332 RIVISTA POPOLARE mettono le imprese in grado di appagare le pretese degli operai (So{ialistiche Monatshefte-Giugno 1908). ♦ Annie Besant: Il futuro socialismo - Malgrado che una grande porzione di studiosi di cose sociali vogliano ne - garlo, e si sforzino anche di portare argomenti e fatti a so stegno e giustificazione della loro negazione, è certL che il loro gnnde carattere della civiltà sarà improntato al socialismo. La evoluzione storica del resto è là per provarci che l'umanità, proced:mdo a grado a grado verso forme piu pronunziate di solidarietà e di responsabilità degli uomini, continua in questa sua evoluzione e va verso il socialismo che di questa evoluzione appunto è uno studio. Nondimeno non bisogna credere che il socialismo, tale quale oggi è comunemerito inteso , è pro.simo al trionfo. I capi socialisti sono educati differentemepte delle masse che essi conducono, e le masse popolari, educate s l socialismo, lo vedono come l'avvento del loro potere e dominio contro e su altre classi sociali. Ora finchè queste masse non saranno persuase che solo la sapienza dà diritto al potere ogni tentativo in senso realmente socialista sarà realmente reso vano. Finchè non sarà possibile di avere un socialismo che potrà essere guidato dalla sapi~nza, e da condotta e a questa sottomessa, non è il caso di credere che il semplice cambiamento della divisione economica, ed anche il rovesciamento delle attuali istituzioni economiche cambierà molto le cose dallo stato nel quale si trovano oggi. Una cosa è da temere, e questa da temere moltissimo, cioè che la rovina del reale concetto socialista aia dovuta alla essenza di riconoscimento della vera natura dell'uomo, e. che il socialismo che tratta gli uomini come se possedessero soltanto un corpo e non anche un'anima sia destinato, proprio per questo alla rovina. Bi&ogna non dimenticare che nel lontano passato l'umanità ai suoi primordi è passata per una specie di socialismo , nel qnale la terra e la ricchezza sociale era ~livisa in tre parti : una di queste destinata a mantenere i re e la classe governante, guerrieri, capi legislatori, una seconda i preti, i quali avevano a loro carica tutti gli asili e tutte le forme di carità e di prevenzione del male nei vari tempi, e la terza d~stinata al mantenimento del popolo propriamente detto. I ragazzi allora non lavoravano, alcune leggi di alcuni stati, e certe disposizioni legislative dell'antica India ci autorizzano a pensare che arrivato ad un certo stadio della sua vita, raggiunta una ctrta età, l'uomo va affrancato dall'obbligo del lavoro. Questa idilica forma di società scomparve :quando gli uomini di classi inferiori riuscirono ad impadronirsi del potere e legifurarono non più neH' interesse del popolo, ma unkamente di loro stessi e della loro piccola classe fattasi dominatrice. Ora il pericolo gransle per il trionfo del vero socialismo che dovn:bbe condurre il benessere di tutto il popolo, sta appunto nel trionfo della democrazia, di una certa democrazia, che non tiene conto della sapienza, nè deUa necessità ideali e spirituali~dell' uomo. Dell'uomo singolarmente considerato, poichè è un gravissimo errore, e fonte di inganni e di sconfiitte, il volere estrarre dalla società l'individuo, per fonderlo in una comunità e questo sola vedere, considerare questa sola, ed in base a questo concetto della sua collettività legiforare e volere organizzare lo Stato. Bisogna cercare di realizzare l' ideala di uno stato socialista dove i sapienti aaranno l legislatori, e il diritto del bambino e dell'ignorante sarà di essere educato, guidato, disciplinato allo scopo di poterne fare un cittadino, un uomo hbero. L' ignorante non è libero mai. Sovente è accaduto di pensare a quale potrebbe essere la forma di società e di governo che potrebbe avvicinare gli uomini a ciò che oggi s'intende per socialismo, e che darebbe loro la po&1ibilità di realizzarlo. poichè è aasurdo pensare che l'autorità del numero sia tale da conferire ad un uomo il diritto di dirigere e governare altri uomini. Una piccola area, una città, un villaggio dovrebbe essere l'unità amministrativa. In questa unità gli abitanti avrebbero il diritto di eleggersi i governanti ma dovrebbero potere essere eletti solo quegli la cui esperienza di vita vissuta , di studio, di sapienza desse garanzia di diritto al potere; in una parola un consiglio di anziani dovrebbe essere il risultato di queste elezioni. Essi dovrebbero scegliere fra loro i delegati ali' am - ministreztone la quale dovrebbe risuonare sotto il controllo degli amministrati. fra i quali dovrebbe essere scelto dal consiglio degli anziani, il loro presidente, il loro capo supremo. Tutta la vita del villaggio o della eittà, ospedali, biblioteche, agricoltura, mestieri dovrebbe essere soltanto al controllo ed alla direzione del consiglio. Più villaggi, più città dovrebbero poi nominare g·-1idati dagli stessi criteri il consiglio della provincia, della regione, e coloro cha avrebbero meglio meritato da: loro concittadini nel governarli accquisterebbero il diritto di essere nominati a reggenti nel parlamento della nazione. E gli affari internazionali dovrebbero essere affidati al Monarca circondato da un consiglio di scelti fra i migliori e più savi e più sperimentati uomini di questo parlamento di sapienti e di anziani. Questa idea di organizzazione di uno Stato parrà strano, ma bisognerebbe discuterla, e vegliarla e si verrebbe a trarne fuori un ideale di governo del popolo e per il popolo che avrebbe tutti i caratteri dolla possibilità. L'idea generale è che ogni uomo deve potere esercitare nella società t~nto potere quanto i suoi anni, il suo sapere, la sua esperienza , la sua sapienza gli danno diritto. Nessuno dovrà essere senza un qualche obbligo sociale, ma questo obbligo gli dovrà essere imposto dai snoi concittadini in rapporto diretto della sua capacità, e come un riconoscimento di questa sua capacità stessa. Così che possono condurre e guidare la nazione solo coloro ehe per esperienza e scienza saranno da tutti ricono sciuti idonei. Un socialismo democratico basantesi su i voti, guidato da1 numero non avrà mai la possibilità di condurre i popoli a quel benessere al quale aspirano. Un vero socialismo aristocratico sottoposto al dovere, guidato dal,a sapienza, è il futuro verso il quale si è incamminata ed evolve la società. ( Bibby' s An - nual - gmgno. ♦ X X: La Russia nell'India. - E' (un problema che avrebbe il suo valore, se fosse studiato a fondo quello di veder_ se I' India si avvantaggerebbe da un governo Russo , piuttosto che da quello inglese. A prima vista si può dire che il reggimento Russo non sarebbe così nefasto ali' India come il governo B itannico. I due paesi hanno fra loro molti punti di rapporto. La Russia come l'India è un paete agricolo, ed economicamente la Russia non danneggerebbe I' India come altre nazioni straniere portandone via una grande parte del prodotto alimentare. E neppure distruggerebbe le industrie indiane come è stato fatto ad opera della Grande-Brettagna. Gli Inglesi hanno distrutto il commercio marittimo indiano , per difendere i loro inte1·essimercantili; mentre invece la Russia proprio per favorire questi suoi interessi sarebbe obbligata a svilupparlo. Il sistema delle comunità di villaggio, e di fami glia che vige in Russia, farebbe sì che essa non non distruggerebbe queste forme di organizzazione sociale che l'Inghilterra tende, poco :.1 poco a fare sparire. Gli Indiani possono au.dare in Russia senza perdere i loro diritti di casta, cosa che essi non possono fare traversando l'Oceano. La Russia ammette i Musulmani e gli Asiatici nella Duma; ma dove sono i musulmani e gli indiani che nel Parlamento ingl~se rapprerentino gli elettori indiani? I Russi non hanno, come hanno gli Inglesi il disprezzo per i popli asiatici ; essi rispettano i popoli dell'Asia Centrale, e gli amano: lavorano ,
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==