna guisa gli acquisti del passato. Perciò la riforma già auspicata da pensatc>d e da patriotti, s'impone oggi più fortemente; essa dovrà ispirarsi alla veduta sintc:!tica della scienza e della vita, che accompagna il rinascimento filosofico e il progresso sociale contemporaneo. Le facoltà di scienze e di lettere e filosofia dovrebbero fon- •· dersi in una sola facoltà filosofica, alla quale dovrebbero appartenere le cattedre che contemplano insegnamenti teorici. Di fronte alla facoltà filosofica dovrebbero aggrupparsi, in ispeciali scuole d'applicazione, gl' insegnamenti professionali , che mirano a ~chiudere una determinata carriera. La facoltà filosofica, come quella che assorbe tutta la funzione scientifiça dell' Università deve godere della maggiore autonomia , capace di consentirne il p,Ù rigoglioso sviluppo. Al contrario , le scuole professionali e di magistero possono venir sottoposte ad un regime imposto dalle esigenze della tecnica o della vita sociale. L'autonomia dovrebbe essere la progressiva differ, nziazione degli Atenei opposta all'uniformità del regime di Stato. Il che non implica la rinunzia di questo ad esercitare una debita vigilanza perchè I' uso della libertà non degeneri in abuso. Le lauree rilasciate dalle Università-e più ancora i diplomi da esse creati - non abbiano alcun valore di abilitazione a profes&ioni o a pubblici uffici. Al contrario, l'abilitazione alle professioni e l' ammissionP- agli uffici debbono conseguirsi di regola mediante esami di Stato che , in taluni casi , possono assumere la forma di pubblici concorsi. L' esame di Stato rappresenta la gara_nzia richiesta per l'esercizio di professioni che involgono gravi responsabilitit e, per la natura loro, si sottraggono ;:>iÙfacilmente al controllo del pubblico. Non si deve dimenticare l'ideale - per quanto lontano da noi-di un regime più libero , in cui ciascuno possa a suo piacimento esercitare una professione qualsiasi , incorrendo soltanto nelle conseguenze della sua ignoranza. Allo sviluppo autonomo della facoltà filosofica, che riassume in sè tutta la funzione scientifica dell' Università dovrebbe congiungersi un più rigoglioso sviluppo alla libera docenza, la quale andrebbe concessa sdtanto per le materie scientifiche e non pei- quelle professionali. Nella scelta dei profossori sarebbe meglio seguire il sistema francese , opportunamente integrato. La facoltà filosofica potrebbe fare la sua proposta e prol'osta ana Ioga dovrebt,e fare il C0ns;glio superiore. Nel caso di dissenso , il Ministro potrebbe consultare una commissione di specialisti , che risolva il dubbio, appoggia:1do l'w"a o l'altra p1oposta. Insomma , la riforma universitaria dovrebbe poggiare su questi principii : 1o corrispondere alle esigenze sinteti ·be della rinnovata coscienza filosofica e della vita pratica, avverso il particolarismo scientifico didattico rlell'epoca presente; 20 ravvivare lo spirito d'iniziativa dei nostri Atenei, promuovendone la libera differenziazione ; 3° Sancire il principio della libertà c!egl: srJdii ed, emancipando i giovani dal peso di un'erudizione formale, prepararli alle professioni e alla vita con un esercizio più attivo delle loro facoltà. (Rivista di Scien,a, fascicoli V e VI). Dott. Napoleone Colajanni, proprietario, direttore-responsabile Napoli, R. Tipografia Pansini in S. Loren,o PUBBLICAZIONEPOPOLARE degli scritti di GIUSEPPE MAZZINI Il Comitato lta pubblicato il 4.0 volume di 870 pagine , in elegante edizt'one , al prezzo di L. .1,50 la copia. Jt d' ,,:mmi'nente pubblica,#one il 5.0 volume, Le richieste, con l'importo, ali' Avv. RODOLFORISPOLI, Via Bellini 67, NAPOLI. Abbonamento cumulativo alla Ragi'one e alla Ri'vista Popolare. Per un anno L. 20. _ Per un semestre L. 10. Col diritto a tutti I pre1ni semigratuiti della Rivista e della Ragione co1npreso lo Stllendido capolavoro d'arte: IL SOGNODI ALICENEL PAESE DELLEMERAVIGLIE. (La ptù S[llendida strenna di Natale uscita a Londra ed edita in Italia dall'Istituto di Arti Grafiche di Bergamo) a metà prezzo~

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