Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIV - n. 12 - 30 giugno 1908

334 RIVISTA POPOLARE sotto il punto di vista più allettante , al tempo stesso che si dimostra quanto interesse avrebbe la Germania ad estendere la sua costa , ed il suo potere sul mare del Nord. È innega - bile che il sistema di libero scambio porterebbe ·,antaggi alla Olanda e alla Germania , come già ne porta la loro Unione Postale, ed il loro accordo per i ca vi diretti alle Indie Olan - <lesi, ed anche una parte della stampa Olandese è favorevole alla unione economica ed alla alleanza militare con la Ger · mania; ma la grande massa del popolo rimane refrattaria a tutte le considerazioni economiche e politiche , e si mantiene in guardia contro ogni possibile tentativo di annessione e di Unione tedesca. Gli Olandesi nella generalità non vogliono concedere il libero scambio, e considerano che la unione rappresenterebbe l'asservimento economico della Olanda alla Germania; essi detestano lo spirito burocratico e militarista della Germania e pure riconoscendo i tratti che tendono alla unione dei due popoli , ne riconoscono altresì e ne apprezzano i caratteri che li differenziano. Nondimeno la loro precaria posizione di popolo debole dà ragione a considerare che una unione e-.:onomica con la Germania è qualche cosa di più che una semplice probabilità nel futuro , al tempo stesso "bisogna escludere assolutamente che la Germania abbia idea d'imporre con la conquista le sue idee all'Olanda. Fii o ad oggi il Kaiser ed i suoi uomini politici si sono condotti correttamente e non c'è ragione per credere che non faranno altrettanto all'avve - nire, pure considerando che in avvenire, in seguito al progresso economico o alle necessità commerciali della Germania> la politica commerciale, coloniale e navale dei due regni finirà pt:r essere regolata in comune. Ciò che si dice per la Olanda può valer~, con poche differenze in più o in meno per il Belgio, la Danimarca, l'Austria - Ungheria, ed un po' anche per la Scandinavia e Svizzera. In tutti questi paesi il Pangermanismo lavora energicamente de - _stando e notando affinità di razza , di lingua , di carattere; descrivendo e magnificando la Svizzera come una << provincia tedesca·» preconizando la unione sotto lo scettro dei Hohen• zollerms di quei popoli di lingua tedesca che ora sono retti dagli Absburgo. Non è il caso di discutere qui queste aspirazioni: il citarle però è opportuno per mostrare al barone Sternburg che i timori di annessioni non sono creati da « calunniatori politicanti » ma bensì dai Tedeschi stessi. Dato ciò non è difficile capire la inquietudine dei piccoli Stati che fanno corona al colosso. Da dopo Napoleone nessun sovrano ha governato un popolo potente come quello che è governato dal Kaiser. La sua marina quantunque non la più numerosa del mondo è potentissima, l'amm;nistrazione dello Stato è perfetta, nel campo economico esso vince tutti i sµoi concorrenti nel mercato. E nondimeno i Tedeschi sentono clie tutta questa loro forza ed abilità non dà a loro i frutti che ne meriterebbero, o ne sperano. Essi sono arrivati gli ultimi su la scena del Weltpolitih. Quando essi lavoravano per la loro unità già gli altri popoli si erano creati o si creavano vasti imperi coloniali di là dai mari. Quand' essi cercarono di costituire una vasta impresa nel vecchio_ mondo si dovettero accorgere che ciò non era possibile. Hanno cercato di fondaré un 'impero transmarino ma i risultati sono stati deplorevoli e si son visti via via respinti di nuovo_ verso l'Europa e l'Asia minore per la loro espansione. Essi sono ora un impero imprigionato, tagliato fuori _dallS:piena libertà dei mari Baltico e del Nord, dal Med,terraneo~e~dall' Adriatico. La breve è difficile costa fra la Olanda e la Danimarca forma effettivamente 'il solo sbocco di commercio di questa_- potente. e ambiziosa nazione. E le nozioni ..che inceppano~ lo sviluppo della Germania soffrono , da questo lato, la stessa: debolezza. Le possibilità di sviluppo '.porti , territori_, opportunità giacciono vicino a lei. La tentazione è forte, anche astrazione fatta dalla rozza. Dato il cambiamento suo economico , da agricola in industriale e I' aumento di popolazione, la Germania ha bisogno di nuovi territori, e bisognerà che trovi H mezzo di averli. L' impero tedesco è la creazione dei tre differenti fattori diplomatici, guerra e spogliazione. E possibile che in Germania si creda che l' ora della espansione è chiusa finchè questi mezzi pos sono essere ancora messi in opera? L' Olanda e il Belgio temono perchè una guerra fra Germania e Francia rovinerebbe la loro neut:-alità. La Danimarca è egualmente ossessionata dal terrore dello spettro Anglo-Tedesco. Naturalmente i trattati a proposito del Baltico , fra Russia , Germania e Svezia possono un po' calmare le loro apprensioni, ma è soltanto dalla Germania che queste sono provocate, malgrado le affermazioni degli ostacoli costituzionali dei quali parla con tanto calore lo Sternburg. (North American Review, giugno 1908). RECENSIONI L. FoNTANA·Russo - Traité de Politique comme~ciale. Pa. ris: Giard e Briére, 1908. Pagine 707 - Prezzo, 14 fr. Quando il prof. Fontana-Russo pubblicò l'edizione italiana di questa sua opera, di t:ssa parlò a lungo, in queste stesse colonne, con 1 .:i.uella ìibertà di giudizio che gli è abituale , l'on. Napoleone Colajanni. Oggi, che il trattato vien pubblicato in francese ne scrive una persona men dotta ed autorevole dell'on. Colajanni, ma che sente, come lui, il bisogno di dir la verità, senza riguardo alle persone. Gli stranieri sono giudici severi della nostra pr0duzione scientifica ed ogni volta che le opere italiane vengono tradotte in altra lingua possiamo esser sicuri che esse Sl'n passate at• tra verso la trafila della critica più sottile e severa. Ora il libro del prof. Fontana-Russo ha avuto l'onore di due traduzioni (la tedesca è quasi compiuta), le quali sono state raccomandate da valenti economisti di Francia e di Germania. Quale miglior prova dunque, che l'opera sia venuta a sodisfare un vivo bisog ..o degli studiosi e che risponde a quel savio indirizzo scientifico che cerca nelle cose la base di ogni teoria ? I fatti valgono più di ogni parola ed essi, in questo caso, sono di tal nstura da non ammettere divergenze notevoli circa i pregi del lavoro. Noi, come studiosi o come italiani , siamo co.:1tenti che un nuovo libro sia penetrato nel pubblico di altri paesi, portandoci la prova del modo severo e sereno con cui si produce in italia. F. G. B.: DEMETRIOSonr - Nuestra Ley Penai - (La nostra Legge Penale). E' un opera di Diritto Penale, con la quale I' avv. Sodi, giovane magistrato della Corte Suprema del Messico tratta le riforme da apportarsi al codice Messicano del 1872, ed è di grande interesse non rnlo come rivelazione della giovane America che finora ha dato pochi studi sulla materia, ma anche per le idee che svolge I' A. in un epoca in cui parecchi'! nazioni d'Europa e d'America pensano di rinnovare i loro codici. L' A. fa una sintesi del Diritto e dei sistemi penali attraverso le varie epoche, sino ali' eclettica che ha imperato nella formazione dei codici penali moderni. L'Italia, creatrice, depositaria e santuario del Diritto, genera dice l' A., muove rivoluzione nel Diritto Penale con Beccaria, Carrara, Lombroso, Ferri, Garofalo, Colajanni: è in Italia che pure nasce con Alimena e Carnevale, la 3a scuola, o scuola critica di positivismo. Grandi meriti furono riscontrati nel Codice Peuale Messi - cano del 1872; ma cambiano i tempi e gli uomini, e l'avv. Sodi propone con la sua opera un progetto importante di riforme, occupandosi altresi della riforma degli ordinamenti giudiziarii, e della rigenerazione del delinquente. Coi sistemi penitenziari attuali, il prodotto del lavoro dei reclusi spetta a!lo Stato, come se si vivesse in quei tempi in cui la proprietà i 1dividuale era un mito. Alle famiglie dei re - elusi non si dà che una piccola parte di detto prodotto: in Messico circa du~ soldi e mezzo al giorno, in altri paesi su per giù lo stesso, e lo Stato, le classi dirigenti, non pensano, nè provvedono che l'infanzia abbandonata:,è il lievito cheJorma i parassiti sociali ed i criminali futuri. f1 magistrato Sodi attacca il supplizio ~della regola del si lenzio pei reclusi; la pena~dell'ergastolo che rimpiazzò_.la pena capitale, ma che però significa la soppressione del forzato in termini più crudeli che la morte; la pena di morte, che non essendo riparabile, non può sussistere di fronte ai continui

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