Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIV - n. 12 - 30 giugno 1908

310 RIVISTA POPOLARE pr_ofe~sori lasciarono la famiglia addiri ttnra nella m1sena ... La reiezione è iniqua, perchè mantiene la sperequazione tra le grandi Università e le medie , e sopratutto tra le facoltà, a seconda che si può oppur no accrescere lo stipendio con un corso libero. E' iniquissima specialmente, perchè in base alle critiche messe innanzi dell' on. Guerci e dall'on. Giacom 0 Ferri, la reiezione non colpisce maggiormente i professori medici e avvocati, che trascurano lo insegnamento per lo esercizio della professione lucrosissima; ma colpisce i geologi, i letterati, i filosofi, i glottologi i chimici, i biologi, i fisici, i matematici ecc. tra i quali sono illustrazioni vere della scienza, che non esercitano alcuna professione e non danno alcun corso libero, che procuri loro qualche centinaio di lire oltre lo stipendio 11 . In quanto ai professori-deputati essi sono in regola colla legge e colla coscienza perchè possono prendere lo stipendio e non fare lezioni prestando il loro servizio nella Camera. Quelli, che non sono in regola colla loro coscienza sono in maggioranza gli avvocati - deputati, che costituiscono il vero, e permanente scandalo parlamentare, contro il quale non ha levato e non leverà mai la sua voce eloquente Giacomo Ferri. Non è vero, egregio collega ? Quali le ragioni plausibili della repentina ribellione della Camera contro il governo r Escludo che si abbia voluto colpire l'on. Rava. No, no! Questa spiegazione sarebbe assai comoda, ma non risponde a verità, come ha dimostrato la Tribuna. Essa del resto dimostrerebbe nei deputati una mentalità ed una moralità assai scadenti, perchè non si colpisce alle spalle un ministro, che probabilmente rimarrà al suo posto ed a cui la maggioranza ridarà voti di fiducia a bizeffe, per colpire gl' insegnanti universitari, che nella Mutuai reserve hanno tanto da vedere quanto io ne ho negli affari di Pio X. Non arrivo a credere che ci sia alcuna antipatia contro la scienza, come pensa l'on. Lollini, quantunque le dichiarazioni del suo compagno Giacomo Ferri potrebbero farlo sospettare. L'ottimo rappre · sentante per S. Giovanni Persiceto, infatti, ha proposto che vengano abolite le facoltà giuridiche per la peregrina ragione che egli nulla vi appreie ..... Non mi sorprende la ·motivazione, perchè so per esperienza che tutti gli studenti, che non vogliono studiare detestano gl'insegnanti e l' insegnamento. E forse perchè l'on. Ferri nulla apprese nella facoltà giuridica - è lui che lo confessa, non sono io che invento e calunnio - egli appena uscito dall'Università entrò nella magistratura e dopo si è dato all'esercizio della professione di avvocato-deputato .... Ma se nella C ,mera non c' é avversione contro la scienza, ce n'è abbastanza contro i professori, Così è: come la Camera riesce antipatica al paese, così i professori riescono antipatici alla Camera. E le antipàtie dell'uno e dell'altra sono ugualmente ingiustifìcate e deplorevoli. La Camera rispecchia fedelmente il paese ed è suo il torto se la prima non riesce migliore e come si vorrebbe che fosse. I profe&sori, poi, tutti e singoli, valgono assai più di qualche centinaio di deputati, che sarebbero inesorabilmente bocciati in qualunque esame e in qualunque concorso. La Vita ha dato parecchie ragioni del voto; e tra le altre questa: che a Montecitorio si è disgustati della inframmettenza di alcuni professori e dell'arrivismo di qualche altro; come esempio tipico cita il caso dell' on. Luigi Rossi. nominato testè Commissario capo dell'Ufficio di Emigrazione. Ma l'amico Lodi avrebbe dovuto ricordare che la maggioranza è piena di ossequi, e di deferenza verso cotesti arrivisti ed arrivati ... Così i degni di punizione rimangono al loro posto onorati e ben pagati e i professori che studiano e insegnano nelle Università vengono puniti per le colpe, reali o immaginarie, degli altri. Se questa non è giustizia turca sarà giustizia da Ottentotti ... L' on. Guerci che non sa rinunziare a fare della fronda per non privare la Camera delle sue arguzie, sempre assai gustate, ha insistilo sui Professori che non fanno lezioni o le fanno in Egitto. Invochi punizioni pei primi e tutti gl' insegnanti glie ne saranno grati; faccia conoscere il nome del protessore pag-ato i.n Italia e insegnante in Egitto e mi assoderò a lui nel promuovere gli opportuni provvedimenti. Ma nè lui, nè i tanti che come lui la pensano, hanno il diritto di fare ricadere sullo intero corpo insegnante le responsabilità dei pochi. Che dire poi della maggioranza che nega l'aumento dello stipendio accampando cotesto pretesto e l'ha accordato a tutti i magistrati, pur sapendo che tra questi ultimi, sono assai più numerosi gl' indegni che tra i professori , e che la indegnità , ei primi riesce di ben altro danno alla società? Lo stesso on. Guerci, per dare una puntata allo amico suo e compagno in radicalismo on. Sanarelli ha protestato contro la facile creazione di cattedre per ·comodità di coloro che le devono occupare .e non per utilità della scienza. E gli dò ragione. Ma vedi fatali tà ! la legge che egli ha respinto per lo appunto intendeva eliminare il grave inconveniente. In fondo i itengo che la maggioranza si è permesso il lusso della indipendenza pcrchè ha creduto, a torto o a ragione, che l'on. Giolitti e l'on. Rava non ci tenessero molto all'approvazione della legge. E si potrebbe credere realmente al disinteressamento del governo, tenendo conto delle olimpiche dichiazioni del capo della maggioranza. Appena conosciuto il voto l' illustre on. De Bellis sentenziò : Noi ce ne siamo disinteressati I Maggioranza e governo - se questo realmente è stato complice della prima - hanno fatto naufragare il disegno di legge perchè i professori universitari nè possono, nè vogliono provocare scioperi pericolosi. I socialisti e i radicali, che hann votato con tro la legge alla loro volta non hanno sentito la paura delle vendette elettorali... Tra i professori universitari non ci possono essere dei Nurra, che scrivono lettere ricattatorie ai deputati tiepidi nel combattere la legge sullo stato giuridico degli impiegati. I professori universitari sono pochi, dettoralmente una vera quantité negligeable; tra loro non si può andare a caccia di elettori, ma si possono incontrare concorrenti candidati, che qualche cosa sanno e qualche cosa possono dire nella Camera e fuori. L' énfant te1-rìble nella opposizione contro la legge fu l' on. Giacomo Ferri, che ripetè a Montecitorio le accuse formulate da Zammarano nel Mattino ed a cui rispose salato e pepato nello stesso giornale il deputato professore Marghieri. Perchè mai in lui tanta ira ed avversione contro i professori universitari? Nulla di personale certamente. Assai probabilmente egli nella attuale atonia del gruppo parlamentare socialista ha il desiderio di emergere e non potendolo altrimenti - non potendo soppiantare Turati nella difesa degli impiegati - emulo di Erostrato, ha voluto acquistare fama aggredendo i professori uni versi tari. Ed egli ha trionfato; forse senza desiderarlo; forse vergognandosi in cuor suo del trionfo conseguito. E la su~ attitudine va segnalata, perchè - provo pena vivissima nel constatarlo - per bocca di Giacomo Ferri ha parlato il partito socialista italiano. ...

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