... RIVISTA POPOLARE 311 Ce lo ha annunziato l'Avanti e i socialisti se non hanno battuto le mani , hanno almeno taciuto. In questo caso il silenzio equivale alla solidarietà. Dorr. NAPOLEONE CoLAJANNI + La scadenza di una legge e l' Inizio di un'altra sulla magistratura. - Col 15 luglio scade la legge di eccezione, che per due anni accordò al Ministero Guardasigilli la facolta di espellere dalla magistratura quelli che ne facevano parte e che si erano chiariti indegni di amministrare giustizia per diversi motivi. qome il ministro Orlando:;.~. adoperò i poteri eccezionali che gli erano stati accordati ; e quali i risultati complessivi di detta la legge? Si ricordi, che molti nel 1:·os, quando la legge venne votata manifestarono il timore cbe il ministro avrebbe abusato delle facolt.à che gli erano state accordate ; ma alla stretta dei conti noi abbiamo sentito rimproverargli, che sia stato soverchiamente prudente e non abbia soddisfatto alla aspettazione del pubblico. Gli eliminati in forza dei poteri acc,Jrdatigli non arriva - rono. ad un centinaio;. ma furono circa 250 i magistrati, che 1n conseguenza d1 quella legge chiesero anzitempo di essere collocati a riposo, per paura di vedersi eliminati dal ministro. Date le condizioni intellettuali e morali dei magi. strati italiani questa accelerata eliminazione in ragione del 6 per cento circa fu poca cosa. Ma il Ministro, e forse non ha torto, a sua difesa potrebbe osservare che se la epurazione fosse avvenuta in proporzioni maggiori, essendo deficiente il numero dei magistrati e non essendo abbastanza numeroso il reclutamento dei nuovi, l'amministrazione della giustizia in certi distretti sarebbe stata disorganizzata e anche sospesa. Cessa la legge di eccezione e comincerà a funzionare la legge normale, che provvederà da oggi in poi alla eliminazione degli indegni, poichè il .Senato ha approvato il disegno di legge sul tribunale disciplinare, di cui s' intrattenne qui stesso il Guarnieri-Ventimiglia (n. del 30 maggio). Tutti i magistrati-senatori sotto il comando supremo del loro capo gerarchico, il senatoro Pagano Guer naschell i primo presidente della Corte di Cassazione di Roma minacciarono una levata di scudi, perchè ritennero come un oltraggio idla magistratura l'entrata di alcuni senatori nel tribunale disciplinare. E il senatore Pagan"-Guarnaschelli fece il suo inane discorso di opposi2;ione in Senato; discorso che ebbe il grave torto di dimenticare che la necessità della nuova legge fu la conseguenza , in gran parte degli errori o delle colpe della Cassazione, da lui presiedut~. Questo tribunale secondo la legge votata non riuscirà, quale noi desideravamo; ma in ogni !nodo il giudice dei giudici nello intervento di questi prudentissimi estranei, quali saranno i senatori nel tribunale disciplinare, troveranno un freno morale ed è da augurarsi che se non cesserà del tutto, diminuerà almeno, la indegnità della condotta dei Consiglieri della Cassazione, che coll'antico sistema accordavano la impunità. sistematidamente ai magistrati disonesti, ai magistrati imbecilli, ai magistrati partigiani. Contro la nuova legge pronunziò un vivace discorso il senatore Arcoleo , ma egli non mise in mostra che qualche difetto della n...ede~ima, come aveva fatto il Ventimiglia, senza riuscire a dimostrare che la l~gge non fosse necessaria. Il suo fu un fuoco di soli paradossi brillanti, che fecero fede dell' ingegno e dell' arguzia dell'Arcoleo, che sono notissimi. Tutte le obbiezioni furono smantellate dal ministro Orlando con argomenti limpidi e convincenti. E la legge passò trionfalmente. Pos3a essa dare ciò che sperano gl' Italiani tutti : la migliore amministrazione della giustizia I + La orlsl del vlno.-Alla Camera si sono svolte in~e_rrogaz~onie interpellanze sul1a crisi del vino; quella crisi, che imperversa in Italia - nel settentrione come in Sicilia e nel mezzogiorno; - e più che gli altri autorevolmente se n'è occupato l' on. Tommaso Villa'. Il governo ha dato le solite risposte : s'intere,sa e studia! Nè altre può dire. Noi che da anni ci siamo assunto il compito di dire crudumente quella che ci sembra la verità, ripetereremo oggi quello che affermammo nel 1901, quando ancora la crisi del vino non aveva le attuali proporzioni, quando ancora il mercato austro-ungarico ci era aperto ed ~ssorbiva da solo oltre un milione e mezzo di ettolitri del nostro vino. Oggi quel mercato ci è chiuso; quello svizzero assorbe una metà del vino che assorbiva. altra volta e nessun altro mercato nuovo si è aperto. La nostra esportazioue che arrivò a circa 3 milioni di ettolitri nel 1886-87; che sorpassò i due milioni e mezzo dopo l'applicazione della ~lausola di favore coll'Austria Ungheria, nel 1907 si ridusse a meno di un milione. E di fronte a questa riduzione ad un terzo della nostra esportazione che cosa è avvenuto? La nostra produzione è salita da 35 ad oltre 50 milioni. Ora la proporzione tra produzione ed esportazione , che hanno proceduto in senso inverso, è tale che tutti i rimedi proposti ed invocati sono ridicoli pannicelli caldi e tutte le Commissioni nominate e che potranno nominarsi non. potranno suggerire che altri pannicelli caldi. Chi fa sperare ai produttori ed al1e regioni vinicole rimedi efficaci e pronti o inganna o s'illude. + Lo soandalo della Mutuai Rese•ve.-Continuano le pubblicazioni scandalose sullo svincolo delle 300,000 lire consentito dal ministro dell'Agricoltura e Commercio del tempo - on. Rava - alla Mutual Reserve in danno degli assicurati italiani. In tutto il losco affare chi fa la miglior figura è la Direzione generale del Credito e Previdenza , cioe il comm. Magaldi, che con tutte le sue forze si oppose all'operazione. Chi la fa pessima è l'on. Vendramini. Egli ha osato affermare, che non si assunse il compito di convincere l'on. Rava a dare le lire 300,000 alla Direzione della Mutual come avvocato. Ma. di grazia: in quale qualità si.assuuse il compito di convincere il ministro al mal fatto a beneficio di una società straniera? E dov'era la delicatezza di un ex Presidente della Ginta del bilancio nell'esercitare una illecita pressione sul ministro ? Alcune lettere degli avvoctt.ti e procuratori della Mutual già pubblicate dal Giornale d'Italia ed un'altra oscurissima lettera del curatore Miragoli fanno intravvedere che l'intervento del Vendramini non fu cosi stupidamente e stranamente disinteressato come egli affermava. Ed è desiderabile che tutto venga alla luce. E' oggetto di vivaci commenti, intanto il fl-:to che gli onorevoli Morgari e Giacomo Ferri, che hanno fatto tanto rumore sui ladruncoli meridionali, sindaci o deputa ti, abbiano conservato uno scrupoloso silenzio su questo fattaccio che torna a disonore di un deputato settentrionale e mette. in cattiva luce il Rava che subi le pressioni del Presidente della Giunta del bilancio. Con piacere intanto abbiamo visto, che l'.,amico nostro Eugenio Chiesa ha preso il posto dei socialisti nel denunziare alla Camera questo vero scandalo della Mutual reserve.
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==