354 RIVISTA POPOLARE loro) nolle grandi occasioni. Non sono gli strafalcioni e le baggianate che fanno allibbire gli ascoltatori , ma è la sicumera con cui liberano i mille sfarfalloni , la tracotanza con cui enumerano le loro fantastiche benemerenze, la sfacciataggine con cui trnvestono il loro passato. Nè meno interessanti pel nostro studio sono quegli altri ex-sciabolatori, che, non appena imparano a balbettare l'in glese , si radono i baffi , si àanno a ~masticar tabacco , e rinnegano la loro nazionalità vituperando l' Italia e gl' italiani. Ed a compiere la mistificazione storpiano o americanizzano i loro nomi. Così i Salvini diventano Sullivan i Ferrari diventano Smith, i Chiesa Church, i Piccoli Little ecc. Un ex professore militare italiano scrisse tempo fa al .. Corriere di Genova :. che l'emigrazione allontana l' idea di patria dal nostro proletariato, ed io aggiungo che, mentre s'intiepidisce in loro l'amore del natio loco, essi non acquistano un profondo atttaccamento alla patria adottiva. Perochè l' amor patrio cesso di essere tale, se invece di a72re una base sentimentale, trae la sua origine dall', utile materiale solamente. Il patriottismo , che , come diee George William Curtis, è la difesa morale di una nazione, non può essere veramente sentito da gente in maggioranza ignorante cacciata qui dal desiderio di maggior benessere, la quale non è ligata al popolo americano da nessuna comunanza Ji memorie e di eventi storici. Già in un paese come questo , dove si mescolano i costumi , le abitudini e le tradizioni di tante nazionalità , il sentimento patriottico genuino cede il posto ad un certo patriottismo opportunisto, c~e si potrebbe chiamare patriottoidismo. E come ai tempi della decadenza di Roma , Orazio ebbe a dire che tutta la terra è patria pei forti, così si può affermare che in generale gli •emigrati, una volta avulsi dal suolo natio , diventano più o meno cosmopoliti. Qui cade in acconcio prvporsi la domanda : È la natu ralizzazione moralmente utila all' emigrato italiano ? Nella maggioranza dei casi io credo di no. Per gl'ignoranti, che costituiscono la massa , ossa non è che un compromesso, una transazione necessaria per godere i benefici della cittadinanza americana; onde, pur tenendo conto della elevazione morale, che la partecipazione alle lotte politiche può eventualmente causare , nessuno vorrà contestare che il senso etico ne soffre detrimento, una volta che non il proposito di collaborare al bene comune ma quello di sfruttare la nuova cittadinanza consiglia l'emigrato di acquistarla. E, data la coscienza rudimentale del naturalizzato e quindi l'imparità sua al oompito che la naturalizzazione gli impone , nen è a meravigliare se egli vende nelle elezioni il suo voto o s imbranca col pecorume elettorale dietro i bosses della politica. Malanno questo ineluttabile nelle attuali condizioni, ma che certamente i giovani italo-americani sapranno eliminare. Se pertanto ii carattere dei nostri emigrati non trae vantaggio dalla naturalizzazione, dovremo noi sconsigliarla? .A.ssolùtamente no. Perocchè il danno etico è ad usura compensato dall'utile economico e dalla maggior importanza che al nostro elemento deriva dal sempre crescente numero di voti. Tutto ciò va detto in generale per gli stati del nord, ma lo stesso non si può dire per quelli del sud e pei paosi minerari. Nei casi di peonage ed in tutti i numerosi casi di soperchierie d'ogni genere da parte dei piantatori del sud l'operaio naturalizzato è alla mercè del suo sopraffattore, che, influendo sulle autorità locali, riesce quasi sempre a trarsi d'impiccio. I magistrati, i giurati, i testimoni sono ordinariamente dalla sua parte, e l'operaio, non avendo altro nume tutelare all'infuori deUa legge del paese, ne esce quasi sempre con le costole rotte. Lo stesso, o quasi,· avviene nei paesi minerari , ove la potenza delle ricchissime compagnie proprietarie delle miniere è talo che novantanove volte su centes;se sfuggono al pagamento di sostanziali indennità per ino fortuni sul lavoro, quando non si tratti di stranieri, dei quali assumano il patrocinio le autorità diplomatiche e consolari competenti. Così avviene che i minatori inglesi e tedeschi assai raramente si naturalizzano, e sono più rispettati degli altri. Fortunatamente, per le sanzioni della leggo sulla naturalizzazione, la cittadinanza americana non si può d' ora innanzi, acquistare se non dagli stranieri più evoluti , atti a valutarne il pro ed il contro prima di decidersi ad assumerla. + Chiudo la breve parentisi, e torno a parlare dei peggioramenti morali dell'emigrato italiano agli Stati Uniti. Il primo confuso incontro dei nuovi elementi ambientali con le consuetudini, i pregiudizi ed i sentimenti tradizioi:ali, che sono come le radici dell'anima del contadino italiano ' ' produce l'effetto di un trauma pschico, che il più delle volte dà luogo alla soppressione od al pervertimento di quel senso etico primitivo , onde egli traeva norma ed ispirazione nel cammino della vita. Fortunatamente per molti rimane ancora di salvezza la famiglia, che tien vivi in loro gli affetti o li distoglie dalle innumereveli tentazioni. Molti altri però vivono qui soli in una promiscuità igienicamente e moralmente esiziale stipati in quelle sentine di tutti i malanni e di tutti i vizi, che con parola italo-americana si chiamano bordi. Il nuovo ambiente più libero, la lontananza dai parenti e dagli amici, la convivenza in luoghi affollati ipertrofizza le loro passioni ; i maggiori e più facili guadagni li mettono in grado di darsi a frequenti passatempi, ai bagordi ed all'ubriachezza, massime nella stagione invernale; abitudini queste che in esseri per:natura impulsivi e sprovvisti o quasi di poteri inibitori sono incontivi alla delinquenza. E quando dopo parecchi anni essi 1itornano in Italia sono peggiori di quando ne partirono ed in cambio di quattrini portano a casa depravazione e alcooliemo. Se sono ammogliati, trovano assai volte il focolare spento e la famiglia disfatta , poichè la giovano moglie dimenticata per lungo tempo e fatta bersaglio continuo alla ribalda lussuria cli qualche sfaccendato, :finisce col tradire la fede coniugale. Inùi i frequenti epiìoghi tragici e le rovine complete di famiglie e di persone, che avrebbero potuto altrimenti vivere felici. Ancora : il trovarsi quì sconosciuto nel mare magnum delle grandi città incoraggia molti a dar bando a qualunque scrupolo nella scelta dei mezzi per far quattrini. e Quando torneremo in patria , essi dicono, nessuno saprà come abbiamo fatto il gruzzolo . I denari comunque accumulati ci metteranno in grado di scialarla da sign Jri magari di acquistarci un buon posto in paradiso > . _ Così nacque il lurido costume , fortunatamente ora quasi sconmparso , di frugare nei barili delle immondizze per raccattare materie alimentari merce o altro putridume , e così vennero fuori tanti mestieri lerci , ai quali nesi;uno di loro avrebbe mai osato darsi in Italia. + Passo in ultimo a discorrere succintamente di un soggetto,
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