R1V I S T A P O P O L A -R E democratico, e mentre allora era conosciuto appena da qualche centinaio , egli è noto, si può dire , a tutta la nazione. Forse nessun' uomo, neppure il Presidente ha un seguito di uomini altrettanto devoti , fanatici anzi per lui. E questi seguaci sono stati creati senza avere uffici da distribuire, favori da dispensare, senza alcuno aiuto nazicnale e di Stato. E un'altra differenza e' è fra il Bryan d'allora e quello di oggi , quantunque qu"sta sia una differenza materiale e non morale. Quando Bryan arrivò alla convenzione di Chicago, egli vi giunse alla testa di una del.egazione, i cui poteri erano con. testati. Egli dovette alla attività del Governat0re Altgdd se fu nominato, quantunque lo Altgeld non fosse uno dei più note voli capi della convenzione. Il Bryan di oggi è arrivato alla convenzione, con i due terzi dt.:lle delegazioni dichiarate a votare per lui. Il Bryan del 1896 fu messo, ingiustamente in ridicolo per la sua povertà, il Bryan dt:l 1 908 è altrettanto ingiusta mente messo in ridicolo per la sua ricchezza. Ma allora non era assolutamente povero, anzi il suo lavoro di avvocato gli dava molti agi e se oggi egli ha potuto costruirsi un palazzo a Lincoln egli lo deve al suo lavoro ed alla sua energia, ed alla sua probità negli uffici che egli imprenJe a trattare. Questa ricchezza glt viene anche dalle s.1e conferenze e dai giornali settimanali che egli ha fondati e diretti con acume e fortuna. Se Bryan volesse tener d' occhio più il denaro che la mo - raie il sul) giornale , Commoner » che è già importantissìmo triplicherebbe la sua circolazione che è ora di 200000 copie la settimana. Se volesse accettare indifft:rentemonte tutti gli annunzi oltrepasserebbe il milione, ma Bryan questo non vuole e sole dut; o tre colonne del giornale sono dedicate agli annunzi. Queno p~rchè egli ritiene che degli annunzi il giornale è moralmente responsabile quanto degli articoli, e quindi il giornale non può accettare altri annunzi che quelli dei quali il direttore può garentire la serietà. Ma in questo egli non è affatto differente dell'antico Bryan, poichè egli ha seguito sempre la diretti ,a di non accettare affari che foss,;:roin con - tradizione colle sue idee morali e colle sue opinioni politiche. E non solo, ma egli considera che i'uomo polttico non può patrocinare cause e dalla prima volta eh 'egli venne al Congresso ad oggi, ha abbandonato la pratica dello studio di legale e non se n'è occupato più. Egli compreso ora Ji un' altissimo senso della responsubilità, non è più il giovane Bryan del 1896, pieno di ambizione; ma è l'uomo che considera il potere come un fardello penoso , dal quale però egli non può, nè deve sottrarre le spalle, pur considerandone la gravità. Egli non ne vede più il lato ono - rifico, ma soltanto l'imperioso . overe. Egli è anche, intellet,ualmente , molto superiore al Bryan d'allora. Egli s'è fatto una valida cultura e questo lo serve meravigliosamente nei suoi discorsi, e nella sua campagna presidenziale. Tutto ciò ha prodotto un profondo cambiamento nei sentimenti del popolo, rispetto a lui. Nel 1896 gli uomini d'affari di New Jorck fecero una grande processione che partì da Broad.way e andarono dalla Battery a Forty second Strc;t come protesta :contro Bryan. Tutte le corporazioni e società New-yorkesi vi presero parte e la parata fu impressionante. Ebbene, oggi, molte delle associazioni che aderirono e presero parte alla dimostrazione di allora , hanno chiesto a Bryan di parlare del suo programma alle loro riunioni e vi è stato accolto con grande rispetto e non minore simpatia. Nel 1896 i'opposizione dei manufatturieri e dei commercianti di Chicago fu amara e feroce; oggi Bryan non può traversare la City, senza sentirsi invitare da quei medesimi che allora lo osteggiarono. a parlare del suo programma alle loro organiz- &uioni. Ed ultimamente il presidente Roosevelt stesso , che quale capo della polizia di New Jork nel 1896 pariò, parlò tanto duramente contro Bryan, ha espresso il pensiero che il Bryan di oggi è in sè stesso e nell'opinione del pubblico un Bryan assai diverso di quello di un tempo; il che, in parte, come ho detto è esatto. (The American R(vieiv of Revieux -luglio). + M: Il problema militare e la democrazia - Ali' occhio d'un osservatore esperto, che sapesse coglierne, nell'ora che corre, lo stato reale, e; ritrarne una visione sin. tetica , l' esercito nostro si presenterebbe come un organismo impube e rnalaticc·o, soffocato fra le spire del vecchio regime. Tutte h: s.:orie del regime feudale, che il soffio potente dell'ascensione umana ha fugato, via via, dal consorzio civile, hanno cerc?-to rifugio e fatto sedimento nell' esercito e quivi costruito una cittadella: l' ultima forse. Spetta al partito democratico, nella cui grand'anima pulsano tutti: le giovinezze, e s'accolgono tutte le energio promettitrice, che non hanno perduto il senso della realtà, di trasportare il contenu,o nel bel mezzo della nostra rinascenza civile, facendone fucina e santuario di tempra d'anime, sorgente d'uomini e di cittadini moderni. La follia herveista è stata sbaragliata. L' esercito è stato riconosciuto da tutti necessità in liscu:ibile, p..:rchè impersona la patria. Le barriere che hanno finora separate le nazioni non sono state peranco abbattute, nè dalla scienza economica, nè dalla evoluzione storica, nè dal pacismo interna.donale, e permangono tuttavia nei contrassegni fisiologici e nel patrimonio psichico. Conviene che sia• elaborata e perfezionata , ancora forse per secoli, quest'unità etnica, prima di segnare più vast orizzonti alla fratern tà umana, quando ciò fosse nell'ordine delle cose. Se attraverso le barriere, che segnano i confini della patria, s' intrecciano quotidianamente fili innumerevoli dt commercio, d'arte di civismo, che legano le genti umane in una superiore armonia di moto, verso l'avvenire, è pur vero che, se la patria .:hiam a , con gri.io di gioia o di dolore , la sua voce si ripercuote nel cuore di tutti i suoi figli, in qualunque punto dell'orbe si trovino, e spezza l' ~ostacolo che si frapponga al richiamo. Dunque ogni nazione concorre con propulsione unitaria al progresso civile universale e la sua individuazione, che è fat• tore del suo progredire e necessità della sua esistenza, imposta il proprio valore nella vita internazionale con la forza armata. Ecco , dunque , sorgere ben dt:fìniti i due poli luminosi del mio ragionamento: l'esercito è una necessità : a questa neccSsità l'esercito non risponde per la ragione che sopra ho detto. È ben vero, che la Commissione d'inchiesta sulla guerra, acclamata da tanta fiducia, dovrebbe apprestare il rimedio risanatore. Ma la vigoria d'un corpo morale non si somministra in pillole. Si può dotare un esercito dd più perfetti apparecchi bellici , non iniettargli lo spirito che l'animi. Lo spirito è \irtù intrinseca. Come; in una creatura sana vibra nei muscoli e si sprigiona nel canto la gioia di vivere, così in un organizmo multiplo si ripercuote e si moltiplica, da corpo a corpo, da cuore a cuore , la funzione vitale e si compendia si unifica in suprema armonia il moto di tutti i corpi , lo sforzo di tutte le menti. Non può la Commissione d'inchiesta creare dal nulla quello che non c'è o suscitarlo con la virtù magica di una pioggerella di quattrini. L' esercito emana dal popolo e deve sublimarsi nella r,ua virtù, come la virtù ddl'csercito ricade nel popolo e vi s' infeconda nel ritmo delle generazioni : ali' infuori di questa linea genetica , trasmettitrice di vita, tutto è artifizio sterile.
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