350 RIVISTA POPOLARE .a schiettezza e sincerita. C'hi si aspetta che io itàliano in ~utte le fibre dcll' anima debba inneggiare incondizionatamente a tutto ciò che è italiano, si disllluda. L'amore che vuol coprire i difetti non à sentimento sano, ma sentimontalismo sterile , che non può albergare in chi , come me , 1uei difetti vuol vedere emendati. • Non si può parlare di mutamenti più o meno pron!ondi indotti nella personalità doll'emigrato italiano dalla sua dimora in America, semza prima darsi conto dei f:>uoicarat- --teri antropo-biologici ·quali erano innanzi che risentissero l' azione del nuovo ambiente. E prima di tutto conviene notare ohe va esclusa qualunque inferiorità inerente alla struttura organica, perocchè ormai non vi è più uno scenziato, che voglia sostenere la mastodontica corbelleria della pretesa superiorità anglo-sassone sulla gente latina. Alla •quale corbelleria ha dato il colpo di grazia l' illustre Pro- _1essore Colajanni con la sua opera magistrale « Latini ed .Anglo-sassoni :. , dimostrando con dati scientifici inoppugna · 'bili che gli uni e gli altri hanno eeuale potenzialità a progredire nella via della civiltà. È in negabile però cho alcuni difetti somatici esistono in molti dei nostri lavotori, e sono determinati dalla deficiente alimentazione ed in generale dal basso tenore di vita, al quale furono costretti in patria. e La nostra rottorh.:a gonfiata di vento dice il Professore Bortarelli , ne fa spe:sso ripotore l'immagine cvmparativa del ricco corroso dal dolce far nulla, anemi'èo por deficienza ,di ricambio organico, e dell'operaio cni il lavoro ha tdso i muscoli e fortificato l'organismo. La ricerca serena dice perfettamente l'opposto : per chi può avere dei dubbi, l' esame delle cifre dei riformati basta a farli cadere por sempre. Tanto bastato perchè .~n un paese come il nostro è stato possibile stabilire una legge generale : la statura . il perimetro toracico , il peso assoluto stanno in rapporto diretto -con l'agiatezza delle varie popolazioni, e di rado a modificai-e la legge intervengono speciali fattori etnografici i.. Alfredo Nicoforo, stadiando l' antropologia delle classi povere, •ha rilevato che in esse la statura, la capacità cranica , il peso sono notevolmente minori che negli agiati e nei ricchi ; ondo si può «ire, senza tema di errare, che la energia fisica e la potenzialità intellettuale sono in diretto rapporto con l'alimentazione e in generalo con le cemodita della vita. Senonchè àa una parte questo detoriamento , là dovo esiste, è controbilanciato dallo innato vigore fisico dei nostri contadini o dalla natura della loro occupazione, che li tempera a tutti i rigori e a tutte le esperienze della vita, e dall'altra si può dire che ec;so non è permanente, poichè è ovvio che, migliorata la condizione economica e quindi eliminate le privazioni di qualunquo genere, debbano scomparire le anomalie acquisite per la povertà. + Per un intricato sviluppo di fattori politici , religiosi e sociali l'Italia, massime nei paesi rurali, rimase indietro nel cammino della civiltà. Nei nostri braccianti - parlo più semplicemente dei meridionali, che danno il maggior contigentc .all' emigrazione transoceanica - i sentimenti altruistici, che si sviluppano per effetto della civilizzazione sono rudomen- , tali. Predominano invece i sentimenti di egoismo e di tornaconto, che c~ratterizzano il periodo infantile o periodo di formazione della vita umana. La loro visione psichica è contratta ; onde essi non possono rilevare il rapporto esistente tra la· personalità individuale e la personalità sociale, tra il proprio vantaggio e l'utile collettivo, tra la realtà ed il miraggio i n~annatore. Diffidano di chi disinteressatamente si propone di guidarli e di assisterli, e si lasciano defraudare e menare pel naso dal primo intrigante senza-mestiere che li suggestiona con la sua superiorità intellettuale e li soggioga con la pretesa superiorità genealogica. Poichè , malgrado il distacco della patria, resta tuttavia radicata nell'anima loro la devozione al signore, che si manifesta al contatto col primo galantuomo spiantato , nel quale abbiano la mala ventura di abbattersi. Quello che il Prof. Ettore Ciccotti chiama e spezzettamento dell' aggregato sociale in tanti piccoli gmppi chiusi , quel particolarismo millenario > causato in gran parte della configurazione geografica, che del mezzogiorno d'Italia fece un mosaico sociale ed antropologico, crea l'angustia degli orizzonti intellettuali e merali, che egli nota nelle classi agricole di quella regione, e che in Italia si manifesta con lotte campanalistiche talvolta cruente, mentre qui dà origine al regionalismo balordo prorompente nolla flora copiosa di società dai nomi strani di borgate ignote o dei loro santi patroni, Si può dire insomma che la plebe d' Italia, soprattutto nel mezzogiorno, sia rimasta allo stato di crisalide e dorma I tuttavia , come il pastore della tragedia dannunziana, un sonno multisecolare sotto il il triplo narcotico della miseria, dell'ignoranza e della superstizione religiosa. Qual marnviglia dunque se , al contatto di questa nuova civiltà , il nostro contadino svegliatosi come di soprassalto si trovi imbarazzato nel mettersi in via con gli altri? Una nota caratteristica della struttura psichica italiana, e cho è degna di essere presa in considerazione , è l' individualismo. Ora l' individualismo coscient~ , pur essendo insofferente di strettoie e di opµressiono, si piega alla disciplina ragionevole , od entra fattore utile nella collaborazione sociale , contribuendo efficacemente al benessere collettivo ; laddove l'individualismo primitivo ed inconsapevole o si spezza sotto il giogo autoritario e sotto l'imperi o delle leggi, ovvero si sfrena incoercibilmente in ambienti di libertà, diventando talvolta un pericolo sociale ; onde accanto alla sommissione cieca e devota fino al sacrificio può aver posto la brutale violazione di ogni legge etica e sociale. Se inoltre si tien . mente alla impulsività innata del temperamento latino non controllata, nel proletario, ria poteri inibitori, si spiega agevelmente la prevalenza della delinquenza passionale fra gli Italiani in America. Caratteri nega~ivi dunque dell'emigrazione itaiiana sono: l'ignoranza, l'individualismo primitivo e l'impulsività. Vediamo ora se e quali caratteri positivi essa abbia. L'emigrazione è un fenomeno demogrnfico di spostamento determinato da cause molteplici, ed è indice in chi emigra di disagio e di aspirazione al meglio. ll sentire il disagio è segno di vit&lità, e l'emigrazione è sintomo di ene.rgia e di potere d'iniziativa. Chi lascia la patria è dolorosamente punto, assillato dalle privazioni, è uno scontento che preferisco lanciarsi nella possibilita di ug benessere problematico a uzichè acquetarsi ad una relati va miseria. • Guardando l'emigrazione dal suo lato migliore , scrive il Professore Mosso nel volume Vita moderna degl' italiani, bisogna riconoseere in ossa il prodotto dell'attività normale
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==