R I V I STA PO POLA R~E 271 zione del caso pietoso, per il quale si chiede il suo interessamento? E « me lo saluta Lei » quel guardasigilli che darà ugual peso ed uguale corso sollecito ad una denunzia fatta alla Camera dall' on. Antonio di Rudinì, ex presidente del Consiglio; ed alla lettera macchiata di olio, scritta con carattere indecifrabile nelle frasi sgrammaticate, che giunge con il bollo postale di San Cipirrello, distante quattordici ore a dorso di mulo, dalla stazione delle ferrovie secondarie a scartamento ri.dotto ? E dove se ne va allora il pri ncipio -che la giustizia è uguale per tutti? E.' necessario trovare il deputato che sia influente e se ne interessi ... ; ed oggi non avviene lo stesso? • Ma non ayviene lo stesso in altri paesi dove il diritto di promuovere quel procedimento disciplinar·e - c-he ha d'altronde molte e valide garenzie, tra cui principalissima quella del bottone; cioè dei colleghi giudici del collega -- è attribuito anche ai semplici cittadini, mediante cauzione ed una de ilfazione delle prove d~ll' accu~a ; ma con esplicito riconoscìmento del diritto di accusare un magistrato: - perchè dall' ufficio elevato di giudice, il cittadino deve attingere non privilegi ed immunità, che oggi sono stolti ed anacronistici, ma doveri maggiori e grande senso di responsabilità. Ma anche a non volere seguire l'esempio democratico di quelle n_azioni che dànno come una specie di azione popolare verso il giudice disonesto - ed è la conseguen·za di un principio sociale sacro santo! .:_ almeno a corpi costituiti e competenti questa facoltà avrebbe potuto e dovuto concedersi. In uno studio precedente su questo argomento io avevo accennato a mo' di esempio ai Consigli dell' Ordine degli avvocati. Un secondo e non lieve difetto consiste in quella specie di consacrazione di una condizione irregolare ed illegale, che il progetto stabilisce all'art. 37, nelle disposizioni transito rie. • ' Le incompatibilità che derivano dallo art. 3 - cioè del prossimo congiunto professionista esercente nella giurisdizione del giudice - non sono applicabili ai magistrati attuali, ma agli altri che saranno nominati. più tardi. • Qnì il principio fondamentale dell'interesse pubblico prevalente su quello privato, riceve un grave tolpo: -questi signori hanno come un << diritto quesito», a quella sede, dove il prossimo. congiunto può continuare i suoi affari sospetti, ed il giudice la sua funzione sospettata; perchè di fronte a questo turbamento e discredito della giustizia sembra più grave cosa ... che un giudice prepari le sue valigie I + Io ascoltai, con vivo compiacimento, tutto il discorso del ministro Orlando che illustrava questo progetto di legge e rispondeva, a~sai spesso vittoriosamente, agli oratori che ne avevano censurato qualche punto: era quello il discorso di un giurista che sa quello che vuole; che ha stabilito la sua mèta - ed è meta luminosa; - che ha determinato i mezzi per giungervi -e sono mezzi sapientemente meditati e scelti; - che si è proccupato di condurre in porto le sue riforme, rinunziando, quindi, a quanto potrebbe incontrare forti opposizioni ed impedir.e l'approvazione del Parlamento. Senso politico, questo, felice ed encomiabile, - ma gli studiosi hanno il dovere-liberi come sono da qual• siasi preoccupazione parll:!,mentare - di condannare il misoneismo di coloro che costringono gl'innovatori a rinunzie dolorose e dannose, e d'indicare quali siano i completamenti doverosi, segnando, senza esitazioni ed incertezze, netta e sicura la via da seguire. • A. GuARNIERi-VENTIMIGLIA xxxvr. Il terzo peccato - L'essere e il divenire poetico - La verità sul processo Murri - I conquistatori di Roma - L'orribile fascino - Novelle e novellineIl giubileo di Salvatore Farina - Figure e carat• teri - L'ultimo libro di Carlo Del Balzo - Studii wagneriani - idealismo teatrale - Polvere di palcoscenico - Arte classica ed aete contemporanea. Arturo Colautti ha ristampato in un grossissimo volume hoepliano, corredandolo d' un vasto e inquietante commentario a piè di pagina, il suo già ben noto poema in ventitrè canti e in terza rima, IL TERZOPECCATO. Tutti sanno, da tempo, di che si tratta : d' un nuovo mistico viaggio ali' Inferno, tra i peccatori d'amore, con Dante Alighieri medesimo come guida ben esperta di luoghi, di per• sone e di vicende: viaggio di spt:cialisti, direi quasi, del solo terzo peccato, che pure consente una così sterminata varietà di generi e di specie: le lusingatrici, gli scribi, le triste amiche, i solinghi, le venali, i mercenari, le sacrileghe, i seduttori, le infanticide, i favoriti, le adultere, gl' incestuosi, le fuggitive, i micidiali , i mali compagni , i vegliardi, i verginei, i suicidi , i fatali : da Eleon<'ra d' Este, dunque, ad Emma Lyona, e dall'abate Casti al cavalier Du Barry, da Ninon de I' Eclos alla Signora di Monza , e da don Giovanni Tenorio al cardinal Mazzarino ; dalla regina Margot a Maria Luisa, e da papa Alessandro Borgia a Filippo secondo di Spagna; da Cleo. patra a Melisenda , e da Antonio Bazzi ad Oscar Wilde ; da Maria Stuarda alla Wetzera , e dal dottor Faust al generai Boulanger !. .. Non ci mancano, in verità, che Linda Murri ed il senatore Tajani , la contessa di Montignoso ed il principe d' Eulenbourg I Che questa sia un'opera originalissima, lo dice anche a eh già non la conosca direttamente o da ciò ..:hene dissero i critici or sono sei anni, il nome stesso del poeta ad autocommentatore, la cui prosa piena d'arguzia e di brio, più ancora, forse, del verso incisivo ed austero, sono cercati sempre con viva curiosità, e quasi dicevo ghiottoneria, nelle migliori riviste d'Italia. Ma ciò che invece men facilmente potrebbe immaginarsi, è l'indole veramente dantesca del poema, che il titolo e l' argomento potrebbero lasciar credere poco meno che afrodisiaco e eh' è invece un sogno, un gran sogno, di storia e di poesia insieme, t1 zampillato» dice l'Autore stesso, (( da un cuore doloroso ves.ito d'umiltà e da una mente travagliata dalla sua febbre e dalle visioni di quel tragico amore , che ebbe nel quinto canto dell' Inferno il suo comento più profondo e la sua illustrazione più vasta •. E nessuna perversità d'immagini, nessun lenocinio di stile, nessuna lusinga di figurazioni lascive inquina questo volume profondamente onesto, che non s'inspira infatti che a pur i sensi d' arte e a profondi spiriti d' umana commiser~zione, spesso in dissidio aperto con l' inflessibilità puniti va del Duce e Maestro medievale. Tanto che la « decennale fatica » può terminare, senza sacrilegio, con la visione della Madre, che « non più cosa mortale e pur creata, celeste e umana in sua lucida fronte, e nel bacio tersestre angelicata , , viene ad accoglierlo « sul limitar del sempiterno Esiglio » ed a riaccompagnare salutife • ramente il « misero fior della sua carne morta • fin fuori al sole, alla vita, alla usata realtà terrena. Ho anche ricevuti questi altri volumetti di versi : Giulio Glanelll, INTIMIVANGELI, Torino-Genova , Streglio;
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